lunedì 30 settembre 2013

Pubblicità

Pur potendo guadagnare accogliendo la pubblicità su questo blog, ho preferito non farlo. Mi appaga la comunicazione su temi concreti e su temi ideali con chi visita il blog, bastandomi quel che ho: la mia pensione.
L'unica pubblicità che appare, dunque, riguarda soltanto la mia produzione letteraria e, oggi, voglio pubblicizzare anche la vendita di una mia casa.
Detesto rivolgermi alle agenzie immobiliari ed ho fatto un'eccezione per un giovane di Sabaudia che ha un'agenzia a cui ho affidato la vendita senza esclusività: se egli troverà un acquirente avrà la mia parte di percentuale sulla mediazione, competendo l'altra parte a chi acquista, se invece l'acquirente mi arriverà per altre vie egli non avrà nulla a pretendere.
Ho pubblicizzato su diversi siti on-line il mio "buon ritiro" da cui mi distacco malvolentieri: siti tipo e-Bay, idealista.it, subito.it... Ora ho pensato: "Perché non farlo sul mio sito?"
Pubblico dunque alcune foto di questa villetta in quadrifamiliare che ho acquistato nel 2004, appena finita da un onesto costruttore. E' nel comune di Sabaudia, a dieci minuti di auto da Latina e ad un'ora ed un quarto da Roma-Eur. Il mare è vicinissimo, il posto tranquillo (meno in agosto), e ci si può vivere tutto l'anno stabilmente, in quanto si raggiunge a piedi in pochi minuti la Via Litoranea, dove passano sia gli autobus urbani che quelli che raggiungono Roma o Latina. Vicini sono anche i negozi per le prime necessità. I Supermercati bisogna raggiungerli in auto in non più di cinque minuti. La casa per me era ideale: un piccolo giardino che abbisogna di una manutenzione minima ma dà grandi soddisfazioni, un patio ampio che, volendo, si può anche chiudere con una vetrata, un salone con angolo cottura, un bagnetto con sito per lavatrice, e al piano di sopra due camere, una grande ed una poco più piccola, con un bagno ed un balcone da cui, qualora potassero un albero troppo cresciuto, si potrebbe rivedere la striscia azzurra del mare... Il riscaldamento è con caldaia autonoma e bombolone butano dell'Ultragas centralizzato che serve sei villette quadrifamiliari. Nel giardino c'è una doccia ad acqua calda e fredda ed una fontanella a sola acqua fredda.
La vendo perché la mia famiglia ha acquistato una casa più grande sempre in Sabaudia e non posso mantenere due abitazioni nello stesso comune, dati i tempi che corrono.
Se piace a qualcuno può scrivermi alla e-mail che appare su questo blog cliccando su "Visualizzazione profilo" poi, nella pagina che appare, su "Contattami", comunque la riproduco qui: rita.coltellese@gmail.com.


 





domenica 29 settembre 2013

Statistica dei post più popolari: torna settimanale

Ho reimpostato la statistica dei post più popolari su quelli dell'ultima settimana.
Avevo inserito quella "SEMPRE" per consentire un più veloce accesso ai post più vecchi. In particolare per consentire la lettura di commenti recenti sotto il primo post che ho scritto sulla Costa Concordia il 18 gennaio 2012.

mercoledì 25 settembre 2013

Italia in svendita


L'Italia, come la Costa Concordia, spesso  evocata sui media a simbolo di questo povero Paese sia da politici che da giornalisti, guidata dai tanti Schettino, sta perdendo i pezzi diventando così una carcassa senza valore.
Gli Italiani assistono impotenti a questo smantellamento, come faranno della tristemente nota nave quando giungerà al porto che vincerà la contesa.
Agli Italiani, sempre gli stessi, viene chiesto solo di pagare, pagare, pagare, per rimediare alle falle che gli Schettino hanno procurato in decenni di malagestione della bella Italia.
E continuano, continuano in questa fiera dell'irresponsabilità, dell'interesse solo di Partito, personale o di congrega di appartenenza.
Continuano inondando le orecchie esasperate degli Italiani di parole, parole, parole, mentre la vita passa e nulla cambia in questa dissennata rotta che toglie lavoro e futuro soprattutto ai nostri giovani!
Oggi in due trasmissioni diverse, persone diverse, dicevano la stessa cosa: uno era il buon Crosetto nella trasmissione Agorà di RAI3 e l'altro era niente-popò-di-meno-che il Ministro della Difesa di questo governo incerto  in Omnibus su La7. Dicevano che c'è una Legge dello Stato che consente al Presidente del Consiglio Letta di bloccare la svendita di Telecom alla Società spagnola Telefonica.
Ma i TG RAI ci informano che Enrico Letta, intervistato a New York, ha detto con flemma che "va bene l'immissione di capitale straniero ma europeo", insomma non userà tale Legge. 

Premetto che mai mi sarei iscritta ad un Corso di Laurea in Economia, infatti ho solo seguito il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia fino al terzo anno abbandonando poi gli studi, e che, dunque, non sono proprio portata per gli studi economici, posso però rendermi conto come tutti che c'è in atto da tempo uno svuotamento dell'ossatura industriale di questo Paese, e che ora è sempre più visibile in quanto ha assunto aspetti drammatici.
Perché? Chi sono coloro che hanno VOLUTO questo?
So soltanto chi l'ha consentito: la classe politica rapace ed incapace.
L'Alitalia: sappiamo tutto, visto da varie angolazioni ed opinioni. Posso solo dire che almeno 35 anni fa, ascoltando alla radio una trasmissione della mattina che si serviva delle opinioni telefoniche in diretta degli ascoltatori, un Comandante pilota della Compagnia di bandiera disse a chiare lettere che non era il costo del personale operativo come lui che pesava sui bilanci Alitalia, bensì le poltrone d'oro dove sedevano personaggi inutili del Centro Direzionale messi lì dai Partiti e che non servivano a nulla se non a mettersi in tasca 500 milioni l'anno di stipendio.
Ecco, io non capisco nulla di Economia, ma credo che i costi inutili protratti nel tempo siano una zavorra che affossa un'impresa: pubblica o privata che sia.
Penso che i Partiti, come sanguisughe mai appagate, hanno svuotato a poco a poco molti carrozzoni fintamente privatizzati mettendoli in mano ad "amici boiardi di Stato".
Una volta rimasto solo un involucro, con dentro esseri umani che continuano inermi a lavorarci più o meno ignari, si svende al primo che si fa avanti. Oppure si scaricano i debiti su quelli che pagano, pagano, pagano le tasse sorvolando sugli evasori totali meno individuabili.
Non capisco nulla di Economia, ma l'analisi è fin troppo facile.
Una volta bastava mettere dei capitali ed indovinare un buon prodotto che si vendeva e si creava lavoro e si cresceva.
Poi le sanguisughe, mai paghe, hanno inventato sempre nuovi balzelli da applicare sul lavoro in modo da togliere ossigeno buono per gli investimenti e ridurre il fiato corto alle imprese.
Dall'altra parte i sindacati hanno fatto una politica demagogica difendendo, ed ancora lo fanno, furbi assenteisti piuttosto che chi si impegnava per far funzionare l'azienda. E le aziende hanno cominciato a mollare...
Dal cornetto "Montebovi", che si vendeva benissimo ed era molto buono, a prodotti più sofisticati come i PC della Olivetti e gli schermi televisivi della Videocom, si chiude senza pietà anche se il prodotto teneva bene il mercato.

Una bella iniziativa

Venerdì 27 settembre 2013 h. 17:30
Piazza Lanzuisi, 1, 04017 San Felice Circeo Latina ‎


Saranno presenti alcuni rappresentanti del Comune di San Felice Circeo ed è stata invitata Amnesty International.
Prima del convegno sarà proiettato un breve video-clip del circolo Larus dal titolo Intervallo sulle bellezze del Parco nazionale del Circeo, girato da Andrea Quattrini , mentre saranno mostrate al pubblico alcune fotografie di  Filippo Trojano sulla comunità sikh della provincia di Latina, selezionate dalla sua mostra Strade Parallele.
Al termine del convegno si esibiranno Marcello De Dominicis (voce) e Mauro Miletta (chitarra) con musiche e canzoni dedicate alla pace, mentre saranno offerti a tutti i partecipanti dolci tradizionali accompagnati con vino prodotto in Palestina.
Si tratta di un'iniziativa importante alla quale è invitata la cittadinanza e quanti desiderano approfondire un tema così ampio e complesso come quello dei diritti umani e della difficile situazione in medio-oriente.


Il direttivo del circolo Larus Legambiente di Sabaudia 

Pubblico la Statistica generale del gradimento dei post

Per un po' di giorni cambio l'impostazione della statistica di gradimento dei miei post che appare in fondo alla Home Page.
Ultimamente avevo impostato tale statistica in base alla settimana. Comparivano dunque i più letti nell'ultima settimana.
Ho notato, però, che molti leggono e commentano anche post più vecchi come data, trattandosi di temi ancora attuali.
Per consentire una lettura dei commenti fatti sotto questi post più "antichi" do l'impostazione statistica "Sempre": in questo modo compariranno i dieci post più letti in assoluto. 

martedì 24 settembre 2013

In un Paese normale...

Da fortunata pensionata ora posso alzarmi con calma la mattina, fare colazione con tranquillità vedendo anche la televisione e, puntualmente, vedo passare sullo schermo di tutto e di più: come è ovvio, come è nella vita di tutti i giorni, bastando uscire di casa.

Solo che mi aspetterei che, dato che gli studi televisivi non sono la strada, ci fosse un minimo di selezione su chi portare davanti alle telecamere con la pretesa di far ascoltare a milioni di persone quel che dice.

Stamane, girando fra un ripetitivo telegiornale ed un dibattito tipo gallinaio come è diventato ad esempio Agorà, sono finita su La7, rete che propone, di solito, programmi di un certo livello... Ma ci sono rimasta solo pochi minuti quando ho visto che si ascoltavano le opinioni del mitomane Oscar Giannino il quale, con un mai dismesso (nemmeno per la vergogna delle sue menzogne) sorrisetto di superiorità, disquisiva ancora su questioni economiche dicendo: "In un Paese normale..."

Ecco, in un Paese normale, lui non ci starebbe più in uno studio televisivo a rispondere a domande sull'economia con altre persone, perché dopo le sue note vicende di millantati ed inesistenti titoli nessuno studio televisivo lo inviterebbe più!
Invece eccolo lì!
D'altra parte in un Paese normale una intera Nazione non starebbe a baloccarsi per decidere tramite le sue Istituzioni se un evasore fiscale, condannato in via definitiva, debba o meno restare in Parlamento, quando nei Paesi "più normali" basta aver copiato una tesi di Dottorato per essere squalificati e non più credibili.

Siamo diventati il Paese della confusione: tutto si mischia, il falso ed il vero, l'onestà e la corruzione, tutto si sfuma senza confini netti.
A voi la risposta su a chi giova.

Io parlo con chi ha preso la vita sul serio, con chi si è impegnato, ha studiato, ha lavorato e, qualsiasi strada abbia intrapreso in questo Paese rovinato dalla menzogna e dalla corruzione, dalla falsificazione e dall'ipocrisia assurta al posto della morale, è scontento, critico, esasperato, perché tutto questo toglie, soprattutto, la Libertà!
La Libertà di autodeterminarsi, la Libertà di veder riconosciuto il merito, la Libertà di non vedere sotto i propri occhi, senza poter far nulla, calpestato il diritto del lavoro nonostante i sindacati, la Libertà di poter denunciare le ruberie a tutti i livelli che gonfiano la spesa pubblica senza rischiare di finire in un tritacarne...
   
Cambio canale e cancello la faccia del mitomane querulo, questa libertà mi è rimasta, e vado sul viso di un giornalista che a me piace: Duilio Giammaria. Un raro esempio di professionalità, buona educazione, misura, dimostrate sul campo anche in reportages non facili da zone di guerra.
Duilio Giammaria

lunedì 23 settembre 2013

La donna e il Corano

Da: Il Messaggero

Un gruppo di donne tunisine avrebbe raggiunto la Siria per avere rapporti sessuali con i ribelli. Il fenomeno viene definito come la jihad sessuale, un supporto alla battaglia anche senza divisa e armi, la cosiddetta guerra santa sessuale. A svelare la pratica è stato il ministro dell'Interno Lotfi Bin Jeddo parlando a un gruppo di parlamentari tunisini. A riferire la notizia apparsa su Al Arabiya l'Huffington Post. Sesso con i ribelli, poi le donne tornano in Tunisia incinte.

«Dopo le relazioni sessuali le donne tornano a casa in stato di gravidanza", ha detto Lotfi Bin Jeddo, secondo l'agenzia France-Presse. Jeddo non ha specificato quante donne tunisine abbiano preso parte ai viaggi del sesso. Un dirigente religioso islamico avrebbe emesso la scorsa primavera una fatwa, un "ordine" religioso proprio con la richiesta alle donne di recarsi in Siria per offrire intimità ai combattenti jihadisti. Alcuni hanno smentito la veridicità della presunta fatwa, ma il ministro tunisino degli Affari religiosi tunisino ha voluto comunque emanare una sorta di "contro-ordine" spiegando alle donne tunisine che non erano obbligate a partire.

L'ordine di partire per la Siria sarebbe considerato dalle donne come un "dovere", un "atto di devozione". Secondo Islam Raymond Ibrahim, esperto di terrorismo, «le donne musulmane considerano la jihad sessuale legittima, perché si tratta di sacrifici al fine di aiutare i jihadisti e concentrarsi sulla guerra».
Sabato 21 Settembre 2013 - 14:56
Ultimo aggiornamento: Domenica 22 Settembre - 23:00

Confesso che ho trovato la notizia inverosimile, anche se è stata pubblicata da serie Agenzie di Stampa ed altrettanto seri quotidiani.

Ma quando ho letto che la dichiarazione era stata fatta da un Ministro del Governo tunisino ho dovuto accettare che fosse vera.

Non sono una studiosa di religioni e dell'Islam so poco o nulla, ma di certo si tratta di una religione che si basa sul Corano.

Da: arab.it

Il Corano, l'ultimo Verbo di Dio rivelato, è la fonte primaria della fede e della pratica religiosa musulmana. Tratta di ogni argomento che ci riguardi in quanto esseri umani: saggezza, dottrina, culto e legge, ma il tema centrale è il rapporto tra Dio e le sue creature. Nello stesso tempo fornisce le linee guida per una società giusta, per un corretto comportamento degli uomini e per un equo sistema economico.

Il termine arabo Islam significa semplicemente sottomissione e deriva da una parola che significa pace. Nell'ambito religioso, significa completa sottomissione alla volontà di Dio ed il credente viene definito Musulmano. Maomettano è quindi un termine erroneo in quanto induce a credere che i Musulmani adorino Muhammad piuttosto che Dio. Allah è il nome di Dio in lingua araba, usato dai Musulmani come anche dai Cristiani arabi.

Islam non è una religione nuova, bensì è la stessa verità rivelata da Dio a tutti i suoi profeti dalla creazione del mondo. Per un quinto della popolazione mondiale, Islam è sia religione, sia stile di vita. I Musulmani professano una religione di pace, misericordia e perdono che nulla ha a che vedere con le gravi vicende erroneamente associate all'Islam. 

Muhammad nacque nella città della Mecca nel 570, in un'epoca in cui il Cristianesimo non si era ancora pienamente stabilito in Europa. Poichè il padre morì prima della sua nascita e non molto tempo dopo venne a mancare anche la madre, Muhammad fu allevato da uno zio della stimata tribù dei Quraysh. Crescendo si fece notare per il suo grande amore per la verità, per la generosità e per la sincerità, tanto da essere spesso consultato per la sua abilità nel dirimere le dispute. Gli storici lo descrivono come un uomo calmo e riflessivo. Muhammad era una persona profondamente religiosa, e detestava la decadenza dei costumi. Di tanto in tanto aveva l'abitudine di ritirarsi a meditare nella Grotta di Hira, nei pressi della vetta di Jabal al-Nur, la Montagna della Luce, vicino alla Mecca.

Alcuni esempi di detti del Profeta
Il Profeta ha detto:


"Potente non è colui che getta a terra l'avversario, bensì è potente colui che controlla se stesso in un attacco di ira".
.
Fu chiesto al Profeta: "Messaggero di Dio, siamo ricompensati per la gentilezza verso gli animali?" Egli disse: "C'è una ricompensa per la gentilezza verso ogni essere vivente."
(Dalle raccolte di hadith di Bukhari, Muslim, Tirmidhi e Bayhaqi)

Questo, invece, è ciò che dice il Corano sulla donna:

Da:al-Islam.org
di Seyed Tahzeeb-ul-Hassan 
....prendiamo in considerazione ciò che questo Santo Libro ha rivelato circa la donna, 1400 anni orsono, quando quest’ultima non era nemmeno considerata un essere umano in tutto il mondo cosiddetto civilizzato.

Lo Status della Donna

 Il Santo Corano dice:
“Fa parte dei Suoi segni l'aver creato per voi, delle spose, affinché riposiate presso di loro, e ha stabilito tra voi amore e tenerezza. Ecco davvero dei segni per coloro che riflettono” (Santo Corano, 30:21).

Questo ayat (versetto) chiarisce due cose molto importanti:

1)      La donna è una parte dell’umanità. Ella è importante come l’uomo, e non inferiore a quest’ultimo
2)      Allah (SwT)[1] ha creato la razza umana in due sessi opposti, in modo che essi possano condividere pace e conforto reciproco, che sono il risultato naturale dell’amore e del rispetto che essi devono nutrire l’uno per l’altra.

Il Santo Corano protegge l’individualità della donna e le accorda lo stesso status e gli stessi diritti dell’uomo. Ella infatti ha il diritto di acquisire conoscenza, di possedere delle proprietà, di migliorare economicamente. Ella ha diritto ad avere una parte dell’eredità paterna. E’ libera di proteggere il suo onore, castità e modestia. Ella ha diritto di decidere il suo compagno di vita. Dalle profondità della depravazione e della degradazione, il Santo Corano l’ha innalzata in una posizione di dignità ed onore. 

Alla luce di tutto questo mi chiedo che musulmani sono coloro che giungono a compiere i fatti denunciati dal Ministro dell'Interno tunisino.
Non solo. Mi chiedo che musulmani sono coloro che uccidono o si fanno esplodere per uccidere.
Penso che si tratti di gente deviata che nulla ha a che fare con quello che è scritto nel Corano, quello che è preoccupante è che nessuno scrive quali sono i veri insegnamenti religiosi dell'Islam e di Maometto, il Profeta, e pochi mettono in risalto che notizie come queste, di donne che si prostituiscono con i ribelli per "aiutarli", parlano di persone che contravvengono agli insegnamenti della loro religione. Questa gente sporca la parola musulmano e offende l'idea di Allah (Dio) che è espressa nel Corano.  

venerdì 20 settembre 2013

Nella vita ci vuole fortuna...

"Nella vita ci vuole fortuna, una rivincita non ci sarà!"
Così recitava un verso di una canzone che cantava Nada, cantante di musica leggera della mia gioventù.
Ovviamente per chi ha fede la rivincita ci sarà in una vita oltre la morte, ma per quelli come me che hanno capito che tutto si svolge fra due date, nascita e morte biologiche, la vita altro non è che una nave da condurre, attraverso i marosi, al porto finale con meno infortuni possibili.
Molti i marosi se li cercano, vogliono "una vita spericolata", e magari gli va bene lo stesso. Sono fortunati. Altri non fanno niente per attirarsi la sventura ma la tragedia li ghermisce lo stesso, spesso inaspettatamente e all'improvviso.
Il mio pensiero triste e partecipativo va a queste creature che nulla fanno per procurarsi la disgrazia, eppure l'evento atroce accade. 
L'uccisione insensata e bestiale della giovane e bella avvocatessa di Udine mi ha spinto a queste riflessioni, che mi è capitato di fare tante volte nel corso della mia vita via via che accumulavo esperienza.
Per anni ho sentito dire da due diverse correnti di pensiero, la cattolica e quella comunista, che bisogna avere fiducia nel prossimo, bisogna aprirsi, che un'estrema prudenza è segno di paranoia.... Puntualmente, sia per fatti non gravi sia per fatti gravissimi come questo attuale che costituisce spunto di riflessione, mi rendevo conto di quanto queste teorie fossero non supportate da una visione veritiera della natura umana. Tralasciando i fatti non gravi che costellano le nostre giornate in cui constatiamo l'egoismo, l'invidia, la meschinità, la protervia, la prepotenza, i tentativi di prevaricazione di ogni genere da cui ognuno impara a difendersi ciascuno per sé come può, restiamo sui fatti gravissimi come questo della sfortunata avvocatessa. Come poteva sfuggire ad una simile fine inaspettatamente assurda?
Faceva corsa come oggi va molto di moda, sul sentiero di un parco, gente ce ne era anche se non frequente, era giorno pieno, lo faceva abitualmente... Dunque? Ha incontrato il mostro. Un fallito che a trentasei anni non aveva un lavoro e non si sforzava di cercarne uno qualsiasi, anche umile, ma che faceva ancora lo studente all'università a quasi quarant'anni... Uno che l'ha aggredita con un coltellaccio da cucina, quindi con premeditazione perché non si trattava di coltello con cui normalmente la gente va in giro, come uno di quelli chiusi che si aprono a scatto o  il classico coltello svizzero, e sostiene che l'ha fatto perché voleva rapirla per chiedere il riscatto... Già da queste prime dichiarazioni si capisce che l'uomo non è tanto normale sul piano psichico.. Come voleva portarsela via la rapita? A piedi? Sulla bicicletta su cui, sembra, era arrivato fin lì?

Silvia è morta per mano di un folle che, probabilmente, avrà la seminfermità mentale...
In un attimo la sua giovinezza, la sua bellezza, le speranze di un futuro conquistato con il lavoro e lo studio pazienti, sono finite con terrore e dolore.
Cosa si può trarre da questo orrore oltre che chiamare questa brutta sorte "sfortuna"?
L'unica cosa che mi viene in mente è che, paranoia o meno, ci vuole prudenza, sempre.
Non restare soli in luoghi poco o scarsamente frequentati, ad esempio... Anche se ci sono tanti casi di persone aggredite in mezzo alla gente e uccise senza che nessuno riuscisse ad evitarlo per paura o perché colti di sorpresa.

giovedì 19 settembre 2013

Acqua bene comune

Roma 24/09 - Convegno sulla legge regionale per l'acqua pubblica
lazio_testata_sito3Ripubblicizzare si può, ripubblicizzare si deve
Verso l'approvazione della Legge Regionale per la gestione pubblica e partecipata dell'acqua nel Lazio
Casa Internazionale delle donne, in Via della Lungara 19 (Trastevere) - 00165 Roma
Roma, 24 Settembre 2013


A oltre due anni dai referendum del 12 e 13 giugno 2011 continua, in tutta Italia, la mobilitazione per la piena applicazione degli esiti referendari a difesa dell'acqua e della democrazia.

Dopo la straordinaria vittoria referendaria e i molteplici tentativi politico-amministrativi per annullarne il risultato, è sempre più viva la necessità di contribuire a dare piena applicazione all'esito del referendum, rispettando così i principi di democrazia grantiti dalla nostra Costituzione.

In diversi territori si sono intanto aperti percorsi di ripubblicizzazione: oltre all’esperienza di Napoli, che ha concluso il processo di trasformazione della società a totale capitale pubblico in azienda speciale, da Palermo a Torino, dalla Romagna alla Toscana, l’uscita dal circuito delle SpA ha smesso di essere un tabù per le amministrazioni locali, contribuendo a sanare le troppe illegittimità negli affidamenti diretti a questi enti di diritto privato.

Anche nella nostra Regione è stato elaborata una proposta di legge popolare per la gestione pubblica e partecipata del servizio idrico nel Lazio, presentata grazie all'approvazione a maggioranza qualificata di 39 consigli comunali, e con il sostegno di quasi 40.000 firme di elettori della Regione. Grazie allo strumento del referendum propositivo se il Consiglio Regionale non approverà, entro marzo 2014, una legge che ricalchi quella presentata, il testo della proposta di legge sarà sottoposto a referendum regionale.

Per questo intendiamo accompagnare il percorso della legge con iniziative di comunicazione, diffusione e mobilitazione che coinvolgano cittadini e ammistrazioni, nell'ambito delle quali si colloca il convegno del prossimo 24 settembre, oggetto del presente invito. In questo quadro pensiamo infatti sia di grande interesse, per le amministrazioni locali, per i comitati e per i lavoratori del settore, un confronto sui temi legati ad un'idea di servizio pubblico di qualità e partecipato.

In un momento in cui l'operato degli enti di prossimità è messo in forte difficoltà dai provvedimenti nazionali legati alla spending review e al patto di stabilità interno, è indispensabile non solo definire e proporre nuovi sistemi di finanziamento del servizio idrico e dei servizi pubblici locali, ma anche rafforzare la collaborazione tra gli enti locali anche nell'ottica di un'azione politica comune che rimetta al centro la capacità dei Comuni di governare pienamente i propri territori secondo il mandato democratico delle comunità locali.

Per questo si terrà il 24 settembre, alle ore 15.30, presso il Centro Congressi della
Casa Internazionale delle donne, in Via della Lungara 19 (Trastevere) - 00165 Roma. 
Per il convegno:

"Ripubblicizzare si può, ripubblicizzare si deve: verso l'approvazione della Legge Regionale per la gestione pubblica e partecipata dell'acqua nel Lazio"

Vorrei aggiungere a questo invito all'interessantissimo Convegno una delucidazione personale: nel riceverlo mi ero chiesta cosa volesse dire che Napoli "ha concluso il processo di trasformazione della società a totale capitale pubblico in azienda speciale" ed ho chiesto chiarimenti ad Alfonso Perrotta dei Comitati per l'Acqua, questa la sua chiarissima risposta: a Napoli la società che gestiva l'acqua, l'ARIN era una società per azioni con intero capitale pubblico, ma in quanto spa  soggetta oltre che alle leggi di mercato a quelli che riguardano il diritto privato. L'azienda speciale che si è costituita è di diritto pubblico e garantisce meglio i cittadini ed i lavoratori. Questa trasformazione è stata voluta fortemente dalla giunta De Magistris ed in particolare dal prof. Lucarelli che sarà presente all'incontro di Martedì 24. Chiaramente questa trasformazione è stata possibile con maggiore velocità perchè il socio unico era il Comune di Napoli e quindi ha potuto decidere in piena autonomia. Diversa è la situazione per esempio a Roma dove in Acea Spa ci sono anche i privati e quindi bisognerà arrivare ad una contrattazione con loro, ma se c'è la determinazione e la mobilitazione politica e sociale possiamo farcela come ha fatto recentemente Berlino, e prima ancora Parigi,  che ha cacciato la multinazionale Veolia.

martedì 17 settembre 2013

Concordia-Gulliver nel mondo di Lilliput


Un'opera grandiosa, mai tentata prima: un mastodonte pieno di acqua di mare, dunque con un peso immane, è stato tirato su da uomini lillipuziani ma con un gran cervello che ha consentito, mediante calcoli ingegneristici precisi ed accurati sulle forze in gioco, le spinte, i carichi, di riuscire in un'impresa eccezionale!
C'è chi lavora pazientemente, accuratamente, aggiustando, rischiando, temendo, provando e riprovando e chi commenta il lavoro degli altri senza capirci niente. Così hanno dovuto avere anche la pazienza di rispondere alle domande, domandine vuote di chi non capisce nulla di quell'immane lavoro ingegneristico e tecnico, dove circa 500 persone si sono impegnate al massimo.

L'errore di un lillipuziano senza cervello ha causato morti, infelicità di chi li amava e un immane lavoro.
Dicono che "rischia 15 anni di carcere"...
Non basterebbe un ergastolo: 32 morti e miliardi di danni!!

Da: Il Post - Concordia raddrizzata


Ambiente pulito in tutti i sensi



COMUNICATO LEGAMBIENTE – COORDINAMENTO PROVINCIALE
16.09.2013

Il Presidente Cusani come Alice nel Paese delle meraviglie.

Dopo anni di denunce, attentati, dichiarazioni, prove scientifiche documentate, dossier e conferenze sul
tema del radicamento delle mafie, con il processo in corso presso il Tribunale di Latina per disastro
ambientale per come è stata gestita la discarica di b.go Montello, nel quale Legambiente si è costituita
parte civile mentre latitanti sono risultate la Provincia, il Comune di Latina e la Regione Lazio della
Polverini, dopo l'omicidio di Don Cesare Boschin, le condanne, gli attentati incendiari, la relazione
dell'ex Prefetto Frattasi, i sequestri, le confische e gli omicidi commessi, il Consiglio provinciale di
Latina si sveglia da un decennale letargo e vota un documento....vago, incerto, timido
Ci aspettavamo un documento autorevole, capace di affrontare i nodi strutturali del problema, di
proporre soluzioni serie per sconfiggere le mafie in questa provincia, coraggioso, tecnicamente evoluto.
Invece la “montagna ha partorito un topolino”. Il documento è inconsistente, privo di spessore, timido
Per lottare contro le mafie è richiesto ben altro impegno, altra determinazione, una conoscenza
approfondita del fenomeno e il coraggio di scelte radicali. Difficile trovare questo coraggio in chi definì
gli uomini della Commissione d'Accesso per il Comune di Fondi “pezzi deviati dello Stato”!!!
La lotta alle mafie libera un popolo e un territorio dalla morsa delle violenze e della corruzione, dal
traffico illecito dei rifiuti, del cemento, dal racket, dalla droga e dunque da una prospettiva di morte civile,
economica, e purtroppo non solo. Si tratta di una battaglia di civiltà e per la democrazia che non dovrebbe
diventare motivo di scontro politico ma unire la politica in un percorso comune di impegno qualificato.
Così purtroppo pare non essere in provincia di Latina.
A seguito delle dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone, il Consiglio provinciale di Latina ha
presentato oggi e votato un documento che doveva costituire, almeno nelle aspettative logiche, la risposta
politica al radicamento delle mafie in provincia, ai relativi problemi di violenza, all'inquinamento
ambientale determinato dai traffici e affari delle ecomafie. Un documento che doveva rassicurare i
cittadini e far avanzare quanti sono impegnati sul fronte della lotta per la legalità.
Dopo decenni di lotte e l'impegno organizzato profuso nel territorio da parte di molte associazioni e
cittadini, dopo alcuni importanti risultati ottenuti, come le sentenze di condanna, i sequestri, le confische e
l'assegnazione di alcuni beni, gli abbattimenti (Isola dei Ciurli e nel Parco nazionale del Circeo in primis),
anziché proporre soluzioni reali e credibili, assumendo i risultati dell'enorme lavoro già condotto a partire
dal dossier sulla discarica di B.go Montello di Legambiente e le relative prove del giro di compravendite
di terreni e immobili circostanti la discarica che hanno interessato nomi legati ai clan della camorra, il
Presidente della Provincia Cusani promuove un documento che delude profondamente per la sua
inadeguatezza e fragilità, dimostrando di non conoscere affatto i termini del problema o sottovalutandoli
gravemente. Il documento risulta sterile, privo di contenuti, timido.....IMBARAZZANTE!!
Anziché chiedere indagini patrimoniali, un monitoraggio severo su giri di compravendite immobiliari
sospette, un controllo severo sulle varianti ai piani regolatori, l'apertura di uffici DIA e DDA in provincia,
un maggiore raccordo con le forze dell'ordine, la Prefettura e la Questura, chiedere che vengano rese pubbliche le dichiarazioni di Schiavone rilasciate alla Commissione d'inchiesta parlamentare sul ciclo
illegale dei rifiuti, avviare progetti seri e qualificati di educazione alla legalità, di investire sul tema anche
con iniziative pubbliche, ritiene di combattere le mafie e l'enorme giro di corrotti e “vassalli” che li
circondano chiedendo ai parlamentari locali alcune interrogazioni, peraltro arrivando in ritardo rispetto a
diverse interrogazioni parlamentari già presentate, di sensibilizzare in modo vago la cittadinanza sui temi
ambientali e sulla legalità e sollecitando “l'amore” per il territorio. Dichiarazioni di una innocenza commovente.
Come Legambiente, continuiamo a chiedere l'apertura degli uffici della DIA e DDA in provincia di Latina, indagini patrimoniali diffuse e serie, un controllo continuo del territorio, una seria politica contro la corruzione e per la trasparenza amministrativa, investimenti in favore delle forze dell'ordine e della Magistratura, il sostegno a quanti sono impegnati su questo fronte e senza dubbio programmi di educazione ambientale e alla legalità seri e adeguatamente sostenuti.



Circolo Larus Legambiente Volontariato Via Garibaldi n° 45, 04016 Sabaudia (LT)
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lunedì 16 settembre 2013

Perché tante cariche di prestigio a costui?

Corte Costituzionale, il Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni di Giuliano Amato

Nicola Morra, capogruppo del M5S al Senato, si augura un passo indietro dell'ex vice di Craxi dopo le rivelazioni del Fatto Quotidiano: "Non faccia una frittata della giustizia". Il M5S presenterà un'interrogazione urgente al presidente del Consiglio e al Guardasigilli

Giuliano Amato
“Giuliano Amato si dimetta da giudice della Corte costituzionale”, ha detto Nicola Morra. “Lo chiediamo con forza e decisione dopo aver letto l’articolo sul Fatto Quotidiano, relativo ad una intercettazione telefonica del 21 settembre 1990 che è agli atti di un processo per tangenti a Viareggio”. Il capogruppo M5S contesta l’incongruenza tra il ruolo di cui Amato è appena stato investito e il suo comportamento nei confronti di una testimone nell’ambito di un processo per corruzione. “E’ una vicenda che si sviluppa in epoca pre Mani Pulite dove l’allora deputato e vice segretario del Psi di Craxi telefonò e chiese alla vedova di un esponente socialista di non fare nomi dei protagonisti di una tangente da 270 milioni di lire. ‘Non fare i nomi con i giudici, niente frittate’, disse Amato alla vedova dell’esponente del Psi”.
“Se non si vuole che ora Giuliano Amato faccia lui una frittata della Giustizia, si dimetta da giudice della Corte Costituzionale”, è la richiesta del M5S. “Il Movimento 5 Stelle presenterà anche una interrogazione urgente al presidente del Consiglio ed al Ministro della Giustizia”.
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Dimissioni di Amato per non trascinare nel fango Consulta e Quirinale

Qualunque persona di buon senso e in buona fede dopo aver ascoltato il nastro del suo colloquio telefonico con la vedova del senatore socialista, Paolo Barsacchi, scovato dal nostro valente collega Emiliano Liuzzi, non può arrivare a conclusioni diverse. Invitare una testimone in un processo per tangenti a non fare nomi per tenere fuori da uno scandalo i vertici del proprio partito è un comportamento incompatibile con la funzione di giudice costituzionale.
L’obiezione secondo cui il colloquio, registrato dalla signora Barsacchi, è molto antico (risale al 1990), non vale. Nella carriera dell’ex vicesegretario del Psi, due presidenze del Consiglio e più volte ministro, ci sono altri episodi del genere. Storie spesso diverse tra loro che dimostrano però come il caso Barsacchi, per Amato, non sia stato un incidente di percorso, ma la regola.
Bettino Craxi, infatti, utilizzò Amato per tutti gli anni ’80 e i primi anni ’90 per tentare di arginare (leggi insabbiare) il crescente numero di inchieste che coinvolgevano gli amministratori del Garofano. Non per niente l’ex sindaco di Torino, Diego Novelli, durante la bufera scatenata dalla scoperta delle mazzette versate nel suo comune a Dc, Psi e Pci, fu rimproverato proprio dal neo giudice costituzionale per aver portato in Procura il faccendiere-testimone d’accusa Adriano Zampini “anziché risolvere politicamente la questione”. E nel 1992, quando il dottor Sottiledivenne per la prima volta premier, fu proprio il suo governo a spingere il Sismi e il Sisde a raccogliere dossier sui magistrati di Mani Pulite che stavano scoperchiando l’enorme rete di corruttele che aveva messo in ginocchio il Paese.
Lo si legge nella relazione del Comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezzadel 6 marzo del ’96 e lo racconta nel suo libro, Sorci Verdi, l’ex ministro dell’Ambiente del governo Amato, Carlo Ripa di Meana: “Giuliano mi riproverò: disse che l’azione giudiziaria di Mani Pulite – come indicavano i servizi e il capo della Polizia Vincenzo Parisi – era un pericolo per le istituzioni”. Una considerazione significativa che dimostra come nella testa del neo giudice costituzionale alberghi da sempre un singolare ragionamento: il problema in Italia non sono i ladri e le ruberie, ma chi li scopre.
Anche per questo, ma non solo, oggi le istituzioni sono di nuovo in pericolo. Quale fiducia potranno avere d’ora in poi i cittadini nelle decisioni della Consulta, visto che tra loro siede un giudice che giustifica e anzi consiglia ai testimoni di essere reticenti? Cosa penseranno delle scelte del Quirinale gli italiani quando sentiranno Giorgio Napolitano ripetere le parole da lui stesso utilizzate un anno fa, il 25 settembre del 2012: “Chi si preoccupa dell’antipolitica deve risanare la politica” perché “far vincere la legge si può come avvenne contro la mafia, come dimostrano Falcone e Borsellino”?
Domande retoriche. Alle quali in qualsiasi Paese del mondo non si risponde con il silenzio imbarazzato dei partiti delle larghe intese di queste ore, ma con una lettera d’immediate dimissioni. La firmerà Amato? Alla luce dell’esperienza pensiamo di no. Ma per una volta ci piacerebbe essere smentiti. Vedere l’ex vice-segretario Psi picconare con la sua presenza ciò che resta della credibilità di Consulta e Quirinale è un brutto spettacolo.  È una di quelle  scene di cui l’Italia non ha davvero più  bisogno.
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Amato a Mussari: ‘Io ti aiuto alla presidenza Abi. Tu finanzi il mio torneo’

Il neogiudice costituzionale intercettato con il numero uno del Monte dei Paschi nel 2010: "Se vuoi candidarti ti sostengo". Poco più di un mese dopo la richiesta di non ridurre la sponsorizzazione al Tennis club Orbetello: "Mi hanno fatto sapere che il Monte vorrebbe scendere da 150 a 125, ma siamo già sull'osso". Le telefonate pubblicate dal Corriere della Sera e dalla Stampa

Giuliano Amato
Nel febbraio 2010 si apre la corsa per il nuovo presidente dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana. Il 14 Giuliano Amato chiama Mussari per chiedergli “se è vera la voce circa la sua candidatura all’Abi in modo tale da fare qualcosa per sostenerlo”, annota la Guardia di finanza nel brogliaccio riportato dal Corriere. “Mussari glielo conferma”. Il presidente di Mps diventerà il numero uno dell’Abi il 23 giugno, e naturalmente non è dato sapere se l’appoggio del “dottor Sottile” abbia pesato in qualche modo. Amato richiama Mussari il primo aprile. Oggetto della conversazione, a quanto si intuisce, il torneo organizzato dal Circolo tennis Orbetello, di cui il politico ex socialista è stato presidente dal 1996 al 2003 (oggi è presidente onorario). Un evento a cui Amato tiene molto. Tanto che quando si è fatto il nome di Amato come possibile successore di Napolitano al Quirinale, lui ha ironizzato: “Tutti mi chiamano presidente? Preferisco pensare che sia per il Tennis club di Orbetello”. 
Amato: “Mi vergogno a chiedertelo, ma per il nostro torneo a Orbetello è importante perché noi siano ormai sull’osso, che rimanga immutata la cifra della sponsorizzazione. Ciullini ha fatto sapere che il Monte vorrebbe scendere da 150 a 125“.
Mussari: “Va bene, ma la compensiamo in un altro modo“.
Amato: “Guarda un po’ se riesci, sennò io non saprei come fare… Trova, ce l’hai un gruppo? La trovi?”
Mussari: “La trovo, contaci“. 
Dalle intercettazioni a disposizione degli investigatori emerge anche la consuetudine di rapporti di Mussari con il Gotha della politica, da Gianni Letta (che chiede finaziamenti per il teatro Biondo di Palermo), Silvio BerlusconiDaniela Santanchè (che gli chide un appuntamento per il socio d’affari Angelucci), Piero FassinoRomano Prodi.