domenica 19 giugno 2011

Si ridimensiona la sanità per recuperare sprechi e ruberie

Operazione rinviata cinque volte:
odissea per una bimba di due anni

Il padre: “Mia figlia non ce la fa più, sta subendo continui traumi”

foto Ansa
10:16 - Per cinque volte, negli ultimi dieci giorni, l’hanno preparata per un intervento chirurgico che non c’è mai stato. Causa: la mancanza di un letto libero al reparto di terapia intensiva post operatoria dell’ospedale di Padova. Protagonista della vicenda è una bimba di soli due anni di Campolongo Maggiore, in provincia di Venezia. 
Affetta da una malformazione congenita al cuore, la bambina avrebbe dovuto subire il 7 giugno scorso un’operazione per risolvere il restringimento dell’aorta che, se non curato entro i primi tre anni di vita, le potrebbe causare gravi complicazioni. Giunta con i genitori all’ospedale di Padova, però, ha avuto inizio la sua odissea: l’intervento viene dapprima spostato al pomeriggio e poi al giorno successivo. “Mia figlia ha eseguito tutti gli accertamenti pre-intervento come da protocollo – racconta al Mattino di Padova il padre, artigiano di 37 anni – L’operazione viene però rinviata a causa della mancanza di posti letto presso la terapia intensiva post operatoria”.
Il 9 giugno la piccola viene dimessa proprio a causa della mancanza di un posto in un reparto che,dopo il ridimensionamento, conta solo due letti. Venerdì 10 il rientro ospedale e l’ennesimo rinvio, il terzo. Il giorno successivo i medici decidono nuovamente di dimetterla e di rimandare l’operazione alla settimana successiva. Martedì 14 la bimba torna nuovamente in ospedale. Salta l’operazione del mattino ma il personale dell’azienda ospedaliera promette ai suoi genitori che l’intervento, al 99%, si sarebbe effettuato alle 15 del pomeriggio stesso. Si arriva così a un nuovo rinvio, l’ennesimo, al giorno successivo. Anche il mercoledì, tuttavia, trascorre senza novità e giovedì 16 giugno arrivano le nuove dimissioni.
A dieci giorni esatti dal primo tentativo, la bimba di Campolongo Maggiore è ancora in attesa. “Mia figlia non ce la fa più a sopportare la preparazione ad un intervento che non arriva mai – conclude il padre - Aghi, punture, flebo, sveglia all'alba, continui digiuni... Ha solo due anni e sta subendo continui traumi”.

IL NOSTRO SISTEMA DEVE ESSERE SEVERO, SEQUESTRANDO I BENI AI PESSIMI AMMINISTRATORI CHE HANNO APPESANTITO LA SPESA SANITARIA CON SPRECHI DOLOSI AL SOLO SCOPO DI ARRICCHIRE SE' STESSI E POCHI ALTRI. NON E' ACCETTABILE CHE PER RIPARARE AI FURTI, ALLE MALVERSAZIONI, ALLE SPESE ARTATAMENTE GONFIATE SI CHIUDANO REPARTI CREANDO SITUAZIONI COME QUESTA SOPRA RIPORTATA. NON DEBBONO PAGARE GLI INNOCENTI.