giovedì 22 dicembre 2011

VIDEO su YOUTUBE del 2004

Questo video del 2004 realizzato in Germania è su YOUTUBE con molti commenti di persone sotto.
Merita qualche precisazione fornitami da fonte che, vivendo per periodi annuali in altri Paesi Europei, può accedere alla lettura di quotidiani non italiani frequentemente.
Sembra che, fino al 2009, chi aveva un incarico parlamentare a Bruxelles, se non abitava in loco, aveva diritto alle spese di viaggio riportate nel filmato. Qualora il biglietto costasse meno il rimborso era comunque di quell'entità.
L'obiezione fattami da persona a me vicina e che vuole sempre e comunque rispettare le istituzioni e pensare bene dei nostri rappresentanti, è stata la seguente: "Il rimborso è stato deciso forfettariamente per quella cifra per tutti i parlamentari europei che non risiedono a Bruxelles e dintorni. Dunque lo prendono anche i parlamentari europei tedeschi da Berlino, ad esempio,o da Bonn, ed ugualmente i francesi, gli spagnoli ecc.. Perché il giornalista ha scritto che Napolitano rubava? Allora rubano tutti. Se la prendesse con il Parlamento Europeo che ha deciso queste cifre per il rimborso. Quanto all'accenno che i contribuenti tedeschi pagano più di noi alle casse europee questo dipende dal PIL, che hanno più alto del nostro."

A questa obiezione, l'informatore che vede le cose dall'estero, mi dice che all'epoca NON PAGAVA IL PARLAMENTO EUROPEO MA PAGAVANO I SINGOLI STATI. Ha conservato la pagina di un giornale di un Paese Europeo che riportava notizie e cifre sotto il titolo: "Come arricchirsi in 5 anni".
Era una pagina intera dove erano stati pubblicati gli emolumenti di tutti gli europarlamentari europei. Nel 2002 i membri italiani guadagnavano 130.000 Euro all'anno mentre quelli spagnoli percipavano 32.000 Euro. Questi ultimi dati, dice l'informatore, li puoi trovare anche su wikipedia.
I nostri, oltre ai 130.000 Euro all'anno percepivano pure 11.000 Euro mensili per pagare il personale amministrativo. Che lo avessero o meno non faceva alcuna differenza, come per i portaborse. Quelli degli altri Paesi li percepivano SOLO se dimostravano di avere del personale con regolare contratto. Con tutti i vari benefit, gli emolumenti individuali italiani, arrivavano fino a 30.000 Euro mensili. Parliamo del 2004 QUANDO ERANO I CONTRIBUENTI ITALIANI che pagavano questi personaggi (omissis). Adesso le regole sono cambiate e non possono fare molta cresta.



http://www.youtube.com/watch?v=mAbboOlaqNo

Notizia poco chiara


Da: La Repubblica.it

Quindici milioni dichiarano zero
scatteranno i controlli sui conti

Si prepara il provvedimento che consentirà il travaso periodico delle informazioni dalle banche all'Agenzia delle entrate. Passera: "Il nostro impegno contro l'evasione sarà senza pace, sono soldi rubati". Il Fisco può adesso incrociare le dichiarazioni Isee per accedere ai servizi agevolati con i dati bancari di VALENTINA CONTE

ROMA - Un italiano su quattro dichiara zero attività finanziarie. Zero titoli di Stato. Zero obbligazioni. Zero libretti di risparmio. Ma anche zero depositi bancari. Uno zero tondo. Possibile? Possibile che quasi 15 milioni di persone, oltre cinque milioni di famiglie, non abbiano neanche un conto corrente? Secondo la Banca d'Italia, no. Non è possibile. Visto che il 90 per cento delle famiglie italiane ne possiede almeno uno. E vi custodisce quasi 500 miliardi di euro.
£££££££££££ 

Confesso la mia incapacità a capire certe notizie: sono date male? Oppure sono io che non comprendo? Sottopongo dunque a chi legge questo blog la riflessione: "Ma chi ha un c/c in banca non ha anche una ritenuta fiscale?" 
Io possiedo un c/c in cui mi viene accreditato lo stipendio (come molti), stipendio già tassato alla fonte e riportato sulla Denuncia dei redditi annuale tramite il CUD e  in cui vengono dichiarati anche i beni immobiliari eventualmente posseduti e, dal sommarsi del tutto e dalle detrazioni concesse, ripago o non ripago altre tasse.
Sul c/c, esattamente sugli interessi maturati annualmente, ho una ritenuta fiscale del 27%.
Per questo non capisco l'articolo il quale parla di c/c non dichiarati. Non mi risulta che, fino ad ora, si dovesse mettere nella Denuncia dei redditi l'importo del c/c! Né che il Fisco dato che applica la  ritenuta fiscale del 27% sugli interessi dei c/c non possa esserne a conoscenza!
Probabilmente c'è qualcosa che mi sfugge, anche leggendo l'intero articolo che chiunque può visionare sul sito di Repubblica.it di oggi.
Sperando che qualcuno avesse capito più di me, ho letto alcuni dei numerosi commenti all'articolo stesso, ma non ho avuto un chiarimento alle mie perplessità neppure da essi.
Se si dovesse mettere nella Denuncia dei redditi annuale il c/c dove, come unico introito, ci sono proventi già tassati come lo stipendio o la pensione... sarebbe una follia non solo fiscalmente parlando! Sullo stesso reddito si pagherebbero le tasse n volte!! 
Per questo credo che l'articolo non sia chiaro o io sono incapace a capire la notizia. 
Inoltre il c/c viene usato da molti italiani per pura comodità, dato che tenere i soldi liquidi  in casa o in borsa è estremamente pericoloso. L'uso del Bancomat per fare la spesa è un servizio bancario che paghiamo per essere al riparo da borseggi e furti. 
Infine esistono altri esempi di denaro già tassato che il cittadino italiano versa nel c/c per non tenerlo "sotto il materasso": ci sono persone che hanno ricevuto la liquidazione, alla fine del rapporto di lavoro, in Buoni Postali, perché così aveva deciso l'Ente Statale per il quale lavoravano e, cambiandoli in denaro, poi questa liquidazione per sicurezza viene versata nel proprio c/c. Si tratta di somme già tassate ovviamente. La stessa cosa avviene per l'accredito diretto sul c/c del Trattamento di Fine Rapporto attuato dall'INPS o da altro Ente Previdenziale.
Secondo questo articolo il c/c andrebbe dichiarato e che facciamo? Ripaghiamo ancora la tassa sulla liquidazione?
Per favore più chiarezza!