mercoledì 14 maggio 2014

L'Italia paralizzata

In questo post di cui riporto data e titolo:

giovedì 20 marzo 2014 David-Matteo contro Golia-Sistema Italia

scrivevo delle difficoltà che il decisionismo coraggioso di Matteo Renzi incontra in una Italia ridotta ad una melmosa palude e, fra gli innumerevoli mali, riportavo l'esempio documentato dell'ottenimento dei Servizi più elementari in un Paese che vuol dirsi sviluppato. L'esempio che portavo era quello di una semplice richiesta di linea telefonica fissa a Telecom. Un vero calvario assurdo. Se volete potete leggere lo svolgimento di codesta via crucis nel post sopra riportato ed ora pubblico l'ultima lettera che l'utente ha ricevuto da Telecom, qualcosa che non può che far ridere, ma sul serio, perché ogni limite di logica e senso della realtà è stato largamente superato:


Se non si legge bene spiego: l'utente riceve a maggio 2014 una lettera in cui gli si chiede di dettagliare non si sa bene cosa in quanto il poveretto ha compiuto tutti gli atti amministrativi richiesti da Telecom per avere un telefono fisso fin da dicembre 2013!!!
Ora, a maggio 2014, gli si chiede di "tornare a scrivere dettagliando ulteriormente la problematica riscontrata" !!!!
Nel sottostante post, di cui pubblico qui sotto solo data e titolo, riportavo i termini legislativi entro i quali Telecom si deve muovere ma che, è evidente, non ritiene di dover rispettare, perché siamo in "palude" e nella palude tutto è fermo; gli apparati burocratici, che esistono solo per sé stessi ignorando i diritti e gli interessi del cittadino, paralizzano il Paese, sia che siano totalmente o parzialmente sotto il controllo dello Stato, sia che godano di particolari concessioni da parte di esso:

giovedì 17 aprile 2014 -Telecom recidiva

Tutto si traduce in volumi di carta inutile e dispendiosa per l'utente ma anche per la stessa Telecom. Cosa mai dovrà
dettagliare chi ha richiesto una linea telefonica che è stata annullata dalla stessa Telecom "perché il Servizio Tecnico doveva mettere dei pali"?! Informazione che l'utente ha ricevuto da una degli innumerevoli "consulenti" che ha contattato sul 187! Il poveretto si è visto poi recapitare una lettera (pubblicata nel post del 20 marzo 2014) in cui lo si informava dell'annullamento e contemporaneamente gli si chiedeva: "Ma la vuoi ancora la linea telefonica?". 
Uno dei personaggi creati da quel genio che è Corrado Guzzanti, "Lorenzo", direbbe: "Ma che me stai a pijà per cu'?"

No, Telecom queste cose le scrive sul serio!!!
Ribadito che il telefono certo che lo vuole, il malcapitato utente lo fa sapere sia a voce che per scritto sul sito on-line del 187.
Invia anche dei fax riassumendo la situazione all'800000187: gli telefonano dicendo che ora c'è un altro motivo per cui Telecom non può dargli la linea telefonica, il numero civico s.n.c.!
Follia pura! Il cittadino fa presente che il Comune deve ancora assegnare il numero civico ma quel s.n.c. non ha impedito ad ENEL ed Acqua Latina (sia pure con difficoltà burocratiche che vi risparmiamo NON dovute al s.n.c.) di allacciare i Servizi che gestiscono. Comunica che, con ogni evidenza, basandosi sull'abitazione che precede la sua nella via, il suo numero sarà 25: quello che precede essendo 23 e dopo non esistendo altra costruzione fino all'incrocio con altra via.  Ma Telecom non può accettare: il numero civico deve essere assegnato dal Comune!
Lo sanno anche i bambini che è così ma in Italia hanno il telefono anche abitazioni che hanno l'indirizzo seguito da s.n.c., dunque?
Dunque è un'altra scusa, assurda, insultante per l'intelligenza di chiunque.
Prima di concludere questo esempio di "palude" dovuta all'arroganza folle degli italici Apparati o Carrozzoni, chiamateli come volete, faccio notare che nella lettera che qui pubblico si parla di un contatto del giorno 6 maggio 2014 MAI AVVENUTO, essendo l'ultimo contatto dell'utente con Telecom un suo fax del 5 maggio 2014 a seguito della telefonata dello stesso giorno effettuata da Telecom all'aspirante utente in cui comunicava che "non si può mettere la linea telefonica senza l'assegnazione del numero civico da parte del comune"
Ebbene, il 9 maggio 2014 il Comune ha assegnato il numero civico che, naturalmente, è 25, ma l'utente non ha chiamato Telecom né sul 187 a voce, né sul 187 on-line, né sul 187 via fax: ha portato tutto dall'avvocato della Federconsumatori e attende che sia applicata la Legge.
Ma può un Paese che non è la Somalia, o la Libia, far perdere tempo, pensieri e produrre scartoffie su scartoffie per una semplice linea telefonica fissa?
E se l'utente doveva avviare un'attività produttiva?
Può essere accettabile questa PARALISI?
Paralisi che si avverte in tanti altri settori del Paese, in cui ogni elementare diritto viene violato ed il ricorso ai tribunali diventa allora inevitabile ingolfando il lavoro dei giudici.
Povero Matteo, che impresa titanica ti sei assunto: ma sei davvero la nostra ultima speranza!  

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