giovedì 21 marzo 2013

L'Universo e noi

da: ANSA.it

L'universo è più vecchio di quanto stimato

Secondo ritratto ottenuto dal satellite Esa Planck ha 13,82 miliardi di anni

21 marzo, 16:54

ANSA La composizione dell'Universo 
ANSA La composizione dell'Universo

L'universo e' un po' piu' vecchio di quanto stimato finora: ha 13,82 miliardi di anni e non 13,7 miliardi di anni. E' quanto mostra il primo ritratto dell'universo neonato ottenuto dal satellite dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Planck.
I dati inviati a Terra dal satellite sono riusciti a 'fotografare' un universo giovane come nessuno lo aveva mai visto, ad appena 380.000 anni dal Big Bang.
''Il ritratto ottenuto è di una qualità straordinaria'', ha rilevato il direttore generale dell'Esa, Jean-Jacques Dordain presentando i risultati a Parigi.
La mappa "sfida la nostra attuale comprensione dell'Universo" , ha osservato George Efstathiou, dell'università di Cambridge. La mappa e' ''una miniera di informazioni'' e permette di ricalcolare l'eta' dell'universo e risalire ai suoi ingredienti, ha osservato uno dei responsabili scientifici della missione, George Efstathiou dell'universita' di Cambridge, uno dei responsabili scientifici della missione.
La mappa dell'universo neonato ottenuta dal satellite europeo Planck permette inoltre di ricalcolare quanta materia ordinaria e quanta materia oscura ed energia oscura, le componenti misteriose dell'universo, sono presenti nel cosmo.
Materia oscura e materia ordinaria, ha spiegato Efstathiou, sarebbero in quantita' superiori rispetto a quanto pensato finora: la materia oscura sarebbe il 26,8% (in precedenza si pensava 22,7%) e la materia ordinaria il 4,9% e non il 4,5%. Mentre l'energia oscura sarebbe presente in quantita' inferiore: costituirebbe il 68,3% del cosmo e non il 72,2% come si riteneva. I dati presentati sono solo la metà del totale di informazioni raccolte da Planck: il satellite continuerà le sue osservazioni fino all'autunno prossimo.
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Per capire meglio abbiamo posto delle domande ad un Astrofisico:

D. - Pur non avendo partecipato al progetto dell'Esa Planck può comunque spiegarci cosa vuol dire "fotografato"?
R. - In questo caso la "fotografia" del satellite Planck è una mappa della emissione della radiazione cosmica di fondo che proviene da ogni parte del cielo e che è rivelabile nel lontano infrarosso. 
I particolari e sofisticati strumenti di Planck hanno osservato questa emissione con un dettaglio ed una precisione superiore a quello finora ottenuto con strumenti precedenti e, come quasi sempre avviene, questa maggiore informazione ha confermato il modello del primo Universo già noto precedentemente, ma ha posto nuovi interrogativi. 

D. - Cosa vuol dire questa diversa distribuzione della materia oscura?
R. - Molte evidenze sperimentali portano alla conclusione che nell'Universo attuale sia presente una grossa quantità di materia che, rivelabile dai suoi effetti gravitazionali, non emette radiazioni elettromagnetiche e che quindi non risulta "visibile" in nessuna banda dello spettro e.m.
Le inomogeneità di temperatura rivelate da Planck, sono le inomogeneità nella temperatura della materia ordinaria del primo Universo, raffreddate dall'immenso tempo trascorso. Poiché queste sono riconducibili alle inomogeneità della densità della materia primordiale, questo, con opportune ipotesi, può portare ad una valutazione della quantità della materia oscura nell'Universo neonato per capire se questa quantità è compatibile con quella osservata al presente.  

D. - Cosa vuol dire energia oscura?
R. - Se la spiegazione sulla materia oscura ha richiesto concetti sofisticati e potrebbe non essere stata sufficientemente chiara, per l'energia oscura, la spiegazione è ancora più complessa.
Sappiamo che l'Universo si espande e la presenza della radiazione cosmica di fondo ne è una delle prove più convincenti.
Sempre dalla misura della radiazione cosmica di fondo e da altri fenomeni astrofisici possiamo valutare anche la velocità di espansione dell'Universo al momento presente. 
Misure di questa velocità di espansione, riferite ad un Universo più giovane, fatte attraverso l'analisi dettagliata di alcuni fenomeni astrofisici, ha portato a velocità minori di quella attuale: ovvero  sembra evidente che l'Universo sta accelerando la sua espansione.
Poiché tutte le masse presenti nell'Universo sono soggette alla mutua attrazione gravitazionale, per spiegare questo fatto si deve ammettere l'esistenza di una forma di energia che accelera questa espansione. Questa energia, non altrimenti rivelabile, è stata chiamata energia oscura.
Per capire meglio questo fatto dobbiamo pensare, con le opportune approssimazioni, a ciò che accade quando esplode ad esempio una bomba.
Inizialmente in una certa quantità di materia è concentrata una grande quantità di energia in un piccolo volume: come si pensa che fosse l'Universo prima del Big Bang.
Quando avviene l'esplosione, si ha un momento brevissimo di altissima temperatura in cui tutta l'energia è ancora concentrata in un piccolo volume : i primi istanti dell'Universo come li vede il satellite Planck.
Subito dopo, i frammenti della materia di cui è costituita la bomba si espandono e si raffreddano: l'Universo in un passato non troppo lontano.
Dopo un tempo sufficiente, i frammenti si sono raffreddati e l'espansione  è molto rallentata: l'Universo presente. 
Qui il modello cessa di avere la sua validità, i frammenti della bomba rallentano, il nostro Universo invece sta accelerando la sua espansione.
Deve esistere qualcosa che è responsabile di questo fenomeno e che non si rivela in altro modo: si deve ammettere quindi la presenza di una energia oscura.
Galassie. La nostra Galassia è simile a questa a spirale. La Via Lattea è un braccio della  spirale pieno di stelle di cui noi vediamo la luminosità. Noi siamo in un minuscolo  pianetino che ruota intorno ad una stella piccola  equiparabile, in questa galassia in foto, ad uno dei puntini luminosi che la compongono e che sono stelle di varie grandezze. 

Galassia di forma diversa dalla nostra. 
Stelle in formazione immerse in nubi di idrogeno  nella nostra Galassia
E' arduo per chi non è addetto ai lavori capire tutto questo. Mi viene solo in mente il verso di Leopardi:
"Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare".

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