lunedì 19 marzo 2018

M5S e odio sociale

Per anni, lo ricordavo nel post "16 marzo 1978", ho subito e visto atteggiamenti intolleranti, irridenti, quando non aggressivi e insultanti, da gente che si identificava con un estremismo di sinistra il cui costume di vita si è rivelato poi perdente, sotto tutti i punti di vista.

Non lavarsi, girare con i capelli incolti, avere comportamenti non corretti ed educati, vivere il sesso liberamente e senza coinvolgimenti affettivi, fumare spinelli e peggio: questi erano gli atteggiamenti di queste persone, oltre l'irridere a chiunque non si uniformasse a quegli atteggiamenti.

Ma c'era anche gentarella del popolo, non particolarmente scolarizzata, dedita a lavori e mestieri di non elevata considerazione sociale, che ti odiava solo perché avevi modi educati e riservati, un aspetto fine, buon gusto nel vestire anche senza spendere molto, una buona cultura e tutte quelle qualità che venivano ritenute borghesi. In ambienti di lavoro o dove abitavi, ma anche altrove, i modi cosiddetti borghesi suscitavano una ostilità che si poteva tagliare con il coltello...

Ero giovane e non capivo l'odio sociale immotivato, non avendo in me che il concetto di odio solo come reazione estrema a gravi danni ricevuti  sul piano personale. Rimasi dunque colpita e turbata dallo scoprire questo aspetto di certa umanità, dal sentire su di me un'ostilità sociale da persone con cui non avevo alcun rapporto personale. Ho dovuto dunque analizzare il fenomeno per farmene una ragione  e accettare che questo esisteva nell'animo degli uomini e che in quel momento si incanalava nell'ideologia comunista estrema, rifiutata anche dai comunisti del PCI, seri, concreti, rigorosi fino al moralismo.

Capii che quell'esperienza che stavo vivendo altro non era che un momento doloroso di crescita. Crescere vuol dire scoprire le brutture del mondo ed accettare che esse esistono, elaborando strategie di sopravvivenza per non farsene nuocere.
Non ho mai smesso, pur tenendo presente questa realtà, di cercare il dialogo, perché spero sempre che nell'individuo si possa aprire un canale di confronto, di chiarimento e, dunque di avvicinamento.
Ma proprio grazie a questa mia apertura caratteriale ho potuto testare che, se c'è buonafede, questo avvicinamento può avvenire nel rispetto dei reciproci punti di vista, ma spesso non c'è buonafede bensì menti frustrate che incanalano nell'ideologia del momento la loro biliosa voglia di sopraffare altri che per loro rappresentano quell'avere qualcosa in più che vorrebbero per sé. 

Oggi, che le ideologie sono tramontate e restano nei Centri Sociali sparuti gruppi contro qualsiasi Istituzione rappresenti uno Stato organizzato in base a delle regole, è sorto il Movimento 5 Stelle sull'onda di una protesta sociale legittima a causa di uno Stato fondato sulla corruzione, con i suoi rappresentanti diffusamente indirizzati solo al proprio tornaconto personale, aggirando con artifizi proprio quelle regole che dovrebbero difendere e sostenere.
Avevo previsto una flessione dopo l'esplosione del primo voto di protesta del 2013, a cui avevo partecipato anch'io sperando in un ravvedimento degli eletti dei partiti al Potere... Ma così non è stato, proprio grazie alla incredibile cecità di chi ha avuto in mano codesto Potere. Nonostante la richiesta di suggerimenti e l'apparente ascolto, chi poteva cambiare le cose ha proseguito in una corsa in discesa ottusa, o forse connivente con Poteri che non hanno a cuore l'interesse né del popolo né del Paese.
Il risultato è l'ascesa del Nulla in nome di una perduta onestà. Ma come si spiega una simile impennata dei voti del M5S?  Da 8.700.000 del 2013 a 10.700.000 del 2018? 
Tutto dovuto solo agli errori di chi governava?
Non basta. Temo ci sia dell'altro: non dimentico che Grillo dichiarò che la Mafia non esiste. Inoltre il Nulla che ha messo a capo del Movimento con l'assenso dell'imprenditore Casaleggio ha promesso il Reddito di Cittadinanza a gente che non ha capito cosa esattamente sia, ma ha recepito in esso un nuovo modo di vivere alle spalle dello Stato, in zone in cui la mentalità sottosviluppata, diffusa non solo al Sud, ritiene Diritto essere mantenuta per una assenza di moralità e presenza di un egoismo sociale volto allo sfruttamento del bene comune a proprio individualistico vantaggio. Temo che tale crescita di voto sia dovuta in gran parte ad una nuova speranza di assistenzialismo di cui il parassitismo sociale si alimenta.
Preoccupa testare il grillismo: non è possibile dialogare con codesti fideisti civilmente, né sui social né sotto articoli di giornale come Il Fatto Quotidiano. Nessuna riflessione critica è accettata, si viene aggrediti con ferocia e volgarità, in una cieca intolleranza che non può che far pensare ad un altro Partito Unico i cui seguaci in camicia nera ti manganellavano se non eri totalmente d'accordo.  
 Una foto tratta dal profilo Facebook del candidato M5S al Senato Emanuele Dessì, Roma, 30 gennaio 2018 (ANSA) Il M5S gli aveva fatto firmare le dimissioni in caso di elezione dopo aver scoperto, tramite stampa, che costui, autotrasportatore a zero reddito, viveva nella casa popolare a Frascati RM assegnata alla nonna pagando un affitto simbolico di euro 7 al mese. Ha la Partita IVA di Autotrasportatore? Come mai a zero reddito? Rilascia fattura quando fa trasporti? Ora è Senatore della Repubblica e non sarà più a zero reddito, giacché Toninelli ha detto che va bene così e gli hanno fatto ritirare le dimissioni... Questi sono i nuovi volti del M5S.