martedì 28 febbraio 2012

Allerta sì, allarme no

Gianfranco Mascia - dal blog di Italia dei Valori


L’allarme è partito dall’amico Guido Scorza, sempre attento e vigile. Una nuova ”leggina” fatta solo di un articolo tenta di mettere un nuovo bavaglio alla Rete.
Il Senatore Alessio Butti (Pdl) l’ha depositata al Senato: “L’utilizzo o la riproduzione, in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, di articoli di attualità – recita il DDL Butti – pubblicati nelle riviste o nei giornali, allo scopo di trarne profitto, sono autorizzati esclusivamente sulla base di accordi stipulati tra i soggetti che intendano utilizzare i suddetti articoli, ovvero tra le proprie associazioni di rappresentanza, e le associazioni maggiormente rappresentative degli editori delle opere da cui gli articoli medesimi sono tratti”.
In parole povere, se passa questa legge – per ora ferma alla Commissione Giustizia al Senato – chiunque vorrà citare sul proprio blog o portale o pagina Facebook un articolo interessante, non potrà più farlo liberamente. Un link, una citazione, una discussione, qualsiasi cosa potrebbe essere un pretesto per la censura. Questo è il preludio della chiusura del web e della libera circolazione delle idee in Rete.
La questione la spiega molto bene Scorza nel suo post.
A questo punto spetta a noi cercare di far circolare il più possibile la notizia per dire forte che noncensureRETE il diritto di comunicazione e manifestazione del pensiero sancito nella dichiarazione universale dei diritto dell’uomo e del cittadino, noncensureRETE la libertà di informazione online, noncensureRETE con una leggina di 637 caratteri.
Altre volte hanno tentato colpi di mano in Parlamento cercando di mettere il bavaglio alla libertà di informazione sul Web e ogni volta la reazione e l’indignazione montata in Rete è riuscita a denunciare e fermare questi tentativi.
Facciamo partire quindi anche questa volta una campagna di denuncia sui nostri blog e sui social network: #noncensureRETE. Prima che sia troppo tardi.
Sono d'accordo nello stare in allerta, ma mi sembra inutile destare allarme per questo tentativo del solito rappresentante del PdL da qualcuno votato e messo a fare il senatore.
Intanto la proposta di legge recita "allo scopo di trarne profitto", dunque non può riguardare TUTTI I BLOG. Questo, in cui tutti possono scrivere i loro commenti, ad esempio, non si propone alcun profitto perché non ospita e non vuole ospitare alcuna pubblicità. E come questo blog ce ne sono tantissimi che desiderano solo svolgere un'attività culturale o sociale o semplicemente di comunicazione e commento. Dunque la riproduzione di articoli di giornale non costituisce altro che un eco di ciò che è scritto ed uno spunto di riflessione a cui nessuna legge potrà mai mettere il bavaglio, a meno che non torni una reincarnazione del "Puzzone". Quel che pubblicano i giornali è pubblico e così i radiogiornali ed i telegiornali. Mi sembra, dunque, un'operazione di inutile allarmismo.
Intanto, per quella che è la mia esperienza di impegno politico, so che leggi ben più importanti e corpose giacciono presso le Commissioni del Senato ed è un evento da festeggiare quando vengono inserite nell'O.d.g. della Commissione. Già solo per questo si festeggia. Poi c'è la discussione e... chissà...forse...verrà portata in Aula. Poi c'è la Camera dei Deputati...poi...poi...

Fate spazio in galera

Da: Il Giornale.it

Il governo vuole introdurre il reato di omicidio stradale "L'impunità è intollerabile"

Il ministro dei trasporti in commissione alla Camera: "È opportuno valutare un reato"

di  - 
Ogni volta che un pirata della strada si guadagna un posto tra le pagine dei giornali si torna a parlare del reato di omicidio stradale.

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Ora la questione arriva sul tavolo del governo, come conferma il ministro dei Trasporti, Corrado Passera, che in commissione Trasporti alla Camera ha detto che "è opportuno valutare" una fattispecie penale.
Si commetterà reato quando ci si metterà al volante con un tasso alcolemico superiore all'1,5% o sotto effetto di stupefacenti e si provocherà un incidente mortale. La pena prevista dovrebbe variare dagli 8 ai 18 anni di reclusione.
"Quello che è certo è che la situazione attuale di totale impunibilità per chi uccide sulla strada non può essere tollerata. E' inaccettabile socialmente che chi uccide sotto l'effetto di alcol o droghe se ne torni a casa, non è proprio possibile", sottolinea Passera, "Chi si prende consciamente una possibilità così grossa, che può portare a delle stragi deve essere sanzionato enormemente".

Rimando ai miei post precedenti il mio pensiero:
13 giugno 2011: Raccolta di firme per la Legge sull'Omicidio Stradale
21 agosto 2011: Art. 589 Codice Penale. Omicidio colposo
9 ottobre 2011: Un'altra vittima


Aggiungo, e forse mi ripeto, che se i magistrati avessero tenuto in conto le aggravanti per assunzione di droghe, o di alcool, o di entrambi, o guida senza patente ecc. ecc., nelle pene fino ad ora comminate, non ci sarebbe stato bisogno dell'istituzione di un nuovo reato. Tenendo conto della volontà del soggetto di mettersi alla guida non in condizioni ottimali, della sua volontà di drogarsi o bere o infischiarsene di non avere la patente, si poteva semplicemente accusarlo di omicidio volontario, oppure del colposo applicandolo però nelle parti in cui cita le aggravanti che, se presenti nei fatti, possono portare la pena anche fino a 15 anni di condanna. L'omicidio colposo non comprende la messa in atto di azioni irresponsabili volutamente ma, proprio per la guida, prevede aumento della pena specificatamente in caso di assunzione di alcool e sostanze stupefacenti o psicotrope. L'omicidio colposo puro e semplice avviene quando, NONOSTANTE la totale INVOLONTARIETA' del soggetto che causa la morte di qualcuno, tale evento si verifica per circostanze fortuite ed assolutamente involontarie rispetto al soggetto medesimo. Invece i magistrati sono riusciti a dare il colposo persino a Scattone e Ferraro. Ma questa è un'altra storia.