mercoledì 11 ottobre 2017

Terrazzo, balcone, giardino

Ho iniziato con un terrazzo.
La mia prima casa di sposa aveva un grande terrazzo che girava tutto intorno al piccolo appartamento in affitto, composto di due camere, cucina e bagno.
A dire il vero su quel terrazzo il giardiniere era mio marito, non avendo io molto tempo fra una nascita e l'altra.
Per lui era un'evasione, un hobby, quando tornava dal lavoro.
Coltivava delle rose bellissime in cassette abbastanza grandi. Ricordo in particolare una rosa giallo tenue, che aveva un profumo meraviglioso.



Il terrazzo: sono visibili alcuni vasi e...un fiorellino di bambina spaventata da un'ape che svolazzava là intorno..
Quando cambiammo casa, un'altra in affitto, avemmo uno spazio interno più grande ma solo due piccoli balconi, in parte in muratura, dunque che potevano ospitare solo pochi vasi e piccoli.
Fu una grossa perdita, anche economica, dover lasciare lì le cassette grandi che ospitavano le bellissime rose. Essendo la palazzina di proprietà di una Società Immobiliare che la destinava soltanto all'affitto, non potemmo conoscere gli affittuari che sarebbero subentrati a noi, e nemmeno quando la Società avrebbe rilocato l'immobile: dunque non potemmo trattare con nessuno il lascito forzoso delle nostre cassette con le rose..
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Rincospermum o falso gelsomino

La nostra prima casa di proprietà aveva invece un bel balcone. Mio marito ricominciò il suo hobby facendo crescere una bella pianta di rincospermo intorno a degli archi creati ad hoc piegando dei tubolari di plastica.
Una mattina, aprendo una delle portefinestra che dava sul balcone, trovammo la bellissima pianta rampicante che era tutta diventata bianco latte: foglie e rami compresi.
L'enigma fu presto svelato: bestie umane dai piani superiori avevano versato dell'acido muriatico per lavare i loro balconi..
Queste ed altre manifestazioni di bestialità quasi quotidiane ci convinsero a scegliere una casa unifamiliare con un giardino e, per ovvie ragioni economiche, non poteva essere in città, prerogativa da ricchi, dunque ci spostammo appena fuori da essa.
Il giardino fu il primo dei tre che abbiamo creato nella nostra vita:



Camelie e abete
Eravamo partiti da questo:
Primi tentativi di aiuole

Per arrivare, oltre alle immagini sopra pubblicate, a questo:




Ormai anziani ci siamo regalati una villetta al mare.
Avevo una gran voglia di bougainvillea, dato che quelle che avevo nel balcone in città, trasferite nella villa unifamiliare in campagna, non erano sopravvissute al freddo essendo un luogo di alta collina.
Al mare, nel piccolo giardino, il secondo della mia vita, ne piantai 4 di 4 qualità diverse: in pochi anni ne sono morte 3 e l'unica rimasta è diventata un mostro.

La bougainvillea superstite e le mie amiche storiche

Da pochi anni sto costruendo il terzo giardino, sempre al mare, dove la qualità delle piante è ancora diversa: