giovedì 11 aprile 2013

Presidente della Repubblica: scegliamo bene!

Visto come siamo ridotti diamoci almeno un Presidente della Repubblica che non ci squalifichi agli occhi del mondo!


Dei nomi che girano alcuni sono preoccupanti, altri accettabili.


Accettabili

Inizierò dall'unica donna: Emma Bonino.
E' voce comune che sia persona che ha operato bene nelle cariche che ha finora ricoperto.
Potrebbe essere gradita anche al PdL visto che in passato ha appoggiato questo partito insieme al bizzarro Pannella.
Per me andrebbe bene e sarebbe il primo Presidente donna, finalmente!
Quando si presentò per la carica di Presidente della Regione Lazio, contro la candidata del PdL Polverini, io votai per lei. 

Gustavo Zagrebelsky potrebbe andare bene, essendo sicuramente un costituzionalista e dunque quanto di meglio per il rispetto della nostra Costituzione e la sua competente conoscenza. E' una figura più che presentabile anche a livello internazionale. 

Romano Prodi è una carta ancora spendibile, sia per la sua esperienza di Governo in Italia che per la carica rivestita in passato a livello europeo.

Pietro Grasso, altro nome possibile... ma allora perché non il magistrato Caselli? E' forse Caselli persona meno onorevole?

Raffaele Guariniello a me piace meno dei due precedenti: lo ritengo meno rappresentativo. 

Preoccupanti
Giuseppe De Rita è stato presidente del CNEL (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro). È membro della Fondazione Italia USA, e quest'ultima cosa non depone a suo favore per me, basta leggere i miei post in cui sono riportate le notizie di alcune iniziative di cui si è occupata tale Fondazione che gode di finanziamenti pubblici dei contribuenti italiani: il sostegno alla calunniatrice condannata in via definitiva per tale reato Amanda Knox, cittadina statunitense a cui è stato concesso di riavere il passaporto e di tornarsene al suo Paese senza attendere il terzo grado di giudizio, ed ora che la Cassazione ha annullato il verdetto di Appello di nuovo indagata per omicidio della dolce Meredith cittadina inglese; altra meritevole iniziativa di tale Fondazione di cui De Rita è membro è stata dare un premio a Lapo Elkann per il merito di essere un discendente degli Agnelli credo, essendo nipote di Gianni Agnelli e figlio di Margherita. Altri meriti non si conoscono, visto il livello culturale espresso di sovente anche in televisione e le poco onorevoli gesta di cronaca legate a transessuali e droga.

Dario Fo, lo ha proposto Beppe Grillo e mi sembra uno scherzo. Intanto confesso che non ho mai capito il Premio Nobel per la Letteratura Italiana che gli hanno dato. Perché non l'hanno dato al grande Eduardo De Filippo allora? Pensavo che tale scelta fosse legata al fatto che ha scritto le sue Opere in dialetto napoletano. Ma Fo le sue le ha scritte in un dialetto addirittura inventato: il  grammelot. E cosa dire del suo "errore di gioventù"?
Da Wikipedia:
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, a seguito della chiamata alle armi della neonata Repubblica Sociale Italiana si arruola giovanissimo volontario[3] nelle file dell'esercito fascista, prima nel ruolo di addetto alla contraerea a Varese e successivamente come paracadutista nelle file del "Battaglione Azzurro" di Tradate, partecipando anche ad azioni di rastrellamento contro i partigiani.
La scoperta di questa militanza, emersa per la prima volta negli anni '70, provocherà smentite, polemiche, querele e processi da parte di Dario Fo - all'epoca attivo rappresentante in campo artistico della cultura della sinistra italiana - che si trascineranno per alcuni decenni. L'attore, infine, ha giustificato questa scelta con motivazioni di vario tipo, invocando l'incoscienza della giovane età, lo stato di necessità, la volontà di fornire un alibi al padre antifascista.
Da un eccesso all'altro: nero addirittura da Repubblica Sociale prima, rosso estremo dopo. L'ago della bilancia in Fo non sta in equilibrio. Posso comunque testimoniare, come molti credo, di aver visto, pubblicata su giornali, una sua foto dell'epoca con camicia nera e Fez.

Massimo D'Alema, vi basta il Cermis? Lo vogliamo pure fare Presidente della Repubblica del "Cala le braghe"?

Franco Marini, questo l'ho messo per ultimo perché, non so se ci avete fatto caso, l'elenco ha una logica discendente in tutti i sensi. Costui fa parte di quella genia di sindacalisti che sul sindacalismo (difesa dei lavoratori?) hanno fondato le loro ricchezze e fortune. Costui, atteggiandosi come molti di costoro con pipa o sigaro per fare la parte attoriale di stare dalla parte dei poveracci, finì in un'interessante inchiesta sulle Case degli Enti date a due soldi di affitto a potenti vari, anche se case di prestigio, come quella toccata a lui ai Parioli su due piani e che poi, grazie all'opzione perché la occupava, ha comperato ad un prezzo molto ma molto inferiore del suo reale valore!
31 agosto 2007 - Inchiesta del settimanale "L'Espresso"
"Case a politici e sindacalisti a prezzi super-scontati"
di SERENELLA MATTERA

ROMA - Case a prezzi stracciati per vip, politici e sindacalisti. Lo rivela un'inchiesta de L'Espresso in edicola oggi, dal titolo "Casa nostra". Una squadra "vasta e assortita", è la denuncia del settimanale, ha potuto comprare appartamenti a Roma a costi di molto inferiori a quelli di mercato. Una squadra bipartisan che va dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, agli ex presidenti di Camera e Senato Luciano Violante e Nicola Mancino. Dalla famiglia del leader Udc Pier Ferdinando Casini a quelle del ministro della Giustizia Clemente Mastella e del primo cittadino di Roma Walter Veltroni. Coinvolti nell'inchiesta anche altri potenti, come il presidente della Consob Lamberto Cardia e il segretario della Cisl Raffaele Bonanni.

Le prime anticipazioni, trapelate ieri, hanno sollevato la reazione di alcuni dei politici chiamati in causa. Mastella ha annunciato una querela, mentre Cossiga si è limitato a spiegare: "Ho comprato a prezzi scontati, ma non ingiustamente". Duro il presidente del Senato, Franco Marini: "Sono false le notizie che mi riguardano (due piani di un palazzo ai Parioli pagati 1 milione di euro, ndr). Io non ho avuto nessuno sconto ma ho comprato a prezzo di mercato la casa che avevo in affitto da circa 20 anni. Mi pare si stia superando ogni limite con queste pseudo-denunce". 


L'onorevole è seminterrato
Le reazioni di Marini, Bonanni e Cardia

MariniEgregio direttore,
in merito all'articolo de 'L'espresso' dedicato alla vendita delle case da parte degli enti pubblici due chiarimenti su dati di fatto riportati, palesemente non veri, ed una conclusiva considerazione. Primo: non ho usufruito dello sconto del 30% stabilito dalla legge e utilizzato da decine di migliaia di cittadini italiani. Infatti, poiché la palazzina nella quale si trova il mio appartamento è stata qualificata 'di pregio', questo esclude la concessione di qualsiasi agevolazione per l'acquisto. Secondo: è vero che l'appartamento si trova su due livelli ma è del tutto improprio chiamarli 'due piani' in quanto si tratta di un piano rialzato e di un seminterrato. La conclusione: non esito a dire che non condivido la decisione dell'Agenzia per il Territorio di classificare la palazzina come 'immobile di pregio'. Aggiungo che, se fossi rientrato nella regola generale, sarei stato ben contento di utilizzare lo sconto previsto dalla legge per tutti i cittadini affittuari degli enti e questo in quanto non riesco proprio a capire perché un politico non debba ricevere lo stesso trattamento previsto dalla legge per tutti gli altri cittadini interessati al problema.
Franco Marini
Il presidente del Senato ha acquistato nel 2007, da Scip, 14 vani catastali (pari a 355 mq.) ai Parioli, pagandoli un milione di euro.