venerdì 5 gennaio 2018

Schegge di partiti

Continua la frammentazione dell'offerta politica.
Dopo il terremoto che, portando a galla la mota dei partiti dell'arco costituzionale, PSI in testa, spezzò questi carrozzoni che mangiavano la ricchezza degli Italiani per alimentare sé stessi, i pezzi rimasti si fusero in varie formazioni e da allora è stato un carosello di sigle:  il PCI, ad esempio, diventa nel 1991 PDS e PRC, spaccato in due tronconi. Poi, saltando varie sigle di pezzetti che via via si staccavano facendo partito a sé, DS, PD...
Oggi, però, la frammentazione dei vari partiti e partitini è arrivata alle schegge e la gente non riesce più a star dietro a questi particolarismi sempre più accentrati su singole persone, ognuna con le sue idee di come deve essere l'Italia.





Onestamente nessuna di codeste schegge per me è votabile.
Dunque non le prendo proprio in considerazione.

Di individualismo in individualismo ciascuno di noi ha la propria idea di società ed io ho la mia. Voterò per quella formazione politica che promette di sistemare le cose che per me non vanno.
1. Non va la Giustizia: troppo ondivaga nei giudizi. Sia quella penale che quella civile, quest'ultima intasatissima nonostante le ideuzze tipo l'istituzione dei Giudici di Pace, incapaci di fare Giustizia come e peggio dei Magistrati. La depenalizzazione dei reati non ha migliorato le cose, né alleggerito le carceri. 
Bisogna rinviare nei loro Paesi d'origine tutti i detenuti non Italiani. Questo e solo questo può alleggerire le nostre carceri.
Bisogna ripristinare una serie di reati che il duo Renzi/Orlando ha depenalizzato. Primo fra tutti Atti Osceni in luogo Pubblico. Reato incisivo contro il degrado delle nostre strade ormai postriboli diurni a cielo aperto.
2. Revisione della Legge Merlin, oggi snaturata nei suoi buoni intenti da una Società cambiata in peggio, anche e soprattutto grazie alla presenza di prostituzione straniera, sia proveniente dai paesi ex comunisti sia dall'Africa.
3. Sanare le storture della Legge 107/2015 dando priorità ai punteggi degli insegnanti allontanati dalle loro famiglie e al diritto all'avvicinamento ai luoghi di residenza quanto più possibile (non necessariamente il lavoro sotto casa), restituendo agli insegnanti il diritto di vivere senza doversi pagare una seconda abitazione per poter lavorare. Studiare un meccanismo sanzionatorio nei riguardi degli errori ed omissioni di singoli impiegati e funzionari del MIUR, in modo da responsabilizzare il loro operato, ad oggi essi sono al riparo dall'effetto dei loro errori in quanto questi ricadono sul Ministero spesso soccombente nei giudizi, quindi su tutta la comunità contribuente.
4. Restituire all'Italia un minimo di sovranità.
Siamo agli ordini dell'UE, non si muove foglia che l'Europa non voglia, prima di prendere qualsiasi decisione dobbiamo sentire il mantra: "Ce lo chiede l'Europa!"
L'Europa che si fa gli affari propri ed è inutile che io elenchi gli eventi come esempi perché li conosce chiunque senta almeno un telegiornale. 
5. Restituire all'Italia dei confini. L'averli aboliti, lungi dall'averci arricchiti, ci ha caricato del mantenimento di gente venuta da ogni dove, senza un cordone sanitario, che ha portato solo disordine sociale, degrado e malattie che qui non c'erano più.

Chiunque si impegnerà a realizzare questo programma avrà il mio voto.