martedì 31 marzo 2020

Bella da Morire sceneggiatura rozza

Cristiana Capotondi
Rita Coltellese *** Scrivere: Cristiana Capotondi in cerca di Mr. Goodbar

Peccato, dice mio marito a cui piace molto Cristiana Capotondi, peccato sì, concordo io, sacrificata dentro un personaggio psicologicamente inattendibile di una donna che mette annunci per dare appuntamenti a sconosciuti con cui, appena visti, va a copulare dicendo "Andiamo a casa tua". La stessa psicologia, secondo gli sceneggiatori, avrebbe slanci affettuosi verso il collega, ben interpretato da Matteo Martari.
Matteo Martari in uno dei personaggi da lui interpretati

Anche nella terza e penultima puntata si son viste ridicole approssimazioni della realtà che rendono la storia non credibile:
il Medico Legale e Anatomo Patologo, secondo chi ha scritto la sceneggiatura ma anche secondo la regia che non ha corretto in nulla le assurdità, oltre ad esaminare il corpo del cadavere fa anche l'esame della vernice del muro trovato sotto le unghie della morta..
Non so in che mondo di ignoranza vivano questi sceneggiatori, a quanto pare anche premiati nel passato a dimostrazione dello scadimento della categoria, ma un Medico Legale e Anatomo Patologo fa un esame autoptico del cadavere, che vuol dire esaminare il corpo dal punto di vista Anatomo Patologico Legale riscontrandone le lesioni causa della morte e, quello che trova sul corpo, esempio reperti organici o inorganici, lo passa ai Laboratori Chimico-Biologici preposti della Polizia Scientifica.
Qui invece si vede un Medico Legale che si mette ad esaminare una vernice con tanto di ingrandimento comparando i due campioni come se fosse un Chimico...
Penoso.
Pare che la puntata abbia avuto molti spettatori: la gente è di bocca buona e in questo periodo anche costretta a casa e si può capire.



venerdì 27 marzo 2020

Non complottismo ma pragmatismo

Il video del Servizio mandato in onda dal TGR "Leonardo" il 16 novembre 2015 su RAI 3 ha risvegliato le smentite dei virologi accreditati dal giornalismo "serio" delle TV e dei media, nonché dal Governo italiano al potere in questo delicato momento che il nostro Paese sta attraversando.

Ho sentito di nuovo la parola "complottismo" pronunciata da uno di questi seri uomini di Scienza che ha escluso categoricamente che il coronavirus che ha causato la pandemia sia frutto di manipolazioni di Laboratorio.
Ha aggiunto anche una spiegazione psicologica al credito che alcuni hanno voluto dare alla tesi del virus fabbricato in Laboratorio: la paura di qualcosa che viene dalla Natura, quindi non controllabile, farebbe accettare la più rassicurante spiegazione che il virus sarebbe frutto di una cosa voluta dall'Uomo, quindi addebitandolo al cattivo agire dell'Uomo tale flagello sarebbe più controllabile.

Ora nulla è più lontano da me del complottismo. Sono una persona estremamente pragmatica in tutti gli aspetti della mia vita e nel mio pensiero. Aiutata inoltre dall'ambiente che mi circonda da quando avevo 18 anni. Un ambiente fatto di Fisici, Chimici, Medici, Biologi, vissuto quotidianamente sia per lavoro di chi mi vive accanto, sia per lavoro mio, sia per frequenza privata di queste figure professionali, tutte inserite in Organismi Statali: Università Italiane e straniere, Istituti di Ricerca italiani e stranieri, Ospedali Statali italiani. Insomma non Professionisti della Scienza che operano nel privato.
Possono essere più o meno bravi, più o meno intelligenti, geniali e non, ma certo le materie di cui si occupano le conoscono almeno nei loro meccanismi fondamentali, leggi fisiche ed eventuali tecniche e procedure di applicazione di procedimenti biologici, chimici, medici.

Nessun complottismo, anzi mio marito ed io abbiamo riso quando un dentista, che è anche Medico di Base, ha detto che "sono stati gli USA che hanno messo in giro questo virus".
Dovunque ho contestato i folli che hanno detto che il COVID-19 altro non era che una banale influenza: su facebook come nei commenti vari sotto gli articoli di giornale on-line.

Ma il Servizio della seria trasmissione "Leonardo" della RAI è rigoroso e prende spunto da un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale "Nature".
Non esistono maghi e astrologi, non esiste predizione del futuro, esiste la descrizione di un fatto: nel Laboratorio cinese si è fatto un lavoro di bioingegneria genetica prendendo il virus Sars2 del topo legando ad esso la proteina del coronavirus dei pipistrelli denominata SHCO14 e inoculando il virus ottenuto nei topi per vederne gli effetti.
La rivista "Nature" descriveva il lavoro biologico fatto mettendo in guardia sulla sua pericolosità.
Il virus Sars2  appartiene al tipo dei coronavirus e dà la polmonite acuta nei topi, non nell'Uomo.
Ma cosa ci garantisce che questo coronavirus Sars2  di origine murina non possa essere uscito dai laboratori involontariamente o volontariamente subendo mutazioni come accade ai virus?

I TG si affannano a far parlare i Virologi accreditati dalla politica e invitano a credere solo ai giornali seri accreditati dalla politica.
Questi escludono categoricamente che il virus che ha creato la pandemia possa avere origine di Laboratorio: esso è di origine, come detto dalla Dott.ssa Capua, "selvatica".

Avendo intorno tanti scienziati non accreditati dal sistema e che dunque non si espongono, temendo ritorsioni sia nel lavoro sia legali nel dire quello che non possono negare a sé stessi di non sapere, ho posto loro poche pragmatiche domande:
ad una Biologa che lavora da 30 anni in uno dei più prestigiosi ed autorevoli Laboratori di un Istituto di Ricerca Statale Italiano e che so che ha lavorato anche sui virus, quindi penso sappia rispondere alla mia domanda su un semplice dato tecnico, ho chiesto: "Potete voi distinguere se un virus è di origine naturale o di costruzione in Laboratorio?" 
La risposta sicura e secca è stata: "No".
Ad un Medico con 25 anni di esperienza in grandi Ospedali Italiani e tutt'ora presente in Servizio quale Dirigente del SSN, con esperienze di stage in USA e in U.K., ho posto la domanda su cosa ne pensasse di ciò che viene detto dai Virologi accreditati nei servizi giornalistici approvati dal Governo e sulla risposta da me avuta dalla Biologa che ha lavorato sui virus: la sua risposta è stata lunga ed articolata, usando termini scientifici sulla genetica dei virus che non riporto per tema di non essere precisa, non capendo fino in fondo gli aspetti scientifici non avendo la cultura necessaria, ma la sintesi della conclusione è stata: "Non lo sapremo mai se è di origine naturale o se è sfuggito da un Laboratorio, anche se propendo per un'origine naturale."

Dunque non v'è certezza e le certezze categoricamente affermate dai Virologi accreditati dal Governo farebbero pensare alla volontà di tranquillizzare il popolo.

Coronavirus e Sars2 - Puntata di TGR Leonardo RAI3 del 16/11/2015

mercoledì 25 marzo 2020

Pillole di ricordi... "Il Gabbiano"

In questi giorni capita che mi sieda davanti al televisore anche di pomeriggio e così, girando di canale in canale, ecco apparire una commedia in bianco e nero, una di quelle splendide commedie che tanti anni fa andavano in onda il venerdì sera, con splendidi attori di Teatro!
Il lavoro teatrale era già cominciato e sulla scena ho riconosciuto subito Giancarlo Sbragia. Come era bello! Almeno per me, che della bellezza maschile amo quello che da dentro la mente si manifesta fuori: nell'espressione del viso, nell'intelligenza dello sguardo, nell'eleganza contenuta del gesto...
Giancarlo Sbragia mi capitò di incontrarlo tanti anni fa in Via del Corso: era fermo sul marciapiede, forse aspettava l'autobus. La gente sciamava intorno senza riconoscerlo giacchè aveva un'aria defilata, grigia direi, senza nulla del narcisismo di tanti attori che ne svela la presenza perché vogliono apparire. Lui non voleva apparire affatto nel suo abito qualsiasi, lo sguardo anonimo, una mano in tasca a cercare qualcosa nella tasca della giacca di un abito non perfettamente stirato... qualsiasi. Ma il viso dai tratti sensibili rivelava un quid che poi in Teatro lo avrebbe trasformato in uno dei tanti personaggi che ha interpretato.
Il figlio, Mattia, bravo anche lui, mi spiace ma non è bravo come era lui.
Nella commedia, che non ho riconosciuto subito, recitava nel suo modo perfetto e misurato  e la telecamera consentiva, a differenza del Teatro in cui gli attori sono sempre un poco distanti dallo spettatore, di vederne il volto da vicino e l'espressione.
L'attrice che recitava in quella scena con lui era un viso per me già visto, ma non mi è noto il nome.
Dopo poco ho detto: "E' Cechov..." Ma ancora non avevo ricordato il titolo della commedia. Poi mi è venuto: Il Gabbiano. Che non è una commedia, ma un dramma.
E' apparsa poi in scena una giovanissima e bellissima Ilaria Occhini.
Anche questa attrice mi è capitato di incontrarla per caso: era buio, circa le h. 20:00, in una stradina mal illuminata del centro di Roma dalle parti di Largo Argentina; con una mia nuora stavo recandomi al Teatro Flaiano, dove non ero mai stata, per assistere ad uno spettacolo a cui tenevo molto di Lucia Poli ispirato a Dorothy Parker, giornalista e scrittrice di cui avevo letto un libro di racconti e che mi aveva colpito per lo stile con cui narrava la verità di certe tipologie umane.
Camminando faticosamente in fretta sui sampietrini con i tacchi, cercavamo il Teatro temendo di non arrivare in tempo per lo spettacolo. La strada era deserta, ma ecco che ad un tratto una signora che portava a spasso il cane veniva in senso contrario al nostro: subito le ho chiesto cortesemente se mi sapeva indicare dove era il Teatro Flaiano ed ella, una donna fine e più anziana di me il cui viso rimaneva un poco in ombra per la fioca luce della via, mi ha risposto con voce chiara e tono alto: "Più avanti a destra signora!" Ho frettolosamente ringraziato girandomi verso il mio cammino, mentre lei riprendeva la sua passeggiata tenendo il guinzaglio del suo cane nel senso opposto al mio, e in un istante l'ho riconosciuta, un istante dopo aver sentito la sua bella chiara voce avermi risposto quasi declamando.
Ed eccola nel dramma Il Gabbiano recitare il personaggio di Nina, colei che allegoricamente è Il Gabbiano, simbolo del volo libero..
Ma Nina, nel suo anelito di libertà, riuscirà si a fare l'attrice come desiderava, ma finirà vittima di sé stessa prigioniera di un sentimento umiliante per un uomo falso ed egoista.
Ed ecco Gianrico Tedeschi nella parte del Consigliere Effettivo e zio di Konstantin, interpretato da un giovane Gabriele Lavia, sempre perfetto nelle parti di personaggi tormentati.
Che meraviglia di interpreti! Che Teatro! Ma ecco che le scritte mi ricordano che la Regia di questo allestimento del 1969 è di Orazio Costa Giovangigli! Eh! Ti credo che è una meraviglia!
Entra in scena nientemeno che Mario Feliciani! Che voce stupenda! Che recitazione perfetta! Quanti lavori ho visto in TV interpretati da questo grandissimo attore!
In Teatro non mi è mai capitato di veder recitare né Gianrico Tedeschi, altro attore inconfondibile ed unico, né Mario Feliciani. Mentre Gabriele Lavia l'ho visto in Teatro nell'allestimento di un suo "Amleto" di cui curava anche la regia. Un "Amleto" edipico, che si rotolava sulle tavole del palcoscenico in preda alla sua pena per l'immonda figura materna che tormenta la sua psiche.
Infine una bravissima Proclemer vista sia da molto vicino, andare verso il bar dell'ormai scomparso cinema Mazzini, dove andavano tutti gli attori e i lavoratori della sede RAI di via Asiago a Roma e noi studenti del "Francesco Ferrara" di via Caposile, sia in Teatro con uno stupendo Gabriele Ferzetti in "Chi ha paura di Virginia Wolf?". 
La RAI non aveva un bar interno credo, perché attori, cantanti e presentatori, in quegli anni in cui frequentavo la Scuola Superiore di Secondo Grado, venivano tutti in questo bar, soprattutto la mattina e all'ora dell'uscita dalla scuola.
Proclemer vista da vicino era piccolina anche se portava tacchi all'italiana di almeno 8 cm., come Giancarlo Sbragia, anch'egli un uomo di circa m. 1,67 di altezza, mentre Ilaria Occhini era una donna sul m. 1,65. 
E con questi ricordi vi lascio...


lunedì 23 marzo 2020

Sapiens con svarioni

Sapiens - Un solo pianeta è un programma televisivo di divulgazione scientifica condotto da Mario Tozzi. Va in onda su Rai 3 il sabato in prima serata dal 16 marzo 2019. Il conduttore, geologo e primo ricercatore del CNR

Stando confinati in casa è ovvio che si passino più ore davanti alla TV, anche se io cerco di farlo il meno possibile, così insieme a mio marito siamo capitati davanti alla trasmissione di questo Geologo che un tempo girava con picozza per far capire meglio che lo era, ma ora non più.

La TV è così: da spazio a chiunque risponda alla chiamata e più sei narcisista e ti rendi disponibile più ti chiama come ospite per dare la tua opinione anche se sei una nullità come Mughini o Alba Parietti.

Se poi riesci a farti degli amici perché sei un abile tessitore di rapporti che servono, ti chiameranno anche a fare il divulgatore come è accaduto a Tozzi .
Niente di male finché parla della Terra dal punto di vista geologico, è la sua materia, ma ora si è allargato, anzi, l'ignoranza dei Dirigenti RAI gli ha permesso di allargarsi e parla di tutto.
In pochi minuti mio marito, Fisico del CNR in pensione, e persino io che ho solo una buona cultura generale, abbiamo rivelato ben due svarioni.

Tozzi, parlando a raffica e mangiandosi le parole, stava illustrando il generatore elettrostatico di Van de Graaff , quando al posto di Volts ha detto Watt!
Dato che la trasmissione non era in diretta avrebbe potuto rimediare tagliando quel pezzo della registrazione una volta resosi conto dello svarione. Ma se ne è reso conto?
Per capire lo svarione prendiamo la semplice definizione del generatore elettrostatico di Van de Graaff da Wikipedia: 
Il generatore di Van de Graaff è un generatore elettrostatico in grado di accumulare una notevole quantità di carica elettrica in un conduttore, creando tra questo ed un elettrodo di riferimento, solitamente messo a terra, un'altissima tensione (si può arrivare fino a milioni di Volt).
Volt, appunto, non Watt.
Il Volt è l'unità di misura della differenza di potenziale, il Watt è l'unità di misura della potenza.
Non è errore da poco se vuoi fare il divulgatore scientifico, altrimenti divulghi errori, inesattezze, non Scienza.

L'altro svarione c'è stato quando in questa furia divulgatrice Tozzi non si è voluto togliere niente e si è lanciato anche nella famosa formula di Einstein 

peccato che invece di dire massa ha detto materia: due concetti fisici diversi che un Geologo dovrebbe conoscere bene.
Cosa divulga Tozzi così?
Debbo dire che sorridendo ho detto: "Se non sta attento rischia di diventare anche lui "cazzanger"".


Questa trasmissione, condotta da Roberto Giacobbo, ha attirato la satira del simpatico Crozza per la sua roboante inattendibilità scientifica




Roberto Giacobbo
Il comico Crozza e la sua costruzione satirica sulla  ridicola trasmissione Voyager

sabato 21 marzo 2020

1920 influenza "spagnola" 2020 infezione COVID-19

https://www.fanpage.it/attualita/coronavirus-lallarme-di-ilaria-capua-in-lombardia-sta-succedendo-qualcosa-che-non-si-spiega/

L'intervista, il cui link riporto sopra, dice tutto quanto sia possibile dire in questo momento su questa pandemia che sia certo e serio nei suoi dubbi e nelle sue domande.

La Scienziata Ilaria Capua ricorda che l'influenza denominata "spagnola" che nel 1920 fece 50 milioni di morti si diffuse nell'arco di 2 anni.
La differenza con il COVID-19 sta in questo: i mezzi di comunicazione e spostamento rapidi del tempo che viviamo hanno consentito la sua diffusione in poche settimane.

Quanti morti potrà fare?

Mia madre, parlando di persone scomparse, ogni tanto citava che quella tale persona "morì di spagnola". Persone che avevano attraversato il suo tempo: lei era nata nel 1909.
Per me, nata nel 1946, era un tempo remoto, in cui non vi erano le cure di oggi, la Scienza aveva fatto passi avanti...
Invece ha ragione la mia amica dai tempi della scuola, con cui abbiamo attraversato il tempo fino ad oggi, senza interruzione alcuna, Paola, che pur avendo una figlia Biologa che vive nei Laboratori dell'Istituto Superiore di Sanità di cui è dipendente, inveisce contro la Scienza che oggi altro non può fare se non confinare in isolamento le persone, come ai tempi del Boccaccio e del suo Decamerone.
L'ascolto nel suo sconcerto mentre cerco di difendere sua figlia, scienziata, e mio figlio medico...
E alla fine eccoci qua, come ai tempi della "spagnola" che portò via anche una zia materna di mio marito, allora appena 18enne... Di cui mia suocera parlava sempre con immensa tristezza...

All'improvviso siamo stati catapultati in un tempo remoto, in cui tutta la nostra civiltà deve fermarsi in un tempo sospeso, in attesa di vedere se il nemico invisibile ma fortissimo si fermerà nella sua implacabile invasione.

Pur essendo una privilegiata nel mio confinamento in una villa grande e comoda, con un giardino di 2.500 mq. in cui stiamo solo in 2, comincio a sentire una stanchezza psicologica per questa situazione, non tanto per la limitazione personale che vivo, quanto per l'intera situazione del mio Paese, per la gente che muore, per quella che vede andare in rovina le sue economie paralizzata nell'inevitabile isolamento. 
Inoltre ho paura dell'incertezza in cui ci mette questo nemico invisibile perché sento che ancora nessuno ha la soluzione. Il mio figlio medico, esperto nel polmone, dice che il micidiale COVID-19 potrebbe morire insufflando aria molto calda nei polmoni... I suoi colleghi a cui ha espresso la sua idea obiettano che tale aria calda potrebbe danneggiare le ciglia:
Le ciglia, microscopiche proiezioni vibratili simili a capelli presenti sulle cellule che rivestono le vie aeree, costituiscono uno dei meccanismi di difesa del sistema respiratorio. Con il loro movimento, le ciglia sospingono lo strato di muco liquido che ricopre le vie respiratorie.


Lo strato di muco intrappola gli agenti patogeni (microorganismi potenzialmente infettivi) e altre particelle, impedendo loro di raggiungere i polmoni.
Le ciglia vibrano a una frequenza superiore a 1.000 volte al minuto, spingendo verso l’alto il muco che riveste la trachea di circa 0,5-1 cm al minuto. I patogeni e le particelle intrappolati in questo strato mucoso vengono espulsi tramite la tosse o trasportati nella bocca e quindi ingeriti.

macrofagi alveolari, un tipo di globuli bianchi presente sulla superficie degli alveoli, costituiscono un altro meccanismo di difesa dei polmoni. Date le modalità dello scambio gassoso, gli alveoli non sono protetti da muco e ciglia, poiché la densità del muco ostacolerebbe il movimento dell’ossigeno e dell’anidride carbonica. In sostituzione di tali protezioni, i macrofagi alveolari individuano le particelle depositate, vi aderiscono, le fagocitano, uccidendo quelle vive, e le digeriscono. Quando i polmoni sono esposti a serie minacce, possono giungervi ulteriori globuli bianchi dalla circolazione sanguigna, specialmente i granulociti neutrofili, per contribuire alla fagocitosi e all’uccisione dei patogeni. Per esempio, quando un soggetto inspira un’elevata quantità di polvere o lotta contro un’infezione polmonare, vengono prodotti più macrofagi e viene reclutato un numero maggiore di neutrofili.
Non so se l'idea di mio figlio possa essere applicata adattando apparecchiature elettromedicali già esistenti alla bisogna... Non so se le perplessità dei suoi colleghi siano giuste.. E' giusto però che chi è addetto ai lavori come mio figlio si sprema le meningi cercando soluzioni di vario tipo.
Tentativi di cure ai tempi della "spagnola"

lunedì 16 marzo 2020

Cristiana Capotondi in cerca di Mr. Goodbar



Data la carenza di costruzioni televisive italiane godibili speravo in questo "Bella da Morire",  anche per la presenza di Cristiana Capotondi che a me piace molto, sia per l'aspetto sommamente gradevole sia perché è una bravissima attrice.

Ma, come al solito, i bravi attori non sono sufficienti a fare un buon prodotto, ed ecco che già dalla prima puntata cominciano ad apparire incongruenze che sono piccole e meno piccole crepe in questa costruzione.
La prima cosa che mi viene in mente è perché sceneggiati acquistati all'estero (tranne tante troppe "ciofeche" statunitensi) sono costruiti meglio? Spesso mi è capitato di vedere sceneggiati tedeschi, ma anche francesi, ben costruiti, coerenti e realistici in ogni minimo particolare, tanto da renderli credibili e godibili e non, come è capitato anche in questo sceneggiato, con imperdonabili stupidaggini che li rendono dei fumetti senza un minimo di credibilità?
L'ho già scritto per altre critiche che ho fatto su questo blog ad altri sceneggiati italiani, se si scrive di fantasy o di fantascienza stiamo al gioco: puoi scrivere tutte le incongruenze che vuoi, libertà alla fantasia! Ma se scrivi una sceneggiatura per qualcosa che vuole essere inserito nel reale non puoi perderti in vuoti che leghino gli eventi, oppure in ridicole incongruenze... Un buon prodotto si vede proprio dai particolari minimi che sono curati.

Qui abbiamo tre sceneggiatori che dai dati raccolti sul web hanno ricevuto riconoscimenti e premi, dunque mi stupisco ancora di più dei vuoti logici...
Andiamo ai fatti: sparisce una ragazza e chi la conosce bene, la sua famiglia, sa che non può essersi allontanata di sua volontà. Si può capire dunque la volontà del padre che la si cerchi subito perché pensa al peggio.
Quello che non si capisce affatto invece è che l'ispettrice di Polizia Capotondi pensa subito al peggio senza elemento alcuno (poteri paranormali?), ma non solo, decide che se è sparita la ragazza non può che esserlo nel lago dove affaccia la cittadina dove si svolge la vicenda.
Quindi la da immediatamente per morta (la sceneggiatura non da nessuna indicazione in proposito sulla ragione), poi la fa cercare subito nel lago chiedendo l'intervento dei poliziotti sub in un preciso tratto di esso!
Un lago grande! Ma lei sa che si deve cercare solo in quel tratto! La sceneggiatura non da nessun aggancio per dare un minimo di realismo a questa scelta,  che altrimenti non si spiega assolutamente.
L'esame autoptico e le scene con i genitori che vengono fatti entrare a riconoscere il cadavere, sono inverosimili fino al ridicolo.
Spesso ne abbiamo viste ad esempio negli episodi del Commissario Montalbano, dove il taglio era sempre volutamente ironico-comico e in quell'ottica erano perfette.
Ma qui siamo nel poliziesco tragico, almeno così si vuole narrare, ed è assurdo far vedere il cadavere sul tavolo autoptico che rimane lì anche dopo qualche giorno con il viso scoperto, tanto che la madre viene fatta entrare estemporaneamente per una visita successiva a quella del padre, avvenuta giorni prima, assolutamente imprevista. Ma il cadavere è sempre lì, con il viso scoperto, pronto per la scena tragica, invece di essere in un cassetto frigorifero più realistico che poteva essere aperto alla bisogna per la madre fuori di testa.
Ce ne sarebbero ancora, ma già questo basta a far capire la rozzezza della narrazione, che così diventa un poliziesco fumettistico.
Non basta la bravura della Capotondi, nè quella del bravo Matteo Martari a rendere la storia credibile per spettatori che si aspettavano un buon prodotto data la martellante pubblicità preventiva. Restano quelli di bocca buona che ingoiano di tutto.
Una citazione la merita la straordinaria Lucrezia Lante Della Rovere, già notata per la sua bravura nello sceneggiato (quello senz'altro meglio riuscito) "La strada di casa".


Per il resto questa sceneggiatura mi fa ricordare quello che disse a  mia figlia uno sceneggiatore, molto ben introdotto nelle produzioni, a cui l'aveva presentata Luciano De Crescenzo che, avendo conosciuto mio marito giacché aveva girato alcune scene di un suo film nella struttura astronomica che egli gestiva in quel periodo, appreso il desiderio di nostra figlia di scrivere sceneggiature aveva voluto carinamente a lui indirizzarla: "Niente di spontaneo, ci metti quello che il pubblico vuole, un po' di sesso, un po' di quello che tira al momento..." Mia figlia dopo poche "lezioni" ringraziò e se ne andò. 

Pescando qua e là forse hanno ritirato fuori il personaggio interpretato da Diane Keaton nel film del 1977 "In cerca di Mr. Goodbar", in cui una donna ancora giovane come l'ispettrice Capotondi, con un lavoro normale, in quel caso l'insegnante, di sera va nei bar cercando uomini per una sola notte.
Un personaggio dalla psicologia non certo normale, ma almeno a quel personaggio gli sceneggiatori, ispiratisi ad un romanzo a sua volta ispirato ad una storia di cronaca nera (la donna viene uccisa da uno dei suoi uomini occasionali), dettero una scusa per un simile squallido comportamento: la donna che cercava uomini nei bar aveva la schiena storta...

martedì 10 marzo 2020

L'ITALIA nella Fantascienza

In poco tempo l'Italia si è trovata immersa nella Fantascienza.
In uno di quei film apocalittici che tanto piacciono agli statunitensi con catastrofi epocali.
Ne hanno confezionati più d'uno sullo sterminio di intere popolazioni da parte dei virus.
Quello più noto è forse quello interpretato da Dustin Hoffman intitolato proprio "Virus letale", ma l'Italia oggi si trova immersa in una realtà che fino a ieri stentava ad accettare come reale, nonostante i ripetuti appelli e le ripetute spiegazioni, purtroppo contraddittorie, date dal governo attraverso tutti i media e, in particolare, la TV di Stato: la RAI.
Dato che in famiglia ho un figlio Medico Ospedaliero del Servizio Sanitario Nazionale che subito ci ha raccomandato di stare in casa ed avere meno contatti umani possibili, essendo mio marito ed io persone anziane, dunque soggetti più deboli per gli effetti letali del COVID-19, ci siamo mossi lo stretto necessario: solo per fare provviste.
Ebbene il 6 marzo, venerdì, ho messo guanti di protezione e, non avendo una mascherina, dato che mio marito le ha richieste in farmacia ma le avevano finite, ho messo un foulard di tessuto acrilico piegato doppio a coprire bocca e naso, inforcati gli occhiali e sono andata a fare la spesa.
Siamo a Sabaudia, provincia di Latina, cittadina tranquilla e non affollata nemmeno d'estate nonostante il mare. Per strada la gente camminava tranquilla come se gli appelli non ci fossero stati. In farmacia nessuno dei clienti aveva protezioni, solo le farmaciste avevano i guanti. 
Mi sono tenuta ad almeno un metro da ogni persona, finché sulla porta, che si apre automaticamente, una donna si è infilata in entrata proprio mentre io uscivo senza fermarsi un attimo per farmi passare e mantenere le distanze consigliate, fermandosi per di più sulla soglia girandosi a parlare con qualcuno che era all'esterno.
Sul marciapiede, davanti ad un negozio di frutta, un gruppetto di persone vicinissime le une alle altre stazionava chiacchierando e bloccando il passaggio. Sono passata in mezzo alla strada per non sfiorarli.
Al Supermercato ero l'unica che mostrasse un minimo di protezione. Qualcuno mi ha guardato fra il sospettoso e l'interrogativo. Mi sono tenuta a distanza da ogni persona, rinunciando a comperare la pizza visto che al banco del pane la gente era aggruppata anche se in poche persone e c'era spazio.
La guardia giurata di turno, nel suo giro, si è fermata due volte a mezzo metro da me guardandomi con aria interrogativa. Ho scantonato da lui per ripristinare la distanza minima consigliata di un metro.
Le cassiere erano tutte senza mascherina e guanti, pur essendo le più esposte in assoluto.
Ero io l'aliena o lo erano loro?
Sono uscita chiedendomi dove sono finite le mascherine che in farmacia risultano esaurite visto che per le vie di Sabaudia non ne ho vista nemmeno una?
Ieri leggo su un giornale locale on-line che il medesimo supermercato aveva delle file in ingresso perché facevano entrare uno alla volta! Dal 6 al 9 hanno capito?
Da: News24.it SABAUDIA – Coronavirus: a Sabaudia tutti in fila al supermercato, entra uno alla volta. Primi effetti del nuovo decreto del Governo sulla vita di tutti i giorni in provincia di Latina. Un noto supermercato di Sabaudia ha infatti imposto ai clienti l’ingresso uno alla volta per fare la spesa. Un provvedimento necessario sia per la tutela della salute dei clienti che dei lavoratori del supermercato. In ogni caso gli acquisti si stanno svolgendo in maniera ordinata e senza particolari tensioni.
D'accordo, io ho studiato Medicina e dato degli esami di tale Corso di Studi, ho un figlio Medico con 25 anni di anzianità di Laurea, con due Specializzazioni e specifica conoscenza sul polmone, e forse per questo ho capito prima il pericolo... Ma senza l'imposizione governativa possibile che la maggior parte della gente che ho visto girare non avesse capito? Questo può forse spiegare l'orrore in cui è precipitata per prima la LOMBARDIA?
Ma non spiega perché proprio l'Italia, così lontana dalla Cina dove sicuramente il COVID-19 si è sviluppato, sia stata così diffusamente infettata. Soprattutto alla luce di quanto pubblicato dal New England Journal of Medicine su una lettera firmata da vari medici tedeschi che rivelano che il primo infettato in Europa è un tedesco di 33 anni.
Di certo ha giuocato un ruolo fondamentale nella diffusione la sottovalutazione da parte NON DEL PERSONALE SANITARIO, ma della POLITICA, almeno di una parte di essa che condiziona in questo momento il Paese: i Partiti al Governo. 
27 febbraio 2020 - Il Presidente del PD, partito al Governo del Paese insieme al M5S , e Presidente della Regione Lazio, brinda a Milano aderendo all'invito del Sindaco PD della città di minimizzare l'allarme COVID-19 con un corale aperitivo.
Questa manifestazione di INCOSCIENZA si è accompagnata ad altre nell'intento di dare un messaggio di tranquillità alla popolazione che contrastava con quanto aveva già messo in allarme la Scienza, non a caso la dottoressa che aveva ricoverato quello che viene chiamato il paziente 1, un uomo robusto e sano di 38 anni, aveva chiesto alla moglie se l'uomo avesse avuto contatti con la Cina. Mentre la Sanità già era in allarme per le notizie che arrivavano dalla Cina, la Politica che pretende di guidare la vita di tutti noi si era limitata a bloccare i voli da e per la Cina, senza pensare che ci sono gli scali aeroportuali intermedi.
Questi sono i FATTI, non critiche, FATTI, se questi FATTI hanno consentito la diffusione del virus lo valuteranno i virologi e gli epidemiologi, ma rimane l'immagine di una classe politica al potere non cosciente del reale pericolo.
Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha dato il suo apporto preoccupandosi dell'inesistente razzismo andando a visitare una scuola romana in cui la presenza di bambini cinesi è molto alta.
Bellissima immagine ma non è questo che avrebbe dovuto fare il Presidente della Repubblica di fronte alle notizie terrificanti che già arrivavano dalla Cina. Bisognava spiegare che i cinesi che vivono in Italia ai fini del contagio sono come noi italiani, che il pericolo poteva arrivare solo da chi, italiano o cinese, venisse da quel Paese in piena epidemia.
Invece ci si è preoccupati di razzismo che, come per gli sbarchi continui dell'immigrazione illegale, NULLA CI AZZECCANO CON IL RAZZISMO!

Questa è la colpa e la responsabilità di chi sta al Governo dell'Italia in questo momento: insistere su un razzismo che non esiste invece di entrare nella realtà dei problemi.
Il M5S si è amalgamato alla sinistra in questo atteggiamento irreale e fuorviante e colpisce come così non fosse appena pochi mesi fa quando era al governo con la Lega di Matteo Salvini.
C'è IGNORANZA, non razzismo, e quei pochi che sono razzisti nella massa degli IGNORANTI sono al livello più basso, quando non sono dei veri e propri malati psichiatrici. Sempre comunque NON la maggioranza degli Italiani, popolo tollerante ed accogliente per tradizione e mentalità.
Questa epidemia ha messo in ginocchio il Paese sul piano economico, già non florido.
Le esplosioni nelle carceri sono dovute ad un sovraffollamento che, numeri alla mano, dipende dal massiccio numero di stranieri in Italia. Stranieri di bassa scolarizzazione, senza lavoro, spinti a delinquere. Chi nega queste evidenze statistiche dicendo con estrema superficialità che anche gli italiani delinquono o è incapace di capire il semplice calcolo percentuale o non vuole ammettere i dati reali per deformazione ideologica: rispetto al numero di stranieri presenti sul suolo italiano, sopratutto rumeni, bulgari, sudamericani e africani, la percentuale di quelli rinchiusi nelle carceri è altissima. Dovremmo, di fronte ai reati spesso reiterati, procedere alle espulsioni con fermezza, in modo da non trovarci fra l'incudine del sovraffollamento e il martello delle multe milionarie dell'UE per tale sovraffollamento.

L'Italia ha bisogno di una guida che ripristini l'osservanza delle REGOLE e il BUONSENSO, da tempo smarriti.
Eravamo sull'orlo del baratro: ora siamo nel baratro.


martedì 3 marzo 2020

L' Italia al tempo del c....... Parafrasando Garcia Marquez

L'Italia al tempo del colera?
No, l'Italia al tempo del coronavirus!
Parafrasando Garcia Marquez.


Come è possibile che l'Italia così lontana dalla Cina sia il Paese che si è impestato per primo e così diffusamente?
C'è chi dice che è solo il Paese che se ne è accorto per primo e ha iniziato a fare le analisi a tappeto.
C'è chi dice che negli USA un esame del tampone faringeo costi $ 1.200,00 e dunque poche Assicurazioni paghino una simile cifra.
In Italia invece tutto gratis, anche a chi non ha mai sborsato una lira di tasse e contributi: rom, extracomunitari anche senza permesso di soggiorno...
Siamo sempre sull'orlo del deficit per questo e per altre ragioni.
L'italiano onesto che paga tutto NON NE PUO' PIU'.

L'Europa Unita, che unita non lo è affatto ma è molto molto ipocrita, si è svegliata ora, marzo, solo perché sono iniziati casi di infezione da coronavirus in Germania, Francia ed altri Paesi Europei.
Da fine gennaio, mentre l'Italia iniziava a scoprire le infezioni in Lombardia e a tentare di combatterle, l'Europa Unita si è limitata a segnalare e controllare gli Italiani che entravano nell'area Schengen di cui fanno parte e a disincentivare i loro connazionali dall'andare in Italia, la quale ha iniziato ad avere per questo ingenti danni economici.
D'altra parte con un Ministro degli Esteri che pronunciava la parola latina virus "vairus" e un Presidente del Consiglio in maglioncino asserragliato dentro la sede nazionale della Protezione Civile che mandava al mondo messaggi drammatici credo che la povera Italia si sia trovata in pessime mani. 

Colpisce che la Russia appaia indenne, ma la spiegazione può essere che ha immediatamente chiuso le frontiere con la Cina.
Ma colpisce che sia indenne il Sud America e l'Africa...
Forse perché in quelle zone non vi sono controlli sanitari?
Come la Corea del Nord silente sui contagi mentre la Corea del Sud è impestata?

Ed eccolo qua lo schema dello schifoso filamento di RNA rivestito della sua capsula protettiva a base di proteine.
Un virus è sempre costituito da un filamento di RNA (acido ribonucleico)
 l'RNA è assemblato come una catena di nucleotidi, ma a differenza del DNA è più frequente in natura come un singolo filamento ripiegato su sé stesso, piuttosto che un doppio filamento accoppiato. Gli organismi cellulari utilizzano l'RNA messaggero (mRNA) per trasmettere le informazioni genetiche (mediante le basi azotate guaninauracileadenina e citosina, indicate con le lettere G, U, A e C) che dirigono la sintesi di proteine specifiche. Molti virus codificano le loro informazioni genetiche utilizzando un genoma a RNA.