mercoledì 11 gennaio 2017

Una Preside parla chiaro per tutti!

Da: TGCOM24 11 GENNAIO 201711:59
A scuola per un giorno e poi torna in congedo, la preside: "Ma perché?"

Padova, istituto tecnico: il titolare di Diritto non fa lezione dal primo giorno di scuola. La supplente si trova il 2 dicembre ma lui la fa saltare rientrando il 23 dicembre e poi sparendo di nuovo

Vince la cattedra di Diritto in un istituto tecnico industriale ma resta assente dal primo giorno di lezione "per motivi familiari". La scuola, il "Severi" di Padova, riesce a trovare una supplente, valida, brava, motivata, solo il 2 dicembre. Ma la deve "licenziare" il 23 dicembre perché il titolare rientra. Per chiedere di nuovo il congedo dal 9 gennaio e lasciare i suoi allievi ancora senza prof. Perché, chiede la preside al docente? "E' una situazione comune in tutte le scuole italiane - spiega la dirigente a Tgcom24. - E' garantita la tutela del lavoratore, non la continuità didattica che è un diritto degli studenti".
La storia viene raccontata sul "Corriere della Sera" proprio attraverso le parole della dirigente scolastica dell'istituto, Nadia Vidale, che scrive una lettera all' "egregio professore" titolare della cattedra chiedendogli semplicemente perché presentarsi per un giorno, far perdere ai ragazzi la supplente faticosamente rintracciata e tornarsene tranquillamente in congedo ancora per "motivi familiari".

La lettera

Egregio professore - scrive la preside -, lei ha avuto la sorte fortunata — tale ha da ritenersi, nella difficile contingenza economica attuale — di avere ottenuto recentemente un posto di lavoro statale: insegnante di Diritto in una bella e grande scuola di una città importante. Data la sua età, forse non se l’aspettava, questa sorpresa. Ma penso che l’abbia gradita, perché ha accettato la proposta. Un motivo familiare, tuttavia — così si è espresso di fronte agli studenti della nostra classe prima, il 23 dicembre scorsole aveva impedito di assumere servizio. Dal 12 settembre 2016 (primo giorno di scuola), infatti, lei era assente e noi ci siamo impegnati, con mille difficoltà, per trovarle un sostituto. Lei forse non sa, non avendo, nonostante l’età, alcuna esperienza di scuola, che trovare un supplente è difficilissimo: nel suo caso, ci siamo riusciti, finalmente, il 2 dicembre. Abbiamo anche noi avuto una fortuna: quella di trovare una giovane docente, entusiasta e coinvolgente. Gli studenti erano contenti, i genitori confortati.

Ma l’ho licenziata il 22 dicembre: in obbedienza al suo superiore diritto di occupare quel posto, in quanto docente titolare. E, finalmente, il 23 dicembre, il giorno prima delle vacanze di Natale, lei si è presentato alle classi. Professore, io mi impegno a trasmettere le sue parole ai ragazzi e ai loro genitori che, insieme a me, si chiedono: cosa è venuto a fare? Poche ore dopo l’ingresso nella scuola, presentava all’ufficio personale una nuova richiesta di congedo, stavolta dal 9 gennaio 2017.
Noi non ci siamo persi d’animo: la tenacia è una delle virtù della scuola italiana, bellissima e disgraziata. Abbiamo ricominciato, durante le vacanze di Natale, a cercare un nuovo supplente. Perché, come lei — che insegna Diritto — sa bene, non si può richiamare il supplente precedente, per bravo che sia, se il periodo di assenza è stato interrotto dal rientro del titolare, pur se per un giorno soltanto.

I ragazzi avevano trovato un’insegnante volenterosa e capace, contenta di far loro da guida nel cammino.
Lei, professore, è stato qui un solo giorno, per sparire subito. Gli studenti e i loro genitori vorrebbero ora dare almeno un senso al danno ingiusto che hanno subito: nessun insegnante per settimane, poi finalmente un docente bravo, poi finalmente il titolare, poi di nuovo chissà... Ma purtroppo, professore, io non trovo parole per spiegare: vuole dirlo lei, per favore? Cosa ci è venuto a fare, nella nostra scuola, il 23 dicembre?


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La preside a Tgcom24: "Non è un caso isolato né illecito, ma ingiusto" Raggiunta al telefono da Tgcom24 la preside Nadia Vidale è intervenuta durante la Direttissima per spiegare le ragioni della sua denuncia diventata plateale. "E' una lettera che ho scritto agli studenti, ai genitori e al consiglio di classe e poi è finita sulla stampa, dietro mia autorizzazione", ha affermato.

"Ma non voglio sparare contro la persona - ha sottolineato - che agisce così in base a istituti giuridici legittimi. La situazione è ingiusta ma non illecita e frequente in tutte le scuole d'Italia: la tutela del lavoratore è assolutamente garantita, non è alla pari garantito il diritto degli studenti alla continuità didattica, perché a ogni rientro dal congedo dal titolare bisogna cercare un nuovo supplente e non è facile". E alla fine dell'intervista una buona notizia: "Forse abbiamo trovato il supplente".

Plauso e tutta la  mia ammirazione per questa Dirigente Scolastica che, con garbo e  fermezza, ha voluto in questo modo rendere pubblica una delle  varie situazioni difficili in cui la Scuola si trova causa di norme che creano codeste situazioni, ed altre, in cui a rimetterci sono gli studenti e le famiglie, le quali  si rivolgono al Preside credendo in buonafede, non conoscendo Leggi e Regolamenti, che egli NON VOGLIA risolvere situazioni come questa, potendo invece intervenire.
Questo grazie  anche alla  propaganda  che diceva che la Legge  107 sulla renziana  Buona Scuola desse ai Presidi  poteri che in  realtà non hanno affatto,  avendo  essenzialmente  enormi carichi  di lavoro dovuti all'uso del Ministero e dei  Provveditorati  di scaricare  tutto su chi sta  in frontiera. La stupida  propaganda  che ha   definito il  Dirigente Scolastico  uscito dalla  Legge 107:  il "Preside    Sceriffo"! 
Dunque ha fatto  benissimo la  Prof.ssa Nadia Vidale a scoperchiare la pentola, probabilmente stanca di dover spiegare ai genitori la ragione dell'interruzione della continuità didattica e la sua impossibilità ad intervenire richiamando la supplente il cui contratto era stato interrotto dal ripresentarsi del titolare di cattedra in precisi giorni studiati, evidentemente, a tavolino. 
La realtà non è quella che poi la gente scrive nei commenti sotto l'articolo di TGCOM24: "il Ministero lo deve licenziare" (il titolare ad intermittenza)... Giacché il nostro Paese si muove sui binari di Regole imposte e, se il titolare di cattedra si muove all'interno di codeste Regole che gli consentono questo comportamento, il Ministero non può licenziarlo affatto. D'altra parte la Prof.ssa Nadia Vidale lo dice chiaramente che questa situazione non riguarda soltanto la sua Scuola: ma tutte le Scuole di Italia! E non per la Legge 107 di Renzi, bensì per un Decreto Ministeriale (D.M. 13 giugno 2007) che stabilisce codeste Regole in base ad un Combinato Disposto tra il Regolamento delle Supplenze (art. 7) e il Contratto di Lavoro dei Docenti. Leggendo questo art. 7 del Regolamento si capisce perché il Preside ha le mani legate, non potendo più richiamare la supplente gradita agli studenti e perché sarà costretta a ricominciare la farraginosa ricerca di un altro supplente, vista la studiata, ma consentita dalla legge, intermittente presenza del titolare.
Mi astengo dal tediare chi mi legge con la spiegazione di quello che un Preside deve fare ogni volta per richiedere un nuovo supplente! Cose da andare al manicomio! E se sbaglia nel fare il contratto rischia di dover pagare di tasca propria l'intero importo al supplente!
Insomma, chi ha concertato quelle norme ha reso la vita difficile a tanta gente, creando disagi, disservizio e abusi della norma da parte di quei titolari di cattedra che si comportano come il professore di Diritto di cui si parla nell'articolo.