venerdì 19 gennaio 2018

Roberta Ragusa, Processo d'Appello al marito

Da: La Nazione

Caso Ragusa, lettera anonima a "Chi l'ha visto?": "Indagate su quell'uomo"

Il riferimento è a un dipendente del cimitero morto suicida nel 2016
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Pisa, 17 gennaio 2018 - Una lettera anonima recapitata alla redazione del celebre programma Chi l'ha visto?, in onda su RaiTre, che nella puntata di mercoledì 17 gennaio è tornato a occuparsi del caso  Ragusa.
In sintesi, nella lettera si suggerisce di indagare su "quell'uomo" che lavorava al cimitero e che si tolse la vita nel 2016 a Pisa. Un uomo che, secondo l'anonimo autore della missiva, sarebbe stato tormentato da qualcosa dopo la scomparsa della Ragusa. Con un particolare misterioso: un lingotto d'oro che lo stesso soggetto avrebbe tenuto in casa.
La storia tristissima e perturbante della madre di una bambina di 10 anni e di un adolescente di 15 anni torna sui media per il Processo d'Appello al marito Antonio Logli condannato per la sua uccisione a 20 anni dalla Corte d'Assise.
La lettera anonima può contenere illazioni di chi l'ha scritta, ma questo non lo deve accertare "Chi l'ha visto?", bensì la magistratura.
Altra notizia sentita nella trasmissione di RAI 3 è che qualcuno ha ventilato l'ipotesi che Roberta si sia rifugiata in America. Un'assurdità che sa di romanzo d'appendice.
Una madre descritta da tutti come innamorata dei suoi figli, in particolare con una bambina di 10 anni bisognosa della sua protezione  e tenerezza, esce di notte in gennaio, con un freddo accertato da tutti, fino al punto di chiedersi come può essere sopravvissuta a quel gelo coperta solo da un pigiama, in ciabatte, senza documenti, senza prendere l'auto che pure è lì, davanti casa, e lì rimane, senza cellulare, che pure possiede, e si incammina nella notte e nel gelo perché se ne vuole andare di casa. Va via senza salutare i suoi figli e sparisce nel nulla dal 2012! Di lei più nulla, se non un paio di scambi di persona, accertati come tali, con donne che le somigliavano e un millantato avvistamento di un cuoco accertato poi come mitomane.

Nessuno sparisce nel nulla se è vivo.

Quanto alla lettera anonima, i lingotti d'oro non si trovano facilmente e quando si acquistano rimane una documentazione.
La persona che si è suicidata pare avesse problemi di droga e di penuria di danaro.

Chissà perché mi è tornato alla mente il caso di Arce, la ragazza uccisa forse all'interno della Stazione dei Carabinieri, e il suicidio di uno di essi che, quel giorno in cui la ragazza fu vista entrare in quel luogo, sembra fosse in servizio...

Che mondo terribile! E tanti dicono di credere in Dio... Se è così non temono che Lui li veda? Agli altri uomini possono mentire ma a Lui no.
Ma forse dicono di credere, ma fingono e dunque non temono nulla a meno che gli uomini non li scoprano nella loro miseria.  

Sotto il link ad un caso del 1896 in cui la madre dell'uccisa disse di averla vista in sogno e nel sogno la morta le aveva rivelato come era stata uccisa: strangolata e con il collo spezzato fra la prima e la seconda vertebra. Erano tempi in cui si seguivano anche queste suggestioni e il giudice fece riesumare la salma: l'autopsia rivelò la compressione della trachea, segno evidente di strangolamento, e ... una frattura fra la prima e la seconda vertebra.    
http://www.vanillamagazine.it/il-fantasma-di-greenbrier-la-defunta-che-fece-condannare-il-marito-per-uxoricidio/
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