martedì 8 maggio 2012

Da tre a quattro libri...

L'ho già scritto: sono entrata in libreria perché mi mancava "il compagno sul comodino". In realtà mi  ero data alle riletture. Non avendo nulla da leggere avevo sul comodino Euripide: Tutte le tragedie. Non vorrei dare ad intendere che sono una intellettuale, soltanto ognuno di noi ha delle predilezioni ed io amo il teatro. Non solo assistere alle rappresentazioni teatrali, ma ancor di più leggerlo perché nella mente avvengono i migliori allestimenti delle tragedie e delle commedie. Ho iniziato con tutto il Teatro di Shakespeare, poi tutto Pirandello, Ibsen, tutto il teatro greco ecc. ecc. Non tutti gli autori mi piacciono, dunque non ho tutte le opere teatrali indiscriminatamente... Ho solo quelle che mi piacciono. Passa il tempo e non posso tenere tutto in memoria, dunque, quando sono a corto di letture mi attacco a quello che ho in libreria e che ho dimenticato.
Però scorrendo i canali televisivi mi è capitato di vedere la presentazione di tre libri: due da Daria Bignardi, la cui trasmissione non ho mai seguito per intero, solo dei pezzetti se erano interessanti. C'erano Baricco e Franco Antonello. Sul libro scritto per Franco e suo figlio Andrea intorno al loro viaggio d'amore fra padre e figlio non ho avuto dubbi: me lo compero ho pensato. Su Baricco mi sono decisa a comperare Emmaus nonostante io non sia mai riuscita a leggere questo pur celebrato autore. Mi hanno regalato Seta e dopo averci provato con impegno l'ho abbandonato agli inizi e l'ho riciclato regalandolo. Mi è capitato City: stessa cosa. Niente di male. Lo scrittore deve instaurare un legame con il lettore ed ogni legame è diverso: sono due menti che si incontrano e si vede che la mia con Baricco non si incontra. Ma nella breve intervista fatta dalla bella ed intelligente Daria, Baricco ha tirato fuori la sua lontana formazione cattolica e la sua pratica giovanile a quelle che i cattolici chiamano "le opere di carità". Mi ha incuriosito. Una formazione e la successiva trasformazione dovuta all'esperienza mi incuriosiscono sempre. Ho comperato pure Emmaus e lo sto leggendo ora. Certo Baricco ha una prosa originale, non è nelle mie corde, ma questo libro riesco a leggerlo... Già vi ho trovato dei flash-back della mia infanzia: il personaggio di Andrea, che i suoi genitori avevano scambiato per un nome femminile forse per via della "a" finale, come quelli che chiamano le figlie Vania, non sapendo, come scrisse qualcuno, che Vania in Russia ha le palle, è un personaggio che è esistito anche nel mio ricordo flash. Non era Andrea detta Andre, ma era una ragazzina con i capelli biondi e lisci, appena adolescente, che io bambina errante fuori dalla trattoria di un mio zio in stradine della Roma del centro, seguendo un gruppetto di bambini "stradaroli" che entrarono nell'ingresso di un bagno pubblico, vidi appartarsi con le spalle appiattite al muro e attendere maschietti come lei o più grandi che si alternavano nel prenderla. Scappai via non capendo perché lo facesse, mi sembrò una cosa innaturale, orribile, ma ricordo il suo viso in attesa, desideroso e tranquillo. Gli altri bambini, avvezzi alla strada, mi spiegarono che lo faceva sempre: lo sapevano tutti.
Dunque questi soggetti esistono, siamo nel reale, come reale è l'esperienza raccontata in questo libro da Baricco: continuo la lettura.              
L'altro libro pubblicizzato in TV era quello di Massimo Gramellini: ne aveva parlato nella trasmissione "Che tempo che fa" di Fabio Fazio. Anche se non lo aveva svelato si era capito quale sia stata la fine di sua madre. Tutto si avverte e tutto si capisce, ma spesso si nega, come scrive lui stesso nel libro che ho appena finito di leggere: "Pur di non fare i conti con la realtà preferiamo convivere con la finzione, spacciando per autentiche le ricostruzioni ritoccate o distorte su cui basiamo la nostra visione del mondo."  
In particolare conosco persone che hanno fatto questo per tutta la vita quando, arrivate in fondo ad un binario morto, sono giunte ad aver bisogno dello psichiatra.
Io, non so perché, ho sempre voluto affrontare la realtà anche a costo di farmi male: ma è l'unico modo per avere un sicuro equilibrio. Certo, capisco che la paura di soffrire può indurre questa viltà nell'affrontare le verità che non piacciono.
Il quarto libro, l'intruso, mi ha catturato quando ero lì, in libreria, ed aveva la faccia di Carlo Verdone in copertina.

Alice ADSL 7 Mega

Continua la telenovela Telecom. Purtroppo non è colpa nostra se i Servizi in Italia funzionano in questo modo.
L'ostinazione a non riconoscere l'inefficienza trasforma ogni disservizio, che potrebbe anche ritenersi fisiologico,  in un'assurda Via Crucis per l'utente.
Non so se ho capito bene, ma mio marito che è un Fisico mi ha detto che nel filo del telefono passa una frequenza più lenta dell'ADSL, un'onda più lenta, mentre l'ADSL è una portante, fisicamente un'onda, ad alta frequenza. Se non ho capito bene ed ho espresso male i concetti fisici questo è dovuto alla mia assoluta ignoranza in materia, dato che ho dato un solo esame di Fisica all'università ormai tanti, tanti anni fa...
Dunque è questa portante, quest'onda che non ha sufficiente frequenza nel filo del telefono, non quella che dovrebbe,  a non farci più uscire nel WEB dal 1° maggio.
Riesco a raggiungere il mio blog creato con Google Apps, non sempre riesco ad usare tutte le sue funzioni: evidentemente questo canale è funzionante meglio di altri. Riusciamo ad arrivare, provando vari browser, su Google e successivamente sulle news di Google, sulla Google Maps... Ma non se ne parla di aprire i links delle notizie, né, tantomeno, un qualsiasi sito di consultazione o ricerca... A che serve allora Alice 7 Mega?
Questo disservizio c'è già stato a febbraio e, oltre all'impossibilità di ricevere e spedire la posta e tutto il resto, la cosa più fastidiosa in assoluto è stata discutere con operatori del 187 che, ostinatamente, rifiutavano di riconoscere che la linea non c'era. Non so che sistemi di controllo la Telecom metta a disposizione di questi poveretti, probabilmente in buona fede, ma certo quella che vedono sui loro monitor è una realtà virtuale.
Rispettiamo il loro lavoro, ripetiamo che abbiamo molta comprensione, ma che non possono ostinarsi nel dire che quello che non c'è invece c'è. 
Tendono a scaricare sempre la colpa sul sistema interno dell'utente che, nel nostro caso, è stato superverificato senza ombra di dubbio.
Il disservizio di febbraio è emblematico: telefonate defadiganti con il 187, riassunte infine da fax all'800000187 che oggi fanno da promemoria di ciò che ci rispondevano facendoci arrabbiare: vedevano che avevamo 7 Mega quando non avevamo un bel niente!!
Oggi abbiamo come prova la lettera che Telecom ci ha inviato con tanto di scuse riconoscendo che il disservizio c'era e non era una nostra immaginazione.
Non è comunque di grande consolazione che ci accrediteranno euro 70,00 come prescrive il contratto fra Telecom ed i suoi clienti. Preferiremmo pagare ed avere il Servizio, visto che quando chiedemmo la linea ADSL avevamo messo in conto la spesa.
Ora il copione si sta ripetendo in modo identico: la linea non c'è come dovrebbe ma i poveri operatori sui monitor vedono 7 Mega!!