martedì 21 febbraio 2017

Matteo Renzi e gli altri

Il PD, questo ibrido formato dalle schegge della DC e del PCI che già avevano cambiato varie sigle, non si tiene più incollato.
Emiliano, opportunisticamente, dopo aver fatto "bu-bu" ha fatto marcia indietro: ha capito che andare con Bersani e Speranza non gli conveniva. "Ma dove andiamo?" Ha pensato, "A fare un gruppetto piccolo e dunque con meno voti e, arcidunque, senza potere... Insomma a fare la fine di Civati!"
Sfida Renzi, dice. E' meglio, gli conviene di più.
In questo blog ultimamente non ho risparmiato le critiche a Renzi e gliele ho anche mandate tramite la bustina in fondo ad ogni post, che me lo consente. D'altra parte è lui a chiederlo! Vuole opinioni e suggerimenti: chi ne ha, al fine di costruire e non solo di criticare sterilmente, le manda!
Debbo dire che in mezzo ai suoi compagni di partito egli ai miei occhi brilla, pur con i suoi errori (sempre correggibili se vuole).
Da: ANSA.it
LE PAROLE DI RENZI - "Se qualcuno vuole lasciare la nostra comunità - è il messaggio del segretario dimissionario - questa scelta ci addolora, ma la nostra parola d'ordine rimane quella: venite, non andatevene. Tuttavia è bene essere chiari: non possiamo bloccare ancora la discussione del partito e soprattutto del Paese. È tempo di rimettersi in cammino". "Mentre gli organismi statutari decidono le regole del Congresso, io sono in partenza per qualche giorno per gli Stati Uniti. Vi racconterò sul blog.matteorenzi.it il mio diario di bordo dalla California dove incontreremo alcune realtà molto interessanti. Priorità: imparare da chi è più bravo come creare occupazione, lavoro, crescita nel mondo che cambia, nel mondo del digitale, nel mondo dell'innovazione".
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Per settimane intere gli amici della minoranza mi hanno chiesto di anticipare il congresso, con petizioni online e raccolte firme, arrivando persino al punto di minacciare "le carte bollate". Quando finalmente abbiamo accolto questa proposta, ci è stata fatta una richiesta inaccettabile: si sarebbe evitata la scissione se solo io avessi rinunciato a candidarmi. Penso che la minoranza abbia il diritto di sconfiggermi, non di eliminarmi". "E se è vero che la parola scissione è una delle più brutte del vocabolario politico, ancora più brutta è la parola ricatto", conclude.


Come dargli torto?
Questo è odio, invidia, o che?
Perché la gente dovrebbe votare per uno come D'Alema? Per come si è comportato con Prodi appena si è dimesso in buonafede pensando che il partito era con lui, con quella scelta dignitosa? No, il presuntuoso si è seduto subito sulla sedia lasciata da Prodi e ancora calda del suo di dietro! Per come si è comportato con gli USA per la tragedia del Cermis? Si è calato le braghe nonostante la sua aria arrogante. Forse gli è convenuto? Non agli Italiani che si sono sentiti umiliati da un simile comportamento. Per l'intervento nella atroce guerra in Jugoslavia? Renzi se ne dovrebbe andare? Non lui e magari la Finocchiaro che gira con uomini di scorta e auto blù per comprare le padelle a Ikea? Ma chi vi vota? Anche Renzi non avrà il mio voto se continua a far venire qui tutta l'Africa, quando la Gran Bretagna, paese colonialista per antonomasia, se la fila dall'Europa per non soggiacere alle quote di accoglienza. Colonie sì, prendere sì, dare manco per il cavolo! Per non parlare della Francia, che rimane in Europa ma la destra cresce per questa ragione dell'invasione africana. Insomma Renzi deve cambiare registro altrimenti mi costringe a votare per la Meloni, purché non si metta con Salvini che si porta a rimorchio un'impresentabile quale Irene Pivetti, o peggio con l'indagato Alemanno che ha fatto coppia con l'altrettanto impresentabile ciccione che, haimé, votai come Presidente di Regione e dunque potei rendermi conto di quanto non abbia fatto nulla di ciò che aveva promesso per la Regione Lazio!
Non vorrei tornare a strappare la tessera elettorale come feci anni fa!
Sempre da: ANSA.it
Ieri l'appello di Letta:  'Non può finire così' "Guardo attonito al cupio dissolvi del Pd. Non può, non deve finire così", scrive su Facebook Enrico Letta, rompendo un lungo silenzio sulle questioni del partito. Non cita Renzi, ma appare chiaro che si riferisce a lui quando invoca che "generosità e ragionevolezza" prevalgano su "logiche di potere". Perché ricorda che proprio tre anni fa fu costretto a lasciare Palazzo Chigi con "sgomento solitario": "Oggi sento la stessa angoscia collettiva di tanti che si sentono traditi e sperano che non sia vero. Mai avrei pensato 3 anni dopo a una simile parabola".
Letta sarà una brava persona, ma fa il melodrammatico solo perché Renzi gli ha detto: "Passami 'sta campanella va! Che tu stai fermo e avevi detto che accettavi ma non per galleggiare! E invece stai a fa' il morto a galla! Fammici provare a me vediamo come va!"

E è andata così così! Ma almeno ha nuotato! Non ha fatto il morto a galla! E ha dato le dimissioni subito, ha detto umilmente "ho sbagliato", e adesso ha ridato le dimissioni pure da Segretario! 
A differenza di molti non ha messo la colla sulla sedia!!!