domenica 6 dicembre 2015

M5S è anche questo

Da: Il Secolo XIX
05 dicembre 2015

Il candidato sindaco di Bologna del M5S e la mail dove chiese di raccomandare il suo amico

francesco maesano
Milano - Per Luigi Di Maio, che oltre a essere il frontman sempre meno in pectore del M5S ne è anche il responsabile degli enti locali, a quel nome non c’è alternativa. «Noi su Bologna siamo convinti, andiamo avanti. Massimo Bugani è il candidato naturale. Ci sono state tante occasioni in cui abbiamo detto “se ci sono liste alternative si possono presentare. Adessoandiamo a prenderci Bologna perché le polemiche ci saranno e ci sono sempre, in ogni comunità, però andiamo avanti».
Max Bugani, oggi candidato del M5S come sindaco di Bologna, segnala ad Andrea Defranceschi
Le polemiche cui fa riferimento il vicepresidente della Camera hanno agitato nelle ultime settimane il corpo politico del Movimento da Roma a Bruxelles. La scelta di investire Bugani senza passare dalle primarie ha divaricato una frattura latente al cuore del M5S. «A Bologna si è deciso di non rispettare le nostre regole. Semplici, democratiche, condivise. Questo ha aperto una ferita che resta scoperta e sta creando problemi. Forse ci sono ancora i tempi per rimediare: fare un passo indetto e consultare gli attivisti», parole dell’eurodeputato Marco Affronte, ex collaboratore del consigliere regionale Defranceschi di cui parleremo a breve.
Infatti non è la prima volta che in Emilia, vero incubatore politico del Movimento, le regole fondanti dei Cinquestelle vengono “sorpassate”. Siamo nel 2010. Max Bugani, oggi candidato del M5S come sindaco di Bologna, segnala ad Andrea Defranceschi, allora capogruppo cinquestelle in regione Emilia Romagna, la situazione del suo amico “Nik”. Parliamo di Nik il nero, al secolo Nicola Virzì, camionista e videomaker oggi alle dipendenze del gruppo M5S al Senato.


Lo scambio di email che pubblichiamo Bugani
Bugani, fedelissimo di Casaleggio, è candidato a Bologna
Come dimostra lo scambio di email che pubblichiamo Bugani chiede più volte a Defranceschi di garantire a Virzì un’entrata di «almeno 1500 euro», per il suo lavoro da videomaker. Il consigliere Cinquestelle risponde di non poter offrire garanzie e a quel punto Bugani replica: «Lui sta ancora sperando di poter avere un’entrata di 1500 euro al mese dal Movimento per fare i video. Se questa è anche la vostra idea dategli qualcosa prima che potete perché la situazione è davvero drammatica. Se invece non è la vostra idea, oppure semplicemente non è fattibile, diteglielo subito in modo che possa iniziare a lavorare come camionista e trasportatore». E mentre oggi Virzì lavora alle dipendenze del gruppo M5S in Senato, Bugani, fedelissimo di Casaleggio, è candidato a Bologna, il consigliere Defranceschi è stato espulso dal Movimento dopo una condanna della corte dei conti che gli ha imposto di restituire 7600 euro spesi per acquistare spazi televisivi di comunicazione politica per i Cinquestelle.
Non facciamoci troppe illusioni, anche il M5S ha le sue pecche e quelli che sono acritici, e tessono adoranti solo lodi sperticate, dimostrano un certo infantilismo, l'immaturità di chi vuole fidarsi totalmente per affidarsi poi, credendo che tutto andrà bene.
Quando scrivo di qualsiasi cosa rifletto e mi faccio prima l'autocritica, dunque penso alla mia iscrizione al Movimento Italia dei Valori poi partito. Ebbene, anche quando non mi ero resa ancora conto dell'inconsistenza dei fatti reali di quel partito, rispetto al vento delle parole propagandate, notavo le contraddizioni, scrivendone direttamente e chiaramente sul blog di Di Pietro. Credo che ancora si possano trovare sul WEB quei miei commenti. Comunque alcuni li conservo. 
Pur non sposando alcuna adesione al M5S l'ho però votato e ancora lo sostengo in alcune scelte. Ma ho gli occhi ben aperti e non mi faccio illusioni sulla loro "purezza" di intenti.
Qui è palese che questa persona, che pretendeva per il suo amico uno stipendio sicuro di euro 1500 al mese, è ancora dentro il Movimento e, senza la solita procedura di "sentire" gli iscritti attraverso il blog di Grillo, lo presentano per amministrare una città come Bologna. Mentre colui che non intese accontentarlo in questa bella pretesa è fuori dal M5S.
In compenso il suo amico, camionista e trasportatore, nonché capace di fare delle riprese video (videomaker!!), è sistemato e lavora per il M5S al Senato. 
Euro 1500 al mese per fare delle riprese!
Penso a quanti laureati con master sarebbero felici di avere un reddito simile.
Ci risiamo dunque: gente senza arte né parte che si sistema grazie al partito! In questo il M5S è come tutti gli altri partiti nel loro aspetto peggiore. Una società NON basata sulla preparazione certosina e dunque sul MERITO, bensì sull'adesione o meno ad un partito a cui ci si rivolge per avere un lavoro. In questo caso la faccenda è anche peggiore, perché si fissa addirittura un reddito, pur non sapendo fare granché..

Un aspetto inoltre mi appare oscuro: si è sempre detto che il Movimento 5 Stelle non accetta il finanziamento pubblico, dunque come ha fatto la Corte dei Conti a chiedere conto al Consigliere Regionale del M5S della spesa di 7600 euro?!
Erano dunque soldi pubblici! Probabilmente quelli che le Giunte Regionali votano come finanziamento ai gruppi consiliari.. Dunque il Consigliere Regionale del M5S attingeva a quei fondi..
Che si abbia ben chiaro che non dell'emolumento spettante al Consigliere Regionale si può trattare, se la Corte dei Conti censura tale spesa, giacché tale compenso, che percepiscono i componenti del Consiglio Regionale, essendo personale è come uno stipendio che ciascuno può spendere come gli pare e piace. 
Dunque l'ex-Consigliere a 5 Stelle usava i soldi dati ai gruppi consiliari per le attività di partito. Li accettava.