lunedì 14 maggio 2012

Non solo la mia modesta penna lo scrive...


Nel 2013 quando ci sarà da giudicare l’operato dei politici nazionali l’astensione potrebbe diventare valanga. I partiti sembrano non rendersi conto che stanno ballando sull’orlo di un vulcano in eruzione. Ho sentito esponenti del Pd, dell’Idv, del Sel dichiarare trionfalmente di aver vinto. Sì, hanno vinto, ma su un elettorato dimezzato, l’altra metà li butterebbe nel cratere insieme al Pdl e alla Lega. La crisi ha aperto gli occhi ai cittadini che si sono finalmente accorti di essere presi in giro da almeno trent’anni, governasse le destra o la sinistra o tutte e due insieme. Negli anni Ottanta ci sono state le elargizioni clientelari ai fini del voto di scambio, le casse integrazioni protratte all’infinito, l’inflazione a due cifre, che hanno dissanguato le casse dello Stato, cioè le tasche dei cittadini che non partecipavano alla baldoria, mentre non c’era appalto senza tangente politica, il che ci è costato secondo stime molto prudenziali, 630 miliardi. Nel 1993-94 la nascita della Lega e le conseguenti inchieste giudiziarie avrebbero dovuto suonare come un avvertimento ai partiti perché rientrassero nelle loro, limitate, funzioni. E invece sono state cambiate, ancora una volta, le carte in tavola; i magistrati sono diventati i veri colpevoli, i ladri, le vittime, e, per sopramercato, giudici dei loro giudici. Poi è venuta la lunga stagione berlusconiana che alle antiche malefatte ha aggiunto quelle di un regime personale che ha tolto al popolo italiano quel poco di senso della legalità e della responsabilità che ancora gli restava. Ma con la crisi ci si è resi conto che se tutti rubano non resta più nessuno a cui rubare e si va a picco. Ecco perché le elezioni del 2013, Grillo o non Grillo, potrebbero segnare, con un’astensione colossale, la fine della democrazia rappresentativa all’italiana.
Massimo Fini


Debbo dire che fa piacere che una penna importante scriva (meglio) quello che scrivo io su questo piccolo blog.
Anch'io ho trovato risibile e falso il trionfalismo di certi partiti. Soprattutto, debbo dire, Antonio Di Pietro ha confermato che è come tutti gli altri. Parlo spesso di lui perché è un punto sensibile per me: mai avevo preso una tessera di un partito, mi ero caricata di volantini,  ero andata in giro con la bandiera (ora riposta nel vano lavanderia della mia casa), e, tanti anni fa, all'inizio di questo Movimento IdV, avevo dato un contributo oltre la spesa della tessera pur avendo pochi soldi. E' brutto rendersi conto che non era come diceva. Parla, parla ma sempre sull'onda del momento, quello che di più la gente vuole sentirsi dire...
Ora dice, come fanno tutti i politici che si creano una realtà da sbattere in faccia ai cittadini, che lui (IdV) ha vinto e cita i due sindaci di Napoli e Palermo.
Ora io so che quando De Magistris e Sonia Alfano si sono permessi di criticare certo andazzo di un partito che di Valori aveva solo il nome, fecero una riunione della Dirigenza a porte chiuse in cui si sono sbranati. De Magistris diceva cose giuste, dunque come mai al Presidente non andava bene, quando in giro si riempiva la bocca della parola "TRASPARENZA"?
Leoluca Orlando, politico di professione di lungo corso, è già stato sindaco di Palermo. Dunque dove sta la novità? Prima aveva la casacca del partito da lui creato, La Rete, ormai estinto, ora ha la casacca di IdV. Trasformismo politico. Ho conosciuto un dirigente di Libera che li ha conosciuti bene entrambi e di uno ha detto "che ha rovinato La Rete" e dell'altro che "è un Giano Bifronte".
Questo spiega perché si fa bello con  De Magistris (che l'avrebbero votato con qualsiasi partito si fosse presentato) e con il riciclato Orlando, che i palermitani hanno ripescato perché, evidentemente, disperati.
Antonio Di Pietro dimentica i Razzi e gli Scilipoti, che lui si è tirato dentro, per non parlare del lombrosiano De Gregorio di cui oggi Lavitola conferma che fu acquistato. Uomini in vendita dentro un partito che si chiama Italia dei Valori... Il valore dei soldi.
Nel piccolo, nel regionale, ho scritto e ripetuto a tutti la storia che migliaia di cittadini del mio territorio pagano ad ACEA ATO2, che lo fattura, un Servizio di Depurazione fognature + IVA al 10% per fognature mai costruite. 
Ho scritto a Di Pietro, a due Consiglieri Regionali di IdV, all'On. Rota... Nessuno sa spiegare perché, pur avendo come Vicepresidente del C.d.A. di ACEA ATO2 un uomo di Italia dei Valori, viene imposto questo vergognoso balzello ai cittadini. Il primo a non rispondere, se non cose fumose e a non fare nulla, è stato proprio l'ex-Segretario Politico Regione Lazio IdV  poi messo su quella poltrona. Di cose e cosette ne avevo viste tante e con altre militanti ci eravamo chieste se   Di Pietro sapesse o non sapesse... Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, perché ho scoperto che IdV si comportava come tutti gli altri partiti e forse, in molte cose, anche peggio. Di Pietro non ha mai risposto, a differenza di altre circostanze del passato. L'On. Rota ha risposto attraverso la sua Assistente Parlamentare che, ignara di tutti i precedenti, mi ha detto ingenuamente di rivolgermi al nuovo Coordinatore regionale Lazio IdV. Sapendo già il risultato, gli ho semplicemente girato la e-mail compresa del suggerimento dell'ingenua Assistente. 
Ha risposto un assordante silenzio.
Ora, se fossero in buona fede, potrebbero rispondere con argomenti che bisogna comunque pagare per questa e quest'altra ragione... Ma il silenzio è un'altra cosa.
D'altra parte ho largamente illustrato su questo blog la situazione legale della faccenda: BRIANZACQUE, analogo di ACEA ATO2 per altri territori della Nazione, in analoga situazione, applica le leggi e toglie tale balzello, rifondendo chi  è stato costretto a pagare nel timore di, emesse le indebite fatture per un servizio inesistente, finire, non pagandole, sotto la persecuzione di Equitalia!
Per chi vuole capirci di più rimando all'etichetta ACEA ATO2 che, cliccando sotto un post qualsiasi che la riporta, richiama in sequenza tutto quello che riguarda questa Municipalizzata che ha come Vicepresidente un uomo IdV.
Loro sono vicini al cittadino? Lo dice Antonio Di Pietro: a parole. Nei fatti lui dichiarava in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera del 16/07/2011 le seguenti cose sottoriportate: 

Però?
“Però quella era una Tangentopoli quasi banale. Da mazzetta nascosta nel cesso del Pio Albergo Trivulzio o nel puf di casa Poggiolini. Ora sta tutto nelle pieghe della consulenza, dell'incarico. E' una tangente fatturata. Io da pm ho fatto il radiologo e ho scoperto un tumore sociale. Loro hanno creato un antidoto al medico, non al tumore”.
Una Tangentopoli quasi legalizzata?
“Allora un cittadino imprenditore pagava un politico per avere un vantaggio. Ora sono tutti i cittadini a pagare, senza volerlo. Una corruzione più diffusa e meno visibile. Un esempio: le 7 mila società partecipate dagli enti locali hanno assunto 25 mila consiglieri di amministrazione. Bastava un amministratore unico”.

E uno di questi sta, con l'etichetta Italia dei Valori, nel C.d.A. di ACEA ATO2. Una cosa dice e un'altra cosa fa. Forse è per questo che quel dirigente di Libera disse a me ed a mio marito: "E' un Giano Bifronte"?
Sono d'accordo con Massimo Fini: l'altra metà dell'elettorato li butterebbe nel cratere del vulcano insieme agli altri partiti.

Equitalia non è lo Stato

Non so se riuscirò a pubblicare questo post, perché dal 1° maggio abbiamo una linea ADSL che dire quasi inesistente è dire poco. Comunque ci provo.
La Cancellieri e quell'altra, la Severino mi pare che si chiami, quella che vive in una casa da 7 milioni di euro sull'Appia Antica mi sembra, hanno detto che Equitalia e Finmeccanica sono lo Stato e dunque chi colpisce questi due simboli colpisce lo Stato.
Premetto che non sono un'aspirante terrorista e sono stata per tutti i miei 65 anni una persona dalle idee moderate, ma credo che queste due anziane donne parlino arroccate nelle loro posizioni istituzionali perché non possono fare altrimenti. Certo non possono dire sparate contro... Va bene. Ma lo Stato non sono né Equitalia né Finmeccanica. Lo Stato sono i cittadini in carne ed ossa prima di tutto e se lo ricordino le due anziane signore. I cittadini che pagano le tasse, anche in più come è successo a me, ma a cui gli Apparati Burocratici non scrivono dicendo: "Per errore lei ha pagato in più, le riaccreditiamo la somma in eccesso." Eppure dovrebbe essere ovvio e normale visto che per un euro pagato in meno mio marito ha ricevuto una cartella di pagamento con la mora. Noi non siamo eccezioni, noi siamo comuni cittadini e dunque siamo un campione di questa umanità che è stufa, stufa e arcistufa!!!
Perché dunque il cittadino in carne ed ossa, che è lo Stato, dovrebbe considerare un Monumento alla Vessazione come è Equitalia lo Stato al posto suo?  Uno Stato che incassa ciecamente sotto minaccia ma non restituisce quando incassa in più? Allora tace e tutto va bene? Ma tacete per vergogna per favore!!
L'esasperazione arma certe mani, eliminate queste vergogne e non ci sarà gente esasperata.
Finmeccanica, poi!! 
Da Il Fatto Quotidiano: ...."il presidente di Finmeccanica indagato per corruzione e riciclaggio..." ecc.
Da: www.linkiesta.it/: Finmeccanica-Enav-Selex-Guarguaglini "Un'azienda controllata al 30% dal Ministero del Tesoro al centro di almeno tre indagini delle Procure: ricchi appalti da Enav per i radar degli ..." 
E questo sarebbe lo Stato secondo Cancellieri?

No! Lo Stato siamo noi, noi che veniamo vessati, calpestati, che vediamo i nostri splendidi figli che si sono preparati con sacrificio e che hanno titoli e competenze ma che guadagnano poco, con un futuro incerto, mentre vedono i soldi delle tasse pagate dai loro genitori andare ad alimentare soggetti semideficienti, incompetenti, ma protervi, perché l'Apparato dei Partiti glielo consente, pronti ad arraffare somme enormi senza pudore, anzi con arroganza, infischiandosene della cultura, del sacrificio che impone la preparazione ad una qualsivoglia professione, della serietà e della dignità, ma cercando disoneste scorciatoie per avere quello che considerano solo un "pezzo di carta", tanto, senza saper fare niente, sono arrivati ad affondare le loro squallide e rapaci mani nel denaro pubblico!!


Non difendano, Cancellieri e Severino, questi simboli che nulla hanno a che fare con il vero Stato che sono i cittadini, coloro che vorrebbero identificarsi con le Istituzioni, ma che non possono perché codeste istituzioni o sono immerse troppo spesso in scandali oppure sono dei monoliti chiusi, a senso unico, che considerano il cittadino solo una pulce da niente, solo da spremere.
Non ci siamo. Non volete proprio capire.

Quello che penso io lo ha detto con chiare parole la figlia del sindacalista Rossa, ucciso dai vigliacchi che credevano di essere rivoluzionari, domenica a "1/2 h.", il programma dell'Annunziata: "Serve credibilità delle Istituzioni" ed ha citato le parole di Enrico Berlinguer che ho già  pubblicato 2 volte su questo blog. Oggi lei è un deputato del PD.

Oggi come ieri penso che questi rivoluzionari se la prendano sempre con i bersagli sbagliati. Le Brigate Rosse, quelli di Prima linea... sparavano a chi non aveva un vero potere... Oggi pure. O sono cretini oppure fanno vendette personali circoscritte a certi ambienti, quindi non sono veri rivoluzionari. Che senso ha sparare ad un dirigente dell'Ansaldo? Come un tempo quando sparavano ad un giornalista, ad un professore universitario... Non comprendo.