venerdì 20 aprile 2018

Trattativa Stato-Mafia: ATTENTI ALLE DATE!

Trattativa Stato Mafia | Che cos'è | Sentenza | Condanne

Trattativa Stato Mafia | Che cos'è | Sentenza | Condanne

20 aprile 2018 Lo Stato ha trattato con la Mafia per fermare le bombe: i protagonisti del "grande ricatto"

La sentenza della corte d’assise di Palermo dopo 5 anni di processo alla Trattativa Stato Mafia. Condannati a 12 anni l'ex generale dei Ros Mario Mori e l'ex senatore Marcello Dell'Utri, 8 anni anche al testimone chiave Massimo Ciancimino. Condannato a 28 anni Bagarella, assolto l'ex ministro Mancino

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Per i particolari leggete l'articolo o altri su altre testate giornalistiche che riportano questa conclusione della Corte d'Assise. Ci saranno, poi, l'Appello e la Cassazione: come sempre.
Ho letto vari articoli e debbo dire che nessuno ha chiarito alcune mie perplessità. 
Prima fra tutte il far risalire la responsabilità della trattativa Stato-Mafia a Berlusconi tramite Dell'Utri. Non ci siamo con le date e potete controllare dove volete ma le date sono queste:
Andreotti è Capo del Governo dal 13 aprile del 1991 al 24 aprile del 1992.
Lo era stato precedentemente dal 1989 al 1991.
Tutti sanno che la sua corrente era forte per i voti che gli garantiva Salvo Lima in Sicilia.
Erano voti veicolati dalla Mafia.
La Mafia chiedeva in cambio di poter agire tranquilla nei suoi sporchi affari. Il potere politico garantiva.
Una cosa orrenda, giacché lo Stato deve garantire gli onesti i quali, al contrario, erano lasciati in balìa del pizzo nelle loro attività produttive.
Ma torniamo al governo Andreotti 1991-1992.
Vice Presidente e Ministro della Giustizia era Claudio Martelli.
Le voci sulla connivenza di Andreotti con la Mafia sono sempre più pressanti. Egli è di nuovo al potere dal 1989 con due governi di seguito. Tira i remi in barca con le garanzie ai mafiosi e il risultato è: 12 marzo 1992 Omicidio di Salvo Lima Mondello (Palermo) 
24 aprile del 1992 Andreotti si dimette finisce il suo governo dunque anche le garanzie per la Mafia.
23 maggio 1992 Strage di Capaci (PA)  muore Falcone
Martelli aveva chiamato a Roma Falcone a dirigere la sezione Affari Penali del Ministero.
Subentra Amato il 28 giugno 1992
Martelli continuerà a fare il Ministro della Giustizia anche in questo governo. 19 luglio 1992 Strage di via D'Amelio Palermo muore Paolo Borsellino
17 settembre 1992 Omicidio di Ignazio Salvo Santa Flavia (PA). Ignazio Salvo era strettamente legato a Lima.
22 aprile 1993 termina il governo Amato.

29 aprile 1993 -13 gennio 1994 Governo Ciampi. Ministro dell'Interno Nicola Mancino, Ministro della Giustizia Giovanni Conso, che era subentrato in questa carica a Martelli durante il governo Amato il 12 febbraio 1993 e lo sarà ancora nel governo Ciampi, durante il quale avverranno i seguenti fatti:

14 maggio 1993 Fallito attentato di via Fauro Roma 
27 maggio 1993 Strage di via dei Georgofili Firenze 
27 luglio 1993 Strage di via Palestro Milano 
28 luglio 1993 Autobomba a San Giovanni in Laterano Roma 
28 luglio 1993 Autobomba a San Giorgio in Velabro Roma

La Mafia, rimasta senza coperture politiche ha ucciso Lima, poi Ignazio Salvo, anelli di congiunzione con chi governa, ed ora cerca con la sua voce feroce nuovi interlocutori: troverà una trattativa per far smettere le stragi.
E' credibile che Ufficiali dei Carabinieri prendessero una simile iniziativa da soli? Senza l'input di una figura politica istituzionale?
Con quali garanzie?
Oggi il Tribunale ha detto che non è stato il Ministro dell'Interno del Governo Ciampi, Nicola Mancino. Eppure le stragi hanno le date pubblicate sopra.
Perché Giovanni Conso allentò il 41bis in quel periodo?
Lo scrissero tutti i giornali in un'alea di dubbio.


Conso e la polemica sul 41 bis 3 agosto 2015 "Il Secolo D'Italia" sulla morte di Giovanni Conso.

Nel marzo ’93, a un anno dalla strage di Capaci, destò molto clamore la decisione di Conso, all’epoca Guardasigilli, di non rinnovare il 41 bis a circa 300 mafiosi sottoposti a carcere duro. In seguito, davanti alla Commissione parlamentare antimafia e alla procura di Palermo che lo interrogheranno, dirà che si trattò di una scelta assunta in totale autonomia e non concordata con nessuno per indurre Cosa Nostra a smettere con le stragi. Il 3 febbraio scorso, citato a deporre al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, Conso non si era presentato per motivi di salute.
Giovanni Conso con Ciampi

Rivediamo le date: nel marzo 1993 siamo sotto il governo Amato e Conso è subentrato a Martelli come Ministro della Giustizia il 12 febbraio 1993.
Ora come si possa addebitare tale trattativa a Berlusconi, che arriverà al governo soltanto l'11 maggio 1994,  proprio non lo capisco. Berlusconi durerà fino al 17 gennaio 1995!
Sembra quello che arriva a cose fatte e gli lasciano il cerino in mano!
Tornerà al governo soltanto nel 2001 e fino al 2005, poi 2005-2006, infine 2008-2011.
Che la Mafia abbia cercato contatti anche con lui quando subentrò a chi aveva vissuto quella stagione stragista 1992-1993 è sicuro. Tramite Dell'Utri, è possibile, ma per protezione futura, dato che il patto per le stragi era precedente.

STANDA NEL MIRINO, RAFFICA DI ATTENTATI

Luglio 1994 "La Repubblica"
ROMA - Una notte e un giorno di fuochi. Attentati incendiari a raffica in sei città, compresa proprio Milano: è stato un attacco in piena regola alla Standa, la catena di supermercati che appartiene al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. A Roma, Firenze, Modena, Brescia e Trento, con le stesse modalità e spesso negli stessi reparti, scatolette collegate a rudimentali ma efficaci congegni hanno portato il fuoco nei grandi magazzini. I danni sono contenuti, tranne che a Modena. A Milano, lo vedremo, cambia qualcosa. Ciò che brucia adesso è altro. E' il movente oscuro,

Il movente è invece chiarissimo. Berlusconi dovette soggiacere pure ad avere un mafioso in casa facendolo passare per stalliere: Mangano.

Vittorio Mangano (Palermo18 agosto 1940 – Palermo23 luglio 2000) è stato un mafioso italiano pluriomicida legato a Cosa Nostra conosciuto con il soprannome de «lo stalliere di Arcore», data l'attività che svolgeva presso la villa brianzola di Silvio Berlusconi. Fu definito da Paolo Borsellino una delle «teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel Nord Italia»

Berlusconi di certo non è un angelo, ma ognuno deve prendersi le sue responsabilità e non scaricare le proprie su colui che tanto di colpe ne ha già tante, quindi una più una meno è uguale. 
Le date smentiscono certe ricostruzioni di comodo e, anche se Mancino è stato scagionato, Di Matteo  dovrebbe ricordarsi molto bene quando chiese che non venissero cancellate le registrazioni con l'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, invece, furono distrutte.

1 giugno 2016 www.antimafiaduemila.com
Il Corriere scrive dei controlli sull'esistenza di copie dei colloqui, già distrutti
di Aaron Pettinari
E' una storia senza fine quella delle intercettazioni tra l'ex ministro Nicola Mancino (all'epoca indagato ed oggi imputato al processo trattativa Stato-mafia) e l'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano (all'epoca ancora al Quirinale). L'Ispettorato del ministero della Giustizia è tornato, per l'ennesima volta, a chiedere chiarimenti ai pm titolari dell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia predisponendo anche verifiche tecniche. A dare la notizia, oggi, è stato il Corriere della Sera e ambienti del ministero
SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANA

AUDIZIONE DELL’AVVOCATO NICOLA MANCINO, SUI GRANDI DELITTI E LE STRAGI DI MAFIA DEGLI ANNI 1992-1993, IN QUALITA` DI MINISTRO DELL’INTERNO PRO TEMPORE 60ª seduta: lunedı` 8 novembre 2010

Senato della Repubblica Camera dei deputati –2– Commissione antimafia 58º Res. Sten. (8 novembre 2010)

l’onorevole Mancino viene  ascoltato in libera audizione nella sua qualita` di ministro dell’interno pro tempore, dal primo luglio del 1992 al 19 aprile del 1994.

Incontro tra Mancino e Borsellino. Faccio un passo indietro per parlare del presunto incontro, del quale ancora si discute, tra l’allora ministro dell’interno e il giudice Borsellino, il giorno del suo insediamento al Viminale, appunto il primo luglio 1992. Ho sempre sostenuto di non avere mai incontrato il predetto magistrato, ne´ quel giorno e neppure successivamente. Intanto, escludo perentoriamente di avere avuto con lui un colloquio; se presente nel lungo e largo corridoio antistante il mio ufficio al Viminale, fra le centinaia di persone presenti quel pomeriggio per salutarmi e augurarmi buon lavoro, avro` anche potuto stringergli la mano, come avvenne con molti a me ignoti dei non pochi presenti (c’era ressa nel corridoio). Era mai possibile che un magistrato dello spessore del dottor Borsellino, senza appuntamento, senza conoscermi – anch’io, fisicamente, non lo conoscevo –, con la ressa formatasi all’ingresso del mio ufficio, potesse essere venuto, proprio il giorno del mio insediamento, per comunicarmi che egli era dell’avviso di evitare trattative tra Stato e mafia? La domanda e`: antecedentemente al primo luglio 1992 c’erano trattative? Eppure si e` sostenuto, e ancora si sostiene, che nell’agenda rossa di quel magistrato fosse annotato l’appuntamento con il «ministro Mancino». Si da` il caso che nella mia agenda, alla pagina comprendente il giorno del primo luglio, non fosse contenuta nessuna annotazione di incontro con il dottor Borsellino (conservo le agende dal 1990 ad oggi e sono in grado, a richiesta, di esibirle all’onorevole Commissione, come del resto faccio adesso, mostrandovi quella riferita all’anno 1992). Onorevole Presidente, dall’agenda si evince che il giorno 30 giugno 1992, non avendo ancora preso possesso della funzione ministeriale, incontro alle ore 20,30 il professor Galloni e che il primo luglio non e` riportata nessuna annotazione in assoluto. E` un’agenda, fra le tante, che conservo.

Rita Coltellese *** Scrivere: Trattativa Stato Mafia