domenica 25 giugno 2023

Per ridere un po': Le Comiche "Gente ridicola priva di specchio"

 

"Gente ridicola priva di specchio"

"Come sta signora?!" Salutò per prima con un sorriso da un orecchio all'altro la donna più giovane.
L'altra rispose educatamente e laconicamente con un "Bene" accennando appena un sorriso e, per educazione, aggiunse: "E loro?"
Niente era casuale ormai per la donna più anziana, avendo accumulata una tale esperienza di vita sugli esseri umani da avere sempre lucidamente presente chi aveva davanti fin da quando l'aveva conosciuto e relativi comportamenti.
Quel "E loro?" era voluto, includendo il marito della donna, anch'egli presente, ma anche gli assenti, segnatamente i due figli maschi della coppia.
"Benissimo!" Rispose con lo stesso slancio la donna grassottella.
"Seeeh! Te credo proprio che ve' va bene co' quei due che se fanno le canne e urlano dalla mattina alla sera senza ritegno! Mi marito e io se ne semo annati da casa perché avevve come vicini era un incubo. V'avemo chiesto con educazione de nun farli urlà armeno dalle 14 alle 16, nell'ora del riposo, pe nun parlà dopo le 23 e oltre... Ma il suo "elegante" consorte, che mo' fa er paino, ha risposto co' la voce dal tono gutturale che annava bene così, con malgarbo, dimenticandose de' quando mio marito se teneva pure n'braccio uno de quei due quanno erano ancora piccoli... Seconno voi eravamo noi a nun sopportà le vostre "educate creature", peccato che l'inquilino a cui abbiamo affittato la casa ci ha detto meravigliato che sentiva odore de' canne e urli tali che è dovuto uscì a dì ai due giovenotti de falla finita! Che esistono pure l'artri.. Stessa cosa l'inquilina che è venuta dopo che quer ragazzo che aveva affttato se ne è annato via. M'ha detto meravijata che urlano a tutte le ore, l'odore delle canne lei non l'ha saputo riconosce ma dice che c'è n'odore strano. Lei non c'ha er coraggio dell'inquilino precedente che era un uomo giovane e robusto, e c'ha paura a dije quarche cosa, però m'ha detto che pe' non sentivve tiene e finestre chiuse. Me chiedo come fa poveretta quanno fa caldo!" Questo pensava la donna anziana avviandosi verso la sala della sede dell'Amministratore del condominio dove si teneva la riunione durante la quale, ad un certo punto, la donna grassottella, protestando per certe spese, disse: "Io non alzo mai la voce ma questa volta questa cosa mi ha fatto arrabbiare!"
La donna anziana stavolta sorrise e ammiccò ad una condomina che le sedeva vicina che era sua amica: "Questa proprio non si guarda allo specchio. Una volta stavamo per chiamare il 112 per le urla di una lite fra lei e la figlia femmina! Ti ricordi? Te lo raccontai. Ci eravamo proprio spaventati, la ragazza urlava: "Papà portami via! Non ci voglio più stare con "questa!!!" Dove "questa" era lei, la madre."
Quando si affrontò il problema di una spesa importante che riguardava un avvallamento della strada condominiale che procurava l'entrata dell'acqua piovana nel giardino di un amico della coppia, il quale abitava proprio attaccato a loro, la donna anziana ricordò all'amica-condomina un episodio: "Che persone sono lo dimostra il fatto che sono stati ben zitti su quanto è accaduto con l'acqua piovana: dall'amico loro, quello che per validi motivi chiamiamo "Il Bestia", l'acqua è passata da questi "signori" e abbiamo sentito un tramestìo, sciabordìo di acqua, agitazione, chiari rumori di scopate per gettarla fuori di casa... Non so se in seguito sia risuccesso perché siamo andati via dalla nostra casa resa invivibile grazie al loro livello di civiltà. Comunque, all'epoca, il militare, che con questi ci parlava, mi disse che nella casa di quello a cui io ho affibbiato il soprannome di "Il Bestia" i mobili galleggiavano!"
"Gente falsa, ostile, maleducata e...senza specchi per guardarsi!" Pensò con disgusto l'anziana donna.

domenica 18 giugno 2023

Un bel matrimonio - Romanzo Giallo a puntate - 1^ puntata

Un bel matrimonio
1^ puntata

L'auto correva veloce sulla A8 che da Nizza conduceva a Brignoles. La donna guidava tesa. Il bel volto, coperto in parte dagli occhiali neri, era altresì nascosto dalla larga falda del cappello che calzava, anch'esso nero.
Il dolce paesaggio intorno non sembrava interessarla presa come era a raggiungere prima possibile la meta.
Da Nizza al luogo dove aveva l'appuntamento non ci voleva che poco più di un'ora. Aveva scelto quel luogo abbastanza lontano da occhi indiscreti, ma non troppo da richiedere un allontanamento di troppe ore che non avrebbe saputo come giustificare con suo marito.
Gli impegni del suo lavoro erano sempre ottime scuse richiedendo contatti, incontri i più disparati e per motivi diversi, ma dovevano sempre essere corredati di qualcosa di plausibile e, a volte, di luoghi e nomi precisi. Non che suo marito le facesse interrogatori in tal senso, ma era naturale parlarne a volte, se non altro per interessarlo al suo lavoro e lui stesso, pur discreto, capitava che le chiedesse qualcosa. 
In fondo l'aveva conosciuta che era già un'attrice nota, soprattutto in televisione, e lui stesso lavorava in quel mondo creativo dunque ne conosceva ogni aspetto.
Era giunta a Brignoles, ma non andò in centro, prese per una strada che portava verso la campagna, una di quelle a due corsie che attraversavano per chilometri la Provenza. Questa portava a Le Val, un piccolo centro a pochi chilometri da Brignoles, ma dopo poco l'auto girò a destra per una strada non asfaltata ma imbrecciata di bianco e si fermò quasi subito in uno slargo alla sua destra dove già era un'auto di grossa cilindrata ferma.
Un uomo vistala arrivare ne scese e si appoggiò all'auto accendendosi una sigaretta.
Era fra i 40 e i 50 anni, di corporatura massiccia, con occhiali scuri, vestito con un completo in giacca e cravatta.
"Salve, è puntuale." Le disse con un tono in cui si poteva sentire una sfumatura ironica.
Lei tesissima: "Hanno mandato lei?"
"Vuole parlare in macchina?" Le chiese l'uomo senza rispondere alla domanda di lei.
"No, qui non ci sente nessuno." - Rispose lei, restando in piedi nel suo tubino scuro che le fasciava la bella figura sottile e nel dirlo girò lo sguardo intorno nella piazzola erbosa dove si erano fermati: un cipresso e alcuni alberi rendevano il posto ameno e discreto ad un tempo, mentre in lontananza faceva da sfondo un pezzo della A8 che si intravedeva e, più dappresso, degli orti.
"Hanno mandato me perché la faccenda va chiusa."
Lei ebbe un brivido ma chiese: "Come?"
"Come lo sappiamo noi. Lei deve fare solo quello che le diremo e dovrà farlo come diremo." E calcò sulla parola "come".
Lei era ora impaurita. "Ma... Cosa pensate di fare?"
"Signora, - le disse con fredda durezza l'uomo - la personalità in gioco non può rischiare, credo che glielo abbia detto nel colloquio che avete avuto all'aria aperta come questo, - e fece un gesto ampio con il braccio e la mano come ad indicare uno spazio libero intorno a loro - dunque lasci fare a noi e sistemeremo la cosa."
"Cosa debbo fare?" Chiese ora obbediente, sollevata in fondo di non doverne sapere nulla.
"Fra una settimana lei andrà a Parigi da sua nonna ammalata."
"Ma mia nonna sta bene... E poi a Parigi c'è mia madre se serve.."
L'uomo fece una smorfia fra l'ironico e lo sprezzante: "Non faccia domande né commenti. Glielo ripeto: lei deve fare quello che le diciamo noi."
"Va bene. - Di nuovo il tono obbediente anche se teso.
"Esattamente fra una settimana da oggi: non prima e non dopo."
"Quanto debbo restare a Parigi?"
"Verrà richiamata, non si preoccupi." Ed ora il sorriso ironico fu più volutamente evidente.
Il colloquio era finito. L'uomo risalì in auto e partì prima di lei, lasciandola lì smarrita e con un senso di vuoto nello stomaco.
Riprese la strada del ritorno non tesa come era all'andata ma con la mente affollata di ricordi e di pensieri che cercava di mettere in ordine.
"Lui", la personalità che non poteva rischiare, nel colloquio all'aperto che era avvenuto al buio, in un'ora tarda, con le auto di scorta poco distanti acquattate nel buio, le aveva detto che era stata una stupida: "Ti sei innamorata del tecnico fonico e gli hai spiattellato tutto! E brava!"
"Non è vero! Non avrei potuto dirgli una cosa del genere!"
"Ah certo! - Aveva proferito lui con sarcasmo. - Altrimenti il vostro romantico amore... Puf!"
"Ha trovato delle foto.."
"E tu perché tenevi "quelle" foto? Per ricordo?" Il tono era duro.
Lei sapeva di aver sbagliato, si era messa in un vicolo cieco da sola. Ma aveva diritto anche lei di vivere un amore pulito e quell'uomo ancora giovane e pulito glielo aveva dato.  

(Il racconto è frutto della fantasia dell'Autrice, ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale)


venerdì 9 giugno 2023

I Racconti di una cattivissima vecchia 15°: "Tre notizie sulla morale dell'Italia di oggi"

 "Tre notizie sulla morale dell'Italia di oggi"


Vi avverto che la vecchia oggi sarà più cattiva del solito.
La prima notizia è atroce e ne abbiamo sentite altre purtroppo in passato: una creaturina tenerissima di 14 mesi è stata dimenticata in auto dal padre "dissociato" dalla realtà che, dimentico di lei, è andato al lavoro lasciandola legata al suo seggiolino nell'auto chiusa.
La bimba è morta. E certo non deve aver fatto una bella morte.
Il copione l'abbiamo già visto e speravamo di non vederlo più dopo il dolore per le creature così morte e lo strazio dei genitori, soprattutto quello, padre o madre, che è sceso dall'auto senza voltarsi indietro.
Speravamo di non vederlo più perché è stata fatta una legge che impone un seggiolino dotato di suono antiabbandono che avvisa il genitore distratto che nel sedile posteriore c'è un amato essere umano.
Questo sventurato padre non l'aveva. Né lui né la madre hanno pensato di comprarlo nonostante la legge lo imponga per i bambini sotto i 4 anni di età.
La cosa è ancora più grave perché questo padre è un Carabiniere.
Inutile infierire ricordando che è proprio lui che dovrebbe controllare gli altri affinché ottemperino alla legge sui seggioloni salva vita ai bambini.
Non posso non essere cattivissima vedendo che l'auto è nuova, costosa, addirittura con l'optional dei finestrini oscurati...
Un Carabiniere di 45 anni che può permettersi un'auto del genere ma non ha il seggiolono salvavita per la sua bambina...
Penso ad un Chirurgo superspecializzato che ha 10 anni di più ma un'auto così non se la può permettere e per avere un SUV, non metalizzato come quello del Carabiniere, ne ha comperato uno usato solo perché non aveva un'auto abbastanza potente per rimorchiare il suo gommone per andarsene in mare, unico svago di una vita stressante...
L'asilo dove il Carabiniere portava ogni mattina la sua bambina era nella cittadella militare dove lavorava, probabilmente a prezzi di favore...
I miei figli non hanno mai avuto strutture nei loro posti di lavoro che gli passassero l'asilo nido, vicino, sicuro e a buon prezzo...

La seconda notizia è di un tizio, pregiudicato per vari reati fra cui lo spaccio, senza arte né parte, che ogni tanto vendeva qualcosa come ambulante, non si sa nemmeno se avesse la licenza visto che l'attività era saltuaria, il quale avrebbe ammazzato la giovane e belloccia nuora davanti ai due piccolissimi nipotini e a circa un chilometro di distanza il genero, giovane anche lui e con figli piccoli perché, pare, volesse vendicare l'onore della famiglia dato che c'erano voci che i due cognati fossero amanti.
"Onore"? Pare che la sera prima il figlio, a cui ha ammazzato la moglie la mattina dopo, avesse litigato con suo padre dicendogli di non dire fesserie e che non c'era nulla di vero in quelle voci malevole.
Ma soprattutto, dico io, non erano affari suoi e, volendo (ma non voleva), al massimo erano affari di suo figlio...
Apprendiamo che questo pregiudicato dal lavoro saltuario ma "uomo che teneva all'onore" prendeva il Reddito di Cittadinanza: questi sono i parassiti che si mantengono con le mie tasse!!!

La terza notizia mostra due persone anziane, lei ancora in forma lui con problemi di diabete, che vivono in macchina perché sfrattati.
Il sentimentalismo da quattro soldi di certe trasmissioni TV della RAI si mobilita presentando il caso come pietoso e mandano i potenti mezzi della RAI!
Viene fuori che stanno così perché la casa è stata messa all'asta. Nessuno spiega a chi si fa prendere da questo sentimentalismo immorale che se la tua casa va all'asta vuol dire che non hai pagato il mutuo, fino a perderla.
Allora potevi venderla se non ce la facevi e con quei soldi ridurre il tuo tenore di vita affittando qualcosa di piccolo, visto che siete in due.
L'altro possibile ed unico caso è che l'hai data in garanzia per avere dei soldi, insomma l'hai ipotecata e le ipoteche come tutti i debiti vanno onorate.
La conferma al mio pensiero pragmatico l'ha data con disarmante sincerità l'uomo della coppia, affatto vittima come pietosamente gli inviati TV volevano far apparire, il quale ha detto che "lui e la moglie se l'erano goduta, avevano girato il mondo, avevano avuto tanti soldi, Società...". Insomma non si è preoccupato minimamente di spiegare per quali errori loro erano ridotti così: nessun imbarazzo, tanto meno nessuna vergogna, manifestando che il pietismo della RAI non era necessario, anzi, ha detto che aveva avuto tanto ed ora poteva anche accettare questa riduzione del suo vivere, dimostrando così la tranquilla irresponsabilità nella quale, probabilmente, erano sempre vissuti fino a ridursi così.
Ma questa gente cade sempre in piedi ed ecco che, di fronte alle telecamere della RAI, la sindaca ha dato loro le chiavi di una casa messa a disposizione dal comune...