Nella foto i marò Salvatore Girone (a sinistra) e Massimiliano LatorreNella foto i marò Salvatore Girone (a sinistra) e Massimiliano Latorre
Il caso che coinvolge i marò «non è di quelli che implica in India l'applicazione della pena di morte» e di ciò «sono state date assicurazioni al governo italiano». Il chiarimento del ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid, arriva dopo un braccio di ferro a distanza, con accuse e smentite, tra il governo italiano e quello indiano sui due marò.
Dopo che il ministro della giustizia indiano aveva avanzato dubbi è arrivata la smentita del sottosegretario agli Esteri, Staffan De Mistura: « Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non rischiano la pena di morte in India perché il governo di New Delhi ha fornito al riguardo una assicurazione scritta all'Italia».
Inoltre, ha aggiunto, «la stessa assicurazione mi è stata data nuovamente dallo stesso ministro degli Esteri Salman Khurshid durante il mio lungo e costruttivo colloquio di ieri". Peraltro, ha proseguito, «non è sorprendente che a una domanda il ministro della Giustizia indiano, come quello di qualunque altro Paese, abbia risposto in maniera vaga su una questione di principio». La domanda a cui il ministro è stato esposto nell'intervista alla Cnn-Ibn, ha poi detto, «riguarda l'esito di una sentenza e credo proprio che qualunque ministro al mondo avrebbe risposto con cautela».
Per quello che riguarda la questione fondamentale, ha concluso, «affinchè noi potessimo rispettare la parola data era e rimane la pena capitale. E noi la risposta l'abbiamo ricevuta per iscritto».

Inoltre, ha ricordato Staffan De Mistura, il 15 febbraio 2012, giorno dell'incidente in cui rimasero coinvolti i due marò, la Enrica Lexie «fu fatta entrare in acque territoriali indiane con l'inganno». Un poliziotto convinse il capitano della nave «con l'inganno e se ne vantò». «Voglio citare quello che penso sia un alto ufficiale della polizia del Kerala, che ha detto con orgoglio: "Lo abbiamo attirato", riferendosi al capitano», ha riportato il segretario in un passaggio dell'intervista. «Tutti noi abbiamo fatto molti errori», ha ammesso de Mistura.

La replica: non c'è pena di morte ma nessun accordo
Il caso che coinvolge i marò «non è di quelli che implica in India l'applicazione della pena di morte» e di ciò «sono state date assicurazioni al governo italiano». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Salman Khurshid. Il capo della diplomazia indiana lo aveva già precisato in una comunicazione alla Camera dei deputati. Khurshid ha anche precisato che l'India ha fornito all'Italia «chiarimenti» frutto del lavoro di esperti in diritto sulla non arrestabilità dei marò al loro ritorno e sulla inapplicabilità della pena di morte. Ma «non c'è stato nessun accordo, nè ci sono state garanzie» nei colloqui fra India e Italia. «Non so chi abbia tirato fuori questa questione dell'accordo, che ho già smentito ieri - ha dichiarato Khurshid - e neppure perchè si parli di garanzie che non sono state nè richieste nè date». «Abbiamo dialogato su questioni specifiche come l'eventualità di un arresto o l'applicazione della pena di morte - ha spiegato il ministro - che erano molto sentite in Italia ed in Europa e su cui abbiamo potuto fornire le nostre assicurazioni».

Commenti (14)

Che sia una farsa in più atti è ormai chiaro a tutta la nazione (e purtroppo a tutto il resto del mondo).
Si poteva tenere un atteggiamento lineare,dopo la prima mascalzonata dell'India (aver attirata la nave fuori delle acque internazionali con una trappola) continuando ad aggrapparsi al diritto internazionale e restando così dalla parte della ragione.Nel prosieguo,se l'India non avesse cambiato rotta,sarebbero comunque rimasti la UE,l'ONU,l'AjA e via dicendo.Sono persuaso che,infine,l'India non avrebbe rischiato l'immagine.Invece...1) richieste di permessi speciali per il natale con annessi sentiti ringraziamenti 2)ritorno dei marò in India con annesse lodi indiane per la puntualità ed il rispetto degli impegni 3) altro permesso più lungo per votare con voltafaccia:non tornano più. 4) ripensamento:tornano in India perchè non saranno condannati a morte!
E ora?Qualunque cosa faremo sarà priva di credibilità.Maledetti dilettanti sprovveduti.

poveri sfortunati ... mi ricorda una caso di tanti anni fa.
un broker, natio di san dona' del piave, fu inviato in thailandia per trattare la vendita di elicotteri militari agusta. venne palesemente incastrato da agenti cia - come si venne a sapere nel senno di poi - per possesso di gran quantitaitvo cocaina riposta in camera d'albergo. venne condannato a 33anni in thailandia. Addiritura i governi andreotti di allora poco fecero, gli interessi di allora di westland su agusta furono troppo seri .. e imposti "al gobbo" ? dopo circa vent'anni appena gli fu organizzato il rientro a scontare il resto della pena in un carcere italiano. quando mori' il padre di costui, venne accompagnato al cimitero in manette, a san dona' del piave. non gli fu mai permesso di comunicare con chiunquesia.
un suo stretto parente che era un fondatore
della DC, sentare a vita addiritura, solo il rientro in italia era riuscito a combinare. Buona fortuna a voi militari in senno alla politica italiana

Andavo al circo a vedere i pagliacci e pagavo il biglietto d'entrata, ora con questo governo ed il suo rappresentante
de mistura i pagliacci li vedo tutti i giorni purtroppo a carissimo prezzo.
PAGLIACCI !!!!!!!

La nave si è liberamente consegnata nella fiducia di un ingannevole stratagemma.
Il Capitano aveva percepito l'inganno o è stato costretto dall'Armatore, e per quale ragione.
E' vero che dall'Italia un Ente di Stato aveva sconsigliato di consegnarsi?
E' vero che il primo esame balistico era diverso dal secondo diventato poi prova accusatoria?
Quali sono i commenti dei nostri Carabinieri che hanno seguito l'esame balistico fatto da esperti indiani?
E' vero che l'imbarcazione indiana fu mitragliata da una nave che precedette quella italiana e che non cambiò rotta?
Il Capitano della nave italiana ha mai dato una versione, cosa ha scritto sul giornale di Bordo?
Perchè ha condiviso la richiesta, non l'ordine, la richiesta dell'Armatore.
Se il Capitano non ha condiviso la richiesta/ordine perchè cosciente dell'avvenimento in acque internazionali, quale respo nsabilità si assumono Capitano e Armatore?.
Una farsa che potrebbe divenire tragedia per i due fucilieri , vittime fin troppo dignitose ed accomodanti di una partita a dadi truccati tra un buffone maldestro e piagnone ed un professionista della buffonata nazionalistico-bizantina.
Adesso la golden share (i due sventurati) se la sono ripresa gli indokeralioti, grazie al comportamento pavido (uso un delicato eufemismo) di TUTTI i protagonisti italioti di questa grottesca pagliacciata costruita ,e. falsificata, a tavolino da maestri del gioco delle tre carte ,quali sono gli indu'.

Nel frattempo il Parlamento si è insediato e deputati e senatori sono subito entrati in azione: alcuni si sono dati ai cortei no-TAV, altri a quelli contro la magistratura, altri ancora pur stando a Roma sono come il meteo di Potenza: non pervenuti.

L'Europa che se ne lava le mani dei propri concittadini. Nessuna pressione dall'Europa. Quante parole vuote nei congressi e nelle aule magne, riguardo all'essere Europei.
Quante altosonanti sproloqui ai ragazzini delle scuole sul sentimento europeista. Quante ciance...
Ricordo quando i nostri "amici" europei chiusero le frontiere sugli immigrati libici che sbarcavano in Italia, per poi autofregiarsi di Nobel per la Pace.
Io non sono eurpeista e nemmeno europeo, sono Italiano. Siamo soli.

L'India smentisce.....................
A cominciare dalla Farnesina che vadano TUTTI a vendere noccioline (sempre che ne siano capaci) almeno farebbero meno danni all'Italia!!!!!!!!!!!!!!!!!
(intanto prendono stipendi da favola per la loro incompetenza!!!)

ECCO A CHI LO STATO ITALIANO HA SENTITO IL DOVERE DI ESSERE LEALE-
STO CERCANDO UN'ALTRA CITTADINANZA.
CIAO RAGAZZI,VI ABBRACCIAMO E PREGHIAMO CON VOI,POVERI RAGAZZI.

Uno stato degno di essere chiamato tale, dovrebbe immediatamente richiamare tutte le truppe impegnate in missione contro la pirateria e anche in tutte le missioni in giro per il mondo, se uno nello svolgimento del proprio lavoro sotto il controllo dell'onu piuttosto che della comunità europeo o di organismi internazionali, una volta che si trova in difficoltà viene abbandonato a se stesso, meglio ritirarsi subito, oltretutto in questo caso ancora una volta l'Italia dimostra di non contare niente a livello internazionale, ricordate gli americani che ridendo con i loro caccia , abbattevano una cabina della seggiovia? ci furono morti ma di condanne o di processi in Italia, nemmeno l'ombra
L’incompetenza e la scarsa professionalità unite ad una diffusa impunità hanno condotto il paese in un baratro da dilettanti allo sbaraglio e non solo in tema economico. L’ultimo segnale?Il serafico contegno del ministro Terzi di qualche cosa che ha cosi motivato l’inaspettato rientro dei nostri marò in India “ ho dovuto salvaguardare il nostro ambasciatore” venendo brutalmente smentito dal governo indiano sulla esclusione della pena di morte. In un paese non dico normale ma addirittura disinvolto, questo supponente personaggio avrebbe già dovuto dare le dimissioni! A questo punto, data la disinvoltura interpretativa del diritto internazionale da parte degli indiani, non si potrà nemmeno sperare nella volontaria reclusione nei locali dell’ambasciata(che in teoria dovrebbero godere del diritto di extraterritorialità)fino ad un più meditato chiarimento finale. Da questo singolare confronto purtroppo emerge solo la preoccupante analogia di condotta tra autorità italiane ed indiane!

Abbiamo una classe politica vergognosamente inutile irrilevante incapace di difendere i Nostri servitori. Siamo uno stato immeritevole di un qualsiasi tipo di fedeltà.

Mi piacerebbe tanto sapere a che titolo questi due sottufficiali; ammesso che abbiano davvero ammazzato due poveracci, scambiando una vecchia barca da pesca per un barchino veloce "corsaro"; siano stati accolti "da eroi" reduci da Maratona. Ora li mettono sotto processo in Italia e li mandano verso una sicura galera in India.
Quando la smetteranno, questi politici incapaci, questi Monti di presupponenza, di prenderci per idioti?

Non voglio neanche pensare, che il governo non abbia avuto solide garanzie sulla sorte dei due Marò.