venerdì 18 luglio 2014

Dopo il vergognoso epilogo.. il riassunto

Da: Il Fatto Quotidiano

Bruno Tinti
Ex magistrato, giornalista e scrittore italiano

Caso Ruby, il Csm censura l’unica persona che fa il suo dovere

Personaggi. Annamaria Fiorillo: sostituto procuratore presso la Procura dei minori di Milano. Ingiunge a Giorgia Iafrate di affidare a una comunità la minorenne marocchina Ruby. Giorgia Iafrate: commissario presso la Questura di Milano. Viola le direttive ricevute e affida Ruby alla igienista dentale di B., Nicole Minetti. Pietro Ostuni: capo di gabinetto. “Consiglia” a Giorgia Iafrate di ignorare le direttive di Annamaria Fiorillo. Silvio Berlusconi detto B.: presidente del Consiglio. “Consiglia” a Pietro Ostuni di ingiungere a Giorgia Iafrate di ignorare le direttive di Annamaria Fiorillo. Roberto Maroni: ministro dell’Interno. Afferma pubblicamente che la Polizia aveva affidato Ruby alla Minetti obbedendo alle direttive impartite da Annamaria FiorilloEdmondo Bruti Liberati: procuratore della Repubblica di Milano. Emana un comunicato stampa in cui afferma che l’affidamento di Ruby si è “svolto correttamente”. Monica Frediani: procuratore della Repubblica per i minori di Milano. Vieta ad Annamaria Fiorillo di parlare con i giornalisti per smentire le affermazioni false di Maroni e Bruti Liberati. Consiglio Superiore della Magistratura, detto Csm, composto da membri togati (magistrati nominati dalle correnti) e da membri laici (persone nominate dai partiti). Rifiuta di aprire una pratica a tutela richiesta da Annamaria Fiorillo al fine di smentire le menzogne di Maroni e Bruti Liberati; poi condanna disciplinarmente la stessa per aver spiegato ai giornalisti che Maroni e Bruti Liberati avevano mentito.
Trama della tragicommedia (farsa/tragedia?). La minorenne Ruby è accusata di furto, fermata durante la notte. Si accerta che è senza fissa dimora. Il Pm minorile Fiorillo ordina alla polizia di affidarla a una comunità (così prescrive la legge). Il potente B., probabilmente amante di Ruby, teme che costei lo “sputtani” e “ordina” di consegnarla alla sua fida “igienista dentale”. Ostuni e Iafrate, lieti di compiacere il potente ovvero spaventati da lui, obbediscono. Molti cantastorie raccontano il trionfo del vizio; forte è l’indignazione dei benpensanti. Maroni, compagno di governo di B., spontaneamente o sollecitato, li rassicura con una menzogna: la Polizia ha fatto il suo dovere, obbedendo agli ordini del pm. Bruti Liberati gli fa eco, non si sa se con consapevole menzogna o superficiale accertamento: la Polizia ha agito “correttamente”.
Fiorillo si incazza: mi fanno passare per ignorante o, peggio, serva di B.; chiede al Csm di valutare i fatti e intervenire a sua tutela perché sia chiaro che ella ha fatto il suo dovere, applicando la legge. Il Csm (che di pratiche a tutela ne ha fatte qualche migliaio) si dichiara non competente. Bruti Liberati si guarda bene dal correggere il suo falso comunicato. Fiorillo, abbandonata da tutti e additata come incompetente professionista al pubblico disprezzo, racconta a giornalisti cartacei e televisivi come sono andate le cose.
Bugiardi colposi e dolosi si arrabbiano e il Csm condanna Fiorillo per aver trasgredito all’ordine esplicito del suo capo FredianiPer scaricarsi la coscienza, il Csm affetta virtuosa integrità: condanno perché la legge è legge; ma sento il bisogno di affermare che la vicenda si è svolta così come ha dichiarato Fiorillo. Qualche anno dopo, uno scriba ignoto, indignato per lo strazio arrecato alla virtù e per l’omaggio offerto al vizio, riprende la storia e ne immagina un confortante sviluppo. Annamaria Fiorillo si ricorda della favola del panettiere, del Re di Prussia Federico II e del giudice di Berlino; e presenta un ricorso alla Corte di Cassazione. Racconta che il sostituto procuratore generale che chiese la sua condanna al Csm era Elisabetta Cesqui, personaggio di spicco di Magistratura democratica, di cui Bruti Liberati è stato a lungo presidente ed è vera e propria icona. Sommessamente lamenta che ragioni di opportunità (anche i pm debbono essere e apparire imparziali) avrebbero consigliato di affidare l’accusa a persona meno legata al procuratore di Milano, il cui comunicato stampa sarebbe stato platealmente smentito dalla sua assoluzione.
Invita la Corte a valutare l’incoerenza del Csm che sollecitamente incolpa lei per aver disatteso l’ordine del procuratore dei Minori Frediani; e che però non assume alcuna iniziativa nei confronti del procuratore di Milano Bruti Liberati. Eppure costui non solo ha emesso un comunicato obiettivamente falso (questo sì indice di scarsa professionalità e colpevole ingenuità) ma ha omesso, una volta noti i fatti, di emetterne altro, a correzione del primo, a tutela dell’immagine pubblica e professionale di lei stessa Fiorillo e della Procura dei minori. Ricorda infine che lo stesso Csm (Sezione Disciplinare del Csm n. 52/99) aveva ritenuto “giustificate le dichiarazioni alla stampa, fatte per rispondere ad accuse già pubblicate su una certa testata giornalistica, e che esigevano il diritto di ripristinare la rappresentazione reale del proprio operato, contro rovesciamenti di prospettiva distorti e/o offensivi per sé e/o per l’ufficio giudiziario di appartenenza”. La Corte di Cassazione si rende conto dell’oltraggio patito da Fiorillo e applica l’esimente della legittima difesa: in linguaggio paragiuridico (per l’occasione preso in prestito da Marco Travaglio) scrive in sentenza che mandare impuniti funzionari pavidi o compiacenti e magistrati disattenti ed eccessivamente prudenti, “censurando” l’unica persona che ha fatto il proprio dovere, è un vero schifo.
Oggi, personalmente, mi sento meno garantita dalle Leggi di questo Stato. Sento che vince l'arbitrio.
Mi sento come la magistrato della Procura dei Minori Anna Maria Fiorillo: unica ad essersi comportata secondo regole di legge e l'unica ad essere stata deferita addirittura alla Sezione Disciplinare del CSM.
I due funzionari della Polizia di Stato che NON hanno obbedito alle regole impartite dalla magistrato Fiorillo non risulta che siano stati sottoposti ad alcuna sanzione disciplinare. Ho cercato inutilmente tale notizia.
Avevo qualche speranza di cambiamento... ma sento puzza di altro..
La gente con cui parlo non nutre più alcuna fiducia in nessuno: tutti pensano che chi ha anche un minimo di potere lo usa per vessare gli altri cittadini sicuro dell'impunità... nel caso migliore.. altrimenti mi dicono che è inutile cercare il diritto.. non c'è, e per ottenere quello che dovrebbe essere legale bisogna pagare e ottenerlo per vie traverse... 
Questa accettazione dell'ineluttabile corruzione capillarizzata, questa rinuncia a priori del diritto per paura di ritorsioni, perché chi ha un minimo di potere esce sempre impunito.. io non l'accetto e, nel mio piccolo, l'ho sempre combattuta, fidando nella Legge.
Ora, ricordando il caso del magistrato Fiorillo e alla luce dell'odierno epilogo della vicenda.., sento per quelli come me un incerto futuro.

Berlusconi assolto in Appello

Da: Il Fatto Quotidiano

Leonardo Coen
Giornalista e scrittore
 Berlusconi assolto: rabbia, indignazione, vergogna

Silvio Berlusconi
Che giustizia miserabile quella che ha espresso la scandalosa sentenza della Corte d’Appello di Milano, e che Paese sventurato il nostro, dove la democrazia è scippata dai patti del Nazareno. Vi invito a leggere i verbali del processo Ruby, trionfo delle bugie e dell’ipocrisia, soprattutto le intercettazioni che sono la degna colonna sonora della corruzione, della morale sotto i tacchi, di una subcultura che ha reso l’Italia un letamaio. Provo rabbia, indignazione, vergogna: “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”, ripeteva Gino Bartali, ed oggi, guarda l’incrocio del destino, è pure il giorno in cui avrebbe compiuto cent’anni.

Capisco l'amarezza di Coen, ma sembra che le sentenze non si discutano...
L'unica cosa che trovo clamorosa è che con le stesse prove, con le medesime leggi, altri giudici abbiano sentenziato che meritava 7 anni di carcere.
Questo dimostra qualcosa di destabilizzante: che siamo in balìa della discrezionalità dei magistrati e senza garanzia dalle Leggi scritte.
Una giustizia così ondivaga equivale a nessuna Giustizia.
Temo che questo vada a rafforzare il quadro italico dell'arbitrio. Il cittadino, reso suddito inerme, non potendo contare sulla certezza del diritto è in balìa degli umori di chiunque abbia in mano un poco di potere. In questo caso i giudici di turno.
In questa totale assoluzione quello che colpisce di più è l'assoluzione perché "non costituisce reato l'essere andato con una minorenne, giacché non conosceva la sua vera età"!!!
Questa sentenza apre la porta a qualsiasi giustificazione di pedofilia: basta dichiarare di non sapere che la persona con cui si hanno rapporti sessuali è minorenne!
Naturalmente nessuno ha letto la sentenza, ma le notizie che circolano sui media riportano questa dicitura.
Vedo un buio futuro davanti a noi. 
Non mi aspettavo che la sentenza di primo grado venisse confermata, alcune limature potevano esserci... ma arrivare ad una totale assoluzione è sconcertante.
Cosa ne sarà ora dei due funzionari di Polizia che graziosamente hanno consegnato la minore alla Consigliera della Regione Lombardia Nicole Minetti?
Anche loro non hanno commesso alcun illecito?
E i regolamenti a cui si è richiamata la magistrato Fiorillo? Solo noiose note di una pignola?
Così l'Italia continua a dare spettacolo di sé, di come ognuno possa fare quello che gli pare e di come le leggi e i regolamenti, che ci consentono di avere tutti gli stessi diritti (e doveri), siano bellamente ignorati a seconda dell'umore del potere, piccolo o grande, di turno.

L'Italia e i rifiuti - II parte: le mie considerazioni

Sono costretta a dividere il post in 2 parti per problemi di html che lo rendono graficamente illeggibile. La II parte contiene soltanto il mio commento.


Se la situazione a livello governativo è questa, se l'organismo che, a livello nazionale, deve occuparsi del controllo di tutto il sistema di smaltimento dei rifiuti è in queste condizioni, come stupirsi di quello che avviene in un paesone di mezza montagna come Rocca Priora RM?
Non c'è alcuna speranza per i cittadini: dovranno pagare la TARI quelli iscritti a ruolo e chi ha case abusivamente costruite o ampliate non pagherà affatto, o pagherà di meno, ma avrà lo stesso il servizio a discapito di coloro iscritti nei ruoli del comune e perfettamente in regola con i metri quadrati delle abitazioni i quali, a 17 giorni dall'avvio pubblicizzato della raccolta differenziata, ancora non hanno l'occorrente per attuarla.

Il "pesce puzza sempre dalla testa", il "difetto sta sempre nel manico": se il governo non ha rinnovato neppure l'appalto per il sistema di controllo su base nazionale, come fare le pulci ad un piccolo comune che ha dato un appalto, anche con il contributo economico della Provincia di Roma, ad una Società, la SARIM, che sta dimostrando di non essere in grado di espletare il Servizio per il quale è stata scelta rispetto ad altri concorrenti e per il quale viene profumatamente pagata?
I cittadini ricevono risposte cortesi e promesse che non vengono assolte.
Il rappresentante della SARIM dice che il comune ha fornito elenchi degli utenti iscritti a ruolo sbagliati.
Alla mia domanda: "Ma lei ha la possibilità di riscontrare a chi avete consegnato il kit dei bidoni per la differenziata con codesti elenchi?"
La risposta è: "Sì, ho l'elenco delle firme."
Approfondendo però si scopre che l'elenco delle firme riguarda soltanto il ritiro del SOLO BIDONE COLOR MARRONE per l'organico, che la maggior parte dell'utenza è andata a ritirare di persona presso un chiosco allestito allo scopo in centro paese. 
"Ma, Dott. Angelo, - obietto - il problema non è quel ritiro, ma la consegna porta a porta di tutti gli altri bidoni: carta, vetro ecc.. Perché sono questi che mancano a molti utenti, che però sono iscritti nei ruoli della TARI. Di queste consegne dovevate avere la firma, perché sono questi che si sono rivelati  insufficienti. Così non c'è alcun riscontro."
Chiedo inoltre se questa consegna porta a porta deficitaria è stata pagata essendo compresa nell'appalto. Comincia a configurarsi qualche problema di natura legale allora...
Chiedo se nell'appalto è previsto che gli addetti al ritiro dei rifiuti debbano raccogliere eventuali rifiuti fuoriusciti dai sacchi della plastica, per i quali non sono previsti bidoni, a causa degli animali o delle intemperie qualora li lacerassero.
Il Dott. Angelo è gentile, ma in evidente difficoltà.
Il Comune cosa sta facendo? Non si sa.
La gente mi informa che il vetro non viene ritirato perché ha saputo che "il macchinario per il vetro è rotto".

Le informazioni passano di bocca in bocca e sono desolanti.

Come avrà fatto il comune di Sabaudia LT insieme alla Società Sangalli a far funzionare tutto bene da subito?


L'Italia e i rifiuti

Dal Sito del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) nasce nel 2009 su iniziativa del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione per permettere l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania.
Il Sistema semplifica le procedure e gli adempimenti riducendo i costi sostenuti dalle imprese e gestisce in modo innovativo ed efficiente un processo complesso e variegato con garanzie di maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione dell'illegalità.
La lotta alla illegalità nel settore dei rifiuti speciali costituisce una priorità del Governo per contrastare il proliferare di azioni e comportamenti non conformi alle regole esistenti e, in particolare, per mettere ordine a un sistema di rilevazione dei dati che sappia facilitare, tra l’altro, i compiti affidati alle autorità di controllo.

È questo il motivo per cui è stato realizzato il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti SISTRI, la cui gestione è stata affidata al Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente.
Nell’ottica di controllare in modo più puntuale la movimentazione dei rifiuti speciali lungo tutta la filiera, viene pienamente ricondotto nel SISTRI il trasporto intermodale e posta particolare enfasi alla fase finale di smaltimento dei rifiuti, con l’utilizzo di sistemi elettronici in grado di dare visibilità al flusso in entrata ed in uscita degli autoveicoli nelle discariche.
Il SISTRI costituisce, quindi, strumento ottimale di una nuova strategia volta a garantire un maggior controllo della movimentazione dei rifiuti speciali.
Con il SISTRI lo Stato intende dare, inoltre, un segnale forte di cambiamento nel modo di gestire il sistema informativo sulla movimentazione dei rifiuti speciali. Da un sistema cartaceo - imperniato sui tre documenti costituiti dal Formulario di identificazione dei rifiuti, Registro di carico e scarico, Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) - si passa a soluzioni tecnologiche avanzate in grado, da un lato, di semplificare le procedure e gli adempimenti con una riduzione dei costi sostenuti dalle imprese e, dall’altro, di gestire in modo innovativo e più efficiente, e in tempo reale, un processo complesso e variegato che comprende tutta la filiera dei rifiuti, con garanzie di maggiore trasparenza e conoscenza.
L’iniziativa si inserisce così anche nell’ambito dell’azione di politica economica che da tempo lo Stato e le Regioni stanno portando avanti nel campo della semplificazione normativa, dell’efficientamento della Pubblica Amministrazione e della riduzione degli oneri amministrativi gravanti sulle imprese.
I vantaggi per lo Stato, derivanti dall’applicazione del SISTRI, saranno quindi molteplici in termini di legalità, prevenzione, trasparenza, efficienza, semplificazione normativa, modernizzazione.
Benefici ricadranno anche sul sistema delle imprese. Una più corretta gestione dei rifiuti avrà, infatti, vantaggi sia in termini di riduzione del danno ambientale, sia di eliminazione di forme di concorrenza sleale tra imprese, con un impatto positivo per tutte quelle che, pur sopportando costi maggiori, operano nel rispetto delle regole.



Dal Blog di Beppe Grillo

Sistri, il governo ammette le difficoltà del sistema di tracciabilità dei rifiuti, ma non affronta il problema principale: il nuovo appalto, che poi è la questione principale in questa fase.
Emerge dalla risposta del sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo all'interrogazione del M5S alla Camera a firma della deputata Patrizia Terzoni (Commissione Ambiente).
In sostanza, il ministero ha ammesso di aver ridotto la platea delle aziende, di aver semplificato alcuni strumenti - tipo l'eliminazione della chiavetta token -ma non riesce ad agire sul nuovo appalto.
"Il tema centrale è questo - ha ribattuto in Aula la deputata Patrizia Terzoni - avete rinnovato o no il contratto con Selex? Il contratto scade a novembre e doveva essere rinnovato o disdetto 24 mesi fa. Due sono le cose: o è stato rinnovato, e allora dobbiamo conoscerne modalità e termini, oppure è stato disdetto, e allora dobbiamo sapere se il ministero sta provvedendo a creare un'alternativa. Questo è il quesito fondamentale, e a questo non abbiamo mai avuto risposte".
Quando abbiamo depositato l'interrogazione non era stato ancora pubblicato il verbale di collaudo, avvenuto pochi giorni fa nonostante fosse stato prodotto a dicembre 2013.
Ma nel verbale non ci sono garanzie per la funzionalità del sistema.Apprendiamo che gli utenti sono solo 6mila comprese le 1500 aziende volontarie invece dei 14 mila ipotizzati inizialmente. Le tecnologie rimangono anacronistiche e obsolete lasciando spazio a contraffazioni e aggiramenti. La fondamentale tracciabilità dei rifiuti italiani continuerà ancora a dipendere da questo sistema messo su dalla Selex?
Sappiamo che il governo sta vendendo i gioielli di famiglia e tra questi c'è anche Finmeccanica. Siamo consapevoli del valore di un contratto come questo del Sistri durante una trattativa. Ma vogliamo ricordare che mentre il governo gioca a ping pong con le interrogazioni parlamentari, rispondendo senza mai essere esauriente, fuori le aziende anche quest'anno hanno pagato il contributo al Sistri, proprio il giorno in cui veniva arrestato l'ex presidente e ad di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini per corruzione in relazione anche ai subappalti dello stesso Sistri.

Riporto uno dei commenti sotto il post del sito di Beppe Grillo - Parlamento - Camera




Fatta la legge trovato l'inganno, sono certo che la tracciabilità dei rifiuti è un elemento importante per fare trasparenza, se il SISTRI risulta troppo complicato andrebbe perfezionato e reso praticabile, forse è stato volutamente prodotto ingarbugliato e burocrate, per dare ancora tempo alle cosche che lucrano sui rifiuti con il consenso - assenso della mala politica, al fine di non distruggere questo grande business regalato alle famiglie malavitose in cambio dei soliti voti.... La tracciabilità è necessaria se vogliamo stroncarli dai loro sporchi giochetti, non c'è nessuna certezza e ancora non si conoscono i dati reali delle tonnellate di mondezza che girano in Italia, intanto il 2012 è passato e le percentuali di raccolta differenziata ci sottopongono ad ulteriori sanzioni europee che pagheremo comodamente nelle nostre bollette, già salatissime, questo è un altro disservizio voluto e studiato a tavolino, vogliamo pagare solo quanto è giusto ed avere una raccolta differenziata degna di una civiltà moderna.

Sono costretta a dividere il post in 2 parti per problemi di html che lo rendono graficamente illeggibile. La II parte contiene soltanto il mio commento.