giovedì 1 dicembre 2016

Madre cieca e sorda?


Fortuna, medico legale: «Lanciata nel vuoto dall'ottavo piano viva e cosciente»



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di Marco Di Caterino
«Fortuna è caduta tra l'ottavo e il nono piano. E la sua posizione a terra indica senza ombra di dubbio che la bimba è stata lanciata». Questa la conclusione della perizia dell'ing. Antonio Ciarlegno, il consulente della Procura, incaricato di accertare da dove era stata lanciata nel vuoto la piccola Fortuna Loffredo, la bimba del Parco Verde abusata e uccisa da Raimondo Caputo, detto "Tito'" ex convivente di Marianna Fabozzi, mamma delle tre bambine che lo hanno accusato di essere il carnefice di "Chicca".
Un racconto dell'orrore quello del dottor Nicola Balzano, medico legale che ha seguito l'autopsia sul corpo di Fortuna. Mimma Guardato scoppia a piangere e scappa via dall'aula. Per il medico legale la piccola è caduta di spalle leggermente inclinata sul lato destro da un'altezza superiore di 10 metri. Drammatica la testimonianza sugli abusi subiti definiti cronici. Uno choc per tutti: «Quando è stata lanciata nel vuoto Fortuna era viva e cosciente. E da quello accertato non aveva subito violenze fisiche, del tipo che sono procurate quando ci si difende da un'aggressione, ha continuato il medico legale».

Durante la terza udienza del processo per l'omicidio di Fortuna sono stati sentiti due carabinieri: un vice brigadiere, che per primo effettuò la ricerca della scarpetta che mancava ai piedi della bimba al momento del ritrovamento del corpo, e iIl tenente Luigi Carriero, all'epoca responsabile del nucleo operativo della compagnia di Casoria, che coordinò le prime indagini.

In aula gelo e indifferenza tra i due imputati che si sono letteralmente ignorati, mentre si l'accusa, (il procuratore aggiunto Domenico Airoma e il pm Claudia Maone) e gli avvocati della difesa degli imputati si davano battaglia sulla determinazione esatta del punto dal quale sarebbe caduta Chicca. L'udienza è stata aggiornata alle 9:30 del 9 dicembre e verrà sentita la mamma della vittima.
Mercoledì 30 Novembre 2016,


I giornalisti, sia sui giornali che in televisione, sembrano eludere la realtà semplice che qualsiasi donna-madre NON può NON pensare: una bambina così piccola si lavava le parti intime da sola? La madre, nel provvedere alla sua igiene, non ha mai visto arrossamenti, gonfiori o peggio nella zona genitale della bambina?
Queste ovvie riflessioni io l'ho già scritte. Ora questa madre fa la vittima davanti alle telecamere come se cadesse dal pero e non fosse responsabile davanti alla Legge, oltre che moralmente, della sua bambina.
Non capisco perché il giornalismo elude questo aspetto che salta alla mente e agli occhi di chiunque abbia un minimo di senso della realtà.
Ora salta fuori che è volata di sotto viva. Senza un ovvio grido di paura mentre precipitava? E la madre, oltre che cieca, è anche sorda? Giacché non si è accorta di nulla e l'hanno dovuta avvertire che la sua bambina giaceva morta sotto casa... 
Rita Coltellese *** Scrivere: E la madre non lavava la sua bambina?

Prostituzione su strada: ma allora qualcosa si può fare!!!

Da: Il Caffè 7 ottobre 2016

DUE RAGAZZE E UN RAGAZZO DI  

ARDEA


Gestivano le prostitute su Pontina e Aurelia, 3 giovani sfruttatori in manette 

I Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia, con la collaborazione dei colleghi delle Compagnie Aeroporti di Roma e Anzio, hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Velletri, per sfruttamento della prostituzione in concorso tra loro, arrestando un uomo e due donne di nazionalità romena, B.D., 25enne, M.A.R., 20enne e B.L.A. 23enne.
L’attività è scaturita dalle indagini condotte tra il febbraio e l’agosto 2015 dai Carabinieri della Stazione di Passoscuro che avevano permesso di appurare l'esistenza di un sodalizio criminale dedito al reclutamento, all'induzione e allo sfruttamento della prostituzione in danno di oltre 20 ragazze provenienti dall'est Europa, che si prostituivano lungo le strade statali Aurelia e Pontina. Le ragazze, quotidianamente, erano costrette a versare agli sfruttatori parte dei guadagni raccolti e, settimanalmente, una somma quale corrispettivo per l'occupazione delle piazzole ove esercitavano la loro attività. Nel corso delle indagini sono stati inoltre individuati 6 uomini italiani, tutti arrestati in flagranza di reato per favoreggiamento della prostituzione, i quali, dietro corrispettivo, accompagnavano le ragazze sul luogo di lavoro. Le intercettazioni telefoniche e ambientali, i servizi di pedinamento svolti, l'esecuzione di riprese foto e video nonché l'acquisizione di numerose ricevute relative all'invio, da parte delle ragazze, di denaro ai loro sfruttatori tramite servizi di money transfer, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati e permesso ai Carabinieri di redigere un'articolata informativa. Il Gip del Tribunale di Velletri, competente per territorio sul luogo ove si perpetravano le condotte di sfruttamento, poiché sia sfruttatori che prostitute vivevano ad Ardea, su conforme proposta del Pubblico Ministero Luigi Paoletti, ha accolto pienamente le risultanze investigative emerse nel corso delle indagini, emettendo il provvedimento cautelare a cui i Carabinieri hanno dato esecuzione. Le due donne, che allo stesso modo si prostituiscono, sono state bloccate una presso la propria abitazione e l'altra sul luogo di “lavoro”, lungo la strada statale Aurelia, mentre l'uomo è stato fermato presso l’aeroporto “G.B. Pastine” di Ciampino, mentre stava per lasciare l’Italia, ed è stato trovato in possesso di circa 10.000 euro, che sono stati sequestrati quale verosimile provento dell'illecita attività da lui gestita. L'uomo è stato associato alla casa circondariale di Civitavecchia, mentre le due donne accompagnate presso le rispettive abitazioni e sottoposte al regime degli arresti domiciliari, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria alla quale dovranno rispondere dei reati loro contestati.

Risiedevano ad Ardea RM gli sfruttatori, ma erano: un uomo e due donne di nazionalità romena, B.D., 25enne, M.A.R., 20enne e B.L.A. 23enne.
Perché poi costoro abbiano diritto ad un semi anonimato con le sole iniziali del nome non so. La nostra Legge protegge la privatezza di chi viene arrestato con prove?
E' una Legge da cambiare allora.


Da: Il Caffè 26 novembre 2016

SULLA 148 PONTINA

Sabaudia, arrestato 19enne: ogni giorno portava la fidanzata a prostituirsi

Un 19enne rumeno è stato arrestato ieri dai Carabinieri di Sabaudia per sfruttamento della prostituzione. Le indagini dei militari hanno permesso di appurare che il giovane accompagnava ogni giorno la propria convivente, anche lei rumena e di 19 anni, sulla Sr 148 Pontina a prostituirsi. L'arrestato, colto in flagrante, è stato trattenuto nelle camere di sicurezza per essere sottoposto al rito direttissimo.
Il meglio della Comunità Europea sbarca qui: la Romania post comunista rovescia la sua umanità peggiore dentro il nostro disastrato, in tutti i sensi, territorio.
Da questi due fatti, che vedono protagonisti i nostri beneamati Carabinieri, arguisco che, nonostante i Politici ignorino la necessità di mettere mano alla sporca materia ferma al lontano e diverso 1957, qualcosa per pulire le strade diventate bordello si può fare.
Solo per la SP  215 dal Km. 34 al 38 che unisce i comuni di Rocca Priora ed Artena a quanto pare le indagini sono lunghe e non giungono a conclusione.
Ho già riportato quanto mi disse un anziano Carabiniere di pattuglia in località Macere: stavano facendo delle indagini. Questo accadeva più di un anno fa. Transitavamo per quella strada con mio marito e come al solito eravamo stati costretti ad assistere allo squallido spettacolo di ragazze dalla pelle nera al margine della strada con le mutande abbassate, in pieno giorno, facendo gesti osceni per invogliare gli automobilisti in transito a comprare i loro corpi. Vista una rara pattuglia della Benemerita ferma a Macere chiesi a mio marito di fermarsi e mi accostai al finestrino dell'auto dei Carabinieri facendo presente quanto davo per scontato già sapessero. La risposta fu che stavano facendo indagini. Chiesi se fossero della Stazione di Artena, ma mi risposero che erano del Comando Compagnia di Colleferro.

Costretti a passare per quella strada per raggiungere più brevemente l'Appia verso sud, che ci conduce alla nostra seconda casa, inevitabilmente monitoriamo la situazione che è sempre uguale: una ragazza ogni tot metri, tutte della stessa etnia, tutte molto giovani, tutte nude nelle parti intime in pieno giorno e tutte adescanti:
Adescamento: Ai sensi dell’art. 5 della L. 20 febbraio 1958, n. 75 si prevede la punibilità di coloro i quali: “In luogo pubblico o aperto al pubblico, invitano al libertinaggio in modo scandaloso o molesto; seguono per via le persone, invitandole con atti o parole al libertinaggio.” 
La condotta assume rilevanza solo se esercitata in luogo pubblico o aperto al pubblico.
Il modo scandaloso è quello tale per cui l’invito risulterà fonte di disgusto, disprezzo o sdegno,