sabato 1 marzo 2014

Salva Roma: perché?

Sono romana "de' Roma", non sono leghista, ma mi chiedo perché, dopo che Roma ha avuto i finanziamenti per Roma Capitale oltre al resto, bisogna tappare i buchi con altri soldi dei contribuenti italiani.

Da: La Repubblica.it
26 febbraio 2014
...nelle casse del Campidoglio fino al 2012 sono sempre entrati 450 milioni di euro l'anno sotto forma di trasferimenti statali "per il finanziamento del bilancio". 

Ma come si è giunti a questa situazione? Dal 2008 nella Capitale opera una sorta di "bad bank". Da quando il sindaco - allora era Alemanno, mentre al Tesoro c'era Tremonti - ha assunto la funzione di Commissario straordinario del governo, l'ordinamento contabile di Roma è stato distinto in due gestioni: una commissariale, che ha preso in carico tutte le entrate e i debiti assunte fino al 28 aprile 2008, e una ordinaria. Nel dicembre dello stesso anno è stato predisposto un piano di rientro. I vari accertamenti, rivisti e corretti in più occasioni, hanno portato ad aggiornare il disavanzo al 31 dicembre 2012 a 13,89 miliardi, che diventano 8,53 senza considerare gli interessi maturati in un periodo fino al 2048.

Il Commissario si è visto assegnare un assegno annuo da 500 milioni tra il 2008 e il 2010 per finanziare il piano di rientro: in pratica lo Stato si è fatto carico di dotarlo di risorse per gestire i danni atavici sui quali si è deciso di mettere un punto fermo. Dal 2011, come dettaglia la relazione della Camera al provvedimento bloccato, il Tesoro ha costituito un fondo da 300 milioni annui, mentre per la quota restante (200 milioni) le mani sono andate nelle tasche dei cittadini: quella fetta è stata coperta dalla gestione ordinaria con l'aumento dell'addizionale Irpef al limite massimo dello 0,4% oltre che dall'addizionale commissariale sui "diritti d'imbarco". A ciò si è aggiunta comunque la dotazione del fondo del Mef (altri 50 milioni) prevista per "agevolare i piani di rientro dei Comuni" commissariati.
Il problema è che anche la "gestione ordinaria", la parte che sarebbe dovuta essere "good", ha continuato a generare debiti. Il sindaco Marino, da poco insediato, aveva indicato il monte debiti in poco meno di 900 milioni. Nonostante l'introduzione dell'Imu, che ha mandato in soffitta l'Ici sugli immobili, sia stato un "favore" importante per le casse del Comune - con i proventi balzati da 700 milioni a 1,6 miliardi, facendo aumentare le entrate complessive di un miliardo l'anno (+25% in più a fronte di ricavi complessivi per 5 miliardi) - solo nel 2012 il saldo di gestione è risultato negativo per 280 milioni di euro. Di qui l'urgenza di correre a salvare la Capitale.

Le nuove norme - ora bloccate - avrebbero permesso al Commissario (separato dalla figura del sindaco già dal 2010) di inserire 115 milioni di debiti emersi per obbligazioni antecedenti al 28 aprile 2008, cioè di scaricarli sulla gestione commissariale da quella ordinaria. A ciò si sarebbe aggiunta una seconda partita di giro tra le due gestioni relativa all'anno 2009, con effetto benefico per i conti del bilancio "ordinario" e la possibilità di riportare in equilibrio la parte corrente dei bilanci 2013 e 2014. Proprio questa partita è stata valutata in 485 milioni complessivi.


Il problema di Roma, come peraltro quello di Napoli e di gran parte degli enti locali, è quello di riscuotere quanto dovuto dai cittadini, dalle società partecipate e anche dallo Stato. Già nel 2012 la Corte dei Conti sottolineava che dall'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, il Campidoglio è riuscito a incassare soltanto il 12% delle multe. Un'operazione di cui prima si occupava Equitalia, ma che dal 2013 è tornata al Comune. Sulla stessa lunghezza d'onda anche i residui: nel 2012 le riscossioni accertate, ma ancora da effettuare ammontavano a poco meno di due miliardi di euro. Ma non basta: solo un passeggero su quattro paga il biglietto dell'autobus, con una perdita annua da 100 milioni di euro (Londra solo il 2% non paga).

Per quanto riguarda i contenziosi con lo Stato i sindaci da Veltroni ad Alemanno fino a Marino hanno messo all'indice il contenzioso urbanistico degli anni Cinquanta e i mancati trasferimenti per il trasporto locale. Di certo nei piani del Comune mancano operazioni di tagli alla spesa e recupero crediti: i residui conservati, ovvero quelli che il Comune conta di recuperare negli anni, sono iscritti a bilancio per 4,4 miliardi, ma nel 2012 la riscossione si è fermata al 33%.

Tornando al Salva Roma, alle operazioni contabili tra "good" e "bad bank" il tentativo di salvataggio aggiungeva un'altra voce ancora, che ha sollevato i dubbi dell'ufficio studi del bilancio della Camera. In particolare, con la norma congelata si sarebbe permesso al Comune di cambiare la natura di una partita di crediti nei confronti delle controllate, riacquisendone la "esclusiva titolarità". Il servizio studi sottolinea però che
"non risultano evidenti" le ragioni "in base alle quali Roma Capitale debba riacquisire la titolarità di crediti che dovrebbero già essere dall'origine nella titolarità" del Comune stesso, "in quanto crediti dell'ente verso le proprie partecipate". Poi la richiesta cruciale: "Nell'ipotesi si tratti di posizioni creditorie precedentemente eliminate in quanto di scarsa esigibilità, andrebbero chiariti i motivi che ora ne determinano la reiscrizione tra le attività patrimoniali di Roma Capitale". Diversamente, sarebbe cosmesi contabile bella e buona.

Da ultimo, il Salva Roma prevede un sostegno finanziario per superare l'emergenza della gestione dei rifiuti, con stanziamenti di 6, 6,5 e 7,5 milioni nel triennio 2013-2015, con effetti di indebitamento pubblico che non sono previsti per le operazioni di spostamento di crediti e debiti tra il Comune di Roma e la sua "bad bank".

Credo che l'articolo de La Repubblica.it sia esaustivo e comprensibile, certo non a tutti coloro che di ragioneria e di bilanci non hanno dimestichezza, comunque quello che si capisce è che c'erano debiti prima di Alemanno e che si è cercato di porvi rimedio con un'operazione onerosa per lo Stato (soldi dei contribuenti Italiani) e che non tutto è chiaro, soprattutto per quel che attiene il recupero crediti.
Le cose viste da molto vicino mostrano crediti vantati soprattutto dalle controllate, cioè le solite AMA, ATAC, ACEA ecc..

IL RIMEDIO: Non si può continuare a porre rimedio alle cattive gestioni del denaro pubblico chiedendo altro denaro pubblico.
L'imposizione fiscale, ce lo ripetono ad ogni telegiornale, è altissima, livello Paesi del Nord Europa, SENZA AVERNE PERO', a differenza di tali Paesi, UNA RICADUTA IN SERVIZI.
Roma non ha ancora una raccolta differenziata dei rifiuti nonostante da anni la UE abbia messo al bando le discariche.
La ragione è sempre la stessa: corruzione. Visibile anche quando ancora non è assurta alle aule dei tribunali, bastando la semplice logica ed il buonsenso: perché Malagrotta è andata avanti così tanto? E siamo arrivati ai tribunali... ecco la risposta.
Dunque dobbiamo fare un'unica legge: chi amministra il denaro pubblico e crea ammanchi, dal piccolo comune alla Regione, DEVE PAGARE CON IL SUO PATRIMONIO PERSONALE e, non coprendo l'intero buco economico, con quello dei suoi eredi.

Non è una misura eccessiva. L'ho già scritto: nell'Antica Roma chi ambiva a gestire la Cosa Pubblica pagava di tasca propria opere pubbliche.
Qui la gente, con una rete di connivenze, appoggi e favoritismi fatti passare con leggi e leggine, si arricchisce a spese dei contribuenti e le perdite si riversano sui contribuenti medesimi.

Si chiedesse conto in modo retroattivo a Veltroni, Rutelli e poi ad Alemanno delle loro gestioni.
Finché questi non pagheranno i buchi saremo sempre chiamati noi a tapparli e tutto continuerà come prima.

Spero in una Legge che li chiami a rispondere: invito il M5S a redigerla (se non l'ha già fatto).  
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Seguono immagini di quello che ci fanno con i soldi per Roma:
Centro di Roma: perché gli amministratori non li fanno svuotare?


I cittadini ci provano, ma nessuno degli amministratori se li fila... se non per chiedere più soldi 


 Perché gli amministratori non multano chi ha affisso tutti questi manifesti incamerando soldi invece di chiederli a noi?


Persino sotto lo Stato Pontificio facevano rispettare le leggi 


.... e multavano... oltre le pene corporali....


Dobbiamo rimpiangere lo Stato Pontificio? Speriamo di no!!!!!!!

Giardinetto pubblico. Gente peggio dei maiali! Ma da quanto tempo gli amministratori che chiedono soldi a palate NON LO FANNO PULIRE?



...da quanto tempo gli amministratori che chiedono soldi a palate.... non passano a pulire?

Perché non multano gli imbrattatori? Forse perché certi telegiornali, certi giornalisti chiamano questi barbari "writers", "artisti"? Tanto basta chiedere i soldi ai contribuenti....


Castel  Sant'Angelo!!! Questi sono gli immigrati di cui l'Italia ha bisogno!!
Hanno la licenza di vendita ambulante che chiedono agli italiani?
Ma se non hanno nemmeno il permesso di soggiorno!!!
Però sporcano lasciando cartacce che... indovinate chi paga?


Malagrotta? No, uno spazio cittadino.


Questa è Malagrotta.