lunedì 30 gennaio 2017

"Persecuzione" di Alessandro Piperno

L'Autore
Non conoscevo Alessandro Piperno che dalle notizie che ci giungono semplicemente leggendo i giornali o scorrendo i canali della televisione e così avevo appreso che era un giovane scrittore che vinceva dei premi letterari.
Con molta diffidenza ho acquistato il suo libro "Persecuzione" giacché ho idea, come molti, che i Premi Letterari più importanti in Italia si vincano per appoggi, amicizie, connivenze con le Case Editrici più di peso ammanicate con tutto il mondo Letterario attuale. E invece il libro, che sto ancora leggendo (sono a pag. 140), mi ha preso come pochi, tanto che sento il bisogno di scriverne già in corso di lettura. 
Ho già scritto che scrittore-lettore è un incontro fra due menti, o fra due anime se volete, oltre lo spazio e il tempo. Il miracolo è, come scrissi a François Cheng che mi rispose, scoprire sentimenti e pensieri comuni con persone vissute in contesti e situazioni lontanissime dalle tue, lettore, con una formazione culturale, religiosa e psicologica differente, quando, come sappiamo, non anche lontanissima nel tempo oltre che nello spazio. "Le dit de Tianyi" fu una scoperta così profonda che mi spinse a scrivere allo scrittore cinese, cresciuto in uno spazio geografico dove io non sono mai stata, che di quella Cina scriveva... Il miracolo avviene però anche per la scrittura in sé, come mi scrisse Cheng, e so che non sempre accade. Ad esempio non avviene quando la scrittura ci risulta faticosa, noiosa, anche se le vicende narrate potrebbero in sé essere interessanti. Ad esempio mi è accaduto con il libro di Dacia Maraini "La lunga vita di Marianna Ucrìa" che verso la seconda parte ho faticato a leggere, pur non perdendo una sola riga, trovando la prosa noiosa... Mi è accaduto anche con una scrittrice da me molto amata come Elsa Morante, di cui ho letto quasi tutto, in due suoi libri, forse i più noti e celebrati: "La Storia" e "Menzogna e sortilegio", in cui la sua prosa, in certi punti, si è fatta così pesante e noiosa da indurmi a saltarli. Di altri suoi testi, come "Aracoeli" e "L'Isola di Arturo", invece ho letto ogni parola e li ho anche riletti una seconda volta dopo un po' di tempo.
Ma torniamo alla mia scoperta di Alessandro Piperno: egli è ebreo solo da parte di padre, come il suo cognome fa subito intuire. La sua foto rivela anche dei tratti, nel naso, attribuibili alla sua origine, anche se trovo questa fisiognomica non sempre presente in persone di origine ebraica e quindi è persino inutile rilevarla...

Altra scoperta è che lavoravamo per lo stesso Ateneo. Io ne sono uscita a 65 anni nel 2011 con il pensionamento, lui è un giovane Ricercatore della bellissima Facoltà di Lettere e Filosofia, che ho molto frequentato per la lodevolissima iniziativa dei Concerti nell'Aula Magna, poi successivamente intitolata al Maestro Ennio Morricone che venne ospite all'inizio di questa meravigliosa iniziativa, voluta, organizzata e seguita dal solerte Maestro Lanzillotta, ed anche in seguito.

Il Romanzo 
Esso è parte di un dittico la cui seconda parte è uscita nel 2012, mentre "Persecuzione" è edita dal 2010.
Il titolo del dittico è "Il fuoco amico dei ricordi" e il secondo libro è "Inseparabili".
E' la storia di una famiglia ebrea nei giorni nostri. Famiglia colta, beneducata, benestante. Il padre è un medico che si occupa di bambini in campo oncologico, ed è un uomo pieno di fascino estetico ed intellettuale. A pagina 60 circa del romanzo la sua figura ha iniziato a somigliare nella mia mente ad una figura reale: il Prof. Marcelletti, grande cardiochirurgo pediatrico. Sono andata a fare delle ricerche ed ho così scoperto che non sono l'unica ad aver ravvisato nella figura dell'immaginario Prof. Pontecorvo il grande e sfortunato Marcelletti. 
Mi ha colpito che, in quarta di copertina, non ci sia la solita formula che c'è anche nei miei libri: "Quest'Opera è frutto della fantasia dell'Autrice. Ogni eventuale riferimento a fatti o persone è da ritenersi puramente casuale", ma una più inusuale che sembra voler negare e svelare allo stesso tempo: "Questo romanzo è frutto dell'immaginazione. Gli eventi di cronaca e i personaggi realmente esistenti o esistiti sono trasfigurati dallo sguardo del narratore. Per il resto, ogni riferimento a persone e fatti reali è da ritenersi casuale." 
E infatti i riferimenti alla triste vicenda del Prof. Carlo Marcelletti sono evidentissimi, anche se "trasfigurati".
Nell'Archivio del quotidiano "La Repubblica" in un articolo del 1995 si legge:

ROMA, GIALLO IN OSPEDALE MARCELLETTI SE NE VA

ROMA - Carlo Marcelletti se ne va. Il signore del bisturi, il re della cardiochirurgia infantile, lascia il Bambin Gesù. Va a Parigi, a San Francisco. A studiare. Un anno di aggiornamento professionale. Ma in ospedale le voci sono altre. C' è chi lo mette sotto accusa: "E' stato allontanato per motivi personali e professionali". Per una burrascosa storia sentimentale, una relazione malvista nella struttura del Vaticano. Perché avrebbe stornato molti pazienti dal reparto del centro ad una clinica privata nel cuore dei Parioli, la Quisisana. "Tutte illazioni - incalza lo specialista - sono stato io a chiedere un periodo all' estero". Professor Marcelletti, è vero che la mandano lontano perché ha avuto una storia con una sua collaboratrice? "Falsità. Non ho nessuna storia con una persona che ha lavorato o che lavora con me". Lei recentemente ha divorziato? Si è separato da sua moglie? I medici del Bambin Gesù non possono continuare la loro attività se divorziano? "Io non sono né divorziato, né separato. In ospedale, comunque, molte persone lo hanno fatto. Non mi risulta che non si possa fare una cosa del genere. Esiste un codice di comportamento, ma non riguarda questo". Anche la storia dei pazienti privati è tutta inventata? Ha mandato o no i malati alla Quisisana? "Io posso esercitare la mia professione in qualsiasi struttura privata. Lavoro alla Quisisana da sei anni. E casomai ho sempre fatto il contrario: ho inviato i malati dalla clinica al Bambin Gesù. Basta un esempio. Se si rivolgono a me dieci pazienti, sette li invio alla struttura pubblica perché non possono sostenere i costi. Gli altri tre nel 90 per cento dei casi vengono operati alla Quisisana con copertura della spesa, totale o parziale, da parte della Regione Lazio". Se sono tutte illazioni allora qualcuno la sta ficcando in un bel pasticcio. "Una persona molto nota a cui sono affezionato mi ha ripetuto diverse volte: ' Carlo, ricordati che i colleghi difficilmente perdoneranno successo professionale, successo tecnico e benessere' ". Insomma Marcelletti, c' è chi la vuole fare fuori? "Forse. Non lo so". Una persona che invidia la sua posizione più degli altri? "Quando si scava nella vita privata esistono necessariamente secondi scopi. E' un modo per esprimere la gelosia. Ho cominciato nell' 82. Prima Roma non esisteva nemmeno nella geografia della cardiochirurgia pediatrica". Professore, quanto costa trapiantare il cuore di un bambino? "La mia parcella per l' intervento più complesso di cardiochirurgia è di cinque milioni. Per l' operazione meno complicata è di due milioni e mezzo. Nei casi sfortunati, quando il paziente non ce la fa, la mia équipe rinuncia al guadagno nell' 80 per cento dei casi". Il suo aggiornamento professionale è stato un provvedimento ordinato dall' ospedale? "No. Niente affatto. Sono stato io, i primi di agosto, a chiedere il comando per l' aggiornamento. E' scattato il primo settembre. Con questo comunque mantengo il mio posto di lavoro. Prendo lo stipendio di base al Bambin Gesù. E ho una diaria per coprire le spese fuori". Quando partirà professore? "A giorni. Farò base a Parigi e poi andrò a San Francisco. Negli ultimi tempi ho sentito sempre di più la necessità di studiare le tecniche chirurgiche. La scuola francese ha superato quella anglosassone... Negli Stati Uniti c' è Frank Haney, un carissimo amico che ha sviluppato nuove teorie...". Poi tornerà al Bambin Gesù? "Certo. Il primo settembre del ' 96. Ho preso un accordo con l' amministrazione per poter svolgere la mia libera professione l' ultima settimana di ogni mese. Farò avanti e indietro. Sarò frequentemente a Roma. Andrò a trovare i vecchi pazienti". Qual è stato il momento più bello in camera operatoria? "Nell' 82. Era il primo intervento al Bambin Gesù. Un problema facile da risolvere. Pietro Paolo allora aveva due anni. Adesso scoppia di salute". E il più brutto? "Quello che sto vivendo".
di AMBRA SOMASCHINI
 

Voci malevole parlavano addirittura di uso di cocaina da parte del Prof. Marcelletti e che, per questo, fu allontanato dall'Ospedale Bambino Gesù di Roma di proprietà del Vaticano
Le cronache dicono che, nonostante quanto detto in questo articolo, il Prof. Marcelletti non tornò il "primo settembre del ' 96" al Bambino Gesù..
Quanto alla clinica citata, TUTTI i professori in Medicina, di varie specializzazioni, delle Università romane visitavano e visitano in detta clinica anche essendo Direttore di Scuola di Specializzazione, requisito che richiede la scelta del tempo pieno. Fatto che, come funzionario amministrativo universitario e conoscendo la Legislazione Universitaria, non mi so spiegare, dato che il tempo pieno preclude ogni attività privata.
Una verifica fatta ora, h. 18:37 del 30 gennaio 2017, sul sito della Quisisana di Roma e sul sito dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", mostra che ad esempio il Prof. Luigi Chiariello è ancora Direttore della Scuola di Specializzazione in Cardiochirugia e contemporaneamente visita alla Quisisana per la medesima specializzazione. Dunque alla Legge che disciplina il tempo pieno evidentemente ci sono delle deroghe la cui formulazione io non conosco. 
Fatto è che il Prof. Marcelletti, 13 anni dopo questo primo attacco, ne subirà un altro ancora peggiore, verrà accusato di:
truffa, concussione, peculato e detenzione di materiale pedopornografico (dal quotidiano "La Repubblica"), e un anno dopo ne morirà suicida all'età di 65 anni!
Un uomo che aveva salvato migliaia di bambini fu distrutto senza pietà.

I Personaggi
Piperno descrive il suo personaggio, Leo Pontecorvo, come un'ottima persona che non vuole accettare che c'è il pericolo di venire triturato, quindi deliberatamente lo ignora, pensando così di controllare la sua paura: "Nulla accadrà, giacché egli non ha fatto nulla di male!"
Dov'è la grandezza della verità universale che analizza Piperno?
E' nella strisciante realtà mascherata ma diffusa che il pericolo c'è, e c'è per tutti, ed è insito nell'odio di chi cerca sempre il diverso, colui a cui dare addosso tirandosi dietro il branco, motivando e mascherando l'odio con ragioni false e posticce, tutte addebitate alla vittima del linciaggio, essendo le motivazioni profonde e reali inconfessabili anche a sé stessi, agli autori del linciaggio: invidia, frustrazione, senso di inferiorità, gelosie di vario ordine e natura...
Chi finisce in un simile tritacarne soffrirà tanto più quanto più sarà in alto.
Molti di noi l'hanno sperimentato nel loro piccolo, magari senza giornali e magistrati di mezzo, magari nel luogo dove si vive o dove si lavora.. Oggi, con tardiva coscienza e stupida esterofilia, hanno scoperto la Persecuzione chiamandola con gli abusati ed inutili inglesismi: mobbing, stalking, oppure con termini impropri come "bullismo", inadatti per definire la voglia insana e malvagia di attaccare e perseguitare una certa persona che suscita, in alcuni soggetti, sentimenti di rivalsa e voglia di distruzione.
Basta una scintilla che può inconsapevolmente provenire dal soggetto stesso, oppure da chi miseramente lo odia o lo invidia, o ha motivi inconfessabili per avercela con lui, e la iena troverà fiancheggiatori a iosa per insultare, calunniare, al di là del vero, che sia visibile o meno non importa, e quando la canea parte non si ferma più.
Chi sopravvive non ha che una strada davanti a sé: prendere atto di quello che è il cosiddetto "prossimo", tanto esaltato dalla filosofia cristiana e comunista. Chi sopravvive sa che dovrà considerare individuo per individuo, valutandone di volta in volta le qualità morali, di intelligenza e di civiltà.
Il personaggio di Rachel, la moglie devota del suo fragile marito, ma con lei a volte presuntuoso, ha dei punti in comune con me e questo mi ha colpito. E torniamo alle differenze culturali o religiose che non escludono l'essere intimamente simili.
Fra le tante cose che fanno di Rachel una donna come Rita, oltre il senso estremo di responsabilità e il battagliare sempre con il marito avendo idee ed opinioni diverse da quelle di lui, c'è la concretezza, e l'amore che comunque la fa cedere alle scelte di lui, che spesso si rivelano sbagliate.
Un sentimento che Piperno attribuisce alla ebrea Rachel ho ritrovato come mio: sono in Svizzera, in vacanza come ogni anno, e il marito come tradizione le compera un regalo costoso nonostante i dinieghi di lei. Uscendo dal negozio con quel dono, che possono permettersi benissimo data la loro situazione economica più che benestante, "Rachel ha le spalle recline e gli occhi bassi, come se temesse che il Dio di Israele potesse scovarla anche lì deciso a punirla per la sua vanità..". Ecco, la modestia dei desideri, il "troppo che storpia" e la punizione divina o della sorte per aver avuto troppo..
Continuo la lettura...

domenica 29 gennaio 2017

Repubblica Italiana: due Poteri: Politico e Magistratura, fanno acqua da tutte le parti entrambi

Dalla Carta Costituzionale:

Organizzazione generale

Il sistema politico italiano è organizzato secondo il principio di separazione dei poteri: il potere legislativo è attribuito al Parlamento, al governo spetta il potere esecutivo, mentre la magistratura, indipendente dall'esecutivo e dal potere legislativo, esercita invece il potere giudiziario, con il presidente della Repubblica che è la massima carica dello Stato e ne rappresenta l'unità.
La legge fondamentale della Repubblica Italiana forma la Costituzione; una raccolta appunto di tutte le leggi la quale indica i principi fondamentali della Repubblica, i diritti e i doveri dei cittadini e fissa l'ordinamento della Repubblica. Il potere legislativo statale spetta al Parlamento ai sensi dell'art. 70 della Costituzione, suddiviso in due camere: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. Tutte le leggi, in ultima istanza, devono essere promulgate dal Presidente della Repubblica il quale può rinviare al Parlamento una legge se ritiene che questa sia in contrasto con la Costituzione (diritto di veto), ma esclusivamente per la prima volta. Il presidente del Consiglio dei ministri del governo si regge su una maggioranza parlamentare, tipicamente costituita a partire da una consultazione elettorale su tutti gli aventi diritto di voto.

La separazione dei poteri

Solo in casi di necessità ed urgenza il Governo può emanare un atto avente forza di legge e chiamato decreto legge, che deve essere confermato successivamente dal Parlamento entro 60 giorni, pena la sua decadenza. Inoltre il Parlamento può delegare il Governo tramite una legge chiamata legge delega affinché legiferi su una certa materia stabilendo nel contempo i limiti e i tempi entro i quali il Governo può muoversi nel legiferare. L'atto normativo emanato in questo modo dal Governo prende il nome di decreto legislativo.

Vi sono poi alcuni casi in cui il potere legislativo spetta al popolo sovrano attraverso l'istituto del referendum abrogativo e, in materia costituzionale, attraverso l'istituto del referendum confermativo delle leggi costituzionali. In generale dunque il potere di iniziativa legislativa viene attribuito a ciascun parlamentare, al popolo, attraverso l'istituto della proposta di legge di iniziativa popolare effettuata tramite la raccolta di almeno 50 000 firme, e al Governo, le cui proposte di legge devono comunque essere controfirmate dal presidente della Repubblica.

Credo che questo piccolo riepilogo sia sufficiente per ripassare il nostro ordinamento.
Se si parla con la gente qualsiasi quasi tutti non hanno più alcuna fiducia nei Politici e, purtroppo, ne hanno ragione, in quanto anche quando vogliamo essere fiduciosi ci deludono puntualmente.
Chi incappa in qualche problematica giudiziaria dichiara puntualmente "che ha fiducia nella Magistratura", in realtà è fifa di non riuscire ad avere Giustizia e rilascia codeste dichiarazioni nel timore di mettersi contro i Magistrati. Se si parla in generale e senza telecamere davanti nessuno ha fiducia nella Magistratura.
Come mai gli Italiani sono ridotti così? Politica e Magistratura sono Poteri fondamentali per il buon andamento del Paese e la fiducia del cittadino medio è a pezzi. Non dipenderà da fatti troppo spesso ripetuti che tolgono ogni fiducia anche ai più accaniti ottimisti?
Sfrondiamo dall'analisi i Politici corrotti e i Magistrati disonesti, restando sui corretti ed onesti, che sono la maggioranza, perché la sfiducia rimane? Un inguaribile disfattismo del cittadino medio? Oppure troppi personalismi e interessi di parte sia del Potere Politico che del Potere Giudicante?
Le ultime notizie sui Magistrati ci mostrano una categoria ben pagata: 4 ottobre 2015 il Fatto Quotidiano così titolava:

Stipendi settore pubblico, magistrati al top. I più poveri sono gli insegnanti

Ma il sito INTERESSE LEGITTIMO scrive:
 Semplicemente non è vero che i magistrati ordinari guadagnano come i Parlamentari. L'equiparazione con i Parlamentari é solo per il Primo Presidente della Corte di Cassazione che prende uno stipendio molto maggiore. Gli stipendi “maggiorati” riguardano solo alcune figure apicali della magistratura ordinaria il cui numero è di pochissime unità (5) rispetto alle migliaia di magistrati in servizio. Questi magistrati apicali, inoltre, prendono tale stipendio solo al termine della loro carriera, dopo decenni di servizio. Lo stipendio iniziale dei Parlamentari (anche se sono appena maggiorenni e sono stati appena nominati)  è quindi equiparato a quello della figura apicale di tutta la magistratura ordinaria a fine carriera. Inoltre i parlamentari hanno moltissimi altri benefit.
 semplicemente non è vero che lo stipendio annuo MEDIO lordo dei magistrati ordinari sarebbe di circa 140.000 €.  La retribuzione media lorda dei magistrati ordinari (inclusi i contributi previdenziali e le imposte sui redditi), ammonta a circa 115.000 euro.
LO STIPENDIO DEI MAGISTRATI ORDINARI  (CHE SI OCCUPANO DI CIVILE E PENALE)  NON DEVE ESSERE CONFUSO CON QUELLO DEI MAGISTRATI AMMINISTRATIVI (CHE SI OCCUPANO, AD ESEMPIO, DELLA IMPUGNAZIONE DI ATTI AMMINISTRATIVI, GARE DI APPALTO, CONCORSI PUBBLICI)  I QUALI  PERCEPISCONO UNO STIPENDIO MAGGIORE E CHE POSSONO GODERE DI NUMEROSI INCARICHI CHE FANNO LIEVITARE NOTEVOLMENTE LA LORO RETRIBUZIONE REALE.
A fronte di affermazioni così contrastanti siamo alle solite: il cittadino medio non ha la possibilità di avere le idee chiare su niente, a meno che non conosca la cosa molto da vicino.
Ma al di là della remunerazione è stato sotto gli occhi di tutti il tentativo del governo Renzi di ridurre la ferie dei Magistrati al numero di giorni degli altri dipendenti dello Stato e la risposta durissima della categoria a difendere i propri privilegi, in totale contraddizione con le continue lamentele sul fatto che il lavoro si accumula e non si riesce a smaltirlo in tempi che rendano reale Giustizia, anche grazie alla prescrizione che rende tutto il processo una beffa.
Ma l'Associazione Nazionale Professionale dei Segretari Comunali e Provinciali G.B. Vighenzi il 1° agosto 2016 scrive:

01/08/2016 - Le ferie dei deputati e quelle dei magistrati: 40 a 30

tratto da unsognoitaliano.it
Le ferie dei deputati e quelle dei magistrati: 40 a 30
di Salvatore Sfrecola
“Stremati dal lavoro”, come scrive Il Fatto Quotidiano oggi, i nostri parlamentari si prendono 40 giorni di ferie. In pratica torneranno al lavoro a metà settembre. Il giornale dà conto della produttività di alcuni deputati e senatori, delle loro assenze e della assiduità con la quale alcuni seguono i lavori parlamentari, si impegnano nelle discussioni e nella presentazione di iniziative legislative, mentre altri denunciano assenze superiori al 99%. 
E si lancia in una difesa dei 15 giorni di ferie tolti da Matteo Renzi ai Magistrati giustificandoli come necessari a "scrivere le sentenze a casa".
Per la mia esperienza di madre di una Preside, oggi Dirigente Scolastico, posso affermare per vita vissuta che è costretta continuamente a scrivere Atti Amministrativi  a casa, ultimamente anche fino alle ore due del mattino, per rispettare scadenze che l'Ufficio Scolastico Regionale continuamente scaraventa addosso ai Presidi, spesso con comunicazioni già vicinissime alla data di scadenza degli Atti da presentare. E questo uscendo alle h. 8:00 del mattino da casa, quando non prima causa scioperi degli insegnanti o degli scarsi bidelli per sopperire alla bisogna, rientrando alle h. 20:00 in famiglia! Ma gli "Sceriffi", come certa disinformata stampa ha scioccamente scritto, non hanno 15 giorni di ferie in più per scrivere gli Atti Amministrativi di ogni tipo (contratti, appalti, richieste di fondi per la Scuola ecc. ecc.) a casa! E, cosa non secondaria,  nemmeno gli stipendi dei Magistrati: qualsiasi essi siano secondo le contrastanti notizie pubblicate.
Stendo un velo pietoso con didascalia "Senza Parole", come sotto certe barzellette-vignette, sui 40 giorni di ferie dei Parlamentari....

sabato 28 gennaio 2017

Una favola finita

Da: The Social Post.it  26 Gennaio 2017
Di 
Romina stronca le voci sul nascere: "Non farò un film con 
Al Bano"

L'ex moglie del Leone di Puglia lo ha dichiarato ai microfoni 

di Radio Free Station: "Non hanno la nostra collaborazione"

La smentita arriva sonora, e a tuonarla è proprio Romina, l’ex moglie di Al Bano. Circolava qualche tempo fa la notizia di un probabile soggetto cinematografico che raccontasse la love story tra i due. Ma quelle voci oggi vengono prontamente messe a tacere da uno dei due elementi della coppia artistica.

La Power: “Non ci sarà nessun film”

Il cantante aveva lasciato aperto qualche spiraglio di speranza nei fan della coppia. In molti, infatti, si erano entusiasmati nel sentire alcune dichiarazioni del signor Carrisi a proposito della possibilità di girare un film con la sua ex partner. “Dovrei incontrare a breve il produttore russo Andrej Agapov per capire e definire quali sono gli obiettivi del progetto” aveva detto Albano a tal riguardo. Sulla scia delle sue parole si è riaccesa immediatamente un’ondata di nostalgia tra gli appassionati della storica coppia. Vederli insieme sul grande schermo, ancora una volta, è dopotutto un desiderio di tantissimi.

Un entusiasmo velocemente smorzato dalla replica di Romina Power. L’ex moglie di Al Bano, recentemente, ai microfoni di Radio Free Station, ha troncato ogni sogno. “Per ora non c’è nessun film. Non hanno la collaborazione né mia né di Albano“. Poi ha aggiunto: “Sono qui per stare accanto a mia figlia Romina Junior, impegnata con un importante spettacolo teatrale“.

Nel futuro di Romina

Nessun film, ma tanto altro bolle in pentola per Romina. Nel futuro della Power non il cinema, ma la tv. La cantante, infatti, si appresta a cominciare una nuova avventura, e a ricoprire il ruolo di giudice.

Romina, appunto, sarà presenza fissa al nuovo show diretto da Antonella ClericiStandig Ovation, prossimamente in onda su Rai1. Lo spettacolo, che si presenta come talent per piccoli, vedrà protagonisti bambini, pronti a salire sul palco con genitori e parenti. Compagni di viaggio della Power in questa avventura, Nek e Ambra Angiolini.

Ho deciso di partecipare perché mi sembra una cosa carina” ha detto Romina. “Saranno cinque puntate. Ho fatto questa scelta per rimanere anche un po’ di più in Italia in modo da seguire mia figlia Romina Junior, che adesso sta lavorando a teatro“.

Romina Power e Albano Carrisi sempre belli, anche se invecchiati e ingrassati, come accade a molti.


Peccato, ma la favola vera è finita e Romina Power ed Albano Carrisi ormai sono uniti solo dall'amore per i tre figli rimasti loro e i risvolti economici derivanti dal loro lavoro artistico in coppia.
La gente, di fronte ad un mondo in cui la fragilità umana mostra divorzi e separazioni, quando non addirittura violenza ed uccisioni, aveva goduto del sogno d'amore di queste due belle persone e vorrebbe che non finisse mai... C'è voluta una figlia che ha compiuto un gesto folle per distruggerlo, come ricordo in questi post di qualche tempo fa:

Rita Coltellese *** Scrivere: Albano forte, Romina fragile

Rita Coltellese *** Scrivere: Romina ed Albano

Muri di confine

Da: La Repubblica.it  Di Francesca De Benedetti

Trump, scontro con il Messico: per finanziare il muro pronta una tassa del 20% sui loro prodotti 



Trump, scontro con il Messico: per finanziare il muro pronta una tassa del 20% sui loro prodotti
Il presidente messicano Enrique Peña Nieto (ansa)

Il presidente Peña Nieto: "Vogliamo rispetto". Salta il bilaterale previsto per martedì prossimo a Washington. Costretto alle dimissioni il capo dell'Agenzia Usa che controlla le frontiere. Su Twitter è boom dell'hashtag #FuckingWall lanciato dall'ex presidente Fox Quesada. 
Il muro tra Usa e Messico (afp)

"Pretendiamo rispetto, e comunque non saremo noi a pagare": è il volto duro del presidente messicano Enrique Peña Nieto, offerto in favore di telecamera poche ore dopo il via libera del suo omologo statunitense al muro con il Messico. O meglio, ai muri con il Messico: non c'è solo la barriera fisica che Trump vuole estendere al confine con l'America latina. C'è anche il muro politico ed economico che tra i due Paesi sembra diventare sempre più consistente, con la svolta protezionista degli Usa, con la guerra dichiarata dall'inquilino della Casa Bianca all'accordo di libero scambio Nafta, il "North American Free Trade Agreement" e con la possibilità di una tassa del 20% sulle importazioni dal Messico che servirebbero a coprire i costi della costruzione del muro. Secondo il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, l'imposta permetterebbe di raccogliere 10 miliardi di dollari l'anno.




Il Muro che vuole Trump personalmente non lo ritengo sbagliato. E' giusto che un Paese non sia "Terra di Tutti" e che si dia delle regole. Un Paese è di chi lo mantiene con le proprie tasse: questo non è contestabile, a meno che non si sia dei parassiti che ritengono giusto usufruire della roba degli altri. L'idea comunista delle cose messe in comune e della "proprietà privata che è un furto" non mi è mai piaciuta né l'ho mai trovata giusta. Perché se è vero che tanti hanno conquistato ricchezze in modo fraudolento quando non delinquenziale, è anche vero che la proprietà privata è anche frutto di sacrifici e di rinunce di ciò che si valuta come superfluo da parte di tanti uomini. Dunque ad ogni piccolo uomo è giusto preservare con le Leggi i suoi sacrifici, garantendo la sua piccola proprietà privata da intrusioni di parassiti quali ladri, delinquenti e truffatori, e allo stesso modo è giusto preservare i confini di una più vasta proprietà che è la Nazione, lo Stato, mantenuto in piedi con le tasse di tutti i cittadini. 
Mi viene dunque da fare un parallelo fra la nostra piccola vita quotidiana e le Grandi Scelte dei Governi. Non appaia strano: le Grandi Cose sono fatte dai piccoli uomini, dunque sempre la psicologia umana c'è di mezzo.
Il fatto che il Presidente messicano non voglia pagare per il muro che vuole fare Trump mi fa sorridere: è come se dichiarasse apertamente "A me non me ne fotte niente, non mi fa comodo, non lo pago." Cosa sommamente ingiusta e unilateralmente incivile, giacché sono i cittadini del Paese che lui rappresenta che scappano da esso per introdursi in un altro Paese. Gli sta bene così evidentemente, e questa è una dichiarazione non espressa, ma nei fatti, che a lui di quei cittadini non gliene importa un bel nulla: che se ne andassero pure, non importa se nel farlo violano le Leggi di un altro Stato, mantenuto dalle tasse di un altro popolo. 
Mi si perdoni il paragone della privata vita quotidiana, ma io ho sperimentato la follia, la protervia, il non riconoscimento del diritto altrui, quando non addirittura la prepotenza degli altri, nelle due proprietà private che posseggo e sono per l'assoluta difesa dei confini: come dei terreni che circondano le mie case, così dei confini degli Stati.
Le Società che vogliono dirsi civili debbono rispettare quello che non gli appartiene, altrimenti possiamo regredire all'epoca delle caverne in cui il più prepotente calava la clava in testa a chi già occupava un rifugio per installarcisi.
Pretendere di entrare in un Paese per forza è una regressione delle regole di Civiltà. E non va sottovalutato, giacché la Storia insegna che tutti i disastri dei popoli sono stati, di sovente, dovuti a sottovalutazione di anomalie striscianti
Oggi (27 gennaio 2017, data in cui ho scritto questo post) ricorre la Memoria di una di queste sottovalutazioni: la volontà nazista di sopraffare il popolo ebreo.

Da: Wikipedia  
Per volume di prodotto interno lordo (PIL) nominale, il Messico è considerata la quattordicesima economia mondiale.[3] Tuttavia, la distribuzione della ricchezza è così diseguale che gli indici di sviluppo umano possono variare da valori paragonabili a quelli di nazioni sviluppate come la Germania[7] ad altri vicini a quelli del Burundi.[8] 
Dunque il Presidente dello Stato Federale, denominato Stati Uniti Messicani, dovrebbe farsi una analisi del perché fra il suo popolo c'è tanta disuguaglianza e tanta miseria da indurre molti ad invadere, sia pure pacificamente, gli Stati Uniti d'America. Sono ricchi di materie prime che l'Italia se le sogna, dunque amministrasse meglio il territorio che rappresenta e non facesse pagare agli Stati limitrofi la sua ingiusta distribuzione della ricchezza.


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Muri privati
Accennavo sopra a quanto la vita mi ha insegnato sulla unilaterale visione dei confini da parte di chi, in modo protervo, non riconosce il tuo diritto.
In una casa, su quattro confinanti, ho due muri di confine costruiti totalmente dal filo del confine dentro la mia proprietà per tutto lo spessore di tali muri. Nessuno dei due confinanti ha partecipato alla spesa, per questo la parte esterna di essi l'abbiamo costruita sul filo del confine. Eppure, in un caso, il rozzo confinante, dopo averci rimproverato per aver pagato un trasporto affinché portasse via la rete esistente su quel confine, accartocciata e arrugginita, dichiarando che era sua e non della Società Costruttrice che ci aveva venduto la casa, non volle partecipare in alcun modo alla spesa di un muro che sostituiva l'orrenda rete da lui rivendicata, salvo poi piantarci dei chiodi per fissare altra rete di sua proprietà che delimitava un altro lato del suo terreno!

E che dire di altri che pretendevano essere giusto potare una siepe, piantata erroneamente troppo a ridosso del nostro muro, gettandone rami dentro il nostro cortile, non bastando l'invasione dei medesimi tutto l'anno, i quali ricoprivano il muro sporcando il nostro impiantito perennemente con foglie caduche... 

Ed un terzo, con l'aggravante di appartenere ad un Corpo di Polizia, che ha costruito un muro di confine alto 2 metri, pur essendo zona sismica, appoggiandolo ad una nostra tettoia già esistente, condonata con regolare legge di condono accettato e concluso, dicendo "che è un lavoro che dobbiamo fare insieme", quasi a volerci coinvolgere nell'abuso, ripreso con la nostra telecamera con, doverosamente dispiegata sopra il tetto della nostra tettoia, una copia del quotidiano "La Repubblica", a testimonianza del giorno in cui il poliziotto, con il suo muratore, stava tirando su il muro oltre ogni data di scadenza dell'ultimo condono.

Fortunatamente non tutti i confinanti sono così, ma per non avere sorprese da chi non si conosce e non si sa chi è finché non si manifesta, con molta sagacia mio marito, d'accordo con una quarta confinante che aveva messo in vendita la sua casa, ha fatto rifare, pagandolo a metà, il muretto di confine ormai vetusto. Sagacia previdente, perché poi la casa è stata venduta ad altri di incerto pensiero.      




giovedì 26 gennaio 2017

Come voteremo?

Da: ANSA.it



Mi lascia perplessa la ragione per cui la Corte Costituzionale ha giudicato illegittimo il ballottaggio. Perché per le elezioni dei Sindaci invece si applica? Se una norma è incostituzionale dovrebbe esserlo per tutto.
Hanno lasciato invece i  capilista e  le pluricandidature, immagino un residuo del "Patto del Nazareno" voluto da Berlusconi... Forse "un regalo" del comune amico con Bettino Craxi Giuliano Amato?