domenica 22 luglio 2018

La storia tragicomica di Squily Brata e Nullo Strano - Novelle Nuove - Episodi 1 e 2

Nullo Strano
La storia tragicomica di Squily Brata e Nullo Strano
da
Novelle Nuove

Squily Brata
1° Episodio - Anna e Maria due realtà.

Anna (benevolmente ironica): "La conosco da vent'anni, al lavoro tutti le ridono dietro per le stupidaggini che dice. Bugie infantili ed inutili su tutto. Te ne sarai accorta!"
Maria (seria): "Si."
Anna (seria): "Ma tu che pensi, sarà una malattia psicologica o psichiatrica?
Maria (riflette): "Non saprei, ma certo mi sembra più di un disturbo psicologico. Una donna adulta, in età matura, che dice bugie in continuazione anche su cose facilmente scopribili come tali... Senza un preciso scopo.. Sembra come un bambino che non si rende conto a pieno della realtà per inesperienza e mente pensando di poter essere creduto.."
Anna (sospira): "Però si dà da fare! (sorrisetto) E' molto chiacchierata anche perché va con gli uomini! Adesso però ne ha uno fisso. Ma è sposato. E' uno che sta in Polizia. Si chiama Claudio. Ma Claudio non lascerà mai la moglie per lei..."
Anna vede un'espressione sbalordita sul viso di Maria: "Ma lei è separata dal marito da tanti anni. L'ha raccontato lei (si fa seria e partecipe, un po' commossa), i figli hanno sofferto tanto perché erano ancora piccoli! Ha raccontato che la figlia più grande andava a dormire nel letto di lei fino all'età di 15 anni per il trauma! Ma che c'è? Mi guardi in un modo..."
Maria: "Io l'ho conosciuta da poco con un marito e i figli già grandi."
Anna: "Ah! Allora sarà andata  a vivere con Claudio! Io non lo sapevo."
Maria: "Non si chiama Claudio, si chiama Nullo... Strano di cognome."
Anna: "Ma, allora non so.. Lei che è separata l'ha detto a tutti mica solo a me."
Maria: (molto turbata) "L'episodio della figlia più grande che andava a dormire nel letto con lei l'ha raccontato più volte anche a me e ai miei familiari... In presenza della figlia stessa a volte.. e... del marito.. Nullo. Solo che diceva "si metteva in mezzo a noi, allora io mi alzavo e la lasciavo lì e me ne andavo a dormire da un'altra parte"."
Le due donne tacciono e si guardano. E' evidente che sono testimoni di due versioni della medesima esistenza raccontate dalla protagonista: Squily Brata.
Anna: (consapevole) "E il marito a questi racconti che diceva?"
Maria: "Niente. In silenzio. Stupefacente. Mentre lei aggiungeva che tutta la famiglia era andata dallo Psicologo..."
Anna: (interrompendola) "E hanno fatto bene!!"
Maria: "... il quale ha detto che la colpa era di lui."
Anna: "E lui?!"
Maria: "Impassibile. Nessuna reazione."
Anna: "Ma è malato pure lui allora! Oltre ad essere un cornuto!"

2° Episodio  - Anna e Maria calunniate

Al telefono. Anna - "Ciao Maria. Come va?"
Maria - "Bene cara e tu?"
Anna - "Bene, bene. (con sorriso nella voce) Squily Brata sonda il terreno per capire se ci siamo parlate su di lei."
Maria - (fra l'annoiato e il disgustato) "Solo una povera malata può vivere come vive questa.. E il marito e i figli lo sanno, visto che, appena ha saputo che tu ed io avevamo lo stesso cognome e ciascuna di noi la conosceva in due versioni diverse, si è data da fare, davanti a quell'anormale del marito e ai figli, a imbastire improbabili scuse.."
Anna - (ridendo) Mi ha chiesto se ti era successo qualcosa perché non la chiamavi più!
Maria - (seccata) Ma quando mai l'ho chiamata! Mi chiamava lei assillandomi. Dapprima l'ho tollerata per l'evidente malattia mentale che ha, poi era diventata così invadente che mio marito voleva parlare con quello straccio d'uomo che le funge da marito perché la tenesse a freno. Ma io gli ho detto che quello è un succube volontario che non può tenere a freno quella donna!
Anna - (ridendo) Ha insinuato che quel "qualcosa" fosse "qualcosa" di mentale.. Si è toccata la testa mentre me lo chiedeva.. Io le ho risposto che da quando ti conosco io, praticamente da quando sono nata, no! (Scoppia a ridere fragorosamente) Ma adesso non so!!!
Maria - (scandalizzata) Ah! Adesso la matta sono io! Questa vive così, dice balle a tutto spiano, e ha la faccia di insinuare che matti sono gli altri! Quelli costretti ad assistere ai suoi teatrini folli e infantili avendo come comprimari gli incredibili membri della sua famiglia! Vabbè che ci ha provato anche con me a denigrare te.. Quando ha scoperto che avevo una parente nel suo posto di lavoro. Lei mi conosceva con il cognome da sposata, te l'ho detto.. Appena l'ha saputo si è preoccupata, presenti marito e figli, di quello che mi avresti detto e ha cominciato a fare insinuazioni su di te..
Anna - (ridendo) Che sono matta anch'io e dunque non vedo quello che fa con gli uomini?
Maria - No, nel tuo caso ti ha denigrato sull'alto fronte che la riguarda: il mignottume! Ha insinuato che tu "ti eri fatta aiutare da uno del sindacato che era diventato deputato e che in quel periodo la moglie era malata di cancro"... C'era anche la figlia che studia all'università mentre, dovevi sentire, con tono viscido insinuava. Praticamente uno schifoso mercato: che tu ci andavi dato che la moglie non poteva perché malata e in cambio ti facevi aiutare, non si sa bene in cosa!
Anna - Io non conosco nessun deputato.. C'è un Consigliere provinciale che è un amico di famiglia.. Conosco anche la compagna.. La moglie è morta di cancro poveretta.
Maria - Vedi bene che distorsioni mentali effettua costei... Un po' per malattia, ma anche per denigrare gli altri quando capisce che possono essere testimoni delle sue puttanate. E questo è gravissimo, perché si tratta di calunniare la gente e, anche se è palesemente pazza, c'è sempre qualcuno deficiente o sottosviluppato che magari le da credito.
Anna - Nel  nostro ambiente di lavoro non temo nulla di quello che può dire questa poveretta, perché conoscono me e conoscono lei.
Disse Anna con tono tranquillo, che non smorzò però l'indignazione di Maria.
Maria - Di gente strana ne ho conosciuta tanta in vita mia, ma come questa e, soprattutto, la famiglia che le fa da cuscinetto, mai. A poco a poco ho capito che la assecondavano non perché è malata soltanto, ma perché sono complici. All'inizio, quando ascoltavo tacendo tutte le pazzie che diceva su sue lauree e titoli inesistenti, addirittura Studi Professionali prestigiosi altrettanto inesistenti, pensavo che il marito e i  figli non la contrastassero in questa sua sfrenata mitomania per paura delle sue reazioni violente, poi ho scoperto che fingevano anche non in sua presenza che tutto fosse vero... Degli alienati pure loro, ma complici per i soldi che lei si vanta in continuazione di guadagnare, non certo con le professioni inventate, data l'evidente ignoranza, ma con altro... sicuramente illecito.
Anna - Qui è un'impiegatuccia al più basso livello. Poi so che ha dei traffici con un avvocato dove va quando esce da qui. Ma con la nostra organizzazione non c'entra niente. Forse dirotterà qualche persona, che viene qui a denunciare l'assenza del versamento dei contributi da parte del datore di lavoro, verso lo studio di questo avvocato... Gli procura dei clienti, forse. Altrimenti che può fare in quello studio? Giusto fare i caffè.
Maria - Non lo so. Ho indizi che mi fanno pensare che fa qualcosa di poco pulito ma non da sola, è troppo disturbata al cervello e troppo stupida per tenere un gioco illecito tutto da sola. Davanti a Nullo e ai figli ha detto più volte "non ce la faccio più, non ce la faccio più a fare questa vita". Io ho sempre ascoltato e basta ma un giorno davanti a quella faccia di pietra del marito gliel'ho detto: "Lascia e prenditi un riposo, vai a fare un viaggio con lui." Ovviamente facevo finta di credere che il non farcela più fosse riferito alle sue inventate attività professionali. Ma lei, un po' nell'equivoco e un po' sul serio, sperando forse che io avessi capito senza dirmelo esplicitamente, disse che lei i viaggi già li faceva da sola, glieli pagavano e lui, Nullo, non si voleva muovere. C'era anche mio marito a volte quando diceva queste cose, ripetute e ripetute.
Anna - Lei qui è nota per essere una persona disturbata, come ti ho detto, ma nulla sapevamo di quest'uomo che mi descrivi... Certo è sconcertante.. anche i figli. Fa pensare a gente che vive una situazione di compromesso accettandola...
Maria - Lei, sempre in loro presenza, ha sempre detto che le dicono di smettere ma poi i soldi che porta gli fanno comodo: i figli vogliono portare le cose firmate, il marito vuole cambiare la macchina..
Anna - Ma questo soggetto lavora?
Maria - Sì. Fa un lavoro manuale presso un Ente Statale.. Ma chi lavora lì dice che in realtà passeggia tutto il giorno perché non gli danno niente da fare.
Anna - Nullo di nome e di fatto.
Maria - Ma quello che è sconcertante è che ripete in continuazione davanti al marito che tutto è suo, "qui anche gli spilli sono miei", e lui è sempre impassibile.
Anna - Non si vergogna, non si offende, non si incazza?
Maria - Niente. Impassibile, indifferente...
Anna - Beh certo non è normale... Poi da quello che hai constatato lui deve sapere benissimo che questa ha una doppia vita e, da quello che mi dici, anche i figli. Ma come cavolo vive certa gente? Bah, io non lo so...
Maria - Non mi interessa, ma noi abbiamo già visto abbastanza e già prima che avessimo la conferma di questa doppia vita ti assicuro che mio marito e il mio figlio più grande si dicevano sicuri che questo fosse un cornuto. Era lei stessa a dire e a non dire e lui lasciava fare. Secondo me sondano il terreno per vedere se sei persona che accetta come normale una simile situazione. Che gente! Ora la scema sa con certezza che sappiamo che vita fa lì e, incredibilmente, quello che prima cercava di far capire e far accettare, ora lo nega cercando di far passare da matta me e da puttana te, che dunque qualsiasi cosa diciamo è inficiabile: io perché matta, tu perché sei una sudiciona che cerca di infangare gli altri."
Anna - "Mah! A me mi lascia indifferente quello che può dire una persona così squalificata. Te lo ripeto: qui la conoscono tutti per quello che è: una ridicola mitomane che va con gli uomini. Certo anch'io avevo creduto alle sue bugie sulla separazione: con tutti quei particolari circostanziati sulla sofferenza dei figli mi ero pure commossa. Ma qui la gente, pur sapendola separata, ridacchiava per il suo strusciarsi ora con questo ora con quello. Poi chiede favori per sé.. Dagli ometti li ottiene ma chi comanda non le da fiducia. Ha chiesto le chiavi dell'ufficio per venire a recuperare le ore che perde ma non gliele hanno date. L'altro giorno è andata in tilt perché si è accorta che nel conto corrente sta sotto di 14 milioni di lire e allora è corsa da Claudio.."
Maria - "Ma questo Claudio le controlla il conto corrente?"
Anna - "Te l'ho detto che stanno insieme. Qui tutti sappiamo questo, anche se io penso che lui non lascerà mai la moglie. Quando mi hai detto che lì vive con un marito ho pensato che si era deciso ad andare a vivere insieme e, come fa tanta gente, dicessero di essere sposati senza esserlo. Noi qui abbiamo la banca al piano di sotto, lei l'altro giorno è andata, si vede a prelevare, e quelli le hanno detto che aveva uno scoperto oltre i 10 milioni, allora è corsa da Claudio."
Maria - "E' talmente fuori che non è in grado nemmeno di controllare i suoi soldi... Oppure i traffici strani che le consentono il tenore di vita che dice, davanti a Nullo e ai figli, di mantenere lei,  li fa con questo Claudio.. Non si sarà trovati dei versamenti su cui contava."
Anna - Non ho contezza di che traffici possa fare Claudio con questa pazza... Lui ha rapporti con la Polizia, il Ministero dell'Interno.."
Maria - "Adesso che mi dici questo ti dirò spezzoni delle cose che dice questa squilibrata.. Spontaneamente, io non faccio mai domande, subisco la sua presenza folle ed invadente e ascolto, perché, ahimé, per educazione non posso dirle quello che penso delle sue balle e mezze verità! Un giorno mi telefona..
Anna - (interrompendola) "Ah! Perché ti telefona pure?!!"
Maria - "Lascia stare! Se non riesce a beccarmi appena fuori di casa mi chiama dalla finestra, oppure mi piomba in casa e mi telefona pure! Un incubo! La prima cosa che ho capito è che è malata, è troppo evidente, e allora ero indulgente... Va a sapere... Poi via via abbiamo tutti in famiglia capito che c'era dell'altro oltre la malattia.. E allora abbiamo detto basta! Te l'ho detto che mio marito, esasperato, ha detto: "Basta, devo parlare con il marito perché la tenga a freno!" Ha capito che lei non capisce: io faccio finta di non sentirla se mi chiama, ma lei è venuta anche a suonarci alla porta... Insomma, un giorno mi telefona e in sottofondo si sentiva rumore di strada, una sirena... Stava con il cellulare e mi dice cose confuse: che stava su una macchina della Polizia, che "stavano" andando a fare un controllo in una farmacia...
Anna - "Stavano chi?"
Maria - "E che ne so? Ma perché ti sembra normale stare in un'auto della Polizia, tu civile? A quale titolo? Un'impiegatuccia di una Organizzazione semistatale..."
Anna - (ridendo) "Ma per te lei non lo è! A voi ha detto di essere una laureata, una iscritta all'Albo Professionale dei Commercialisti, poi dei Consulenti del Lavoro.."
Maria - "Per essere Consulente del Lavoro non serve la laurea, ma almeno un Diploma di Scuola  Media Superiore sì! Ma lei non ha nemmeno quello, è una persona ignorante e primitiva che, pateticamente, non si rende conto di come sia scopribile da chi ha appena appena un minimo di cultura e di semplice intelligenza.. Comunque, tornando a questo episodio della Polizia, dice che nella farmacia controllano i medicinali in magazzino e... mi fa: "Capisci... Se ci sono più medicinali di quelli presenti nelle bollette di scarico...""
Anna - "Incomprensibile. Questi sono controlli che fa la Finanza, non la Polizia. Si tratterebbe di ricettazione di medicinali rubati... Boh?! Tutta una recita o qualcuno l'ha fatta davvero salire sulla macchina della Polizia mentre era in servizio! Un pazzo! Va beh che questa scopa con tutti e gli ometti sono manovrabili... Boh?!"
Maria - "Questa cosa della Polizia è ricorrente nei confusi racconti di questa pazza. Una volta che mi ha chiesto un passaggio in auto, arrivate alla fermata della Metropolitana, mi dice: "Ti faccio parcheggiare io." Stavo cercando un parcheggio, sempre difficile da trovare come sai, e mi dice di entrare in un distributore e che mi farà parcheggiare là dentro. Obietto che non si può, ma lei con aria sicura mi dice l'ennesima bugia mista a strana mezza verità: "Te l'ho detto che io tengo la contabilità della Polizia, questi hanno paura di controlli, mi conoscono, mi hanno visto sulla macchina della Polizia... Ci penso io.""
Anna - "La contabilità della Polizia... (ride) La può tenere solo il personale dipendente dell'Amministrazione del Ministero dell'Interno."
Maria - "Ovvio. Ma la pazza non si rende conto, oppure è abituata a persone così malmesse mentalmente che si bevono le sue assurdità... Comunque il benzinaio la conosceva e le ha detto: "Buongiorno signora, si può mettere là." Ed io ho parcheggiato in questo spazio all'interno del distributore. Altre volte si è vantata davanti a Nullo di aver fatto entrare in Polizia il nipote di lui..."
Anna - (ridendo a crepapelle) "E lui sempre zitto!!"
Maria - (ridendo anche lei) "Zittissimo! Comunque abbiamo smesso di fingere per educazione, non rispondiamo più ai suoi inviti ossessivi e alle sue telefonate e stavolta forse ha capito.