domenica 2 agosto 2015

E la chiamano "linea dura"...

Da: Il Messaggero

Immigrati e guerriglia urbana al Pigneto, scatta la linea dura del Prefetto «Per i pusher espulsione immediata»
di Lorenzo De Cicco

Espulsione immediata. Subito fuori dall'Italia gli spacciatori stranieri. A partire da quelli che mercoledì notte hanno aggredito 3 carabinieri durante un controllo anti-droga al Pigneto. Il prefetto Franco Gabrielli sceglie la linea dura. Il tema della sicurezza, a Palazzo Valentini, viene inquadrato come una priorità. L'escalation di tensioni nelle periferie in mano al racket dello spaccio, dal Pigneto a Tor Bella Monaca, esigono risposte chiare e soprattutto veloci. Ecco perché, è il ragionamento del prefetto, per i pusher colti in flagrante e arrestati non si possono aspettare i tempi della giustizia italiana.
LA NORMATIVA
Le leggi in materia di espulsione parlano chiaro: quando sussistono «motivi di ordine pubblico o di sicurezza» il provvedimento di allontanamento può essere disposto dal prefetto «autonomamente» o su segnalazione di un qualunque organo di polizia (anche se nella prassi è il questore l'unica autorità a farlo). Nel caso in cui lo straniero venga identificato come «membro di una organizzazione mafiosa o di criminalità organizzata», l'espulsione è eseguita «con accompagnamento coatto alla frontiera». Dopodiché scatta in automatico il divieto di tornare in Italia per un periodo che va dai 3 ai 5 anni.
Mi si consenta l'ironia, sempre valida come rifugio di fronte all'assurdo, ma la chiamano "linea dura"?
Gente che vive nel nostro Paese senza poter dimostrare di avere mezzi di sussistenza, che delinque, che aggredisce le Forze dell'Ordine, se viene espulsa vuol dire che si applica la "linea dura"? E questa supposta "linea dura" prevede che il soggetto non possa tornare in Italia per minimo 3 anni fino a 5? Ma cosa deve tornare a fare uno che spacciava e aggrediva le nostre Forze dell'Ordine? Interdirgli per sempre l'ingresso è troppo duro per i nostri legiferatori'?
Ma cosa è successo a questo Paese negli ultimi anni? Quali forze politiche, spinte da quale pubblica opinione, hanno allentato le norme fino a questo punto?
Forse l'ho già scritto in qualche post tempo fa, ma posso portare la mia esperienza di lavoro: per 10 lunghi anni, se non ricordo male dal 1990, mi sono occupata anche di un Accordo Culturale fra il nostro Paese e l'allora Repubblica Cecoslovacca. Era un accordo fra due Atenei, uno italiano ed uno cecoslovacco, che prevedeva fra l'altro scambi di studiosi. Quando i cecoslovacchi venivano in Italia io mi dovevo occupare di tutta una serie di pratiche amministrative per il loro soggiorno. La prima cosa da fare era avvertire la Questura del loro arrivo per fargli avere per tempo il permesso di soggiorno che, per essere ottenuto, prevedeva la dimostrazione documentale che avevano, oltre alla motivazione di studio data dall'Accordo sottoscritto dai due Rettori degli Atenei interessati, anche la copertura finanziaria che garantisse la loro sussistenza sul nostro suolo, anche se per brevi periodi.
Dunque, siamo passati da farraginose pratiche burocratiche imposte anche a chi veniva qui con valide motivazioni di studio, all'arrembaggio di un Paese invaso senza controllo se non a posteriori e dopo estreme conseguenze.
Interessante sarebbe sapere quali strumenti hanno i nostri Funzionari di Polizia per accompagnare alla frontiera gli spacciatori africani e quanto questo accompagnamento ci costa per ogni persona "accompagnata". Mi chiedo altresì, qualora si riesca ad individuare la nazionalità dello spacciatore, se si possa accompagnarlo semplicemente presso l'Ambasciata del suo Paese o presso il suo Consolato affinché provveda il suo Stato di appartenenza alle spese di rimpatrio.  Sarebbe il caso, qualora non sia stato fatto, di provvedere a protocolli fra il nostro Stato e quelli di provenienza di questi africani affinché non sia sempre il contribuente italiano a pagare. Anche se prevedo furbe resistenze da parte di codesti Stati.