martedì 31 dicembre 2013

Teniamo gli occhi aperti!

Da: Libero Quotidiano.it

Renzi, una poltrona d'oro al suo amico

Nominato direttore dell'Agenzia giovani un suo fedelissimo, noto solo per essere stato trombato nel suo paese e per aver scritto una biografia del sindaco

«Matteo Renzi lo conosco da dieci anni almeno, abbiamo condiviso l’esperienza della Margherita…»
Parola di Giacomo D’Arrigo, nuovo Direttore generale dell’Agenzia nazionale giovani. A nominarlo dirigente generale della pubblica amministrazione, incarico da circa centosessantamila euro l’anno, è stato il Consiglio dei ministri di venerdì 27, su proposta del ministro Cécile Kyenge, titolare della delega alla Gioventù dal giorno in cui si è dimessa Josefa Idem. Ma chi è il nuovo dipendente di Palazzo Chigi che Enrico Letta ha preferito per quel ruolo ai trecento che già lavorano - e percepiscono analogo emolumento - alla Presidenza del Consiglio? 
D’Arrigo ha 37 anni, è vicepresidente della Fondazione Big Bang, luogo di raccolta dei renziani siciliani, dove è stato numero due del responsabile Welfare del “nuovo” Pd, Davide Faraone. È stato in predicato di diventare segretario del suo partito in Sicilia: «È una voce che mi lusinga, ma ancora non c'è nulla di concreto», spiegava a SikilyNews lo scorso luglio. La trattativa, poi, è naufragata. Più recentemente si era ventilato un suo ingresso nella segreteria nazionale del partito, ma il numero uno democratico gli ha preferito l’altro siciliano e due erano troppi. Detto, fatto: un incarico - molto ben retribuito, di “prima fascia” come si dice in gergo - è spuntato fuori anche per lui. 
A risolvere la questione, con la controfirma sua e il “sì” di tutti i membri dell’esecutivo, è stato il presidente del consiglio, quello stesso che pure il sindaco di Firenze e la sua squadra stanno facendo tribolare non poco. Nessuno di loro sembra essersi accorto che questa manovra è l’esatta negazione di alcune delle frasi più ad effetto pronunciate dal sindaco di Firenze nel corso della sua lunga campagna congressuale: «Sogno un’Italia dove si va avanti per merito e non perché si conosce qualcuno», su tutte. 
Il nuovo direttore generale dell’Agenzia per i giovani «qualcuno» lo conosceva eccome. Il segretario del Pd, innanzitutto. Lo ha spiegato lui stesso in più d’una intervista. E conosce anche il suo fedelissimo Graziano Delrio, ministro per gli Affari Regionali: quest’ultimo ha firmato la presentazione-prefazione del libro che D’Arrigo ha scritto alcuni mesi fa e s’intitola: «L’Italia cambiata dai ragazzini. Nuovi amministratori, nuovi comuni». Il più riuscito dei «ragazzini» citati nel libro, neanche a dirlo, è il sindaco di Firenze, segretario del principale partito che sostiene il governo. Per il neo-dirigente generale di Palazzo Chigi ha rivoluzionato il modo di governare i Comuni, specie «in ambito culturale». 
Alla Presidenza del Consiglio la sua nomina sta facendo un certo rumore. Condividendo la necessità di contenere i costi dei ministeri e realizzare la spending review, gli ultimi premier si erano impegnati a valorizzare le risorse interne, portando a scadenza  senza rinnovarli i contratti dei dirigenti esterni. Stavolta è andata diversamente: lo Stato dovrà pagare un esterno per svolgere il suo lavoro e, contemporaneamente, terrà ai box un altro dei trecento dirigenti interni, che percepirà ugualmente il (lauto) stipendio. Per il renziano - professo - il governo ha fatto  una eccezione: sicuramente D’Arrigo se la sarà meritata. Ma nell’attesa che - come previsto dalla legge per tutti i dirigenti pubblici - il curriculum del nuovo Direttore finisca sul sito dell’Agenzia governativa, in molti si sono messi a cercare le informazioni disponibili. 
La sua “carriera” è cominciata nel Comune di Nizza di Sicilia (3467 abitanti, in provincia di Messina) dove è nato ed è stato eletto consigliere comunale. Da quel giorno D’Arrigo è stato attivo dentro l’Associazione dei Comuni italiani e - mentre Graziano Delrio era presidente - ha fondato e presieduto Anci Giovani. Nel 2012, forte di quel trampolino, si è candidato sindaco nel suo Comune con una lista civica di centrosinistra, arrivando terzo: 19,68% dei consensi, pari a 490 voti. D’ora in avanti gestirà una dotazione economica di molti milioni di euro, il bilancio di un’azienda di medie dimensioni. «Ringrazio il governo per la fiducia, in particolare il presidente Letta ed il ministro Kyenge», ha commentato appena dopo la nomina. Aggiungendo: «Un pensiero lo debbo anche a Graziano Delrio e Matteo Renzi che hanno avuto fiducia nella mia persona». Così facendo ha fugato ogni dubbio residuo.
di Paolo Emilio Russo

Ci sono scelte che devono subito essere captate come campanelli d'allarme.
L'ho già provato in un certo partito che, a parole, parlava di trasparenza e di coerenza che nei fatti non c'era...
Chi spera che sia arrivato finalmente chi farà le cose giuste, anche se sente delle stecche nella melodia, rimane un po' deluso.. un poco interdetto... ma spera che ci sia un'altra spiegazione.. magari onesta... 
Sbagliato: a quelle stecche se ne aggiungeranno altre, poi altre ancora, finché ci si deve arrendere all'evidenza.
Speriamo che per Renzi non sia così, ma perché mai Letta aumenta la spesa pubblica di centosessantamila euro l’anno per lo stipendione di questo 37enne? L'Italia ne aveva proprio bisogno? Essere stato vicepresidente di una qualsivoglia Fondazione di natura politica non mi sembra preparazione accademica, culturale o manageriale di così pregnante importanza da dargli uno stipendio del genere in tempi di magra e di disoccupazione giovanile e non.
Non diceva Renzi che: "Con 5.000 euro al mese ci si vive benino, via!"????  
Non dice Letta che bisogna tirare la cinghia nella Sanità, nella Scuola ecc. ecc.???
Però regaliamo soldi a "quelli del giro", come al solito, come sempre.
E' la solita storia dei "Profumi e balocchi": "Mamma tu compri soltanto profumi per te!"
Non ci sono soldi, ma per gli amici si trovano.
Glielo ha chiesto Renzi a Letta di "valorizzare" il renziano con il denaro pubblico? E Letta ha passato l'ordine al suo ministro Kyenge?
Funziona così? Allora funziona come prima, peggio di prima.

Auguri di Buona Fine e Buon Principio a chi legge questo blog



Buona fine 2013...
Senza botti ed esplosioni che svegliano i bimbi e i vecchi
che spaventano gli animali...
solo qualche girandola e fuoco non troppo rumorosi...


Un felice 2014
non dipende tutto da noi renderlo felice...
ma possiamo applicarci per la parte che ci riguarda!

Vediamo cosa farà ACEA...

Da: Osservatore Laziale

ACQUA PUBBLICA: APPROVATI I CRITERI PER LA RIMBORSABILITA' DELLE BOLLETTE
19/12/2013 08:57:00
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Bortoni: “Nell’anno in corso sono stati inoltre approvati i criteri per la restituzione nelle bollette dei consumatori dell’importo corrispondente alla remunerazione del capitale investito abrogata dal referendum del 2011. A inizio dicembre, l’Autorità ha intimato ai soggetti che non avevano ancora proceduto, di individuare entro 30 giorni l’importo da restituire agli utenti. Trascorsa questa scadenza, l’Autorità determinerà forfettariamente il rimborso”. L’annuncio del presidente dell’Autorità dell’energia, Guido Bortoni, nel corso della seconda Conferenza nazionale sulla regolazione dei servizi idrici. In 5 anni serviranno 25 miliardi di investimenti. Le restituzioni ai consumatori dei soldi già pagati. Misure contro l’acqua arsenicata
di Maurizio Aversa
Il 1° gennaio entrerà in vigore il nuovo Metodo Tariffario Idrico introdotto dall’Autorità per l’energia,per favorire costi sempre più efficienti e per stimolare investimenti che riducano le perdite e l’inquinamento ambientale. E, sempre a inizio anno, diventa operativa la direttiva sulla trasparenza delle bollette, per renderle più chiare e dare maggiori informazioni sui diritti dei consumatori, con l’obbligo ai gestori di pubblicare on line le Carte dei servizi.
Ad annunciare queste novità il presidente dell’Autorità, Guido Bortoni, nel corso della seconda Conferenza nazionale sulla regolazione dei servizi idrici che si è tenuta a Milano per tracciare un bilancio sull’attività svolta e per delineare le linee strategiche e gli sviluppi futuri. Gli obiettivi prioritari dell’Autorità nel settore idrico sono promuovere, attraverso una regolazione stabile e certa, l’economicità, l’efficienza e l’equilibrio economico finanziario nelle gestioni, un servizio di qualità, lo sviluppo delle infrastrutture e la sostenibilità ambientale della fornitura “affinché -ha affermato Bortoni – tutta la cittadinanza possa avere una buona acqua, restituita alla natura dopo una depurazione efficace, non lasciando alle generazioni future un’eredità negativa di inquinamento e sprechi”. Oggi le perdite superano il 30%, gli impianti di depurazione non coprono il 30% della cittadinanza e il 15% degli scarichi non ha sistemi fognari. L’Autorità stima che sono state realizzate meno del 56% delle opere necessarie e che gli interventi più urgenti per superare carenze croniche e mettersi in regola con gli adempimenti europei richiedono oltre 25 miliardi di euro nei prossimi 5 anni. “Una spesa così rilevante è difficilmente sostenibile con le sole tariffe. Per questo -ha detto Bortoni – insieme alle misure tariffarie l’Autorità è orientata allo sviluppo di nuove opzioni finanziarie integrative e innovative quali, ad esempio, l’introduzione di hydrobond (titoli obbligazionari vincolati al finanziamento di piani di investimento), titoli di efficienza idrica e fondi nazionali, locali o ancor meglio di garanzia’’. Su criteri innovativi poggia, in particolare, il nuovo Metodo Tariffario Idrico in vigore dal 2014, con particolare riferimento a due principi guida: la selettività e la responsabilizzazione da attuare attraverso una regolazione asimmetrica, capace di adattarsi alle diverse esigenze di un settore molto differenziato a livello locale e nella governance. Nello specifico, sono previsti quattro diversi tipi di schemi tariffari rispetto ai quali ciascun soggetto competente potrà individuare la soluzione più efficace a seconda dei propri obiettivi di sviluppo e delle peculiarità territoriali. Nel frattempo, in seguito alle approfondite verifiche previste, quest’anno sono già state approvate le tariffe di 486 gestioni in base al precedente metodo tariffario transitorio, per un totale di oltre 20 milioni di abitanti serviti; l’incremento medio è stato contenuto al 2,7% rispetto al 2012, un valore inferiore al limite previsto dall’Autorità per evitare aumenti indiscriminati. Nell’anno in corso sono stati inoltre approvati i criteri per la restituzione nelle bollette dei consumatori dell’importo corrispondente alla remunerazione del capitale investito abrogata dal referendum del 2011. A inizio dicembre, l’Autorità ha intimato ai soggetti che non avevano ancora proceduto, di individuare entro 30 giorni l’importo da restituire agli utenti. Trascorsa questa scadenza, l’Autorità determinerà forfetariamente il rimborso.
Fra le iniziative a tutela dei consumatori, l’avvio di un’indagine per verificare il rispetto delle norme sulla lettura dei consumi e la gestione del contatore, indispensabile anche per introdurre la tariffa sociale prevista nel ddl ambiente collegato alla legge Stabilità. Sugli interventi per garantire ai soggetti economicamente disagiati una fornitura gratuita per soddisfare i bisogni fondamentali, l’Autorità ha già fatto una consultazione prevedendo anche misure per limitare la progressività tariffaria alle famiglie numerose e ulteriori interventi per favorire l’accesso all’acqua.
L’Autorità ha anche deciso un supplemento di istruttoria sull’acqua contaminata da arsenico per acquisire ulteriori elementi utili a valutare le ricadute tariffarie, ma anche per verificare se i gestori hanno preso tutte le misure per garantire ai consumatori dei comuni coinvolti un servizio sostitutivo adeguato e per riportare i parametri nella legalità. (fonte e-gazette)

domenica 29 dicembre 2013

Editoria garantita dalle nostre tasse.

Dal Blog di Beppe Grillo:
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Tutto aumenta in Italia. A questa regola non potevano mancare i finanziamenti all'editoria passati dai 137 milioni di euro del 2013 ai 175 del 2014. E' la famosa spending review di Capitan Findus Letta. Le regole di mercato infatti per i partiti e per i giornali non si applicano mai.
Da oggi inizia un viaggio indimenticabile nei bilanci dei giornali assistiti. Il terzo quotidiano in classifica per accesso alla greppia dei soldi pubblici nel 2012 è stato L'Unità con 3.615.894 di euro. Iniziamo da questo glorioso foglio la lettura dei bilanci. L'Unità, o Nuova Iniziativa Editoriale s.p.a., disponeva nel 2012 di 85 dipendenti di cui 1 dirigente, 23 impiegati e 61 giornalisti (2,6 giornalisti per impiegato). La media vendite del 2012 sul 2011 è diminuita del 19% con una perdita di 7.529 copie, passando da 38.656 a 31.127. Anno su anno i ricavi delle vendite e delle prestazioni sono scesi a 12.023.088 euro rispetto a 15.189.629. La perdita, a livello di risultato netto dopo le imposte, nonostante i generosi finanziamenti pubblici, è stata di 4.637.124. L'Unità è come un calabrone, non si sa come faccia a volare, ma non fallisce mai, come qualunque società non assistita avrebbe fatto da tempo.
Nella relazione sulla gestione e sull'andamento economico e finanziario dell'esercizio 2012, a scusa del disastroso bilancio, l'Unità ci svela un segretoche finora era stato taciuto ai suoi lettori da sempre illuminati dalla luce in fondo al tunnel prima di Monti, sostenuto dal pdexmenoelle, e poi da Capitan Findus Letta, c'è la crisi!
"Il quadro economico del paese continua ad essere poco rassicurante. Le stime sulla crescita del PIL nel 2012 e nel 2013 sono state più volte riviste verso il basso e i provvedimenti sulle recenti manovre fiscali e finanziarie incideranno pesantemente sui consumi interni e sul mercato del lavoro".
L'Unità si è anche accorta del web:
"L'era digitale, dominata dall'esplosione del web e da possibilità pressoché illimitate di veicolazione di notizie, immagini, suoni, rappresenta un cambio di paradigma sia nella produzione che nella fruizione di informazioni".
Come uscire dalla crisi? La pronta risposta dell'Unità si chiama "PD Kiosk" "rispetto alla quale è già stato concluso un accordo triennale con minimo garantito da parte del PD (con che soldi? quelli dei finanziamenti pubblici? ndr), e sono allo stato dei fatti in corso trattative con Coop, CGIL, Unipol ed altri importanti players d'area che potranno mutuare la versione dell'hub, originalmente pensata per i tesserati del Partito Democratico".
L'Unità ha del resto tutti numeri per farcela, in particolare nel mondo digitale, come riportato da Innova et Bella "Nello studio "Facebook Best Newspapers 2011" pubblicato nel mese di giugno 2012 a cura di Innova et Bella, il sito del giornale si è posizionato al secondo posto dopo quello del Corriere della Sera nel panorama italiano e al sesto posto in termini assoluti a livello mondiale in termini di qualità, pratiche relazionali e iniziative".
Un radioso futuro aspetta l'Unità, con i minimi garantiti del PD e i massimi garantiti di Letta. Ad maiora.

Tutti siamo capaci di lavorare con i soldi pubblici graziosamente elargiti per scelta dei partiti: in questo caso il PD.
Posto di lavoro garantito ma non accessibile a tutti: solo ai raccomandati da chi ha potere contrattuale nel Partito di "sinistra", soprattutto gli ex PCI.

Perché debbo mantenerli io con le mie tasse?

Questi contributi all'Editoria che piace e serve ai Partiti fanno parte della dittatura dei Partiti che decidono COME e a CHI debbono andare i nostri soldi.
Tasse altissime, servizi a noi sudditi scadenti e i soldi a chi decidono loro.
Anche queste sono greppie parassitarie.

giovedì 26 dicembre 2013

Rinnovo blog 2014

E alla fine ho rinnovato l'abbonamento del blog per il 2014!
Il merito va a mio genero a cui ho chiesto aiuto per districarmi da un'impasse in cui mi aveva messo il mancato riconoscimento di una password! Egli è un fisico ed esperto in informatica, evidentemente in grado di capire il funzionamento della piattaforma Google più di mio marito!
Altro merito va a tutti coloro che mi hanno detto "Nooo! Peccato! Perché lo chiudi?!!" Invitandomi a continuare.
Continuerò a denunciare i disservizi, le assurdità e a parlare di politica e di letteratura... per un altro po' di tempo.

lunedì 23 dicembre 2013

La vita difficile del cittadino italiano medio

Scorre il telegiornale e il fatto del giorno è il Centro Emigrazione di Lampedusa: gli emigrati sono trattati male, dobbiamo vergognarci.
Debbono vergognarsi coloro che gestiscono il nostro denaro per tale servizio! L'Unione Europea, a cui diamo tanti soldi per farne parte, costretta a farsi carico, almeno economico, del problema degli sbarchi di clandestini sul suolo italico, ha detto che toglierà i contributi scandalizzata da tanta inciviltà!
Scorre il telegiornale e ci fanno vedere i sardi, popolo orgoglioso e dignitoso, ancora con le case inagibili e nessun euro dallo Stato, ma nemmeno quelli raccolti nel solito slancio di generosità dalle varie organizzazioni con i soliti c/c in cui gli italiani hanno versato.
Ci vuole tanto al sindaco di Olbia, ad esempio, a farsi un giro in prima persona per verificare le necessità? Magari facendosi accompagnare da qualche geometra del comune che prende appunti e fotografa le case piene di umidità! Olbia la conosco bene: non è una megalopoli!
Scorre il telegiornale e ci fanno vedere la zona della Campania in cui per anni la Camorra ha fatto quello che voleva interrando ogni schifezza, rifiuti pericolosi, nocivi per la salute, e nessuno se ne accorgeva, pare... Bassolino, ora dichiarato assolto da ogni addebito dalla magistratura, non ne sapeva nulla! Era Presidente di Regione, poi Commissario per i rifiuti, poi Sindaco di Napoli... E non ne sapeva nulla! 
Ma chi deve fare il controllo del territorio? Chi? Non è responsabile il  Presidente di Regione, né il Sindaco di un comune grande come Napoli, né un Commissario per i rifiuti... ma allora chi dovrebbe occuparsi del territorio secondo questi incomprensibili magistrati che assolvono tutti? 
Mistero italiano!
Dopo aver visto questo capite che l'italiano medio non può preoccuparsi di chi arriva qui per mare... Sta male? E noi no? 
Ad ogni disgrazia che ci colpisce si ripete lo stesso copione: promesse, soldi che non arrivano, soldi che si sprecano in modo criminale!

Fiumi di parole di rammarico, di critica, di esecrazione... e non cambia mai nulla!
Sempre il telegiornale ci ha mostrato giorni fa il defatigante, mostruoso, folle iter burocratico che un coraggioso (in Italia non può che esserlo) imprenditore deve affrontare per costruire una enorme tettoia-riparo prefabbricata fra due capannoni, per impedire che nei giorni di pioggia le delicate apparecchiature che produce si bagnino nel passaggio da un capannone all'altro. Annichilito dall'assurdo, ha mostrato dei volumi di carte di cui la pazza burocrazia italica vuole tre copie di ogni volume... 
Controlli burocratici folli e per contro l'Italia è il regno dell'abusivismo edilizio, dello sversamento di rifiuti tossici e non, ovunque...
I controlli burocratici per avere un semplice permesso producono solo carta, mangiano soldi e tempo... E non impediscono che l'abuso proliferi ovunque, anzi, lo favoriscono, opprimendo soltanto le persone che vogliono lavorare... e possibilmente ottenere, nei pochi decenni di vita standard che toccano a ciascuno di noi, dei semplici servizi!
Come possiamo scandalizzarci di quello che avviene nel Centro Emigrazione se noi siamo costretti a vivere così?

Nel Lazio ho pensato di segnalare un'assurdità burocratica a Davide Barillari, Movimento 5 Stelle, ma dapprima nemmeno rispondeva poi, dopo mia insistenza anche presso la e-mail del Movimento Lazio, ha risposto limitandosi a questo: in concreto non ha fatto nulla. Solo un accenno di interesse sfumato in una richiesta di collaborazione per buttare giù una mozione, da me accettata, anche se gli avevo inviato tutte le leggi e i regolamenti che impongono una folle burocrazia solo per ottenere il passaggio per entrare in casa propria attraversando la cosiddetta "fascia frangivento".
Speriamo che non sia come i Consiglieri Regionali di un certo partito che ho conosciuto molto da vicino...  

domenica 22 dicembre 2013

"Canone TV" in realtà un'IMPOSTA superata dai tempi

Da: WORKY.BIZ

Canone Rai, Evitare il Pagamento Chiedendo l’Oscuramento delle Reti


Grazie alla sentenza della Commissione Tributaria Regionale del Lazio n° 597/2013, chiunque avesse fatto domanda di oscuramento delle reti e non avesse ricevuto nessuna risposta, non è tenuto a pagare la cartella esattoriale del Canone Rai.
Per disdire il Canone Rai bisogna garantire che gli apparecchi siano inutilizzabili o ceduti, è possibile disdirlo seguendo le procedure indicate nell’articolo che spiega nel dettaglio come fare per non pagare più il Canone Rai.
Seguita tutta la procedura, con ricevute alla mano e copie dei vari documenti di richiesta dell’oscuramento dei canali, il contribuente non è più tenuto a pagare il canone anche se dall’ente di radiocomunicazionenon si è ricevuta risposta o non siano intervenuti a sigillare gli apparecchi televisivi.
È nulla la cartella di pagamento del canone Rai se il contribuente ha presentato denuncia di oscuramento delle reti e l’amministrazione non gli ha fornito alcuna risposta, e l’eventuale cartella di pagamento che si potrebbe ricevere per omissione di pagamento del canone Rai sarà debitamente annullata.
Il tutto anche se il contribuente non ha i sigilli, ovviamente, e continua ad usufruire dei servizi radiotelevisivi.
Quindi per non pagare i canone Rai è sufficiente presentare la richiesta, come descritto e tenere tutta la documentazione che attesta l’avvenuta richiesta.

E' importante che leggiate l'articolo di WORKY.BIZ  a cui rimanda il link come fare per non pagare più il Canone Raidopo di che vi propongo alcuni spunti di riflessione, in parte già pubblicati in passato su questo blog (per leggerli basta cliccare sulle etichette TV oppure Tasse e cittadino in fondo al post).

Con questa mania di chiamarlo "Canone TV" si induce il cittadino in errore in quanto trattasi di Imposta sul possesso dell'apparecchio televisivo che incassa l'URAR.
Tutta la farraginosa procedura che viene descritta nell'articolo "Come fare per non pagare più il canone RAI" è superata dalla Diretta in streaming che si può tranquillamente seguire sul monitor dei nostri PC, ed aggiungo molto meglio dei normali televisori che, posso affermare con prova, non in tutti i luoghi riescono a ricevere tutte le reti RAI a causa dell'imperfetta e variabile emissione RAI nei vari luoghi della Penisola. 
Ne discende la seguente riflessione che si può porre sul piano legale: perché chi possiede un televisore deve pagare tale imposta e chi NON lo possiede ma può seguire ugualmente le emissioni RAI sul PC non la paga? 
Il punto legale è questo: può seguire, ma non è detto che lo faccia solo perché possiede un PC!! Dunque l'idea peregrina di qualcuno che voleva mettere l'Imposta anche sui PC è assolutamente inaccettabile.
Tutti o quasi possiedono un PC per poter lavorare ed altro, dunque sarebbe una Imposta  sul lavoro, lo studio ecc..

Il possesso del televisore e la procedura di sigillarlo, qualora non si voglia più soggiacere a tale Imposta, si rivela addirittura come una "violenza privata", una lesione del diritto individuale come sancito dalla nostra Carta Costituzionale:
Art. 13.
La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'Autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.  

Art. 14.
Il domicilio è inviolabile.
Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.
Appunto: leggi speciali, e la legge che ha stabilito questa imposta è il R.D.L. 21 febbraio 1938, n. 246 art. 1, in materia di "Disciplina degli abbonamenti alle radioaudizioni":
 « Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto.
Si vede bene dunque che tali disposizioni sono superate dalla realtà tecnologica che si è andata creando e debbono essere riviste, altrimenti quel "atti od adattabili alla ricezione"  comporterebbe l'obbligo di pagare l'imposta anche a chi possiede un PC!!
Cosa impensabile proprio per le considerazioni sopra esposte.
Viviamo con Leggi emesse dal Re, vi rendete conto?
Leggi superate dalla realtà oggettiva, che confliggono con altri diritti del cittadino, mentre un Parlamento costoso e paralizzato dai conflitti di parte non si dimostra in grado di abrogarle ed attualizzarle al fine del rispetto del cittadino e di un miglioramento della qualità della vita dell'italiano medio oppresso e sofferente a causa di uno Stato che non garantisce più nemmeno i più elementari diritti.
Inutile ricordare che, a proposito di diritti violati, il televisore serve per poter vedere DVD e cassette VHF e VIDEO 8, se si possiedono apparecchi lettori di tali prodotti ad esso collegati. Sigillando il televisore si impedisce l'uso anche di tali dispositivi privati e il consumo dei prodotti dell'ingegno. 



venerdì 20 dicembre 2013

Buone Feste a Tutti


Auguri di Buone Feste a tutti con queste immagini di una natura che ci allieta con la sua bellezza e che va rispettata: per questo raccogliete le cartacce e le plastiche che gettate in giro e deponetele nel primo cestino che trovate (anche i mozziconi di sigaretta ovviamente).
Auguri e Buone Feste a chi riesce ad alzare gli occhi al cielo che mostra un'immensità che fa riflettere: guardate, questo è solo un pezzetto di cielo preso dai grandi telescopi...
A

Comitati per l'Acqua Bene Comune della Puglia



Le menzogne di SeL sui referendum del 12 giugno 2011

Assistiamo allibiti all'ennesima mistificazione della realtà a proposito dell’applicazione dei risultati dei referendum sull'acqua del 12 e 13 Giugno 2011. In una nota diffusa da SeL, si sostiene che la giunta Vendola abbia infine rispettato l’esito referendario del 12 giugno 2011, abbassando le tariffe Aqp per le fasce più deboli. Notizia ribadita anche dal presidente Vendola in un’intervista.

Lodevole iniziativa, certamente. Ma cerchiamo di essere sinceri; ristabiliamo la verità: la remunerazione del capitale investito, abrogata dal secondo quesito referendario, non è mai stata cancellata ed è tutt'ora presente in tariffa: in pratica non è stato ancora, assolutamente rispettato l'esito referendario di 28 milioni di cittadini!  E un abbassamento di tariffa per le fasce più disagiate, seppur, ripetiamo, lodevole, non cancella nei fatti, il mancato rispetto dell'esito referendario del 2011.

Tutto ciò permette nei fatti la forma privatistica di Aqp, nascondendo ai cittadini il profondo indebitamento dell’acquedotto nei confronti degli istituti di credito (402 milioni di euro nel 2014).
Chiediamo perciò alla giunta Vendola e a tutte le forze politiche pugliesi di rispettare per davvero e una volta per tutte l’esito referendario, e di avviare ora, una reale ripubblicizzazione di Aqp. Allo stesso tempo, invitiamo i dirigenti regionali di SeL a cominciare finalmente a proporre e sostenere questa linea di ri-pubblicizzazione di Aqp e, in generale, di rispetto dei risultati referendari e di smetterla, quindi, di prendere in giro i cittadini pugliesi ed i loro elettori, mistificando le notizie, magari col solo scopo di riacquistare il consenso perso ultimamente, in altre vicende tristemente note, che parlano della negazione di un altro bene comune quale la salute. Risultato che non si può ottenere certo costruendo “narrazioni tossiche” e diffondendo menzogne.

Comitato Pugliese Acqua Bene Comune

Segreteria del Comitato Referendario Pugliese "2 SI per l'Acqua Bene Comune"

giovedì 19 dicembre 2013

Perfetto - Cortometraggio: il finale è veramente perfetto... vedetelo




Una bella lezione di vita per certa gente!

Me l'ha inviato Niccolò Rinaldi, giornalista e deputato europeo anche grazie al mio voto.
L'ho conosciuto e incontrato in due circostanze quando eravamo entrambi in Italia dei Valori: partito dissolto nelle ambiguità di chi l'ha creato.

Questo breve, allegorico cortometraggio, mi ha fatto ricordare un episodio che mi ha riguardato di persona.
Avevo un paio di pantaloni nuovi di lana e all'uscita del cinema Warner di Roma (ora ha cambiato nome) andai con mio marito a mangiare in un locale adiacente al cinema stesso. Era pieno di gente e giovani camerieri di ambo i sessi correvano per accontentare tutti. Guardandoli pensavo che magari erano laureati... sicuramente diplomati.. e che quel lavoro era forse pure momentaneo...
La ragazza che ci servì mi rovesciò inavvertitamente molto olio sulla coscia inzuppando i miei pantaloni nuovi.
Rincuorai il suo disappunto e timore di dovermi rifondere i pantaloni, rimettendoci il suo magro guadagno, con molta comprensione, addebitando l'accaduto all'affollamento del locale e alla sua volontà di essere efficiente. Mi portò qualcosa per asciugare nell'immediato la larga macchia di olio: le sorrisi e le lasciammo anche la mancia.
I pantaloni non riuscii a smacchiarli con nulla, nemmeno mandandoli in lavanderia: la larga macchia creava un alone che li rese importabili, ma non mi sono pentita del mio comportamento.    

mercoledì 18 dicembre 2013

L'esempio di ROMA repubblicana

Da: www.unibg.it - Le Opere pubbliche nell'Antica Roma Repubblicana

La costruzione di un'opera pubblica da parte di un magistrato era 
considerato un atto importante, alla stregua di una proposta di 
legge; per questo le opere pubbliche, e in particolare le strade, in 
età repubblicana prendevano il nome del magistrato che ne aveva 
curato la costruzione.!
Nel primo periodo repubblicano la cura delle opere pubbliche era 
affidata ai consoli; più tardi i consoli vennero almeno parzialmente 
sostituiti in questo compito dai censori e dagli edili.

Rimase tuttavia prerogativa dei consoli l'edificazione dei templi, 
che spesso avevano fatto voto di costruire nella loro qualità di 
comandanti dell'esercito, come ex voto per l'aiuto concesso da un 
dio in guerra. Alle volte in età repubblicana potevano essere eletti 
dei magistrati straordinari incaricati della costruzione di singole 
opere pubbliche: così il curator viarum e lege Visellia menzionato 
come collaudatore di un'opera pubblica tra il 72 e il 68 a.C., o 
ancora il curator viarum L. Fabricius C.f. che curò la costruzione 
del ponte Fabricio a Roma, che appunto da lui prese il nome.
Alle volte l'erezione di opere pubbliche in colonie e municipi dell'Italia e delle province era finanziata dagli stessi magistrati locali in sostituzione, parziale o integrale, della summa honoraria che essi erano tenuti a pagare al momento di entrare in carica.

Potrei continuare ma mi fermo qui: basta consultare un qualsiasi testo di Storia (ad esempio il Mommsen o Montanelli) per apprendere che chi ricopriva cariche pubbliche sborsava il SUO denaro per edificare opere pubbliche su cui poi poteva far iscrivere il suo nome.
Si vede bene dunque quanto l'etica della Roma Repubblicana fosse diversa da quella dell'Italia di oggi, dove chi amministra il pubblico denaro ritiene non già di spenderlo per le necessità pubbliche, bensì per usi di clientele e strettamente personali.

Siamo in un abisso etico e lo dicono tutti perché tutti lo vedono.

Apprendiamo che Gasbarri ha prelevato euro 600.000 dai soldi che i partiti, tutti d'accordo, hanno messo a disposizione dei gruppi parlamentari, non essendo sufficiente tutto il resto pagato, strapagato, finanziato volente o nolente dal popolo contribuente, per pagare per sé e suoi familiari un'assicurazione... Però l'anno dopo li ha rimessi... Bontà sua!!!

Come lontani anni luce sono questi pidocchi "giunti in cima all'asta" dai Consoli Romani che finanziavano con i propri beni le opere pubbliche per il loro onore e l'onore di Roma Repubblicana!!

Più o meno nello stesso giorno apprendiamo che una Preside, con il "lauto" finanziamento annuale per la sua Scuola, ammontante ad euro 5.000, pagherà dei supplenti che ancora attendono il pagamento del proprio lavoro dell'anno scorso!! 
Quanti supplenti si possono pagare con i 600.000 euro presi da Gasbarri per fini personali, come se quei soldi non fossero dei contribuenti ma il suo bancomat personale, quante scuole potrebbero avere non euro 5.000 per il funzionamento di un anno scolastico ma ciascuna una cifra dignitosamente necessaria?
Quando finirà questa indegna rapina a discapito della scuola, della sanità, dei servizi pubblici, dei trasporti per i pendolari, ecc. ecc. ecc.?
Siamo andati oltre ogni misura. Grillo ha coagulato e ordinato l'indignazione e l'ha fatta PROPOSTA, per ora in Parlamento bocciano tutto quello che i rappresentanti a 5Stelle propongono, ma se continua così saranno molti di più e le proposte verranno votate e passeranno.

Renzi è l'ultima speranza per un Partito Democratico che è oltre ogni scadenza: se Renzi fallisce, diceva qualcuno nei dibattiti-salotto televisivi, scomparirà... Renzi però potrà sempre fare il Sindaco o altro, ma prima di lui scomparirà il PD e questo non l'hanno ancora capito.

Dal Blog di Beppe Grillo: leggi pensionistiche per 2 Italie

Il Parlamento siciliano non conosce vergogna

L'intervento della Portavoce del M5S Sicilia Angela Foti al Parlamento Regionale siciliano:
"Noi non ci stiamo, i deputati regionali non possono percepire una pensione di 1.023 euro dopo soli 5 anni di lavoro. Ci chiediamo chi in Italia vanta gli stessi privilegi fra i lavoratori. Noi siamo figlio di operai, braccianti agricoli e muratori, gente che ha lavorato quarant’anni per avere 700 euro di pensione, e questo ci sembra un’offesa! Ci sembra vergognoso che con una Sicilia in fiamme noi si stia qui a difendere i privilegi! Con quale faccia possiamo tornare nelle nostre città a relazionarci con chi non arriva a fine mese? Se vogliamo che i cittadini sfondino le porte di questo palazzo basta dirlo, perché queste sono delle provocazioni inaccettabili."

Mille, cento volte voteremo M5 Stelle per sentire parole di denuncia così giuste e sacrosante!

Mille, cento volte voteremo M5 Stelle per vedere giovani puliti e sani che restituiscono parte delle iperboliche prebende che la Casta ha ritenuto doversi attribuire sopra la testa del popolo, creando 2 Italie separate e diverse, con leggi che sanciscono diritti diversi, creando così una specie di Francia ante rivoluzione: la Casta dei "nobili" e del "clero" e il terzo stato che siamo noi tutti.

Riporto qui sotto alcuni dei commenti dei lettori del blog di Beppe Grillo: 

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da siciliano,te lo scrivo in siciliano.FIERU SUGNU DI AVIRIVI DATU LU ME VOTU.
emanuele m. Commentatore certificato 18.12.13 13:08| 
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CIAO BEPPE,
AVANTI COSI' 5 STELLE SICILIA,NON MOLLATE
ALVISE
alvise fossa 18.12.13 13:07| 
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Crocetta un'altro falso come giuda un leccaculo vero diciamo il vendola siciliano.
frank pit Commentatore certificato 18.12.13 12:49| 
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E lei sig. Crocetta che ha fatto per migliorare lo stato della nostra Sicilia?
Nessun cambiamento, nessuna riduzione dei compensi degli 'onorevoli' e tanto meno del suo, solo annunci e dichiarazioni.
Per contro ha abbandonato al loro destino i cittadini di Niscemi...
ce ne ricorderemo di lei e del suo partito....
alle prossime elezioni solo Cinque Stelle
Fabio Giarratana Commentatore certificato 18.12.13 12:39| 
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sarebbe accettabile se i 1.023€ fossero la sola rendita di queste persone.... ma purtroppo la maggior parte di loro continuano a percepire uno stipendio e tanti altri privilegi e rendite, il che porta nelle tasche di questi soggetti cifre che un comune cittadino percepisce in 1 anno ( sempre se si ha un lavoro naturalmente)
Alberto Buscemi 18.12.13 12:30| 
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Bisogna dare ragione ai "forconi":
Via questi politici di lunga data !!!!
silvana rocca, genova Commentatore certificato 18.12.13 12:30| 
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Regione sicilia...sveglia!!!
Avanti col m5s !!!!
silvana rocca, genova Commentatore certificato 18.12.13 12:28| 
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allaccindomi al discorso di Rosario,uno deve lavorare fino a 70anni,devi morire sul posto di lavoro,poi ti devi vedere la CICCIOLINA con tutte le marchette che ha fatto andare in parlamento,fare una leggislatura è la pensione è servita....sono da anni che non voto x lo schifo politico,ma da ora cammbbiero',bisogna provare nsi deve cambbiare,saro uno di quelli che non capisce nulla ma votero' 5 stelle.
ciro sorrentino 18.12.13 12:21| 
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è inaccettabile che questa gente per aver prestato la loro preziosa opera per poco tempo prenda tutti quei soldi noi neanche dopo 40 anni d oltre forse li prenderemo...non sanno fare altro che mettere le mani su pensioni(soprattutto quelle casse) e sanità

è una vergogna non è cambiato niente lo avevano detto alcuni amici di Gela che non avrebbe fatto niente il presidente Crocetta!!!!!!
sebastiano fortuna 18.12.13 12:10| 
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L'unica cosa che possiamo fare cari amici siciliani e di andare in massa a votare le prossime elezioni.
conosco tanti che vi hanno rinunciato.
Se tutti noi siamo ITALIANI E AMIAMO QUESTO PAESE.
VOTATE IL M5S
l'unico partito della storia politica italiana che da dopo la guerra abbia fatto qualcosa per gli Italiani e non per le company politiche
GIOVANNI I., Padova Commentatore certificato 18.12.13 11:47| 
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Discussione

Al sottoscritto con quasi 40 anni di contributi e l'anno prossimo 62 anni, viene negata la pensione perchè sono uno dei 3976 dipendenti della scuola incastrati dalla riforma fornero. Quota 96 per capirci.
Rosario Passantino 18.12.13 11:27| 
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a conti fatti quanti sono in realta' i deputati italiani che con 5 anni di lavoro percepiscono gia' pensioni di importo superiore ad uno stipendio di un lavoratore a tempo pieno? saranno moltissimi. e' discriminazione vera e propria, il lavoratore comune fatica le famose 7 camicie una vita intera x non avere nulla in vecchiaia, il deputato privilegiato invecchia pacificamente senza aver concluso mai nulla. e' una provocazione tutta italiana.
monica c. Commentatore certificato 18.12.13 11:24| 
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venerdì 13 dicembre 2013

Fahrenheit 451?

Da: SQUER.it (ovviamente tutto ciò che è pubblicato da altri viene riportato com'è: anche con gli errori)
È con questa foto emblematica che oggi è stato voluto rimarcare un concetto semplice ma fondamentale.
eeeeeee
Qui non si bruciano libri, è il messaggio chiaro dei gestori della Libreria Ubik di Savona, coinvolta stamane in un veloce quanto spiacevole episodio verificatosi ieri sera a margine del secondo giorno di proteste sparse dei cosiddetti “forconi” (e non solo), quando alcuni ragazzi sono entrati nel negozio urlando “Chiudete la libreria!” e “Bruciate i libri!“.
Si sarebbe trattato di pochi studenti rimasti nei locali per pochi istanti, eppure le urla dei contestatori, a cui “è seguito un battibecco verbale, davanti anche a Andrea Chiovelli giornalista di Savonanews e alla tv dell’Università”, hanno suscitato scalpore per una manifestazione che “riporta a periodi bui della storia.
Speriamo che la protesta si affranchi da chi pare la stia strumentalizzando e orientando in modo violento e quasi eversivo, in stile fascista.”
Così hanno scritto i ragazzi della libreria di Savona, che hanno voluto regalare idealmente ai disturbatori “la foto dell’ultimo rogo del 1933, e
una poesia di Brecht”:
DEVI SAPERE TUTTO

Impara bambino a scuola
impara uomo in carcere
impara donna in cucina
frequenta la scuola,
senza tetto
procurati sapere
tu che hai freddo
affamato, impugna il libro
è come un’arma.
Non temere di fare domande
verifica le cose che leggi
ciò che non sai di tua scienza
in realtà non lo sai.
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Da: Il Post
Andrea Zunino, uno dei portavoce della "protesta dei Forconi":
«Vogliamo la sovranità dell’Italia, oggi schiava dei banchieri, come i Rotschild: è curioso che 5 o 6 tra i più ricchi del mondo siano ebrei, ma è una cosa che devo approfondire»

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Se i "Forconi" sono quelli delle partite IVA che stentano a campare è un conto, se si infiltrano folli che parlano di bruciare i libri, quindi la cultura, il sapere, e se alcuni cominciano a parlare della colpa degli ebrei ricchi e banchieri... allora c'è da preoccuparsi esattamente come è accaduto in Sicilia dove qualche "forcone" ha inneggiato alla mafia!

I veri "protestatori", i lavoratori che non ce la fanno più strozzati dalle tasse, dal caro gasolio ecc. ecc. debbono guardarsi da questi barbari sopra citati, perché inquinano e sporcano la loro sacrosanta protesta!