venerdì 24 febbraio 2017

La verità era nei fatti, solo i giudici non la vedevano

Da: DAGOSPIA

CASO CUCCHI: POLIZIOTTI SÌ, MEDICI NO – LA FAMIGLIA HA INCASSATO 1,3 MILIONI DI RISARCIMENTO DANNI DALL’OSPEDALE PERTINI CON LA CLAUSOLA DI NON PRESENTARSI PARTE CIVILE CONTRO MEDICI E INFERMIERI NEL PROCESSO DI APPELLO

Un anno fa, al momento di firmare l’accordo con l’ospedale, Ilaria Cucchi dichiarò: "Abbiamo accettato soltanto con la garanzia del nostro avvocato di poter continuare la battaglia processuale contro gli agenti. Altrimenti non avremmo accettato nessuna somma". Insomma, poliziotti sì, medici no….

MAIL ARRIVATA A DAGOSPIA
“Come mai nessuno ricorda che la sorella di Stefano Cucchi, oltre a candidarsi per la lista Ingroia, ha ottenuto e incassato € 1.340.000 dall'Ospedale Pertini (il 2 Novembre 2013) quale indennizzo e con la clausola di non presentarsi parte civile contro questa struttura e relativi indagati (medici e infermieri) nel processo di Appello? La cifra è stata liquidata da Unipol Assicurazioni

ps - Questo indennizzo permetteva loro di presentarsi parte civile contro i poliziotti indagati per il pestaggio. L'accordo dei Cucchi prevede che chi l'abbia poi curato non è per loro rilevante”.


“CUCCHI, ALLA FAMIGLIA 1 MILIONE E 340 MILA EURO. RISARCIMENTO DEL PERTINI PER LA MORTE DI STEFANO”
la Repubblica” del 02.11.2013


Ho già espresso il mio pensiero su questa triste storia, i cui link pubblico qui sotto. Non voglio ripetermi ma, alla luce del rinvio a giudizio di 5 carabinieri e alla sospensione dal servizio di 3 di loro, non posso che meravigliarmi di come procede la giustizia (g necessariamente minuscola) in questo nostro Paese. Ci sono riflessioni logiche, ovvie e conseguenziali che erano già venute alla mente di una donna qualsiasi come me molto tempo fa.

Rita Coltellese *** Scrivere: Stefano Cucchi non è morto perché era un tossico

Chi ha avuto la pazienza di leggere quanto scrivevo nel post di cui il link sopra riportato, del 2014, trova quelle ovvie riflessioni logiche a cui mi riferisco che, però, non sono venute in mente ai giudici di ben 2 processi!
Ha pagato l'Assicurazione dell'Ospedale "S. Pertini" e meno male che quella somma così ingente non l'abbiamo tirata fuori noi contribuenti, che nulla abbiamo fatto!
Se i medici avessero fatto il loro dovere di denunciare le lesioni che il Cucchi aveva l'Assicurazione dell'Ospedale non avrebbe dovuto sborsare nulla, e loro non avrebbero avuta l'assurda condanna in Primo grado di essere la causa della sua morte, condanna poi rientrata in Appello.
Mi rimane oscura la ragione per cui questi medici non abbiano immediatamente riportato in cartella le lesioni riscontrate e fatta denuncia. Il fatto che fosse un Reparto Penitenziario aggrava questa mia legittima perplessità. Insomma, non di mancanze di cure è morto il detenuto ricoverato, e dunque assurdo rinviare a giudizio i medici per omicidio colposo, bensì essi sono colpevoli di non aver fatto quello che ogni medico deve fare di fronte a lesioni non naturali: denunciare all'Autorità Giudiziaria immediatamente. Il reato allora è di omessa denuncia con sospetta complicità o favoreggiamento.

 Rita Coltellese *** Scrivere: Stefano Cucchi: giustizia che non vede l'ovvio

Insomma mi stupisco io stessa di quanto scrivevo nel post del 2015 il cui link riporto sopra.
Se dunque da semplici notizie giornalistiche una donna qualsiasi poteva dedurre la verità... come mai i giudici con tante carte in più non la vedevano e scrivevano sentenze illogiche?
Quanto tempo si perde, quante risorse, quante persone come le povere guardie carcerarie debbono soffrire per nulla fatto?

Come non avere paura di questa magistratura?



Matteo Renzi: Instagram da Alcatraz: commenti

Questo è il più buono e che condivido:

  • vandavincentiPerché invece di andare in America non ti sei fatto un giro in Italia a vedere i terremotati ancora tutti senza casa , i negozi in tutte le città che chiudono per troppe spese troppi abusivi , nei paesi dove tutto è all' abbandono e poi potresti pensare come possiamo fare con tutti questi migranti che ci costano di più di quello che percepiscono tutti i pensionati Italiani. Se sei l'uomo del fare fai dei giri a parlare con gli Italiani normali e cerca di fare veramente qualcosa
Signora Vincenti lei ha scritto in poche righe delle grandissime VERITA'!!!

https://www.instagram.com/p/BQ3HAdBgcHA/


Eppure credo che il North Carolina abbia ragione...

Da: RAINews

La nuova Casa Bianca 

Gli studenti non potranno più scegliere il bagno. Trump cancella norma antidiscriminazione di Obama La ministra all'Educazione, Betsy DeVos, avrebbe inizialmente osteggiato il piano di revoca delle tutele per gli studenti transgender che si e' poi materializzato con il ritiro delle linee guida.  Secondo la Cnn le e' stato fatto chiaramente capire che le decisioni del presidente non possono essere messe in discussione altrimenti ci si mette in una posizione "difficile" 


23 febbraio 2017 Primo colpo di Donald Trump ai diritti della comunità gay. Il presidente degli Stati Uniti ha infatti revocato una norma siglata Barack Obama che permetteva agli studenti transgender di utilizzare i bagni e gli spogliatoi che preferivano in base all'identità di genere con cui meglio si identificavano. Aspre le critiche dei deputati democratici e delle organizzazioni per i diritti civili, come Human Rights Campaign, associazione che promosse la legalizzazione del matrimonio gay e che definisce "vergognosa" la decisione di Trump. La lettera alle scuole   Il dipartimento di Giustizia e quello dell'Educazione hanno inviato una lettera alle scuola pubbliche del Paese per notificare la decisione del governo, secondo cui la norma varata da Obama creava confusione a livello locale. Nella lettera si legge che "si deve tenere conto del ruolo degli Stati e dei distretti scolastici nella definizione della politica educativa". La questione locale-federale In questo senso il procuratore generale Jeff Sessions, tra i più duri conservatori del governo, sostiene in una nota che l'accesso degli studenti transgender ai bagni e agli spogliatoi migliori in base all'identità di genere è un tema su cui devono decidere i distretti scolastici e i governi locali, non il governo federale.   In questo modo, il governo Trump si è messo al fianco degli Stati governati da repubblicani secondo cui Obama aveva oltrepassato il suo potere varando una norma che, benché non avesse la forza di legge, minacciava di bloccare i fondi federali alle scuole che non l'avessero rispettata. Ora le entità locali avranno la possibilità di proclamare la propria legge in merito e determinare se gli studenti transgender possano o meno utilizzare il bagno preferito in base al genere con cui si identificano.   Nella lettera inviata alle scuole i dipartimenti spiegano che il sistema educativo deve garantire a tutti, anche a coloro che appartengono alla comunita Lgbt di "imparare e crescere in un ambiente sicuro". La decisione di Trump non riguarda quella parte della norma varata da Obama in cui si chiedeva alle scuole di agire per prevenire il bullismo. I democratici e le organizzazioni per i diritti: "Passo indietro"   Poco dopo l'annuncio, vari democratici al Congresso, come la leader della minoranza alla Camera Nancy Pelosi e il senatore Dick Durbin, hanno criticato la norma sostenendo che la decisione di Trump non farà altro che aumentare la discriminazione nelle scuole. "Ritirare la storica norma del governo Obama per proteggere gli studenti transgender è un duro colpo ai giovani già vulnerabili di per sé", commenta Pelosi. Human Rights Campaign parla di "crudele attacco" che mostra il disprezzo del nuovo presidente per la comunità Lgbt. La misura era già sub iudice Nel corso della campagna elettorale, Trump si era smarcato dall'ala più conservatrice del suo partito e aveva dimostrato simpatia nei confronti dell'organizzazione, opponendosi a una legge del North Carolina che, tra le altre cose, obbligava l'utilizzo dei bagni pubblici in base al sesso di nascita di ciascuno.   Nella pratica, in realtà, la decisione del governo non avrà un grave impatto, perché la misura varata da Obama era stata bloccata lo scorso agosto dal giudice federale del Texas Reed O'Connor su richiesta di 13 Stati. Tuttavia, inciderà sulle dispute ancora da risolvere, tra cui un caso che sarebbe stato valutato dalla Corte suprema a marzo. In particolare, il governo ha comunicato alla Corte suprema di aver ritirato il proprio appoggio a Gavin Grimm, ragazzo transgender della Virginia che aveva denunciato il dipartimento dell'Educazione perché la sua scuola l'ha obbligato a utilizzare i bagni coincidendi con il suo sesso biologico. DeVos, la ministra era riluttante La ministra all'Educazione, Betsy DeVos, avrebbe inizialmente osteggiato il piano di revoca delle tutele per gli studenti transgender che si e' poi materializzato con il ritiro delle linee guida. A rivelare il retroscena e' il New York Times indicando che su questa misura il procuratore generale, Jeff Sessions, godeva del totale appoggio del presidente Donald Trump e che la DeVos l'ha dovuta ingoiare. Il provvedimento richiedeva la ratifica sia del ministero della Giustizia e sia dell'Educazione. Secondo la Cnn, alla ministra DeVos e' stato fatto chiaramente capire che le decisioni del presidente non possono essere messe in discussione altrimenti ci si mette in una posizione "difficile". Tillesrson sul fronte Sud: visita di 2 giorni in Messico Il segretario di stato Rex Tillerson è arrivato in Messico ieri per una visita di due giorni, dopo lo scontro fra Donald Trump ed Enrique Pena Nieto sulla costruzione del muro alla frontiera che ha portato quest'ultimo a rinunciare a un viaggio negli Usa il 31 gennaio scorso e dopo che martedì sono state varate negli Stati Uniti misure più stringenti per l'espulsione degli immigrati senza permesso di soggiorno, molti dei quali sono messicani.     Tillerson, raggiunto a Città del Messico dal segretario per la sicurezza interni John Kelly, incontrerà Pena Nieto, il ministro degli esteri Luis Videgaray, che ieri ha ribadito il rifiuto del Messico di accettare le regole dettate unilateralmente da Washington, e il ministro degli Interni Miguel Angel Ororio Chong.    "Abbiamo una relazione sana e forte con il governo messicano e i suoi ministri. Penso che direbbero la stessa cosa", ha dichiarato ieri il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer.   





L'attacco alla sessualità, nei suoi generi maschile e femminile, rappresenta oggi il più sconcertante tentativo di manipolazione dell'essere umano mai realizzato nella storia. Promossa grazie all'imponente contributo economico e politico delle più potenti lobby dell'Occidente, questa vera e propria "mutazione antropologica" viene oggi imposta attraverso i media, la cultura, lo spettacolo e le legislazioni. Gli autori ricostruiscono le tappe di questo processo senza precedenti toccando temi scomodi e drammaticamente attuali: dall'omosessualismo alla distruzione delle "identità sessuali"; dai "nuovi modelli familiari" allo sdoganamento della pedofilia; dagli uteri "in affitto" al transumanesimo; dalle nuove legislazioni imposte alla repressione del dissenso. Un viaggio inquietante nei meandri dell'ideologia di genere: l'ultima frontiera della manipolazione di massa nel mondo contemporaneo.




Trump ha ragione e Obama no: almeno per me.
Non ghettizzare chi nella testa si sente femmina, anche se nei suoi cromosomi è XY, o si sente maschio, anche se ogni cellula del suo corpo ha i gameti sessuali XX, è giusto, ma da qualche tempo si è andati oltre: molto oltre.
Si sta ghettizzando chi ha il "torto" di essere nella testa in armonia con la sua natura biologica.
Dunque si può parlare, giustamente, di snaturalizzazione della Società occidentale.
Giacché nelle Società diverse da quelle cosiddette occidentali, ispirate a religioni diverse, ci sono altri problemi, essendo costruite su basi filosofiche ed etiche tutt'affatto differenti.
Restando dunque nelle Società nate dalle idee di tre religioni diverse, ma con molti punti in comune, anche se l'islam fa la guerra alle altre due, ebraismo e cristianesimo, questa forzatura di cancellare la Natura per venire incontro a quello che ciascuno ha nella propria testa, crea disordine e follia.
Non ghettizzare nessuno è necessario; accettare la volgare esibizione della sessualità, anche etero, è inaccettabile.
Che ciascuno viva la propria sessualità con discrezione, senza sbatterla in faccia agli altri.
Questa dei bagni per un "terzo sesso", indefinito e indefinibile, è una demagogica sciocchezza.
Che ciascuno vada nel bagno pubblico assegnato per sesso biologico: la sua sessualità di "testa" è un fatto privato, e tale deve restare.
Chi mai entrerà nel bagno neutro? Uomini che nella "testa" si sentono a volte attratti da uomini ma a volte vanno anche con donne? E mentre tirano fuori il pene per pisciare si trovano accanto una donna che il pene non ha ma si sente un maschio?
Si vede bene che esprimendo senza ipocrisia la cruda realtà dei fatti si mette in evidenza la debolezza di una simile scelta. 
Infine una notazione: NON è CORRETTO DIRE E SCRIVERE "SESSO DI NASCITA" in quanto il sesso rimane nei nostri cromosomi sempre lo stesso, dalla nascita alla morte.