martedì 11 maggio 2021

Dostojewsky: la sua disperazione esistenziale per bocca di Ivan Karamazov

 http://www.ritacoltelleselibripoesie.com/2015/09/siria-come-si-distrugge-una-nazione.html

In questo post di cui pubblico il link ho scritto cose che si legano con le parole che Dostojewsky fa dire ad Ivan, il più intellettuale dei fratelli Karamazov.

Si sa che lo scrittore parla attraverso i suoi personaggi. A pagine più noiose si alternano pagine in cui capisci la grandezza di uno scrittore, e la conversazione in una trattoria fra Ivan e il suo mite e puro fratello Aleksiej è grandezza!

Dostojewsky è nato nel 1821, 200 anni fa, ed è vissuto nella Russia zarista 60 anni. Quello che fa dire ad Ivan è ciò che lui conosce, che ha sentito e visto.. Ed è disperante scoprire, qualora ce ne fosse bisogno, l'assenza di un Dio inventato dall'Uomo per sopravvivere. Ogni popolo se ne è creato uno. Ma quello di Ivan, come di Dostojewsky, è un dio cristiano, buono e misericordioso, quello in cui crede l'innocente e puro Aleksiej.

Ivan, lucidamente, rovescia sul mite Aleksiej tutte le sue riflessioni sui fatti atroci che la vita gli mette davanti, e sono sicuramente fatti veri che Dostojewsky ha visto e sentito, fatti del suo tempo...

Lo stesso orrore di fatti del mio tempo. L'Uomo si illude che il suo tempo sia migliore o peggiore del tempo già trascorso: ma se legge scoprirà che le azioni dell'Uomo sono sempre state un orrore.

La disperazione del non poter credere in alcuna Giustizia di Ivan, che è di Dostojewsky, è anche la mia, e mi riallaccio al link che ho riportato nell'incipit di questo post. 

«FERMATE LA GUERRA E NON VERREMO IN EUROPA». LE PAROLE DEL BAMBINO TREDICENNE SIRIANO AI POLIZIOTTI UNGHERESI NELLA STAZIONE DI BUDAPEST 
La saggezza limpida di questo ragazzino di 13 anni siriano e l'immagine straziante di Aylan morto gridano al mondo mettendo in risalto la follia immorale degli uomini adulti che hanno il potere solo per distruggere la vita di creature belle, sagge, come questo giovanissimo per i loro contrasti ed interessi.


La Storia si ripete e l'Uomo si riempie la bocca di parole come progresso, democrazia e invece sta sempre allo stesso punto: chiuso nei suoi conflitti più barbari che non tengono conto dell'unica cosa che ha, che è e che conta: la VITA.
Altro l'Uomo non è e non ha. E' un povero essere infinitesimale su un bellissimo pianetino sperso in un Universo immenso e, pur avendo ormai contezza di dove stiamo visto che è riuscito a vedere il suo pianeta dall'esterno, continua a ripetere sempre gli stessi errori ed orrori.
I potenti della Terra non si mettono d'accordo su come far cessare il massacro di un popolo: altre sono le cose importanti per loro. Non il sorriso di tanti piccoli Aylan, non la bellezza pura dell'intelligenza del ragazzo siriano che con una frase ha dato una lezione al Mondo, no, per loro le cose importanti sono gli interessi, gli equilibri.
(Rita come Ivan)