venerdì 2 marzo 2012

La Convivenza non risolve i conflitti... anzi...

Roma: dopo lite tenta incendiare casa e accoltella la madre della convivente - Cronaca

Roma, 29 feb. (Adnkronos) - Dopo una lite con la convivente ha prima tentato di incendiare l'appartamento, poi ha accoltellato la madre di lei. I carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un romano di 20 anni, per tentate lesioni aggravate, danneggiamento, minaccia e violenza resistenza e lesioni a pubblico ufficiale 

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Uomo ucciso a coltellate a Roma, sotto interrogatorio la convivente
Il corpo senza vita di un uomo, con chiare ferite di arma da taglio alla schiena, è stato trovato all’interno della propria abitazione un’abitazione a Roma, in via Francesco Tovaglieri in zona Casilina. In casa, con l’uomo, c’era la compagna con la quale l’uomo aveva avuto in passato delle liti domestiche. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia Casilina e del Nucleo investigativo che stanno interrogando la donna.

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Da: La Repubblica.it - Milano

Dà fuoco alla convivente dopo lite arrestato l'uomo, lei è in fin di vita

E' accaduto a Novate. Lui, 57enne disoccupato e affetto da disturbi psichici, ha cosparso
di liquido infiammabile la compagna 64enne, che è al Niguarda con ustioni gravissime.

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Fonte: Il Tempo.it - Viterbo - mercoledì 4 gennaio 2012
Lite tra conviventi  -  Lui finisce in ospedale. 

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Da: TGCom24
Un 45enne italiano ha ucciso a coltellate la sua convivente 50enne di origini dominicane. Il delitto è avvenuto a Bologna, verosimilmente a seguito di un litigio per motivi passionali.

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Da: "Leggo"
Franceschelli, dopo una lite con la compagna l'altra notte, aveva sottratto il piccolo alla zia e alla nonna alle quali era affidato ed è uscito da casa, in via degli Orti d'Alibert a Trastevere. Intorno alle 6.30, lo ha poi lanciato nel fiume sotto gli occhi increduli di una guardia giurata che ha fatto scattare l'allarme.
La compagna è ricoverata in ospedale e la coppia litigava spesso per affidamento del figlio. Alla fine ha confessato ai carabinieri: «L'ho gettato io nel Tevere». ha ammesso l'uomo prima di chiudersi nel silenzio.

Al volo atroce hanno assistito due testimoni: Francesco Atzeni, un agente di custodia di 43 anni, che non è riuscito a fermare l’uomo, e la zia del bambino. Una giovane donna incinta. Colta da malore, è stata ricoverata in ospedale sotto shock. La mamma del piccolo non sa ancora niente. Da qualche giorno è ricoverata in un ospedale romano per una grave forma di depressione. Aveva affidato suo figlio alla madre e alla sorella raccomandandosi di tenerlo lontano da «lui».
Come spiegare un gesto così terrificante? Una vendetta per punire l’ex convivente che lo aveva lasciato per tornarsene a vivere con la madre a Trastevere? Per quanto assurda, è questa l’ipotesi più probabile.

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L'orrenda cronaca potrebbe continuare... Purtroppo.
Credevano e dicevano che "convivere" era meglio che sposarsi, "si era più liberi", "il rapporto era più vero e sincero", "te ne puoi andare quando vuoi" ecc. ecc. ... in una sequenza di luoghi comuni che non corrispondono ad alcuna realtà.
Senza il vincolo contrattuale del matrimonio, laico o religioso che sia, secondo se si è credenti o meno, i conflitti sono uguali ed anche peggio del matrimonio.
L'uomo è un essere fragile, ha bisogno di binari dove scorrere, che lo aiutino a condursi, e contrarre matrimonio può essere un modo per assumersi la responsabilità di un rapporto. Purtroppo anche i matrimoni finiscono male, ma non è la convivenza la soluzione.
I casi di cronaca nera lo dimostrano. Poi ci sono i conflitti anche soltanto economici che finiscono in cronaca, perché quando si spezza una convivenza non ci sono neppure le regole dettate dal codice civile per il matrimonio a cui appigliarsi. Dunque dove sta questa "libertà di scelta dei soli sentimenti"?
E' un'illusione per persone che non sanno assumersi una responsabilità duratura e pensano di essere così più libere. Le cronache dimostrano il contrario. E le vittime sono sempre gli eventuali figli di questi moderni conviventi. Dico moderni perché hanno scoperto l'acqua calda: la convivenza è sempre esistita. Ricordo che mio padre, uomo nato nel 1916, li chiamava "accompagnati": "Quelli non si sono sposati, si sono accompagnati." Diceva.
Invece ci sentiamo dire: "Oggi la convivenza è meglio del matrimonio, bisogna essere moderni."
Potevo capire un tempo, quando non c'era il divorzio, effettivamente era peggio di un ergastolo... Ma la civilissima e necessaria legge dà una possibile via d'uscita regolamentata. L'uomo ha bisogno di regole, altrimenti, per dirla con la Deledda "è una canna al vento"!
Prima del divorzio c'era solo il costosissimo annullamento ecclesiastico del solo rito religioso: il matrimonio laico era più rigido di quello religioso, lo Stato Italiano non consentiva di uscirne...
Ora, per stare al passo con i tempi e per non perdere clienti, la Chiesa scioglie più facilmente i matrimoni religiosi ed ha un poco abbassato i prezzi.