venerdì 15 febbraio 2013

Associazionismo costruttivo

Associazione Nazionale Donne Elettrici

ANDE - ROMA
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I ricorsi presentati nel Lazio contri i comuni di Gaeta e Civitavecchia per violazione del principio di pari opportunità

L’ANDE è un’associazione nata nel 1946 per promuovere la partecipazione politica delle cittadine italiane e combatte l’assenteismo nell’elettorato. E’ presente su tutto il territorio nazionale con 34 sedi locali.

Dopo le amministrative della tarda primavera del 2012 l’Ande di Roma ha divulgato i dati sulla scarsissima presenza delle donne nelle giunte dei 49 comuni del Lazio che sono stati rinnovati (cfr. sito del Ministero dell'Interno www.comunali.interno.it/amm120506/seleC12.htm).

Al momento del voto il dato generale in Lazio era che su 378 comuni solo 25 erano governati da "sindache", il 6,6%, una delle percentuali più basse. Di questi 25 comuni solo 13 avevano anche donne tra gli assessori (cioè nella maggioranza dei casi la "donna sindaco", o "sindaca" che dir si voglia, è l'unica donna in giunta). Le 25 sindache sono divise in modo equo tra le 5 province: 7 nella provincia di Roma, 5 in quelle di Viterbo e Rieti e 4 nelle province di Frosinone e Latina. Ciò premesso, in esito alle elezioni di maggio, sono state elettre tre sole donne sindaco: Milvia Monachesi a Castel Gandolfo (RM), Patrizia Gaetano a Castelforte (LT) e Sabina Granieri a Nerola (Roma). 3 su 49 comuni! I seguenti 5 comuni hanno formato giunte monogenere (maschile): Sezze (Latina), Vetralla (Viterbo), Ardea (Roma), Castel Gandolfo (Roma) e Monte Comparti (Roma). Nei seguenti comuni c'è una sola donna in giunta: Frosinone 1 su 8, Tarquinia (VT) 1 su 5, Lanuvio (RM) 1 su 4, Nemi (RM) 1 su 3, Romano d'Ezzelino (RM) 1 su 5, Bracciano (RM) 1 su 5. Nel resto dei comuni non ci sono donne in giunta.

In giugno, in coerenza con l’art. 1 dello Statuto, l’Associazione Nazionale Donne Elettrici di Roma, attenta al profilo del rispetto dei diritti e della Costituzione e in accoglimento dell’appello della Rete per la Parità, oltre che in linea con i contenuti dell’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria, cui l’associazione ANDE aderisce a livello nazionale,  l’A.N.D.E. di Roma ha valutato innanzitutto di presentare diffide contro gli otto comuni andati al ballottaggio (Civitavecchia, Cerveteri, Frosinone, Gaeta,Ladispoli, Minturno e Rieti) la cui situazione appariva particolarmente negativa  sul piano delle pari opportunità.

(Vedi ad esempio ANSA del 23 luglio:
 PARI OPPORTUNITA': ASSOCIAZIONE DIFFIDA SINDACI COMUNI LAZIO NON HANNO APPLICATO PARITA' UOMO-DONNA NELLA FORMAZIONE GIUNTE
ROMA (ANSA) - ROMA, 23 LUG - L'Associazione Nazionale Donne Elettrici (Ande) ha diffidato i sindaci dei Comuni - andati al ballottaggio dopo le elezioni di maggio - di Civitavecchia, Cerveteri, Frosinone, Gaeta,Ladispoli, Minturno e Rieti, per non aver ottemperato al principio delle pari opportunità nella formazione delle giunte, sancito dagli articoli 3 e 51 della Costituzione, dal Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali e dalle stesse disposizioni degli statuti comunali.
Lo annuncia la portavoce e consigliera di Ande Roma, Marisa Ayroldi, che sottolinea come nel Lazio dei 49 comuni che si sono rinnovati a maggio solo 3 sono governati da donne sindaco. Degli 8 comuni andati al ballottaggio, con l'eccezione di Ceccano, le giunte sono tutte a composizione gravemente sbilanciata, con il caso negativo della giunta di Gaeta, composta da soli uomini.
Tutto ciò è in linea, dice l'Ande, con un quadro nazionale "sconcertante": nel 2011, secondo dati pubblicati dal Sole24Ore, nei comuni italiani le donne erano solo il 19% dei consiglieri e il 6%
degli assessori. "E' davvero sconfortante - denuncia la storica associazione, presente in 34 città e impegnata dal 1946 per promuovere la partecipazione delle cittadine italiane alla vita politica e
civile del Paese - dover constatare, dopo anni di importanti battaglie civili per l'elettorato femminile, come la scena istituzionale e politica italiana, soprattutto a livello locale, resista al cambiamento di cui sono protagoniste le donne, escludendole dalle cariche pubbliche.
Il giudice amministrativo, in più occasioni chiamato a pronunciarsi, ha ribadito che non è più ammissibile che il raggiungimento dell'obiettivo delle pari opportunità possa essere indefinitivamente subordinato a una scelta dell'amministrazione locale".
Alle diffide seguirà la presentazione di ricorsi amministrativi avverso i Comuni, "senza alcuna considerazione per il colore politico della giunta" fa sapere l'Ande. (ANSA)).

Il Consiglio direttivo di Ande Roma ha deliberato quindi di presentare i ricorsi contro i Comuni di Civitavecchia  a guida PD e Gaeta a guida lista di centrodestra. La scelta dei due centri è stata dettata anche dalla rilevanza delle due città per l'economia della nostra regione; due città portuali e a forte vocazione turistica, che secondo noi meritano istituzioni ad uno standard europeo, adeguate al salto di qualità che si richiede ai cittadini e alle cittadine del Lazio.

ANDE è stata assistita in entrambi i casi dall’avv. Antonella Anselmo, ottima amministrativista, nota anche per il suo impegno civile a sostegno della partecipazione femminile alla vita politica.

L'ANDE di Roma ha così presentato, all'inizio del mese di agosto, ricorso al TAR del Lazio, sezione di Latina, contro il sindaco di Gaeta, Dottor Cosmo Mitrano, la cui giunta composta di 5 assessori era monogenere. Il ricorso, al fine di consolidare l'interesse ad agire, è stato sottoscritto da due residenti gaetani, Marina Costabile e Francesco Como, di cui la prima è componente del Consiglio comunale nell'ambito di una lista civica che oggi sta all'opposizione.
Il 13 settembre 2012 si è tenuta una udienza "camerale", in cui ANDE Roma ha, su suggerimento dell'avvocato Anselmo, acconsentito alla proposta della controparte di andare ad un incontro informale per sondare la possibilità di raggiungere soluzioni soddisfacenti. L’ANDE ha in tal occasione chiarito di non avere altro obiettivo se non il rispetto di un principio. L’incontro si è tenuto l’otto ottobre e, considerata l’assenza di proposte da parte del comune, il 17 ottobre è stata da noi depositata l'istanza per la fissazione dell'udienza in camera di consiglio, poi calendarizzata il 22 novembre 2012.

Nelle imminenze dell’udienza il Sindaco di Gaeta, facendo un rimpasto della Giunta, ha depositato presso il Tar di Latina -  prima dell’udienza -  il decreto di nomina del nuovo assessore donna, Sabina Mitrano (non parente) cui sono state conferite le nuove deleghe alla cultura,  pubblica istruzione, politiche del welfare, pari opportunità,  politiche dell’immigrazione, cooperazione  decentrata/associazionismo, gemellaggi e politiche giovanili.

Dopo il rimpasto l’ANDE di Roma ha quindi ritirato il ricorso. Successivamente il TAR ha condannato il Comune di Gaeta al rimborso delle spese della parte ricorrente. Passo significativo per segnalare, a nostro avviso, che solo sotto la pressione di un ricorso il sindaco ha provveduto a modificare la giunta, con ciò imponendo un inutile costo alla collettività (in termini di deficit di rappresentatività della giunta), al TAR e alla società civile, in questo caso rappresentata dall’Ande di Roma.

Quanto a Civitavecchia, il nostro ricorso è stato determinato dalla presenza di una sola donna tra i sette  assessori che compongono la giunta. Il ricorso in questo caso è stato sottoscritto da Simona Galizia, ex componente della giunta uscente. In questo caso il TAR ha fissato al 10 gennaio 2013 l'udienza per la trattazione dell'istanza cautelare, in questo caso volta unitamente al merito.

L’udienza di merito, svolta il 10 gennaio, ha fatto emergere l’esigenza che la quantificazione del numero di donne in giunta sia determinato sulla base del principio di ragionevolezza nella considerazione che, come anche stabilito dal Consiglio di stato, una sola donna non è sufficiente a ritenere rispetto il principio di cui all’articolo 51.

Il TAR di Roma con la sentenza n.633 del 21 gennaio 2013, ha quindi accolto il ricorso di ANDE Roma, per violazione delle norme costituzionali, europee ed internazionali sul rispetto del principio delle pari opportunità, fissando al 40 per cento la soglia minima di presenza delle donne nelle giunte.

"Il Tar del Lazio ha pronunciato una sentenza di valore storico per le donne italiane e per la stessa civiltà giuridica del nostro Paese, che è fondata sul principio di eguaglianza formale e sostanziale, segnando un’importante evoluzione giurisprudenziale destinata ad incidere sull’interpretazione della normativa vigente". Così è stata accolta dalla presidente di Ande Roma Francesca Piazza la sentenza del Tar che si fonda su un’ampia ricostruzione delle convenzioni internazionali e della normativa europea e si aggiunge alle sempre più numerose sentenze sul tema, con precedenti nel Consiglio di Stato e nella Corte Costituzionale.
La disparità di genere nelle giunte locali è più che mai evidente e la percentuale del 40% accolta dal Collegio – non a caso, la stessa percentuale decisa dalla Commissione europea riguardo ai consigli di amministrazione delle società quotate in Borsa- di certo muterà il destino dei futuri atti di nomina.

Infatti, a poche settimane dal voto per le politiche e le amministrative e anche in vista delle elezioni comunali di fine maggio, la sentenza sembra rivolgersi a tutti coloro che saranno chiamati ad innovare la composizione degli organi elettivi a tutti i livelli di governo, orientandone le scelte in chiave europea, nel rispetto sostanziale dei principi della democrazia paritaria, come da ultimo richiamati dalla legge n. 215 del 2012, nonché del buon andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione.

Con questi ricorsi la società civile femminile, sottolinea ANDE, ha inteso dare un segnale forte anche ai fini della ripresa del Paese, scegliendo due città nevralgiche per l’economia regionale e a cui deve corrispondere un modello economico, sociale ed anche istituzionale conforme a parametri europei di eccellenza e competitività. A questo modello, si sa, le donne contribuiscono in modo decisivo se si tiene a mente che, come hanno attestato Transparency International, la Banca Mondiale e la stessa Banca d’Italia, più donne tra gli amministratori pubblici significano minore corruzione e un’allocazione delle risorse orientata ai servizi di cura e istruzione, altrimenti prodotti all’interno della famiglia, con effetti espansivi per un mercato in Italia poco sviluppato e sullo stesso PIL.

Infine, ricordo che i comuni di Gaeta e Civitavecchia, andati al ballottaggio e governati rispettivamente dal centrodestra e dal centrosinistra, sono stati selezionati dall’Associazione a conferma della sua cifra apartitica, attenta al profilo del rispetto dei diritti e della Costituzione e in accoglimento dell’appello della Rete per la Parità, oltre che in linea con i contenuti dell’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria, cui ANDE aderisce a livello nazionale.

Locandina Invito



Associazione Nazionale Donne Elettrici


L'ANDE di Roma è lieta di invitarti, il prossimo martedì 19 febbraio, al Convegno promosso e organizzato insieme alla Cattedra di Diritto Pubblico Comparato della Professoressa Melina Decaro della LUISS, sul tema 


"Il giudice amministrativo e il riequilibrio della rappresentanza negli organi elettivi: la "sentenza ANDE""

Sul sito www.anderoma.org nella sezione "dossier e documenti" si possono consultare, oltre al testo della Sentenza del TAR di Roma del 21 gennaio scorso, materiali bibliografici, dottrina recente e i riferimenti normativi richiamati nel testo della pronuncia. 

Si allega la locandina dell'evento. 

Per aderire si prega di rispondere a questo indirizzo email. 
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Il Consiglio Direttivo 
Associazione Nazionale Donne Elettrici (ANDE) - Roma
Via delle Carrozze 19
00186 - Roma