venerdì 31 luglio 2015

M5S: la Sicilia buona

Da: Il Messaggero

Sicilia, ecco la “strada dell'onestà”: apre la bretella pagata dai deputati regionali grillini

L'hanno ribattezzata via dell'Onestà. È la strada a 5 Stelle che ricuce la Sicilia, spezzata in due dopo il cedimento di alcuni piloni nel ponte Himera lungo l'autostrada A 19 che da Palermo conduce a Catania. La scorciatoia è l'antica trazzera Prestanfuso, lunga poco più di trecento metri, che è stata ripristinata e messa in sicurezza con un finanziamento di 300 mila euro dai deputati regionali del M5S con quota parte delle indennità che i parlamentari hanno accantonato mensilmente. La strada è stata inaugurata stamattina e domani sarà aperta al traffico veicolare; consentirà agli automobilisti di risparmiare almeno trenta minuti per raggiungere Tremonzelli, dopo l'interdizione del tratto lungo la A19 altezza dello svincolo di Scillato. Per metterla in sicurezza i deputati hanno donato il finanziamento a un comitato civico di Caltavuturo, i lavori sono durati poco più di un mese.

Il collegamento dà anche una risposta ai cittadini di Caltavuturo e a quelli dei paesi vicini, rimasti isolatì dopo la chiusura del tratto d'autostrada. In centinaia hanno preso parte alle cerimonia di inaugurazione: dai deputati regionali agli attivisti del movimento 5 Stelle fino al sindaco di Caltavuturo Domenico Giannopolo, al viceparroco del Paese Don Salvatore Blanda.

«Questa strada è il segno tangibile dei tempi - ha detto l'ex capogruppo all'Ars del M5S Giancarlo Cancelleri - abbiamo voluto dimostrare che siamo una forza politica che vuole conquistarsi la credibilità della gente. Ogni volta quello che abbiamo detto lo abbiamo fatto. Se qualcuno vorrà definirle promesse elettorali lo faccia, però oggi con quella che qualcuno definisce promessa elettorale la gente potrà andare al mare e al lavoro anche se in emergenza, avrà una opportunità in più».
Venerdì 31 Luglio 2015, 19:15 
Ecco una bella notizia fra tante scoraggianti.
Merito del Movimento 5 Stelle che dice una cosa e la fa.
Quello che prendono come Consiglieri Regionali è troppo secondo il loro (ed il nostro) parere, allora se ne tolgono una parte e la restituiscono ai bisogni dei cittadini.
Un esempio che non ha eguali negli altri partiti. Anzi: si tengono le ricche prebende e non vogliono assolutamente rinunciarci, nemmeno equiparare i loro vari benefit al resto d'Europa.

Roma allo sbando, ma anche il Paese


Da: Il Messaggero.it

Assalto dei pusher, paura al Pigneto. I residenti: «Non possiamo uscire di casa»

Notte di guerriglia al Pigneto. Bottigliate, cassonetti rovesciati: una quarantina di spacciatori in rivolta contro tre carabinieri che stavano arrestando due di loro. Momenti di altissima tensione, due commercianti che corrono in aiuto dei militari, poi l'arrivo dei rinforzi e il fuggi fuggi generale. Il bilancio è di nove fermi e sette arresti, tra i quali due spacciatori e cinque che hanno preso parte alla guerriglia. 

Ma è solo l'ennesimo episodio e i residenti temono che non sarà affatto l'ultimo. «Vivo qui da quindici anni: la situazione è cambiata radicalmente. È pieno di pusher, ci sono perfino mappe con le indicazioni sui posti dello spaccio. Noi residenti proviamo a fare manifestazioni ma non basta». Giovanna T. convive ormai con le difficoltà e la paura di un quartiere in cui residenti ed esercenti ormai si sentono assediati, tanto da arrivare a definire «una delle tante ma proprio tante» la rissa che, mercoledì sera, ha visto quaranta africani aggredire i carabinieri che arrestavano due pusher.
E' una città, ma anche un Paese, allo sbando.
I Carabinieri sono l'ultimo baluardo della gente onesta. L'unica difesa immediata: chi parla male di loro spara sulla Croce Rossa. 
Una Società malata, in cui la diffusione della droga consente l'arricchimento dei trafficanti e la sopravvivenza degli spacciatori come questi africani, che sono sul nostro suolo non certo con il permesso di soggiorno, è una Società che ha bisogno di interventi decisivi e drastici. Altrimenti i nostri governanti ci stanno consegnando alla malavita e da noi vogliono solo tasse ed hanno il coraggio vigliacco di chiederci il voto.
Siamo stanchi di sentirci dire che l'Europa di cui facciamo parte ci chiede denaro multandoci perché le celle delle carceri sono troppo piccole e sovraffollate.
Siamo stanchi di un giornalismo folle ed irresponsabile, che ad ogni suicidio in carcere dà addosso al sistema fino ad arrivare all'assurdo di uno degli ultimi episodi avvenuto a Regina Cieli, in cui abbiamo dovuto sentire che una delle cause è perché faceva troppo caldo: "e le celle non hanno nemmeno l'aria condizionata"!!!
Ma come pensano costoro di manipolare l'opinione pubblica?!
Chi dà loro ascolto e ragione o vive rasentando il carcere, e allora si capisce che è di parte, oppure è un debole di mente incapace di riflessione. Sono nata a Roma e non ho mai avuto l'aria condizionata in casa! Milioni di persone non ce l'hanno! E adesso non se ne può fare a meno nemmeno in carcere?
Qualcuno qui è fuori di cervello e chi ci governa deve porci riparo.
Matteo Renzi è il più criticato in assoluto fra tutti i Presidenti del Consiglio che io ricordi. E' un ottimista e sperava di tirare fuori l'Italia dalla Palude, ma siccome a nessuno gliene importa niente del Paese, ma ciascuno pensa solo al proprio orticello politico di sussistenza, nessuno collabora. Solo critiche. Le Riforme, giuste o sbagliate che siano, escono monche dal Parlamento, quando escono... Il Ministro dell'Interno arranca e gli africani salvati a spese nostre si danno allo spaccio.
Sono tutti colpevoli, comprese le opposizioni.
Ora parlano di elezioni. A riprova che non gliene frega nulla dei fatti che la gente vive ogni giorno: ogni occasione è buona per riaprire i giochi. Ognuno spera di prendere il potere per risolvere i suoi problemi, le sue ambizioni e quelle di chi lo sostiene. Per farlo: "Ad elezioni! Noi risolveremo tutto!"
La mia previsione è che, se andremo ad elezioni, il Movimento 5 Stelle in questo momento prenderà più voti delle precedenti politiche.
Dopo un calo dovuto alla perplessità di chi si aspettava da loro una partecipazione fattiva al Governo, ora, con le difficoltà che i residuati comunisti del PD stanno creando a Matteo Renzi indebolendolo, la gente, che non vede risolti i propri problemi, si butta verso chi, almeno, sicuramente non ha mai rubato, anzi, non riuscendo a modificare le allegre abitudini economiche della classe politica, rinuncia a quello che gli pare troppo in favore di chi lavora.  

giovedì 30 luglio 2015

Ladri mantenuti dalle nostre tasse per legge

Nuova bufera su Galan, è ai domiciliari ma prenderà il vitalizio

L'ex governatore del Veneto, ai domiciliari per corruzione nella vicenda Mose, continuerà a ricevere l'assegno poiché ha patteggiato 2 anni e 10 mesi, mentre una legge regionale prevede lo stop al beneficio solo per pene pari o superiori a 3 anni


L'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan, deputato di Forza Italia, agli arresti domiciliari dopo il patteggiamento per corruzione nella vicenda Mose, continuerà a ricevere il vitalizio. A stabilirlo è il codicillo di una legge regionale che stabilisce il blocco solo a chi riceve una pena superiore ai tre anni e viene interdetto dai pubblici uffici. Escluso, dunque, Galan che ha patteggiato 2 anni e 10 mesi.
Stesso trattamento, come sottolinea Repubblica, sarà riservato anche a Renato Chisso, ex assessore regionale, arrestato nell’ambito della stessa inchiesta. Calcolando la sua lunga carriera in consiglio regionale, iniziata nel 1995, il suo vitalizio ammonterebbe a oltre 80mila euro lordi annui, a cui vanno poi aggiunti più di 96mila euro di Tfr. Secondo i tecnici della Regione, che hanno informato il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti, il pagamento è d'obbligo e non ci sarebbero vie d'uscita.
Immediata la reazione degli esponenti del Movimento 5 Stelle che, in una nota, chiedono una legge di iniziativa popolare per abolire i vitalizi. «È vergognoso - commenta il capogruppo in consiglio regionale, Jacopo Berti -, poi ci si chiede perché i cittadini non abbiano fiducia nelle istituzioni. La casta non andrà mai contro la casta. Noi l'abbiamo sempre sostenuto, è per questo che ci siamo portati avanti e già nei mesi scorsi il M5S veneto ha raccolto più delle 7 mila firme necessarie per presentare una legge di iniziativa popolare».
http://www.palermomania.it/news.

Esiste già una Legge di iniziativa popolare che giace sotto pile di carte in Commissione per equiparare i nostri eletti a quelli europei sul piano economico.
Quello che è vergognoso  è che la leggina regionale fatta ad hoc salva il ladro pubblico per pochi mesi di condanna: è un vero schifo!
Il magistrato proprio non poteva dargli di più? La legge glielo impediva dato il tipo di reato? Ha mangiato miliardi col Mose al popolo italiano: in questo tristo Paese non si capisce come viene applicata la giustizia, o forse si capisce fin troppo bene...

Quando vanno in carcere si ammalano e cercano di fare pena.
Che schifo, che vergogna!


Le Forze dell'Ordine

Da: Il Mattino di Padova

Padova. Rifiuta il Tso, i carabinieri gli sparano: così è stato ucciso Mauro

Mauro Guerra, 30 anni, aggredisce un carabiniere e scappa: freddato dal collega. La tragedia nei campi di Carmignano di Sant'Urbano. E la famiglia chiede chiarezza: "Massacrato"

martedì 28 luglio 2015

L'Espresso: la verità verrà fuori

Da: Il Giornale.it

Il guaio, per i due giornalisti, è che l'intercettazione non viene fuori, anche se l'Espresso continua a confermare la veridicità della conversazione, pur senza averne una prova. L'esistenza della telefonata è stata invece smentita più volte dal procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi. I due giornalisti, sentiti dai pm in presenza del loro avvocato, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Entrambi, ora, sono indagati per diffusione di notizia falsa, mentre Messina risponde del reato più grave di calunnia perché avrebbe indicato come fonte della notizia un investigatore che avrebbe, invece, negato di avergliela mai riferita. Nell'ultimo numero il direttore dell' Espresso , Luigi Vicinanza, ha nuovamente difeso il lavoro della sua redazione: «Sia chiaro: quella telefonata – orrenda, imbarazzante – esiste. Purtroppo. L'Espresso non ha inventato nulla, non ha aggiunto nulla e non ha nascosto nulla. Ha avuto una notizia, l'ha verificata e l'ha pubblicata». Senza avere, però, la telefonata. Ma la verità verrà fuori, di questo è convinto il direttore Vicinanza (che i maligni, sul web, già soprannominano «Lontananza», facendo ironia sulla direzione in bilico dopo la vicenda). «Già in passato per tutelare il segreto di inchieste relative a cariche istituzionali, la procura di Palermo ha smentito rivelazioni dell' Espresso che poi si sono dimostrate vere» scrive il direttore. Nel frattempo anche l'Ordine dei giornalisti ha convocato i due giornalisti e aperto un'indagine conoscitiva. La situazione resta complicata.
Le indagini della Procura potranno fare più luce sulla genesi di quella notizia e magari sulla fonte dell'informazione, ma Crocetta già assapora la rivincita. «Non hanno nessuna registrazione. Quello che hanno fatto a me è terribile» dice il presidente della Regione siciliana. Alla domanda se ritiene che l'Assemblea possa votargli la sfiducia, risponde: «Per cosa, per un falso scritto contro di me?».
La verità in questo caso della intercettazione "fantasma" verrà fuori: o a favore dell'Espresso o a suo sfavore ma verrà fuori.
Se, come dice il Direttore, "Già in passato per tutelare il segreto di inchieste relative a cariche istituzionali, la procura di Palermo ha smentito rivelazioni dell' Espresso che poi si sono dimostrate vere" accadrà anche in questo caso, giacché prima di condannare per calunnia e pubblicazione di notizie false i PM dovranno effettuare ogni verifica. Se la fonte citata smentisce, per timore di incorrere in sanzioni disciplinari o nel reato di rivelazione di atti d'ufficio, sarà messa a confronto con il giornalista costretto a rivelare la fonte, cosa che la deontologia professionale vieterebbe, ma non di fronte ad un caso in cui si configurano vari altri reati.
Se, invece, il giornalista è incorso in una trappola, purtroppo la pagherà, come accadde anni fa a due giornalisti dell'Unità di cui una era una giovane donna.

Dall'Archivio storico del Corriere della Sera
Caprara Maurizio
Tra il 16 e il 18 marzo ' 82, il quotidiano del Pci pubblico' tre servizi sulle trattative per la liberazione dell' assessore dc Cirillo. Una cronista, Marina Maresca, aveva portato al giornale un foglio intestato "Mininter" che attribuiva ad altri due dc, Vincenzo Scotti e Francesco Patriarca, di essere stati da Cutolo nel carcere di Ascoli Piceno. Motivo: chiedergli di darsi da fare per il rilascio dell' assessore catturato dalle Br. Quel foglio era falso. L' aveva fornito Luigi Rotondi, uno di quei figuri oscuri che popolano le ricostruzioni dei misteri italiani. Informatore, millantatore che diceva alla giornalista di lavorare all' ufficio Affari riservati del ministero degli Interni. A Petruccioli la ragazza racconto' che il documento veniva dalla magistratura di Napoli. Il Pci accuso' la Dc di pastetta con la camorra, lo scandalo esplose. Per poi ritorcersi contro il direttore dell' Unita' . Come si e' saputo piu' tardi, altre visite a Cutolo pero' c' erano state davvero. 

lunedì 27 luglio 2015

La pirandelliana "maschera" della normalità apparente

Da: La Stampa.it

L’assassino di Asti aveva dilapidato 11 mila euro destinati alla figlia malata giocando ai videopoker

La normalità che nasconde una tragica discesa agli inferi. I colleghi di lavoro sbalorditi dal sapere che il mite magazziniere ha ucciso
ASTI
«Non può essere stato lui. Non ci credo», ripeteva ieri l’autista che la mattina di sabato 4 luglio vide arrivare al lavoro, con un po’ di ritardo, l’uomo che aveva appena ucciso Maria Luisa. E nel ripeterlo dopo che Pasqualino Folletto aveva confessato, l’autista dilatava inconsapevolmente la tragedia della normalità assassina, la normalità che cela un’immensa, spaventosa, solitaria discesa in quella distruzione di sé che sola consente di spingersi fino a quella degli altri. 
Pur nell’orrore del gesto - e di un gesto così ossessivamente devastante - qualche brivido di pena accendevano le lacrime di Pasqualino, l’uomo disperato, con la figlia malata, indebitato per curarla, avvolto come da filo spinato dalla vergogna per la sua condizione sventurata. Invece il filo spinato che lo avvinghiava - dicono le indagini - era altro, erano soldi sperperati, infilati nelle macchinette del videopoker, soldi che entravano proprio per alleviare il faticoso impatto della bambina con la vita. 

Sulla stessa scrivania di caserma dove sono cadute le sue lacrime durante la confessione, ci sono accertamenti dei carabinieri: 11 mila euro dell’accompagnamento per la piccola spesi nel gioco, uno stipendio di 2.800 euro al mese in parte usato per la famiglia e in parte per tentare una fortuna che ristabilisse l’equilibrio dei conti, in un’idrovora di contanti. 

Chiedeva soldi, a tutti: «Devo fare la spesa... i miei figli». I gemellini di sette anni e la bambina di undici. Un uomo casa e lavoro racconta il titolare dell’azienda, 
Piero Pregna: «Lavorava per una cooperativa torinese. Chiesi informazioni: tutte positive. Sapevo dei problemi di salute in famiglia, delle difficoltà, ho avuto fiducia e lui ha risposto con grande serietà». 
Uno stipendio consistente, un affitto di 300 euro al mese per 100 metri quadrati. Lui al magazzino, la moglie, Silvana Metta, a casa, a occuparsi dei figli, soprattutto della più grande, con i suoi problemi di salute, il cibo che non viene assimilato, i denti che ne risentono, il dentista a Casale Monferrato per salvare il salvabile. Federico Zappatero, collega di lavoro, racconta la dedizione di Silvana e descrive un papà in apprensione: «A volte lavoravamo insieme di notte, si confidava un po’, soprattutto su quelle spese continue». 

Si prova pena comunque per Pasqualino Folletto. Se prima era la compassione umana per una esistenza difficile chiusa come in una gabbia nel crescendo della disperazione, ora è quella sgomenta, incredula, percorsa dallo stupore che si prova davanti ai personaggi della fantasia letteraria. Nel ritratto che via via andava delineandosi ieri dalle carte dell’inchiesta, dagli 11 mila euro dell’accompagnamento buttati in videopoker («qualcuno di noi lo vide al centro commerciale davanti alle macchinette più volte») sembra di leggere lo sfruttamento psicologico d’una figlia raccontato da Henry James. 
Sarebbe ingiusto, ora, immaginare il cammino, forse soltanto sciagurato come quello di tanti che credono benigna una sorte casuale come quella del gioco. Sarà l’inchiesta e sarà il processo a svelare più che una responsabilità ammessa e una quantificazione di pena, il romanzo reale di come il passo scivoli da un senso di gabbia a un’illusione, dall’illusione al desiderio di benessere, dal desiderio al mezzo più rapido, da qui all’esplosione violenta. Il quadro è quello però di una famiglia che non parte svantaggiata, cresce con delle gioie e una difficoltà, certo, quello della bambina che ha qualche problema nello sviluppo, nell’assorbimento della vita dal cibo, un male che privandola di sostanze fondamentali vede andare in pezzi parte della dentatura. Ma ha due fratellini, ha una madre che non lavora per star con lei, un padre con un buon lavoro e un buon stipendio. Se anche qui andiamo a cercar conforto nella letteratura, possiamo trovare qualche lieto fine, o un’ipotesi di accettazione, pazienza, sfida. 
Mette intoppi ai brividi di pena per l’assassinio sentire che negli interrogatori Folletto riversa il suo gesto sulla sfortuna di salute della figlia. Mette i brividi perché - se anche, alla resa dei conti, non è che il più immediato tentativo di giustificare anche a se stesso l’orrore - è come farsi scudo di un figlio di fronte a un nemico. Mentre 11 mila euro destinati a lei se ne andavano nei videopoker. 

Ancora una volta ecco lo stupore di quanti conoscevano nella quotidianità l'uomo che ha affondato per 45 volte il coltello nelle carni della povera signora, moglie, madre e figlia, per derubarla di euro 800.
Il dolore di chi lascia si era colorato di pietà, almeno nelle parole del padre, verso chi gli aveva ucciso la figlia, soprattutto per la bimba innocente malata, vittima anche lei di una figura paterna che si approfittava anche della sua malattia per coprire le sue sciagurate debolezze.
Le previsioni logiche si sono rivelate tutte non reali: "non può essere una rapina perché le rapine le fanno la sera quando c'è l'incasso"; "è un delitto che nasconde qualcosa di personale perché troppe sono state le coltellate"; poi, appreso che la verità era imprevedibile: "come ha fatto un uomo piccolo e magro come lui...?"; "era tranquillo quando è venuto al lavoro solo con un po' di ritardo, siamo andati a prendere il caffé..."
Già.
E' la solita storia: la banalità del Male. La faccia qualsiasi.
Però chi sapeva che si giocava irresponsabilmente i soldi con cui doveva vivere la sua famiglia, anche quelli che servivano alla figlioletta malata... conosceva anche la debolezza dell'individuo, la sua malattia per il gioco che non si fermava davanti a niente. Poi le lacrime e le giustificazioni per coprirsi con la malattia della figlia, quando, al contrario, nemmeno quella lo fermava. Poi le frasi solite: "Io non volevo!"
Chi confessa dice sempre così. Poi c'è chi non ammette mai, nemmeno davanti all'evidenza: pozzi neri chiusi nell'estrema difesa del proprio ego.
"Io non volevo!" E che hai pestato un piede per sbaglio? 45 volte ha affondato il coltello estraendolo ogni volta per rificcarlo nelle carni di quella poveretta. Una forza data dalla violenza compressa in una mente asservita al proprio vizio, che non si fermava davanti a niente, nemmeno al senso di protezione di un padre verso un figlio, per di più malato.
E' inutile cercare di capire e riserviamo la nostra pietà per chi è morto vittima di tanta ferocia e per chi la vittima amava. 

domenica 26 luglio 2015

Fra il civismo di Alessandro ed il pragmatismo di un cittadino

Da: ANSA.it

Alessandro Gassmann lancia #romasonoio. L'hashtag per i romani: 'Puliamo noi la città


"Roma sono io. Armiamoci di scopa, raccoglitore e busta per la mondezza e ripuliamo ognuno il proprio angoletto della città". Diventa virale la proposta lanciata ieri pomeriggio su Twitter da Alessandro Gassmann e diventata in poche ore tra le più cliccate sui social network. "Diamo un esempio di civiltà a chi ci governa ed a chi ci insulta", scrive. "Bella l'idea ma se paghiamo le tasse - scrive un utente - spetta ad Ama non al civismo firmato Gassmann il decoro della città. Non scherziamo".  


Ben venga lo spontaneo e genuino pensiero di Alessandro Gassmann, si sente che viene da un animo sincero e appassionato per la nostra Capitale, e ha ragione anche chi oppone il fatto che paghiamo le tasse per avere i Servizi e dobbiamo pretenderli.

La virtù è come sempre nel mezzo.
Più persone come Alessandro che abbiano senso civico, che scarseggia, e più cervello e capacità di gestione della Cosa pubblica da parte di chi è pagato (molto bene) per gestirla. 

Roma è la Capitale di un Paese che sente anche altrove il degrado, salvo eccezioni come Salerno ad esempio, ma essa è l'emblema della paralisi in cui Leggi inapplicate e paura di sanzionare ci hanno gettati. 

Il degrado si combatte e si elimina con l'applicazione delle regole, imponendole a chi non le rispetta con la sanzione che deve essere certa, dura e senza deroghe ed eccezioni.
Solo così si ottiene che la gente non si comporti bestialmente come ormai avviene: gente che defeca e piscia per le strade, gente che lascia i propri rifiuti ovunque, va sanzionata.
Se si comincia a dire che il tale è un barbone e non può pagare la sanzione si deve obbligarlo a pagarla con la pena in natura: scopa e secchio in mano e gli si fa ripulire una zona. Questo non è impossibile nel Diritto, tali pene vengono applicate in Paesi civili da magistrati intelligenti. A furia di ripulire anche il barbone imparerà a rispettare di più la città, ad andarsi a lavare nel bagno pubblico e non a fare i propri servizi in strada.
Il resto della cittadinanza deve pagare. Anche il gesto menefreghista di chi, finito il pacchetto di sigarette, lo accartoccia e lo getta in strada deve essere sanzionato.
Cosa è cambiato nella Legge da quando molti anni fa io gettai un fazzoletto di carta dal finestrino ed un Vigile Urbano mi riprese severamente dicendo che non dovevo farlo più altrimenti mi avrebbe fatto la multa? 
E' cambiato il Costume! Ogni sanzione, ogni freno sembrano una limitazione della libertà!!
Ma non esiste la libertà di lordare i luoghi dove dobbiamo vivere tutti!! Questo DEVE ESSERE PUNITO!
Mi spiace per chi si aggiusta la realtà e vuole a tutti i costi, demagogicamente, negare che la presenza di stranieri, con abitudini che inducono il degrado, ha aiutato ed aiuta nella discesa verso gli inferi. 
Gli zingari, italiani o meno, sono autori di sporcizia e chi lo nega nega l'evidenza. Non hanno regole: bisogna imporgliele. Le Regole sono alla base del vivere civile.
Tutti sanno dell'abitudine, ormai assunta anche dagli italiani della vita notturna all'aperto (che chiamano "movida" all'uso spagnolo), di bere direttamente dalla bottiglia per poi gettarla in strada dei soggetti provenienti dai Paesi dell'Est. Un uso di persone di bassa lega, brutto, volgare, che però ha preso piede anche grazie ai brutti film statunitensi in cui attori famosi fanno altrettanto.
Così importiamo la barbarie e lasciamo i nostri italici costumi che, anche quando erano di persone umili, erano sicuramente più eleganti: nelle osterie gli operai versavano il vino dal fiasco o dal "litro" nel bicchiere e da esso bevevano. 

Ora le strade sono piene di bottiglie di vetro, in prevalenza di birra, che sono più delle metalliche lattine.
Poi le cicche di sigaretta, anche frammiste alla sabbia sulle spiagge, insieme a milioni di cannucce di plastica dei "succhini" grazie a madri incivili e distratte nell'educare i propri figli.
E vogliamo parlare dei "writers?" Gli imbrattatori di treni, di monumenti, di muri, che alcuni sconsiderati giornalisti dei miei stivali hanno voluto solleticare chiamandoli "artisti"?
Ma artisti de che?!!!

I treni dei pendolari, già carri bestiame, non consentono ai poveracci che li prendono di poter guardare fuori dal finestrino per vedere se sono arrivati alla loro stazione grazie a questi "artisti" che imbrattano i vetri con le loro orribili scritte e scarabocchi!
Insomma bisogna riformare la mentalità, il costume, accettare le regole, altrimenti non se ne esce.
Ovviamente, poi, servono Sindaci che sappiano controllare i Servizi di pulizia strade, dei giardini, cura del verde ecc. ecc..
Marino è onesto? Ci fa piacere. Capisco che gli Italiani, depredati da banditi di ogni risma che hanno gestito la Cosa Pubblica, ormai si accontentano che uno sia almeno onesto, ma non basta. E' stato un bravo Chirurgo, se non sa amministrare torni al suo alto mestiere: salvare vite umane! Oppure vada a scuola dal tanto contestato De Luca e si faccia spiegare come ha fatto ad amministrare così bene Salerno! 

Renziiiiii!!! Allora non ci senti!!!!?

Dal Blog di Beppe Grillo


Alcuni partiti non hanno presentato per tempo i giustificativi di spesa dei propri bilanci facendo slittare i controlli della commissione e per legge, senza la verifica di tutti i documenti, non possono prendere i finanziamenti pubblici per decine di milioni a fine luglio ( no, non sono stati ancora aboliti). Quindi il Pd cambia la legge con due emendamenti di Teresa Piccione, la piccioncina del pd, che permettono di rimandare di un anno i controlli sui bilanci. Se l'ufficio di presidenza sborserà i soldi ai partiti con questo escamotage truffa, il M5S li denuncerà e li trascinerà in tribunale.
intervento di M5S Parlamento
"In questi giorni di fine luglio tra i partiti c'è il panico: siccome c'è il rischio che nelle loro casse non arrivi la tranche dei finanziamenti pubblici, senza i quali non sono in grado di sopravvivere, si stanno tutti spremendo le meningi per trovare un escamotage utile ad aggirare la legge e a prendersi lo stesso e illegittimamente questi soldi.
Affamati e capaci di tutto, ecco che cosa si sono inventati pur di mettersi in tasca i quattrini.
In base alla legge truffa sulla finta abolizione del finanziamento pubblico ai partiti approvata da Enrico Letta, i bilanci dei partiti devono essere certificati da una Commissione di controllo istituita alla Camera. A giugno, però, la commissione si blocca perché non ha risorse umane e strumentali a sufficienza per vagliare i bilanci.
La maggioranza decide allora di fare una leggina (a firma di Boccadutri) che assegna alla Commissione le risorse per poter finalmente vagliare i bilanci e sbloccare i finanziamenti. Ma il tempo stringe e la scadenza – il 31 luglio – si avvicina e allora ecco comparire, nel silenzio generale, due emendamenti del Pd a firma Piccione che trovano la soluzione magica per intascare il bottino:rimandare di un anno i controlli della Commissione, sbloccando di fatto la tranche in scadenza. A questa porcata, aggiungono anche un'altra nefandezza: con un colpo di spugna cancellano le sanzioni che oggi la legge prevede per chi truccando i rendiconti ottiene finanziamenti illeciti.
Ci risiamo: Leggi taglia e cuci adattate come un vestito alle esigenze di chi ha il potere e lo usa sopra la testa, necessariamente distratta e disinformata, dei cittadini. 
Dal mio post del 16 luglio scorso:
Cosa c’è nella nuova legge?
Il finanziamento pubblico – che formalmente è un “rimborso elettorale”, ma ci torniamo – viene abolito, anche se non immediatamente. Nel 2014 i fondi erogati ai partiti saranno tagliati del 25 per cento, nel 2015 del 50 per cento e nel 2016 del 75 per cento. Dal 2017 questo tipo di finanziamenti diretti dello Stato, in forma di rimborsi, saranno completamente aboliti.
E ancora...
Roma, 16 lug. 2015 (askanews) - Il MoVimento Cinque Stelle denuncia il tentativo di boicottare il blog di Beppe Grillo da parte delle altre forze politiche impegnate alla Camera nell'esame di una leggina a prima firma Sergio Boccadutri, ex tesoriere di Sel poi passato nel gruppo Pd, che i Cinque Stelle considerano fatta per far rientrare un pò di soldi pubblici nelle casse dei partiti..


Capito Boccadutri ex SEL ora PD?! 
La Legge per il 2015 prevede il taglio del 50% dei miliardi di euro che si sono dati in tutti questi anni nonostante il referendum, ma per averli dovevano rendicontare le loro spese e non l'hanno fatto tutti i partiti, dunque si fanno una leggina apposta per aggirare le regole!
No Renzi e compagnia bella, così non va bene!
Così sarà inevitabile votare tutti per chi i finanziamenti non li ha mai presi rispettando la volontà popolare!!

L'India sputa all'Italia

Maro': l'India si opporra' all'arbitrato chiesto dall'Italia, per Delhi il tribunale di Amburgo non e' competente

Maro  l India si opporra  all arbitrato chiesto dall Italia  per Delhi il tribunale di Amburgo non e  competente
07:06 26 LUG 2015

(AGI) - New Delhi, 26 lug. - L'India si opporra' alla richiesta di arbitrato presentato dall'Italia al Tribunale Internazionale del diritto del mare di Amburgo (Itlos) sul caso due due maro', Salvatore Latorre e Massimiliano Girone, alla prima udienza fissata per il 10 agosto. Lo ha reso noto il procuratore aggiunto generale P.S Narsimha, che rapprsentera' New Delhi di fronte al tribunale di Amburgo, al quotidiano The Hindu. Narshima ha anticipato che "contesteremo a tribunale dell'Itlos la sua stessa giurisidzione (titolarita' a decidere, ndr) perche' solo l'India ha la giurisdizione di perseguire crimini avvenuti nel Paese". Non solo. L'india "contestera all'Italia anche di non aver esperito tutte le procedure legali previste (dalla legge indiana) prima di invocare la giurisdizione dell'Itlos (che per New Delhi e' solo uno dei quattro forum che possono valutare dispute internaionali). L'India contestera' anche che non ci sono circostanze convincenti per autorizzare qualsiasi misura provvisoria", quali il ritorno di Girone in Italia e la permanenza per tutta la durata dell'arbitrato di Latorre nel nostro Paese come chiesto da Roma. (AGI) .

E' ormai fuori da ogni dubbio che l'India DISPREZZA l'Italia e la morte di due poveri pescatori, ammazzati da chi non si sa perché non ha mai istituito un processo, è solo un pretesto per umiliarla all'estremo e all'infinito.
L'errore madornale del comandante della nave commerciale che trasportava petrolio, per noi materiale energetico strategico, di accostare alle coste indiane lasciando le acque internazionali dove transitava, ha innescato nelle autorità indiane la possibilità di tenerci al laccio.
I militari che erano sulla nave, chi ne aveva il comando, non si sono opposti proprio perché avevano la coscienza a posto, avendo sparato in aria all'avvistamento di barche ritenute di pirati che si accostavano alla nave.
Non si è mai saputo da quale nave, ne transitavano altre, sono partiti i fatali colpi verso la barca dei pescatori.
In questi lunghi anni ne abbiamo viste di tutte: addirittura l'India ha minacciato di considerare i nostri militari alla stregua di terroristi meritevoli di pena di morte, ha sequestrato il nostro Ambasciatore...
Con la Scienza del poi non si può che dire che aveva ragione il Ministro degli Esteri Terzi del governo Monti che hanno zittito e messo in minoranza.
Tanta lealtà e tanto onore mal spesi verso un Paese sadico che se ne frega dell'Italia, nemmeno fossimo un paesetto senza Storia.
Quali grandi interessi economici ci legano a questo paese da farci trattare così?
Latorre DEVE restare in Patria e Girone dovrebbe poter ritornare con tutta l'Ambasciata Italiana a New Delhi dopo la rottura dei rapporti diplomatici.
Una strada questa molto difficile sul piano logistico: a questo punto non restano che i Servizi. Girone a casa tramite loro e poi chiusura dell'Ambasciata.  

Scuola in ritardo ma non per colpa di Matteo Renzi

Da: La Repubblica.it

Scuola, partono le assunzioni: vademecum per i precari in attesa

Pubblicato il bando. Vanno presentate le domande entro il 14 agosto. Provveditorati pronti alle prime 36.627 di supplenti. Ma sulle norme ci sono ancora incertezze




Arriveranno a Scuola ad anno scolastico inoltrato perché, nonostante la volontà di Matteo Renzi e le sue raccomandazioni di fare presto, chi ha messo stupidamente e pretestuosamente il bastone fra le ruote a questa Riforma ha ottenuto questo bel risultato: non tutti subito e in ritardo.
Un'altra bella cosa che hanno ottenuto i soliti disfattisti all'italiana è che nella Riforma era inserita la possibilità per gli Istituti Scolastici di avere finanziamenti attraverso il 5xmille.
Ora, grazie all'opposizione con motivi pretestuosi, non più.
Chi dirige una Scuola o chi l'ha diretta con coscienza anche nel ruolo di Vicepreside sa che il bilancio annuale standard per le spese si aggira sui 5.000 euro l'anno, cifra con la quale si deve fare tutto: dalla carta per le fotocopie al resto.
A chi ha giovato togliere dalla legge questa possibilità per le Scuole di accedere al 5xmille come voleva Renzi?
Ma alle onlus impegnate nei vari Servizi Sociali che dovrebbe dare lo Stato ma che, in un Paese senza Lavoro,  forniscono loro dando lavoro a tanti facenti parte della "parrocchietta", cattolica o di sinistra non fa differenza, e usufruendo di una summa di agevolazioni fiscali indecente.
Il 5xmille alla Scuola lo avrebbe sottratto a loro.
Ormai siamo il Paese delle Organizzazioni senza fini di lucro (apparentemente), delle Cooperative volte al Sociale (vedi Buzzi) e chi ha tolta questa possibilità di finanziamento delle attività basilari delle Scuole ha favorito queste organizzazioni non governative.
Quanta gente l'avrà capito? Quanta gente sa veramente come funziona una Scuola? A cosa mai saranno serviti i "Decreti delegati" che dovevano, secondo la sinistra, coinvolgere i genitori nella gestione scolastica se, al fondo, questi non hanno capito niente? 
Si chiedessero perché debbono in certe Scuole provvedere con i loro privati soldi a comperare persino la carta igienica per i bagni dove vanno i loro figli.
Non la Ragione impera in Italia, bensì la stupida Demagogia.