mercoledì 3 febbraio 2016

Buttiamo a mare la Natura e costruiamo una Società inventata dall'uomo.

Dagli studi di Jean Liedloff  osservando la nascita e la crescita dei bambini in comunità primitive dove tutto è naturale
Il bisogno di mamma soprattutto nel primo anno di vita non è un capriccio ma necessità biologica, strettamente connessa all’equilibrio mentale futuro dell’individuo. Se l’uomo non sazia questo primo e fondamentale bisogno, rimane tendenzialmente avido, sofferente e infantile a vita.
Il bambino preso in braccio si sente sicuro, desiderato, buono, giusto, a suo agio nel bel mezzo della vita che ha intorno. 

Senza queste certezze l’essere umano è privato di stima di sé, di senso pieno dell’io, di spontaneità. Ogni bambino interiorizza il proprio valore di riflesso al modo in cui viene trattato. 
“Il violento lacerarsi del continuum madre-figlio, così saldamente stabilitosi nelle fasi della vita uterina, può a ragione sfociare in depressione per la madre e in angoscia per il bambino ”. 
I sentimenti che un bambino prova quando è molto piccolo, rimanendo registrate nel proprio sistema nervoso, continueranno a rimanergli dentro per tutta la vita, nel bene e nel male.
Durante la fase in braccio, che dura finché il bambino inizia a gattonare spontaneamente, egli fa esperienze che soddisfano le sue aspettative innate e avanza sicuro verso altre aspettative o desideri, appagandoli a loro volta. 
Questa “catena di benessere” formerà il suo subconscio, prima che sia in grado di pensare consapevolmente, e rimarrà dentro di lui come bagaglio positivo, che darà forza completamente diversa nell’affrontare la vita, rispetto a chi non ha potuto registrare in sè certe esperienze positive. I bambini del mondo occidentale vivono generalmente, fin da molto piccoli, esperienze di distacco dalla madre molto brusche, di insoddisfazione dei propri bisogni, di desideri inappagati cui piano piano si abituano a costi che purtroppo pagheranno tutta la vita.
Note di psicologia dell'età evolutiva: sviluppo affettivo
Studiare lo sviluppo affettivo significa analizzare il tipo di rapporti che il soggetto instaura con l'ambiente e le caratteristiche individuali, evidenziando i fattori che influenzano l'evoluzione.
Aspetti di ordine ambientale che condizionano la qualità delle relazioni affettive possono essere:
- il comportamento dei genitori, in modo specifico quello della madre nei primi anni di vita; - l'atteggiamento di accettazione o di rifiuto dell'ambiente.

Particolarmente importante è la relazione madre-figlio, infatti la madre offre la prima relazione oggettuale del bambino, sull'esperienza della quale egli costruirà le successive relazioni interpersonali. Se questo rapporto manca o viene significativamente alterato precocemente, nel bambino si genereranno, dal punto di vista emozionale, stati carenziali che influenzeranno negativamente e spesso irreversibilmente, il suo sviluppo psicofisico.
Per carenza affettiva si intendono diverse sindromi caratterizzate da una condizione prolungata di non soddisfazione dei bisogni primari del bambino nel rapporto diadico con la madre.

Di cosa si sta discutendo nel nostro Parlamento?
Riconoscere la possibilità di unirsi legalmente agli omosessuali sta diventando lo stravolgimento di fatti naturali, come il bisogno di un bambino di avere il contatto fisico e psicologico con la madre.
Ho scritto già abbastanza sull'argomento e portare ad esempio altre Società, che hanno accettato la forzatura di far crescere bambini con due donne-madri o con due uomini, non è dimostrazione di appropriatezza né di cosa giusta.
Hanno fatto così? Ebbene questo non dimostra nulla, tantomeno che si debba seguirne l'esempio.
Trovo deludente la presa di posizione del Governo che ha fatto della Legge Cirinnà un dogma intoccabile, avrei voluto che il Presidente del Consiglio avesse avuto la stessa cura, ostinazione ed intransigenza per la Legge sull'Omicidio Stradale, di gran lunga interessante la maggior parte della popolazione che non guida ubriaca, non si droga ma rischia, come le cronache di ogni giorno testimoniano, di morire ammazzata da gente che continua imperterrita a guidare ubriaca e drogata.
Altra delusione sono i 5 Stelle che, mi ripeto, sputano su tutto quello che fa il Governo ma declamano che voteranno la Cirinnà "così com'è" perché evidentemente anche loro gettano alle fiamme libri di Psicologia, studi di Pedagogia e se ne infischiano altamente delle recenti dichiarazioni ufficiali dei Pediatri.

Bravi! Il mio voto di certo non lo avrete più.
Renzi lo aspetto al varco, sperando che si ravveda su questo fronte ma non solo.   

Uso improprio del Potere

Giannini di Ballarò: la Rai può licenziarmi, il Pd no
Il giornalista: "Il servizio pubblico non è per chi governa"

Roma, 2 feb. (askanews) - Massimo Giannini al contrattacco: ha aspettato una settimana il conduttore di Ballarò, per rispondere all'ondata di dichiarazioni durissime che lo ha investito la scorsa settimana per il modo in cui ha trattato il caso di Banca Etruria e il presunto conflitto d'interessi del ministro Maria Elena Boschi. Prima della trasmissione Giannini aveva già twittato una anticipazione del suo editoriale, di fatto le parole conclusive: "La Rai mi può licenziare. Il Pd, con tutto il rispetto, proprio no". In onda, ha preso la parola ricordando la polemica della scorsa settimana, parlando di un "profluvio di dichiarazioni dei parlamentari del Partito democratico, innescati come spesso succede dal membro della Commissione di Vigilanza Michele Anzaldi" di fronte al quale "non so se ridere o piangere. Anzaldi mi accusa di aver 'offeso' il ministro Boschi, perché durante l'ultima puntata di questa trasmissione ho usato la formula 'rapporti incestuosi' per definire il pasticcio che si è creato, tra management, politica, massoneria e finanza, intorno a Banca popolare dell'Etruria. Per questo - dice Anzaldi - la Rai mi dovrebbe 'licenziare'. Altri esponenti del Pd, generosi, mi offrono almeno una scappatoia: 'Giannini chieda scusa'". Il conduttore di Ballarò ha ricordato che Ernesto Carbone del Pd, presente in studio, "non ha battuto ciglio, né obiettato alcunché" ma "ventiquattrore dopo deve aver cambiato idea, forse folgorato dall'accusa postuma di Anzaldi". A giudizio di Giannini "è penoso che, per contestare un programma evidentemente, per qualche ragione, viene considerato 'fuori linea', si usi un argomento così strumentale. E si trasformi in un'offesa personale al ministro Boschi una frase che, per il significato e il contesto nel quale io l'ho pronunciata, non poteva e non può prestarsi ad alcun 'equivoco'". "Nel partito di maggioranza - ha detto ancora il giornalista - c'è chi fa finta di non capire, e utilizza questo episodio come una 'clava' contro Ballarò (vezzo non nuovo, per altro). La cosa mi indigna. E mi dispiace molto. Ma non capisco proprio di cosa dovrei 'chiedere scusa', pubblicamente, dal momento che, come si direbbe nel gergo dei tribunali, 'il fatto non sussiste'". Giannini ha lanciato la sua accusa al "Palazzo che, di fronte ai tanti problemi in cui si dibatte l'Italia e ai tanti interrogativi che assillano il mondo, perde tempo a sollevare polveroni del genere. Ma quello che sussiste, va detto e lo voglio dire, è anche l'ennesimo attacco a chi cerca di fare solo informazione. E' l'ennesima torsione del concetto di 'servizio pubblico', utile se serve a chi governa, molto più che a chi guarda la televisione. Lo sapete, e l'ho detto già più di una volta. Io non sono paladino di niente, non voglio vestire i panni del martire che non sono, meno che mai per un episodio assurdo come quello che si è appena verificato. Ma resto convinto di un fatto. Non spetta alla politica decidere i palinsesti. Non spetta ai partiti decidere chi può lavorare nella più importante azienda culturale del Paese. A meno che non si debba dar ragione a Roberto Saviano, quando scrive 'ciò che sotto Berlusconi era inaccettabile, adesso è grammatica del potere'. La Rai mi può licenziare. Il Pd, con tutto il rispetto, proprio no".

Mi rimane sempre più difficile difendere il nostro Presidente del Consiglio dagli appunti (è un eufemismo) che gli vengono mossi.
Personalmente vorrei che continuasse a lavorare per il bene del Paese e certe critiche mi sembrano pretestuose, però di fronte ad un giornalista come Giannini, che ha le sue idee come tutti noi ma certo non lo sento SERVO di nessuno, attaccarlo per i motivi esposti nell'articolo sopra riportato rende un volto del Potere brutto, da bavaglio.
La TV che il Governo PRETENDE CHE NOI MANTENIAMO, dovendo cibarci caterve di pubblicità da fare invidia a Mediaset, continua ad essere ritenuta dal Potere di turno uno strumento al suo servizio e non al servizio di chi mantiene codesto carrozzone.
Non va bene, come non mi va bene che, dopo mezzo secolo che pago il canone, con le nuove disposizioni date dal Governo Renzi per recuperare l'evasione io che l'ho sempre pagato rischio di doverlo pagare 2 volte!
Sembrava che i decreti attuativi di questa trovata della bolletta elettrica fossero usciti, invece mio marito mi informa che in una trasmissione televisiva in cui c'erano vari "papaveri" hanno detto che dovrebbero uscire intorno alla metà di febbraio.
E' forse per questo che la RAI, nonostante l'apparato che pubblicizza di porre quesiti per avere chiarimenti, non mi ha ancora risposto?
Che si mettessero d'accordo sul concetto di FAMIGLIA, di NUCLEO FAMILIARE, di RESIDENZA che i coniugi secondo il Diritto di Famiglia possono eleggere anche in luoghi separati per la loro comodità, e si mettessero bene in testa che io non posso essere accomunata a mio marito solo sul 730 per fare CUMULO DEI REDDITI, di modo che non posso usufruire degli sgravi sui ticket sanitari che con la mia sola pensione potrei avere, e poi, invece, SECONDO A CHI E' INTESTATA LA BOLLETTA ELETTRICA PAGARE 2 VOLTE IL CANONE: PERCHE', ALLORA, RENZI CI STA PRENDENDO PER I FONDELLI!
Non mi basta "che non si paga sulla seconda casa", e vorrei vedere, perché, non è il mio caso, ma c'è chi per le vacanze magari ne ha due, una al mare ed una in montagna!
Stiano attenti a non restringere troppo i Diritti e le Libertà dei cittadini mentre ci sbandierano altre libertà e diritti di una minoranza che, dopo aver chiesto le Unioni Civili, si allarga sempre più e chiede sempre più a nostro discapito.
Si parla di ridurre ancora le pensioni di reversibilità per risparmiare sul bilancio dello Stato, ma si vuole dare la pensione di reversibilità al superstite della coppia omosessuale! 
La "ratio" che sta dietro queste scelte politiche NON MI APPARTIENE e la propaganda martellante non mi convince.
Quali patti abbia fatto Renzi con Scalfarotto non mi interessa, e i 5 Stelle, che sputano su tutto quello che fa il governo Renzi ma che per la Cirinnà si fanno andare bene tutto, non avranno più il mio voto. Stiano attenti perché l'elettorato è fluido e guarda alla sostanza delle scelte, al netto dei ciechi e ottusi entusiasti che si fanno andare bene tutto ma che non costituiscono la maggioranza degli Italiani. I 5 Stelle hanno raccolto i voti della gente come me perché la corruzione e il malcostume in questo Paese sono andati oltre ogni sopportazione. 
Quanto a Renzi ha risollevato le sorti del PD per il suo FARE, per la ventata innovativa che portava.. Ma non creda che, anche se la faccenda Boschi è passata senza dimissioni di un Ministro a cui ha affidato le riforme, la gente sia scema in toto e non ricordi che Ministri precedenti sono stati fatti dimettere per molto molto molto meno: 
De Girolamo:  Il caso Asl di Benevento riguarda presunti favoritismi da parte del ministro nella scelta dei dirigenti e degli appalti dell’Asl di Benevento. De Girolamo non è indagata. C'è la gestione della sanità sannita e una storia di registrazioni rubate, fatta di presunte pressioni esercitate sul direttore generale dell'Asl di Benevento e un interessamento per la gestione del bar di famiglia dentro un ospedale privato.
Josefa Idem: Josefa Idem si e' dimessa.  Il ministro delle Pari Opportunità, al centro della bufera per presunti abusi edilizi e Ici aggirata.
"La canoa ministeriale di Josefa Idem si è ribaltata. Le dimissioni del ministro, sono un gesto dovuto verso i cittadini italiani che hanno regolarmente pagato l'ICI prima l' IMU poi": così Nicola Morra portavoce capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato.