lunedì 5 dicembre 2016

Dopo Matteo Renzi

Da: RAI NEWS
Referendum sulle riforme costituzionali 
Referendum, vittoria netta del no. Il Premier Renzi si dimette: "Ho perso, vado via senza rimorsi" Il premier ai sostenitori del Sì: "Ho perso io, non voi, non sono riuscito a portarvi alla vittoria, la poltrona che salta è la mia, nel pomerigiio salirò al Quirinale a rassegnare le mie dimissioni".  In Italia il No ha vinto con il 59,95% contro il 40,5% per il Sì. L'affluenza alle urne in Italia è stata del 68,48% 

05 dicembre 2016 Matteo Renzi riconosce la sconfitta nel referendum sulle riforme costituzionali. Il popolo italiano "ha parlato in modo inequivocabile e chiaro", dice il premier in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Il no ha vinto in modo straordinariamente netto. Congratulazioni". E ai sostenitori del Sì: "Un abbraccio forte e affettuoso. Avevamo un sogno, ci abbiamo provato, ma non ce l'abbiamo fatta. Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta, io ho perso, non voi. Volevo tagliare le poltrone, la poltrona che salta è la mia". "Viva l'Italia che partecipa e crede nella democrazia", dice comunque Renzi. "Nel pomeriggio le mie dimissioni al Quirinale" "L'esperienza del mio governo finisce qui", spiega Renzi. "Nel pomeriggio salirò al Quirinale per rassegnare le dimissioni". "Tutto il Paese sa di poter contare su una guida autorevole e salda come quella del presidente Mattarella". Poi: "Qui in questa sala saluterò il mio successore, chiunque egli sarà, e gli consegnerò la campanella e il dossier delle cose che restano da fare". Prima della conferenza stampa, il premier ha telefonato al Capo dello Stato per comunicargli le sue intenzioni. "Andiamo via senza rimorsi" "Io ho perso. Nella politica italiana non perde mai nessuno, io sono diverso, ho perso e lo dico a voce alta anche se con il nodo in gola. Non sono riuscito a portarvi alla vittoria. Ma ho fatto veramente tutto quello che si poteva fare in questa fase. Non credo che la politica sia il numero inaccettabile di politici che abbiamo, ma credo nella democrazia. E se uno perde non se ne va fischiettando, facendo finta nulla e sperando che passi la nottata. Non siamo stati convincenti, ma andiamo via senza rimorsi". E aggiunge: "E' normale che ci sia rabbia e delusione, ma non perdiamo il buon umore". 


Scrive Maurizio Molinari su La Stampa


È un popolo della rivolta espressione dello stesso disagio che in Gran Bretagna ha prodotto la Brexit, negli Stati Uniti ha portato alla Casa Bianca Donald J. Trump ed ora coglie un successo nell’Europa continentale che fa cadere il governo di uno Stato fondatore dell’Ue.  

Le dimissioni di Matteo Renzi e del suo esecutivo evidenziano la necessità da parte dei successori di dare in fretta risposte chiare alle crisi all’origine della protesta del ceto medio. Serve un nuovo welfare per le famiglie in difficoltà, una ricetta per rimettere in moto la crescita ed una formula per integrare i migranti: più tarderanno, più il movimento di protesta crescerà innescando un domino di conseguenze imprevedibili. Per far ripartire l’Italia non basta un nuovo governo: bisogna rispettare il popolo della rivolta e rispondere alle sue istanze.  

Con la mia faccia serena di questa foto del 20 novembre scorso, voglio commentare la sconfitta di Matteo Renzi.
Non cadrà il mondo, certo, ma non stiamo né meglio né peggio.
Lui ci ha provato a modo suo a farci uscire dalla "palude", ma la democrazia ha detto NO. 
Il sentore, intorno a me, gli era ostile, ma non fino a questo punto percentuale in tutta Italia.
Ho criticato alcune risultanze del Governo Renzi e le confermo, come confermo che il giovane uomo del Fare a me continua a piacere. Forse mi sbaglio su di lui, come mi sono clamorosamente sbagliata su Antonio Di Pietro, ma non lo ritengo arrogante come molti, credo che la sua esuberante sicurezza, il suo ostinato ottimismo, siano stati mal interpretati come arroganza.
Trovo invece che il suo discorso deluso di abbandono sia sincero e vero, oltre che umile, un'umiltà ed una sincerità che gli uomini politici in questo Paese NON hanno che raramente.

Hanno ben poco da ridere persone come D'Alema, un arricchito dalla politica senza arte né parte: giornalista è la sua professione.
Fateci caso: molti di loro, in assenza di una vera professionalità, di un vero mestiere, "sono giornalisti". Anche la simpatica Meloni, fra quelli che gioiscono, ho scoperto che inalbera la professione di "giornalista". Proprio militando dentro il partito creato da Di Pietro ho scoperto la facilità con cui, stando in politica, si può ottenere questa qualifica e l'iscrizione all'Albo.
C'è sempre un giornale, una rivista, del tuo ambiente politico, che ti fa pubblicare qualcosa, non importa se sai scrivere bene o meno, basta che scrivi qualcosa che sia nel filone delle idee del partito. Qualche fattura che dimostri che quegli articoli te li hanno pagati, un esamino ridicolo, e sei iscritto all'Albo dei Giornalisti.
Per questo leggerete sempre che molti politici sono "giornalisti".
Esulta Brunetta: lui una professione ce l'ha, è un Professore Ordinario di Economia, ed era nell'Università dove lavoravo prima di andare in pensione, infatti mi è capitato di incontrarlo. Una Dirigente Scolastica di sinistra mi dice che la sua omonima Legge sulla Pubblica Amministrazione è una buona Legge.
Dunque non tutto in ogni persona è da buttare. Ma di certo non potrei mai votare per il suo partito che ha come capo Berlusconi, che mi è anche simpatico perché mi fa ridere, ma è uno che ha usato l'enorme favore dei voti degli Italiani per fare una pletora di Leggi ignobili e tutte a suo esclusivo favore. Ha usato il Potere conferitogli da chi l'ha votato per sé stesso.
Il PD, senza Renzi, non avrà mai il mio voto. Riconosco a Bersani una Legge che impose alle Banche di non chiedere più ingiustificabili balzelli su alcune operazioni bancarie, tipo l'estinzione dei mutui fatti per l'acquisto di una casa. Per il resto le idee di sinistra proteggono troppo i parassiti, gli assenteisti e l'illegalità degli immigrati a forza dentro il nostro Paese.
Chi rimane? Salvini va bene solo per il problema immigrati... ma il resto... Meloni è simpatica e "donna con palle", un tipo di donna che stimo, è spontanea, chiara... Ma se in futuro voterò per lei sarà solo per dare un'ennesima sterzata all'Italia.
Lascio per ultimi, e non a caso, i 5Stelle, che hanno beneficiato di un mio voto a tutto campo alle Politiche del 2013.
Anche lì, siccome non sono un'idiota fideista che sposa un'idea e si fodera gli occhi di prosciutto, ho fatto delle critiche, ma non quelle del gregge dei detrattori di parte, ma critiche di sostanza.
L'Italia è difficile da cambiare. Servirebbe rigore e punizione vera per chi infrange regole e leggi, ma questo agli Italiani non piace, hanno il complesso del fascismo, senza sapere che il fascismo era il contrario: abuso di potere e lesione del diritto del singolo. 
Allora continuiamo così: gente che timbra il cartellino e va a farsi gli affari propri difesa dai sindacati di sinistra e reintegrata da giudici incredibili; senza pensare che questo modo di agire danneggia chi il lavoro non ce l'ha e deve  assistere a chi ruba uno stipendio, quindi risorse; gente che per inerzia o per dolo fa passare mesi e mesi senza chiudere un iter amministrativo, senza giustificato motivo, e al cittadino danneggiato lo Stato non da possibilità di denunciare il danno se non con spese e lungaggini giudiziarie senza fine; non rispettare le regole scritte nel Codice della Strada è la norma e chi protesta viene insultato e aggredito, mentre auto delle Forze dell'Ordine passano senza rilevare nulla; libertà di trasgredire aggressivamente che danneggia chi le regole le rispetta; continua la corruzione strisciante, il ricorso al "favore" per sbloccare il diritto leso...

E questo avviene anche sotto un Governo di Roma a 5 Stelle in cui i burocrati fanno ancora il bello e il cattivo tempo... Nonostante due Assessori a 5 Stelle, ad esempio, uno del Municipio VII ed uno della Giunta, cerchino di far ottenere a poveri cristi, che hanno i loro soldi bloccati da 7 anni nelle casse di un noto Consorzio romano, l'agognata casa economica in diritto di superficie.
A chi giova il blocco dei risparmi dei poveri cristi? 
Perché se il IX Dipartimento blocca la concessione a costruire, nonostante il Commissario Straordinario Tronca abbia firmato la Delibera dopo aver controllato e ricontrollato che tutte le carte fossero a posto,  il noto Consorzio romano non restituisce i soldi ai poveri risparmiatori?
Virginia Raggi sa quello che accade al Dipartimento IX del Comune di cui è Sindaco?