lunedì 22 gennaio 2018

Raggi O.K.

Da: Il Sussidiario.it
Il Sindaco di Roma Virginia Raggi - Foto La Presse


DALLE STRADE DI ROMA VIA NOMI DI CHI FIRMÒ MANIFESTO RAZZA

Le strade di Roma che sono state intitolate a coloro che sottoscrissero il Manifesto della razza saranno rinominate. Lo ha annunciato la sindaca Virginia Raggi in una intervista contenuta nel documentario “1938. Quando scoprimmo di non essere più italiani”. Il Manifesto della razza è il documento da cui scaturirono le leggi razziali che portarono alla persecuzione degli ebrei durante il fascismo. «Dobbiamo cancellare queste cicatrici indelebili che rappresentano una vergogna per il nostro Paese. Questo può essere anche un esempio per tanti altri comuni che, come Roma, si trovano ad avere strade intitolate e questi personaggi», ha dichiarato Raggi. La presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, ha espresso la sua soddisfazione per l'iniziativa della sindaca: «Sarebbe più giusto dedicare alcune vie ai professori universitari che persero il proprio posto a causa di quell'infamia». E poi ha commentato la scelta: «È un segnale importante da parte dell'amministrazione cittadina che vuole indicare un impegno concreto nella riflessione sulle cause e le responsabilità delle leggi razziali in Italia». (agg. di Silvana Palazzo)

Elenco dei 10 scienziati italiani firmatari del manifesto della razza

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Come si può intitolare una strada a Vittorio Emanuele III? Più conosciuto fra gli Italiani come "Pippetto" o "Lo Scarabocchio"?
Basta la firma su questa vergogna per ricoprirlo di ignominia.
Piccolo uomo d'aspetto e di animo
Poi nel suo ruolo di Re degli Italiani fece ancora più schifo fuggendo a Brindisi abbandonando l'esercito e i civili al loro destino.
Vergogna della Storia: Benito Mussolini, Hitler e "Pippetto"
Non contenti di aver riportato le vigliacche spoglie di questo Re sul suolo italico da lui abbandonato, i Savoia hanno l'ardire di rivendicare anche la sua sepoltura nel Pantheon a Roma! 

Pussa via!!!

Finalmente una bella notizia!


Da: La Repubblica.it

Frosinone, si toglie la vita l'uomo accusato di aver abusato della figlia di 14 anni

L'agente di polizia penitenziaria, indagato per pedofilia, aveva l'obbligo di braccialetto elettronico


Non ha retto alle accuse, allo scandalo, e si è ucciso. L'agente della polizia penitenziaria di Frosinone, accusato di aver abusato sessualmente per mesi della figlia di 14 anni, si è impiccato all'interno di una vecchia chiesa nel centro storico di Roccasecca. 

L'uomo dopo l'allontanamento da casa disposto dal gip di Cassino risiedeva a casa di una parente dove era controllato anche mediante braccialetto elettronico.

Una misura che era stata disposta nell'attesa di raccogliere, con un incidente probatorio, la testimonianza della minorenne, residente in un piccolo centro della Ciociaria. L'indagato, un 54enne, era sospettato di aver molestato in passato anche la figlia più grande, che oggi ha 28 anni. Una vicenda venuta alla luce dopo un tema fatto a scuola nel dicembre scorso dalla ragazzina, che aveva subito spinto il preside a chiedere l'intervento della polizia.

Altri giornali hanno scritto che quest'uomo aveva tentato lo stupro anche della figlia più grande che oggi ha 28 anni.
Un crimine orrendo ed odioso che il governo Renzi, d'intesa con il peggior Ministro della Giustizia che si possa avere, Orlando, ha depenalizzato: l'incesto
Quest'uomo, che si è autoinflitto quello che personalmente darei per legge per i delitti commessi contro i bambini, la pena di morte, ha commesso il più orribile dei crimini sulla sua creatura, per di più minorenne.
Dunque egli era un mostro: un pedofilo incestuoso.
Ha ripulito della sua immonda presenza la Terra.