mercoledì 12 marzo 2014

Beppe Grillo e l'Unione di Italia

Con un post sul suo blog dal titolo:

E se domani... Grillo ha scatenato un fiume di polemiche e, a casa mia, l'indignazione di mio marito che ha detto cose pesanti su Beppe Grillo "che vuole distruggere l'Unità d'Italia come la Lega Nord". Nell'immediatezza della notizia data dal telegiornale ho provato a replicare: "Forse lo ha detto perché guarda cosa sono diventate le Regioni... dei buchi neri di spesa e di ruberie.." Ma non mi ha fatto nemmeno continuare perché la sua ira si è abbattuta anche su di me che ho votato per il suo Movimento, e non c'è stata possibilità di ascolto da parte sua. Sono solo riuscita a dire: "Questo è il telegiornale, mi riservo di leggere quello che realmente ha scritto sul suo blog" 

Ed ecco cosa ha scritto sul suo blog Beppe Grillo:

"Le regioni attuali sono solo fumo negli occhi, poltronifici, uso e abuso di soldi pubblici che sfuggono al controllo del cittadino. Una pura rappresentazione senza significato."



Ebbene, mi sono trovata perfettamente d'accordo con queste parole. Anche alla luce della deludente constatazione che il candidato Consigliere per il Parlamento Regionale del Lazio a 5 Stelle, Davide Barillari, da me conosciuto in campagna elettorale e che mi aveva fatto un'ottima impressione, anche più di Carla Ruocco e Paola Taverna presenti anche loro alla riunione, si è rivelato il contrario di ciò che quel giorno aveva detto: "Noi non siamo niente senza voi cittadini, abbiamo bisogno di voi, dei vostri suggerimenti per governare insieme."
Ho posto lui solo due questioni: 
1 - quella di una farraginosa ed insensata burocrazia che impone al cittadino che possiede un terreno in alcune zone del Lazio un costosissimo, lungo nel tempo, iter di permessi per poter entrare a casa propria dalla strada comunale, esistendo fra i terreni privati e la via una cosiddetta "fascia frangivento" di pertinenza regionale;
2 - la prossima Legge Regionale sull'acqua pubblica.
Alla prima questione ha risposto, dopo vari invii sui suoi indirizzi e-mail e infine alla e-mail del Movimento 5 Stelle Lazio, con un breve commento su questo blog sotto il post dedicato al problema. A mio parere bastava presentare una mozione al Consiglio Regionale chiedendo di delegare l'iter ai Comuni con una subdelega: però la sua risposta chiedeva una collaborazione che sarei stata pronta a dare... ma la cosa è finita con un nulla di fatto.
Alla seconda questione non ha risposto affatto, né mi risulta dai comunicati dei Comitati per l'Acqua del Lazio il suo nome per un qualsivoglia interessamento...

Che dire? Ha ragione Beppe Grillo, le Regioni non servono a nulla e dunque neppure il Consigliere a 5 Stelle.


Ecco alcuni dei commenti sotto il post di Beppe Grillo ...........
E se domani...

Ritornando di nuovo vassali di Stati certamente ci ripotrterà ad essere quello che eravamo prima del 1861. Un paese invaso e depredato da altri. In questo momento abbiamo bisogno di essere più Stato, magari con una Dirigenza diversa, che abbia a cuore la Costituzione e la capacità di realizzarLA a partire dal art. 1. Bisogna essere Stato Italia Forte per rigettare tutti i trattati "criminali" come il Fiscal Compact e obbligare la BCE a stampare denaro per gli Stati Membri. Più Stato

Pierluigi 09.03.14 21:28| 
L'Italia e' stata faticosamente riunificata centinaia e centinaia di anni dopo la caduta dell'Impero Romano. Certo che un'Italia cosi' concepita, andrebbe amministrata da uomini onesti, senza macchia e senza paura, uno Stato come questo non ha piu' ragione di esistere, andrebbe rifondato, oppure meglio che si divida prima della sua implosione. In questo modo sopravvivera' solo chi si rimbocchera' le maniche e non quelli che invece sambra facciano di tutto per distruggere quel poco che si puo' ancora salvare.Grazie M5S
devis mandreoli Commentatore certificato 09.03.14 21:13| 
Mi pare che ci sia soltanto la secessione mentale di Grillo dal movimento, ma qualcuno ha chiesto a Grillo se è autorizzato a sparare cazzate ogni giorno. Ma secondo lui chi ha voluto, a parte le migliaia di morti degli eroi risorgimentali a volere l'Italia liberata dal nazifascismo? E sempre secondo questo grande provocatore si può dimenticare tutto? Forse, una cosa è volere uno stato democratico, correttezza e non corruzione, regole chiare e trasparenza della Pubblica Amministrazione e del privato sottaciuto, altra cosa è innescare una possibile divisione del popolo italiano, pericolosissima che ci potrebbe indurre in una guerra civile senza fine. Grillo smettila di dire CAZZATE!
mario scollo 09.03.14 20:11| 
Ecco no, non sono più d'accordo con Beppe Grillo quando scrive che l'Italia: ".. è diventata, un'arlecchinata di popoli, di lingue, di tradizioni che non ha più alcuna ragione di stare insieme..."
No, Beppe, l'Italia ha i dialetti regionali che aveva anche prima dell'Unione, ma la lingua che ci unisce è quella di Dante e della ricchissima Letteratura espressa in questa lingua.

Se poi ti riferisci alle lingue e tradizioni delle centinaia di migliaia di stranieri provenienti ormai da ogni parte del mondo per venire "a cercare fortuna" in questa nostra povera Italia, allora il discorso è diverso e più complesso ma, comunque, la loro presenza non può essere in alcun caso ragione e motivo di spezzare l'Italia in macroregioni come tu suggerisci.
Le macroregioni, che tu suggerisci, avrebbero senso solo per eliminare il magna-magna di 20 Parlamenti Regionali che sono solo fonte di malapolitica, cattiva gestione, sperpero di denaro pubblico, spreco dei fondi europei in fumosi e malfatti progetti a cui possono accedere solo gli ammanicati ecc. ecc. ecc...
Ma pensare che la cura per liberarla da grandi e piccoli profittatori sia quella di frantumarla e di far rivivere, come scrivi, la Repubblica di Venezia o il Regno delle due Sicilie, è un'idea antistorica ed insensata: sarebbe come buttare il bambino con l'acqua sporca.
Fiorito

Invece dobbiamo far pagare duramente l'acqua sporca: è l'unica strada. Senza punizione né sanzione tutto continuerà come prima.

Feste e baccanali con la ex-Presidente della Regione Lazio Polverini
Se è mancato qualcosa negli ultimi decenni è stato il rigore verso i ladri, gli sperperatori del pubblico denaro.
Grande colpa hanno i Dirigenti della RAI, TV di Stato che pretende da noi tutti un "canone" e che consente a facce, che dovrebbero scomparire dagli occhi dei cittadini, di presentarsi impunemente in trasmissioni surreali, in cui giornalisti, che si dovrebbero solo vergognare, pongono sorridendo domande a tali facce di bronzo, dando, a chi guarda codesta pagata TV, l'impressione che tutto si può fare, basta non vergognarsi affatto, ripresentarsi come se niente fosse invitati dalla TV di Stato e parlare come se il proprio operato fosse stato normale, perché la presenza lì, della faccia di bronzo di turno, è avallata dal sorridente giornalista, pagato dai contribuenti, che porge così alla faccia che dovrebbe sparire una "normalizzazione". 

E Davide Barillari a cui ho scritto tempo fa per questa Legge Regionale (e non ha risposto) cosa farà?


12 marzo - La Regione Lazio alla prova dell'acqua

Domani il consiglio regionale inizia la discussione sulla proposta di legge popolare per l'acqua pubblica. Sceglierà il rispetto della volontà popolare?
Domani, 12 marzo, la Regione Lazio ha un'ottima occasione per rispettare la volontà popolare espressa con i referendum sull'acqua di giugno 2011 e di applicare quei decreti presidenziali che hanno sancito quel risultato con la formula "E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare".
Potrà farlo approvando la legge di iniziativa popolare n°31, che 40.000 cittadini insieme a 40 amministrazioni comunali della Regione Lazio hanno presentato affinché si vada in direzione di una gestione davvero pubblica e partecipata del servizio idrico.
La discussione in aula consiliare sarà quindi un momento cruciale affinché quel testo venga approvato senza stravolgerne i principi, a partire dalla definizione di servizio idrico come servizio di interesse generale, quindi gestibile al di fuori delle regole di mercato, e dalla definizione degli ambiti territoriali ottimali sulla base dei bacini idrografici, senza dimenticare gli aspetti che tutelano la partecipazione delle comunità locali e che incoraggiano la ripubblicizzazione delle gestioni in essere.
La Regione Lazio avrà anche l'occasione per valorizzare la partecipazione dei cittadini che è stata tema ricorrente della campagna elettorale di Zingaretti: è infatti la prima volta che viene utilizzato lo strumento del referendum propositivo, previsto dallo Statuto Regionale. Nel caso in cui la discussione non porti, entro il prossimo 25 marzo, ad un atto deliberativo determinato in base ai principi del testo di legge n.31, andremo infatti incontro ad un referendum regionale, che darà nuovamente la parola ai cittadini, ma che comporterà anche una spesa collettiva che può essere evitata approvando la legge 31 e applicando la volontà già espressa da 2 milioni e mezzo di cittadini del Lazio in occasione dei referendum del 2011.

Ancora una volta quindi parlando di acqua si parla di democrazia, ma non solo, perchè una legge che contenga i principi di ripubblicizzazione e di gestione di un servizio pubblico fuori dal mercato rappresenterebbe un passo in avanti non solo per l'acqua, ma anche per la difesa degli altri servizi pubblici locali e dello stesso ruolo degli enti locali, oggi più che mai sotto attacco.
Per tutti questi motivi invitiamo tutte le realtà, i cittadini e le cittadine, le istituzioni e gli organi di informazione ad accendere i riflettori su ciò che avverrà nei prossimi giorni nella sede della Pisana e sui protagonisti di questo importante passaggio: i consiglieri regionali, che sono chiamati a discutere la proposta n°31, e le amministrazioni e i comitati, promotori di quel testo.
Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio

Simona Savini 3494136733
Cinzia Di Napoli 3936122793
Alfonso Perrotta 3283716743


Per approfondimenti:
http://www.acquapubblicalazio.it/

Per incoraggiare i consiglieri regionali ad esprimersi a favore della proposta di legge i comitati hanno lanciato un'azione di pressione alla quale invitiamo ad aderire (vedi azione di pressione
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L'ACQUA NON SI TOCCA!!!