domenica 29 gennaio 2012

Scalfaro muore a 93 anni

Da: ANSA.it, 29 gennaio 2012

Il caso del 'prendisole' sulle cronache del luglio 1950


Oscar Luigi Scalfaro

Oscar Luigi Scalfaro
ROMA - Oscar Luigi Scalfaro fu protagonista il 20 luglio del 1950 di un episodio che fece molto scalpore sulle cronache dell'epoca, il famoso "caso del prendisole". Il fatto ebbe luogo nel ristorante romano "da Chiarina", in via della Vite, quando insieme a due colleghi di partito, ebbe un alterco con una giovane signora, Edith Mingoni in Toussan, da lui pubblicamente ripresa in quanto il suo abbigliamento, a suo parere, era sconveniente poiché ne mostrava le spalle nude.
Secondo alcune ricostruzioni dell'epoca, la signora si sarebbe tolta un bolerino a causa del caldo e Scalfaro avrebbe attraversato la sala per gridarle: "E' uno schifo! Una cosa indegna e abominevole! Lei manca di rispetto al locale e alle persone presenti. Se è vestita a quel modo è una donna disonesta. Le ordino di rimettere il bolerino!" Sempre secondo alcune ricostruzioni, il futuro presidente della Repubblica avrebbe dato anche uno schiaffo alla signora, cosa che Scalfaro ha sempre smentito definendola una "leggenda". Sicuramente uscì dal locale e vi rientrò con due poliziotti. La vicenda finì in Questura dove la giovane donna, tra l'altro militante del Movimento Sociale Italiano, lo querelò per ingiurie.

++++++++++++

Da:Corriere della Sera.it , 29 gennaio 2012

Quel «portafoglio» targato Sisde

Scalfaro fu sfiorato dallo scandalo dei «fondi neri» del Servizio Segreto Civile. L'archiviazione fu disposta nel 2001



L'archiviazione, da parte del Tribunale dei ministri, arrivò il 18 luglio del 2001. Quel giorno Oscar Luigi Scalfaro si ritrovò finalmente libero dalla pesante accusa di aver approfittato, quando era ministro dell'Interno, di un «portafoglio» riservato alimentato con assegni mensili di 100 milioni di lire dal Sisde, il servizio segreto civile. Ma per lunghi anni l'ombra del sospetto aveva gravato sul presidente emerito della Repubblica, fin da quando era ancora inquilino del Quirinale. E fu proprio questa vicenda a ispirare il famoso discorso del «Non ci sto» (guarda il video)


Oscar Luigi Scalfaro con la figlia Marianna (Agf)Oscar Luigi Scalfaro con la figlia Marianna (Agf) 







La vicenda era scoppiata nel 1993, quando alcuni uomini del Sisde furono accusati di appropriazione indebita per aver sottratto centinaia di milioni dai «fondi neri» del servizio segreto. Interrogati, gli 007 (in seguito tutti condannati) avevano riferito di un portafoglio messo nella disponibilità di tutti i ministri dell'Interno (con l'eccezione di Amintore Fanfani) che si erano succeduti al Viminale nel decennio '80-'90, fino a Nicola Mancino. Scalfaro era stato ministro dell'Interno dal 1983 al 1987 e quindi rientrava in pieno nella vicenda. Lo scandalo fu grosso, con ripercussioni perfino sui mercati finanziari, sui quali la posizione dell'Italia era già debolissima (nel 1992 eravamo usciti dallo Sme, il sistema monetario europeo).
L'ARCHITETTO - Ad alimentare la confusione, circolò anche una fotografia scattata per la strada della figlia del presidente, Marianna Scalfaro, in compagnia dell'architetto Adolfo Salabè, poi condannato per violazione delle leggi tributarie, falso in bilancio e peculato (patteggiò 11 mesi di reclusione nel 1996), le cui ditte avevano eseguito molti lavori per il servizio segreto civile. «Il giorno di quella foto - raccontò poi nel 2002 Marianna Scalfaro a Marzio Breda del Corriere della Sera - andavo a scegliere dei tessuti per le tappezzerie del palazzo. Erano attacchi finalizzati a distruggere il presidente ma dopo due anni di puntigliose indagini si dimostrarono totalmente infondate».
MANCUSO - Scalfaro venne iscritto nel 1999 dalla Procura di Roma nel registro degli indagati per abuso di ufficio in seguito a un'interrogazione parlamentare e ad una denuncia presentata dall'ex ministro della Giustizia Filippo Mancuso di Forza Italia che aveva sollecitato accertamenti verso l'ex presidente della Repubblica «mai iniziati, durante la presidenza, in merito alla percezione, durante la sua titolarità del ministero dell'Interno, di un continuativo assegno mensile di 100 milioni di lire provenienti dai fondi Sisde». L'archiviazione disposta per Scalfaro non fu comunque un caso isolato: tutti i ministri dell'Interno coinvolti furono prosciolti dalle accuse perchè fu riconosciuto l'uso legittimo delle somme consegnate dal Sisde.

++++++++++++

La stampa e i media debbono dare le notizie, ma evitiamo i panegirici.


La battaglia dell'acqua

La riunione è stata ampiamente partecipata ma di Sindaci se ne sono visti pochi
il Sindaco di Grottaferrata ha aperto la riunione e di interessante ci sono state solo le testimonianze di due Assessori all'Ambiente: quello di Albano e quello di Ariccia.
Albano ha il problema dell'acqua all'arsenico e quello che ha detto l'Assessore è che non esiste soluzione, che il comune dipende dalle analisi fornite dall'ARPA e da ACEA ATO2, quest'ultima ritengo inaffidabile.
La sua inaffidabilità è altamente provata ed illustrata dalla testimonianza di migliaia di cittadini dei Castelli Romani che ne provano e ne subiscono di tutti i colori.
L'Assessore di Ariccia ha testimoniato che centinaia di cittadini non ricevevano le bollette ma, in compenso, ricevevano le ingiunzioni di pagamento con minaccia di distacco dell'acqua.
L'arcano è stato svelato perché si sono trovati interi pacchi di tali fatture (o bollette) gettate in giro in vari luoghi e non consegnate. Il Comune di Ariccia ha diffidato ACEA ATO2 dall'agire contro i propri cittadini dato che, è stato acclarato, tale società che gestisce le Acque e (in alcuni casi) le fognature, fa consegnare le fatture da un Corriere e non già dalle Poste Italiane. "Però - ha svelato l'Assessore - le ingiunzioni le invia tramite le Poste!"
Quello che ha detto l'Assessore di Ariccia mio marito ed io l'abbiamo personalmente sperimentato per ben tre volte, dunque sapevamo dalla Direzione dell' Ufficio Postale di Rocca Priora come stavano le cose. La terza volta che è accaduto non ci siamo limitati a scrivere ad ACEA ATO2 ma abbiamo sporto denuncia all'Autorità Giudiziaria. La sparizione fraudolenta di Posta è un reato. I Carabinieri di Rocca Priora, che hanno preso la denuncia, non erano molto fiduciosi che il magistrato a cui l'avrebbero trasmessa l'avrebbe presa nella giusta considerazione ma, alla luce di quanto detto dall'Assessore di Ariccia, si spera che la nostra denuncia vada a sommarsi alla diffida presentata dal Comune di Ariccia contro ACEA ATO2.

Ma non si fermano qui le nefandezze della pessima gestione di ACEA ATO2. Anche il Sindaco di Grottaferrata ha ricordato quello che vediamo tutti da quando questa scellerata gestione è subentrata al già scarso Consorzio Acquedotto Doganella: perdite d'acqua per le strade ovunque, che durano giorni e giorni, quando non si fa che parlare sui media di risparmio di acqua, di evitare gli sprechi... 

Ai reclami per i disservizi ACEA ATO2 non risponde. Gli impiegati dei rari sportelli danno le spiegazioni più fantasiose: una mi è stata riportata da una signora che abita nella mia strada alla quale, come a molti altri, avevo dato i volantini delle mie azioni per ottenere la legalità, spiegando le leggi ed i diritti, illustrando i primi tentativi da me fatti tramite Italia dei Valori, tutti andati a vuoto, ed infine i successivi sul Sindaco di Rocca Priora, ugualmente inefficaci; la signora mi ha riferito che una sua vicina, stimolata dal mio volantinaggio, era andata allo sportello di ACEA ATO2 di Frascati protestando perché LE FACEVANO PAGARE LA DEPURAZIONE FOGNATURE E LEI LE FOGNATURE NON LE AVEVA DOVE ABITAVA, E COSI' SI ERA SENTITA RISPONDERE DAL SOLERTE IMPIEGATO: "Noi l'acqua la depuriamo per questo pagate, perché senza fognature voi la inquinate." E la signora se ne era tornata a casa sconfitta da quella fantasiosa risposta.

La riunione non ha chiarito la ragione per cui non si può fare una class-action tutti insieme contro la fatturazione impropria di un Servizio non reso su cui si paga, beffa delle beffe, anche l'IVA al 10%.
Il singolo cittadino dovrebbe fare un'azione legale da solo senza speranza di giustizia.
Debbo dire che non mi è chiara la ragione di questo indirizzo, e quello che non è chiaro, visto che conosco tutti i risvolti legali della  faccenda, necessariamente ha qualcosa di fondo che non viene detto.
La Conferenza dei Sindaci di tutti i Comuni ha un potere che a mio avviso non esercita sufficientemente a beneficio reale dei cittadini.
Il Comitato che si è costituito ha fatto un benemerito lavoro di documentazione e di informazione, ma non se ne parla di azioni legali. Su questo punto, come ho già illustrato sui miei precedenti post su questo argomento, ho avuto due informazioni legali contrastanti:
l'avvocato, messomi a disposizione da Italia dei Valori e che incontrai nella sede Regionale del partito,  propose una class-action che io rifiutai, in quanto era un ossimoro ideologico: IdV contro IdV, essendo il Vicepresidente del C.d.A. di ACEA ATO2 un uomo dello stesso partito;
l'avvocato della sede di Federconsumatori di Frascati, invece, ha sconsigliato una simile azione motivandola con il fatto che il giudice che si fosse occupato della cosa sicuramente avrebbe, per prima cosa, fatto le richieste di conformità alle norme più recenti delle fosse biologiche alla ASL ...
Cosa che sa di ricatto, comunque.
Ben diversamente si è comportata un'altra Società partecipata dagli Enti Locali che gestisce le Acque e le fognature di una zona intorno a Monza: per situazione territoriale molto simile ai Castelli Romani in quanto costituita da tanti piccoli Comuni. Tale Società si chiama Brianzacque e, per i particolari, si rimanda ai miei 6 post precedenti a questo sulla materia.

  1. 09/12/2011 "ACEA ATO2 e BRIANZACQUE obbediscono a Leggi di Stati diversi o entrambe a Leggi Italiane? "
  2. 08/12/2011 "Tasse giuste, tasse inventate"
  3. 30/09/2011 "Acqua Pubblica, acqua privata"
  4. 20/09/2011 "Delusione"
  5. 19/07/2011 "Mancanza di coerenza"
  6. 02/07/2011 "Commento al post sul sito di Italia dei Valori sul decreto per i rifiuti di Napoli"