mercoledì 7 aprile 2021

Il triste caso di Mario Biondo

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E' per me molto doloroso scrivere di questo caso che conosco da quando uscì sui giornali dopo la morte tragica di questo bellissimo giovane uomo il 30 maggio 2013 a Madrid.

Inoltre è penoso pubblicare le immagini del suo cadavere così come fu fatto ritrovare, perché guardarlo in quella sua inerme e tragica postura mi sollecita un senso di pietà misto al pudore del rispetto che si deve alla persona resa inerme dalla morte.

Per questo penso quanto deve essere grande e lacerante il dolore dei genitori e dei fratelli.

La madre è un vulcano di dolore che grida il diritto alla Giustizia accanto al padre piegato dallo stesso strazio di aver perso quel figlio bellissimo con una professione come era stata la sua e che lo portava anche al'estero.

La scena del crimine, senza essere poliziotto o medico o medico legale, appare immediatamente anomala se si vuole, come si è voluto, interpretarla come un suicidio. Secondo gli inquirenti spagnoli egli è morto impiccato.

Un uomo giovane e prestante è appeso ad una libreria per una lunga morbida sciarpa chiamata "pashmina" che, come è visibile, gli passa sotto il mento, lasciando libero il retro del collo, non essendoci nodo scorsoio. Per autostrangolarsi in questo modo non ha usato sgabelli, anche perché la sciarpa altrimenti non avrebbe potuto rimanere nella posizione che vediamo, ma si sarebbe sfilata, visto che passa solo sotto il mento. Tutti gli impiccati pendono con i piedi non a terra, ma questo uomo si sarebbe impiccato con i piedi comodamente poggiati, le gambe distese...

NOTE SULL'IMPICCAGIONE
L’impiccamento rappresenta una forma di asfissia provocata dalla compressione del collo da un laccio fissato ad una estremità e stirato verso il basso dal peso del corpo, completamente o incompletamente sospeso.
Un laccio (corda, cinghia, lenzuolo, asciugamani, ecc.) viene in genere fissato con un estremo ad un punto elevato, l’altra estremità viene annodata ad ansa fissa o median­te nodo scorsoio. L’individuo si pone in una posizione più alta rispetto al suolo (ad esempio, salendo su una scala), fa passare il capo dentro l’ansa (ponendo quindi il cappio intorno al collo), e si abbandona nel vuoto.
L’impiccamento si dice completo se il corpo è interamente sospeso nel vuoto, incompleto quando una parte è in contatto con il suolo. Se il nodo è posto in corrispon­denza della nuca è detto tipico, al contrario atipico se si trova in posizione laterale o anteriore.

Il punto è che NON C'E' NODO, come si vede.
Il secondo punto è che, pur passando la sciarpa solo sotto il mento, dietro il collo c'è un solco profondo come davanti!
Provocato da cosa?
Il magistrato spagnolo, che si è tenuto nel cassetto per 2 anni la foto di routine effettuate al momento che la polizia ha fatto i rilievi, non se lo è chiesto.


Il solco davanti nel collo scoperto e la sciarpa che lo avrebbe provocato.




Retro del collo con i capelli di lato.
Queste foto viste, come da testimonianza riportata dalla trasmissione "Chi l'ha visto?", erano sparite dalla documentazione trasmessa ai magistrati italiani. Perché?


Negli inevitabili spasmi dello strozzamento fino a morire il robusto corpo di un uomo giovane  e forte non ha provocato la caduta nemmeno di un ninnolo della libreria.



Sulla tempia di Mario c'è una ferita e sulla fronte un'ecchimosi, che gli inquirenti hanno ignorato esattamente come il solco sul retro del collo che la sciarpa lasciava libero.



Chi ha messo su questa macabra messa in scena ha trascurato molti particolari.