sabato 17 novembre 2012

Anna Giulia Camparini


Da: La Repubblica.it del 22 ottobre 2011 

Caso Anna Giulia: bimba dichiarata adottabile, legale genitori accusa presidente tribunale

Modena, 22 ott. - (Adnkronos) - "A tutt'oggi i genitori di Anna Giulia e il sottoscritto avvocato non hanno alcuna notizia della decisione del Tribunale per i minori di Bologna e soprattutto non siamo ancora in grado di sapere le motivazioni della 'presunta' sentenza. Motivo, per il quale, in data 20 ottobre il sottoscritto avvocato si e' rivolto al Presidente del Tribunale per i minori Millo, per chiedere spiegazioni". E' quanto si legge in una nota dall'avvocato Francesco Miraglia, legale di Massimiliano Camparini e Gilda Fontana, i due genitori di Reggio Emilia ai quali e' stata sospesa la patria potesta' e che nel 2010 sottrassero la bimba ai servizi sociali, fuggendo prima in Slovenia e poi in Svizzera. Secondo l'avvocato, "il Tribunale per i minori di Bologna si e' preoccupato in modo particolare di 'notificare', prima di tutto, l'adottabilita' di Anna Giulia all'opinione pubblica attraverso i mass-media giorni e giorni prima che ne fossero informati i genitori. E' imbarazzante - sostiene - da parte di un Presidente di Tribunale sostenere che se l'opinione pubblica ha riportato la notizia di adottabilita' e stralci del contenuto della decisione sia colpa dei ritardi degli ufficiali giudiziari. Quando lo stesso Presidente, invece, si e' sentito in dovere lunedi' 17 ottobre alle ore 12 di informare telefonicamente la redazione della trasmissione 'Chi la visto' della sentenza di adottabilita', era perfettamente a conoscenza che i genitori e l'avvocato nulla sapevano". "Questa e' forse e' colpa dei ritardi degli ufficiali giudiziari? Ancor piu' imbarazzante e' l'escamotage che un Presidente di Tribunale usa per giustificare il suo comportamento verso i mass-media cercando di farlo passare come diritto di cronaca", aggiunge. 

Per il presidente del tribunale dei minori di Bologna Maurizio Millo, invece, "il tribunale ha agito secondo la legge. Quando ho parlato con i giornalisti avevamo già depositato la decisione del tribunale da molti giorni, così come era stata disposta immediatamente la notifica all'avvocato dei due coniugi. Dopo il deposito della decisione mi hanno iniziato a chiamare i giornalisti e dato che il provvedimento esisteva non c'era nessun segreto. L'avvocato Miraglia non si può lamentare, sono state seguite le procedure previste dalla legge: che lui lo venga a sapere prima, dopo o durante, dal momento in cui è stata disposta la notifica non è più un nostro problema. La notifica viene affidata agli ufficiali giudiziari, noi non c'entriamo nulla".

Quanto alla decisione di trasferire la bambina da Reggio, Millo ha precisato che "rientra tra i doveri del tribunale provvedere alla collocazione del minore quando risulta adottabile, non sono i genitori naturali né l'avvocato a dover sapere dove o a chi è stata affidata. L'avvocato piuttosto inviti alla prudenza i suoi assistiti, perché pare che sia stata messa una taglia per rintracciare la bambina e questa è una cosa scorretta oltre che illegale". Su quest'ultimo aspetto, però, il legale difende i genitori di Anna Giulia: "Per quanto riguarda la cosiddetta taglia il presidente del tribunale è perfettamente a conoscenza di quanto i genitori siano del tutto estranei".

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Ricordate?   I genitori di Anna Giulia Camparini


giovedì 26 maggio 2011


Per essere genitori degni bisogna essere benestanti e in ottima salute, altrimenti.......

Dalle statistiche che mi invia il servizio del blog, questo post di più di un anno fa è stato fra i più letti e continua ad esserlo.
Una mia amica, molto diversa da me e dunque con pareri spesso divergenti dai miei, mi ha detto a questo proposito:
"Ma tu che ne sai chi sono questi per prendere posizione in loro favore?"
Certo. Quello che so lo apprendo dai giornali e dalla trasmissione "Chi l'ha visto?" che si è a lungo occupata del problema di questi genitori disperati e della nonna paterna della bambina. Ho seguito, poi, il caso sui media più svariati, ma non ho letto gli atti che hanno condotto i giudici a CANCELLARE l'identità di una bambina italiana, con un nome ed un cognome, con due genitori regolarmente sposati che l'amano disperatamente e che la vogliono, con una nonna che ne aveva chiesto l'affido in subordine ai genitori, dichiarati non adatti a fare i genitori dai giudici, e che non l'ha ottenuto, evidentemente anche lei indegna di essere la nonna di sua nipote, e dunque anche lei da cancellare dalla vita della sua discendente.
I giudici hanno stabilito che la bambina avrà un nuovo nome, un nuovo cognome, nuovi genitori, nuovi nonni, senza alcun legame biologico con lei, come una apolide degli affetti.
Si sono assunti una gran bella responsabilità: non vi è dubbio.
Dunque quello che è nelle loro carte, e che io e tutti gli altri che si sono interessati al caso non sappiamo, deve essere di una gravità siderale.
Il buon senso, comune a tutti gli uomini di buona volontà, mi dice che i genitori naturali possono essere cancellati dalla vita dei propri figli solo se:
a) hanno compiuto atti incestuosi su di loro;
b) hanno attentato alla loro incolumità fisica mettendone a rischio la salute e la vita.
In queste due tristi evenienze possono rientrare innumerevoli casi e circostanze diverse ma tutte che, in sostanza, confluiscono in quanto riassunto.
Non sapendo se il caso di Anna Giulia Camparini rientra in queste due tristi eventualità, ha ragione la mia amica nel dirmi:
"Ma tu che ne sai?"
Certo. Lo dirà il futuro. La bambina avrà nella memoria questi due genitori, perché non l'hanno abbandonata in fasce in un Istituto, e lei giudicherà allora i giudici: se hanno fatto bene o se hanno fatto male.
Per quella che è la mia esperienza di vita di bambini adottati TUTTI si chiedono: "Chi sono io? Da dove vengo?" Anche quando sono stati adottati in fasce, dunque abbandonati appena nati e i loro genitori adottivi li hanno informati mentre crescevano con tutte le cautele del caso.
Un mio amico, ora morto, scoprì di essere un figlio adottato quando andò a fare le carte per fare il militare. I suoi ottimi genitori adottivi non avevano mai avuto il coraggio di dirglielo: scoppiò un vero dramma e lui si diede da fare disperatamente per sapere chi era la sua madre naturale. Credo senza riuscirci.
Circostanze differenti, stessa reazione.
Due ragazzini adottati una a sette anni ed uno a nove anni, ricordano perfettamente le loro vite precedenti e le loro trascorse vicende: fortemente traumatiche quelle della bambina, solo dolorose, per abbandono della madre e morte del padre che si occupava di lui, quelle del bambino.
Entrambi hanno grande sofferenza psicologica nonostante i buoni genitori adottivi.
L'esperienza, invece, della trasmissione "Chi l'ha visto?" riporta continuamente casi di adulti, alcuni addirittura anziani, che cercano pateticamente i loro genitori naturali. Vogliono vederli, conoscerli, anche aiutarli se avessero bisogno, senza rancore per essere stati abbandonati...
Il diritto naturale è evidentemente molto forte.