mercoledì 1 novembre 2017

Oppio, religioni e ragionevole ateismo

"Le religioni sono l'oppio dei popoli" Karl Marx.
Karl Marx - nato in Germania nel 1818: filosofo, economista, politologo, storico, sociologo, uomo politico e giornalista


Grande mente: e aveva ragione.

Ma l'Uomo ha sempre cercato di darsi una spiegazione della sua esistenza e del mondo che lo circonda e, anche se la conoscenza che andava via via acquisendo gli forniva spiegazioni razionali basate sulla constatazione del reale, non tutti riescono ad accettare cosa siamo, dove siamo e tutto ciò che ci circonda. Molti si smarriscono, hanno paura, e cercano rifugio nell'immaginario consolatorio delle religioni.

Come dargli torto? L'Uomo è un animale debole, con una mente più evoluta degli altri animali del pianeta Terra, ma non tutte le menti hanno un tale equilibrio del raziocinio da accettare che tutto finisce con la morte biologica, che siamo fragilissimi e fragilissimo è l'habitat in cui viviamo.

Meglio dunque le religioni che l'oppio, visto come le droghe riducono gli uomini che ad esse si affidano.

Uno dei messaggi religiosi migliori della Storia dell'Uomo è stato sicuramente quello dell'ebreo Gesù Cristo.
La Chiesa Cattolica e le fedi Protestanti l'hanno raccolto, ciascuno interpretandolo a suo modo.

Il Papa, Capo di una Chiesa che si è fatta Stato, ha un peso enorme sulle masse, dato che il cattolicesimo è seguito da molti popoli. 

Pur tenendo presente la contraddizione in cui la Chiesa Cattolica vive il messaggio Cristiano non si può non tener conto che, proprio per il peso che l'autorità del Papa ha sulle masse, certi suoi gesti non siano di beneficio per questa dolente Umanità.

Trovo, dunque, importante il messaggio che egli ha voluto dare recandosi a celebrare il rito della Messa nella ricorrenza dei Defunti presso il cimitero militare americano di Anzio-Nettuno, dove riposano giovani statunitensi ricordati ciascuno solo da una croce bianca con su inciso il nome e gli anni in cui la loro vita è finita per venire qui, a liberarci da un'oppressione in cui un governo irresponsabile ci aveva gettati.

Andai anch'io con mio padre e mia madre in quel cimitero quando avevo 15 anni e non ho dimenticato che su quelle croci ricorreva frequentemente un'età: 20 anni.

Bello dunque il gesto di Francesco e, a seguire, la visita alle Fosse Ardeatine.

L'unica cosa che possiamo e dobbiamo fare nel ricordare i Morti è ricordarli con amore e gratitudine per il dolore ingiusto che hanno patito nella loro morte: i giovani sotto le croci bianche ad Anzio e i martiri della malvagità umana delle Fosse Ardeatine sono simboli di come non si debba morire, visto che la Morte arriva sempre ma dovrebbe essere per tutti quella naturale e mai per mano di altro uomo.