venerdì 12 maggio 2017

Costa Concordia: sentenza definitiva, il Comandante della nave in carcere

Il parere del Sostituto procuratore della Suprema Corte Francesco Salzano:

«È stato un naufragio di tali immani proporzioni e connotato da gravissime negligenze e macroscopiche infrazioni delle procedure» che non è possibile concedere le attenuanti all'ex comandante che deliberatamente «non inviò il segnale di falla all'equipaggio per far scattare l'ammaina scialuppa e mettere subito in salvo i passeggeri», aveva sottolineato il Pg. Disonorevole la fuga del comandante mentre la nave si inclinava sempre di più e i passeggeri erano in balia di sè stessi.

In particolare, il Pg Salzano aveva chiesto l'accoglimento del ricorso del Procuratore generale di Firenze che vuole una pena più severa con l'applicazione dell'aggravante della previsione dell'evento, dunque della colpa cosciente, per i plurimi omicidi colposi.

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Testimonianza di una giovane nei giorni successivi alla tragedia: colpisce la sua spontaneità e semplicità pur con i segni, nella voce stanca, del trauma recentissimo: 




Caricato il 18 gen 2012
Francesca Tardani, sopravvissuta del Concordia racconta la sua terribile avventura
Intervista di Gaetano Alaimo, Ripresa e montaggio di Salvatore Alaimo

Testimonianza di una donna il giorno dopo la notte della tragedia:




Caricato il 14 gen 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it La testimonianza di una donna sopravvissuta al naufragio: "Nessuno ci ha avvisato. Tutte le forze che vedete ora non c'erano ieri notte all'isola del Giglio non c'erano. Ci hanno aiutato gli abitanti".




Tutti avevano capito quello che era accaduto e che doveva essere dato subito l'abbandono nave, calando le scialuppe prima che la nave si inclinasse impedendone l'uso. Tutti tranne il Comandante della nave, Responsabile unico di essa e dei passeggeri trasportati.
Ha aspettato. Cosa? Perché? Una irresolutezza incomprensibile se non spiegandola con una totale inadeguatezza al ruolo ricoperto. Paralizzato da quel che aveva fatto non voleva ammetterlo. La gravità di aver condotto la nave sugli scogli Le Scole, presenti in tutte le carte nautiche, è niente di fronte al comportamento successivo: irragionevole, insensato, irresponsabile, perché è da questo che sono scaturite le vittime.
Gli è andata di lusso e lui lo sa, perché la Cassazione avrebbe potuto rinviare ad un secondo Appello accettando le aggravanti che c'erano tutte. Patetica e mendace la sua difesa "che avrebbe accostato la nave con una manovra che ha salvato vite": la giovane parrucchiera ha con molta ingenua freschezza descritto il giro che la nave ha fatto su sé stessa per via dell'impatto per poi adagiarsi su un fianco. Cosa che poi è stata ratificata dalle perizie.