lunedì 23 maggio 2011

Elena e gli altri....

E' una storia troppo brutta e triste quella della piccola Elena, morta perché dimenticata dal padre legata sul suo seggiolino dentro l'auto.... Ricordo altri due episodi identici nel recente passato: il primo riguarda un padre che aveva dimenticato il suo bimbo in modo identico ed era andato al lavoro, poi quello di una madre, sempre per andare al lavoro. E' una fine atroce che fa male al cuore. Pensare a dei bimbi così belli, così preziosi, così indifesi e dipendenti da noi adulti: dimenticati come oggetti.... rimossi... Tutti e tre questi bimbi sono morti. Non si può pensare alla loro innocente sofferenza, legati in auto senza più ossigeno per ore. In tutti questi tre casi estremi i genitori erano persone con lavori intellettualmente "superiori": un ingegnere informatico, una insegnante, un professore universitario.
Un tempo i bambini morivano per disattenzione di adulti che avevano vite dure, che impegnavano le braccia più che il cervello: ricordo racconti di contadini su bambini che, correndo per le vaste cucine di case coloniche o di paesi agricoli, cadevano nei paiuoli messi in mezzo alla cucina fumanti.... Erano morti non infrequenti mi si diceva, perché sul fuoco del camino si cuoceva tutto: dal pasto per i contadini a quello per il maiale... Dei grandi calderoni venivano appesi alla catena del camino e, quando il pasto era pronto, si staccava e si metteva a raffreddare in mezzo alla cucina. Nei loro giochi sfrenati i piccoli, correndo, potevano finirci dentro e morivano per le scottature... E' un'immagine orribile, che però fa pensare ad una vita dura per gli adulti, che non potevano prestare molta attenzione ai loro piccoli. Ora, invece, cosa sta accadendo? Una straniazione, un assorbimento in pensieri che arriva alla dissociazione. Sì, alla dissociazione patologica di chi soffre, ad esempio, di una psicosi. Ricordo a questo proposito l'episodio di una bimba di sette anni dimenticata davanti alla scuola da una madre dissociata e persa dietro i suoi deliri, perché affetta, appunto, da una psicosi. La bambina sapeva che la sua mamma stava male, ma non era mai accaduto prima né accadde più dopo: eppure si sentì abbandonata e, soprattutto, sentì che per sua madre c'era qualcosa più importante di lei, ed era il suo mondo malato. Anche se una malattia giustifica un simile comportamento, comunque rimane un segno in chi vive la dimenticanza. Questi tre sfortunati, cari bimbi, chissà se avranno percepito anche questo, essendo così piccoli, da asilo nido..... Credo, comunque, che i loro altrettanto sventurati genitori non stiano bene nella mente, perché non si può arrivare a dissociarsi solo perché si è assorbiti da un lavoro che diventa totalizzante.