venerdì 19 luglio 2013

Il Puparo, il Pupo, i Servi e il grillo parlante

Hanno salvato Alfano, il quale, non essendo un uomo di libera coscienza e di libero arbitrio, non ha fatto il gesto responsabile e dignitoso di dimettersi. Egli fa quello che il Puparo vuole.

I Servi del PD si sono giocati milioni di voti, se il campionario umano che io sento corrisponde a gran parte dell'elettorato PD.

Persone che da anni lo votavano e che erano critiche con M5S dicono che voteranno per il Movimento: l'unico che restituisce i soldi sottratti con leggi ad hoc per una classe politica capace solo di operare per sé stessa.

Spostano il problema sul "grillo parlante Renzi": lui ha la colpa di dire da tanto tempo come dovrebbe essere il PD che non si sa più cos'è.


Matteo Renzi è così bravo e di intelligente coscienza che a chi gli dice: "Ma perché non li molli e fai un altro partito con chi la pensa come te." Risponde: "Ci sono già troppi Partiti personali." E purtroppo ha ragione.
Lui e gente di buona ma inascoltata ed ostacolata volontà come Roberto Giacchetti  non riescono a purificare l'acqua sporca che ormai è diventato il PD.

Ripeto: Matteo Renzi, Roberto Giacchetti, altri come loro del PD, insieme a Nicola Vendola di SEL e a Beppe Grillo, se rinsavisse, potrebbero fare qualcosa per questo Paese che merita di essere guidato da loro e non da questa gente che si inchina al Puparo. 

Di compromesso in compromesso

Da questo blog: 23 maggio 2012

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere

Maroni quando era Ministro dell'Interno non ha sciolto, ad esempio, il Consiglio Comunale di Fondi in odore di Camorra, lasciando che arrivasse a fine mandato, così i figuri che ne facevano parte, e che erano stati oggetto di indagine sfociata in un dossier di 500 pagine dell'ottimo Prefetto Frattasi, hanno potuto ricandidarsi. A chi ha obbedito Maroni? Voglio pensare che se fosse stato per lui l'avrebbe sciolto, ma a qualcuno ha obbedito e, così facendo, cedendo al compromesso, ha perso la sua credibilità morale.

Non è necessario ripetere, basta rileggere quello che già è stato scritto, non solo da me, giacché nel post sopra riportato, che nella classifica generale dalla nascita di questo blog ad oggi è il più letto in assoluto, dopo viene riportato il fatto a cui si riferisce il mio commento preso da un giornale locale e vi si legge che i politici coinvolti del Consiglio Comunale di Fondi erano del PdL.

Oggi Maroni sul caso Kazakistan:

Da questo blog: 17/07/2013

Verità ed equilibrio sempre più lontani

 Roberto Maroni“Non faccio valutazioni, dico solo da ex ministro dell’Interno che casi del genere erano gestiti dalla struttura con il coinvolgimento di tutti, anche ovviamente del ministro ha detto il governatore della Lombardia, che poi, scendendo nel particolare, ha sottolineato che il governo non potesse non sapere. “Mi pare difficile – ha sostenuto il leader della Lega – che un’operazione così complessa, rapida e spettacolare sia stata fatta senza che il governo sapesse. Io penso che il governo sapesse”. Maroni, infine, ha specificato di aver “chiesto chiarimenti anche sull’atteggiamento del ministero degli Esteri, i funzionari avrebbero detto di non sapere nulla dello status di protezione diplomatica della signora: ci sono tanti misteri da chiarire, da cittadino mi auguro vengano chiariti”.

Però la Lega, di cui è attualmemte la guida, oggi vota NO alla sfiducia ad Alfano.

Ed ecco il parere di un altro ex Ministro dell'Interno:


“Come fa un ministro a non essere informato?”si chiede l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola in un’intervista al Fatto Quotidianosottolineando l’importanza del rapporto di fiducia e del contatto costante con il proprio capo di gabinetto e concordando (“non ci sono spiegazioni alternative”) con l’ipotesi formulata dall’intervistatore, secondo cui Alfano sapeva e ha agito male oppure non sapeva e non controlla il ministero.


Scajola ha giustamente il dente avvelenato perché Berlusconi lo fece dimettere per molto meno! Aveva solo detto la verità su un questuante di consulenze del Ministero, di cui però non si poteva ipocritamente parlare perché "sacralizzato" dal piombo dei residuati del terrorismo rosso. 

Tutto si risolverebbe, dunque, con le semplici dimissioni di Angelino Alfano da una delle sue cariche, quella che non ha saputo gestire responsabilmente: il Ministero dell'Interno.
Mi ripeto: faccia soltanto il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, il che non è poco, con buona pace del notaio Napolitano che dice: "Il Governo non può cadere." Giusto.
Alfano si dimetta e il Governo non cadrà!
Oppure se si dimette qualcuno minaccia di farlo cadere?
Non certo l'amletico PD. Dunque?
Chi pone la questione in tali termini ricattatori?
Agli italiani pensanti la risposta.