lunedì 24 settembre 2012

La punta dell'iceberg

Date le vergognose vicende scoperchiate in uno dei tanti sepolcri, non tanto imbiancati, della politica italiana che amministra i soldi di chi paga le tasse, parlo della Regione Lazio, ho scritto una veloce novella, prendendo spunto da vicende reali, e inserendola nelle "Verità nascoste".
La satira e l'ironia sono un modo (Pasquino docet) per mettere in evidenza ridicoli sprechi, follie e ipocrisia di un mondo marcio che si regge ancora sull'impunità. 
E' di questa mattina la notizia, data dal telegiornale di RAI 1, che ad aprile il Consiglio Regionale Lazio ha votato, con il voto favorevole anche di Italia dei Valori e del PD, un aumento di 5 milioni di euro per lo stanziamento dei soldi messi a disposizione dei Gruppi Consiliari. Ricordo che tali soldi servono per non ben definite "attività politiche" dei Consiglieri e che non debbono essere, così ci informano giornali e TG, strettamente documentate.

Dalla raccolta di novelle "Le Verità Nascoste"

La punta dell'iceberg

"Guarda Giovanni, guarda cosa mi è arrivato.."
Il volantino era allegato alla e-mail che la sua amica e compagna di partito, iscritta all'ordine dei giornalisti, le aveva inviato.
Lessero insieme.
"Ma cosa è questa roba?!!" Proferì suo marito dopo aver letto il programma di quello che, veniva definito nel volantino, "un Congresso".
"L'Associazione "Nuovi Europei" è finanziata da Cocci, quel Consigliere Regionale del Partito e ne è Presidente un Commercialista, mi dicono un po' pazzo... Questo che compare qui.. vedi.. in fondo a sinistra, dove sono riportati i finanziatori dell'iniziativa." Spiegò Maria a suo marito.
"Fanno sempre così... - disse Giovanni con una smorfia - Creano queste Associazioni che sono serbatoi di voti per loro.. e le foraggiano con elargizioni di denaro pubblico."
"Ma se fossero soldi ben spesi si potrebbe anche accettare... Ma hai letto che roba? Congresso? Perché non un Congresso sulla stregoneria allora?" Disse ridendo la donna.
"E' allucinante." - Commentò serio suo marito.
Giovanni era un Ingegnere nucleare e lavorava presso un Istituto di Ricerca Statale da più di trenta anni.
Il Programma del "Congresso" riportava nomi di "ricercatori liberi", non appartenenti a nessuna università, ad alcun Istituto accreditato e le "comunicazioni" che presentavano al "Congresso" erano quantomeno fuori da ogni legge della fisica. 
Il Direttore Scientifico era un certo Dottor Cagliostri.

Maria contattò immediatamente la sua amica giornalista, anche se aveva letto con raccapriccio che anche lei faceva parte di questa Associazione dei "Nuovi Europei".  Cominciò a capire da dove veniva il suo sostentamento e perché  tutta la sua attività si svolgesse esclusivamente intorno a Cocci.
"Viviana, ma che roba è questa? Ho fatto leggere il programma di questo che chiamate "Congresso" a mio marito che è un Ingegnere nucleare e lavora presso un Istituto di Ricerca Statale da più di trenta anni. Ha un lavoro scientifico alle spalle svolto non solo dentro il suo Istituto, ma in organismi internazionali come la NASA e in varie Università con incarichi di insegnamento a contratto.. E' trasecolato. Siamo andati a cena da un suo vecchio compagno di Liceo, il Dott. Ing. Novello Arrenza, anche lui Ricercatore nel CNR per molti anni presso l'Istituto di Elettroacustica, e non posso dirti i commenti su quanto avete scritto su questo programma che gli abbiamo portato. State attenti perchè si rischia di far apparire che la Regione finanzia iniziative senza alcun fondamento scientifico!
La Fisica non è Scienza che possa essere soggetta ad opinione personale, fondandosi su precise leggi accertate sperimentalmente dopo ipotesi teoriche supportate da formule matematiche... Mi dispiace ma la Fisica, ancor più della Matematica, non è un'opinione!"

Viviana si mostrò desolata e girò immediatamente quanto segnalatole da Maria al Presidente dell'Associazione: il commercialista Dott. Vincenzo Folletti.
Costui andò su tutte le furie e scrisse a Maria un'infuocata e-mail.

"Cara compagna di Partito, la fisica, come la matematica come qualsiasi altro sapere umano è, almeno per me, invece, un’opinione! La presunzione dell’uomo con le categorie apodittiche, ha portato ai risultati davanti agli occhi di tutti. Quindi c’è divergenza alle fondamenta del nostro modo di vedere le cose!"


"Ma questo allora è pazzo veramente." Pensò Maria leggendo quelle affermazioni.
Riferì a suo marito.
"Ma che pazzo, - disse Giovanni - questo è un cialtrone che ha trovato il modo di campare alle spalle dei contribuenti grazie al tuo Cocci che gli passa soldi in cambio di voti. Si è inventato qualcosa per giustificare l'uscita di denaro messo a disposizione per le "attività politico-culturali" dei Consiglieri Regionali."
"Ma possibile che nessuno controlli niente? Uno si inventa qualsiasi sciocchezza e questo basta a succhiare denaro pubblico? Pensa ai fondi che non danno per la ricerca degli Istituti, delle Università..."
"A parte che anche lì... - fece Giovanni - Spesso finiscono per pagare vacanze all'estero ai ricercatori in bei posti, con la scusa di andare ai Congressi."
"Che disastro!" Fece la donna desolata.

In seguito incontrò l'esaltato Presidente dell'Associazione finanziata dal Consigliere Regionale e seppe che il Direttore Scientifico di quel "Congresso" si faceva chiamare dottore, scritto anche sul programma, ma che non lo era affatto.
"Enrico Cagliostri non è laureato e non ha mai detto di esserlo. Può darsi che molti, avendolo conosciuto, abbiano pensato che lo fosse, vista la competenza." Proferì con arroganza Vincenzo Folletti.
"Ma l'avete scritto sul manifesto del "Congresso" il titolo accademico. - Obiettò Maria. - Fregiarsi di titoli accademici che non si hanno, oltre a non essere serio, credo che sia anche un reato... Forse depenalizzato... Potrebbe essere, oggi depenalizzano tutto!"
"Non è importante! E’ stato investito della carica  di Direttore Scientifico in quanto il Presidente, che sono io, ha ritenuto che fosse una persona valida oltremodo! Tale decisione è stata condivisa dagli altri componenti dell’Associazione nonché, a quanto pare, dalle molteplici persone che lo hanno conosciuto nei molteplici convegni ai quali ha presenziato."
"Se la cantano e se la suonano." Pensò Maria.
Intanto il Presidente di una privatissima Associazione, che però godeva di fondi pubblici grazie al Consigliere del Partito della Pulizia e della Legalità, proclamava "dottore" un tizio che diceva castronerie da far inorridire un liceale con buoni voti in Fisica, e stabiliva che le leggi della fisica erano un'opinione.
Il "Congresso" si svolse e Giovanni e Novello vi andarono per contestare le assurdità che vi vennero dette da non ben identificati "scienziati", autoproclamatisi "fuori dalla Scienza Ufficiale", che dissero cose e presentarono oggetti degni di un congresso di magia che, come si sa, non è che un gioco ed un esercizio della fantasia e dell'inganno.

domenica 23 settembre 2012

Sallusti e la galera

Tutti ne parlano e ne scrivono, ma non si trova da nessuna parte il contenuto dell'articolo del 2007 per il quale Sallusti è stato condannato per diffamazione di un Giudice Tutelare del Tribunale di Torino. Ecco, finalmente, cosa avrebbe scritto, o consentito che si scrivesse, sul  giornale che dirigeva:

Da: L'indipendenza - Quotidiano on-line
Estratto dall'Articolo di: LEONARDO FACCO
Omissis...

Ciononostante, la vicenda surreale in cui è coinvolto il direttore de “il Giornale” è esemplare per chi ha a cuore la libertà d’informazione, di stampa e di parola. Il fatto innanzitutto, per chi non lo conoscesse: dopo un articolo firmato con lo pseudonimo Dreyfuss pubblicato tempo fa su ‘Libero’, un articolo pesantissimo contro il tribunale di Torino (non contro il giudice specifico che ha emesso la sentenza), che aveva dato parere positivo per fare abortire una tredicenne poi finita in manicomio, Sallusti rischia oggi di finire per 14 mesi in galera per non avere allora  ‘controllato’ (come sostiene la legge) quel pezzullo, così come deciso dalla Corte d’Appello di Milano. La Cassazione potrebbe – non me lo auguro – rendere esecutiva la sentenza, senza condizionale.
Omissis...

Non è il testo dell'articolo, ma forse da questi pochi particolari possiamo capire un po' di più della vicenda.
Dunque Sallusti o chi per lui hanno pubblicato un articolo contro la decisione del Giudice Tutelare.
Ora ci si chiede come possa una tredicenne essere consenziente ad un rapporto sessuale che porta ad una gravidanza, e dunque come si possa accettare che la porti a termine assumendosi la responsabilità di essere madre. Infine perché questa bambina-ragazzina è poi finita in manicomio?
A causa dell'aborto consentito dal Giudice o per una problematica psichica presistente di cui qualcuno (questo sì che va condannato se individuato) si è approfittato?
Non mi sento, in coscienza, di criticare il Giudice Tutelare che ha dato parere positivo per fare abortire la tredicenne: penso che sia stata una decisione saggia. Probabilmente Sallusti non la pensava così e ha esagerato nel dare addosso al Giudice e al Tribunale di Torino. Non si capisce dall'alto di quale malintesa morale... Però, forse, effettivamente una condanna alla galera fa pensare ad una sentenza un poco partigiana da parte della magistratura che non ci appare serena e, come troppo spesso accade, nemmeno tanto GIUSTA. 

sabato 22 settembre 2012

Monti e "la linfa vitale"




(ASCA) - Roma, 21 set - L'unico modo per mantenere viva la democrazia a livello nazionale e sovranazionale in questo momento di crisi che comporta, fra l'altro, rigetti della stessa democrazia e' dare un ruolo sempre piu' importante, considerare una linfa vitale i partiti politici. Lo afferma il presidente del Consiglio, Mario Monti, in un breve indirizzo di saluto alla riunione dell'Internazionale democratica di centro, presieduta da Pier Ferdinando Casini ed in corso alla Camera dei deputati. Monti propone una riflessione sul ''ruolo dei partiti politici nel contesto internazionale'' e ''sulla centralita' di movimenti e di organizzazioni come l'Internazonale democratica di centro''. Si e' parlato in questa occasione, rileva Monti, del ''rischio di una democrazia senza 'demos'. Credo piuttosto che ci sia il rischio di una democrazia senza 'demos' (cioe' il popolo) e senza 'kratos' (il potere dell'uomo sulla natura e sugli altri uomini). Sarebbe il massimo dell'impotenza''. Monti spiega che oggi ''siamo di fronte alla localizzazione che implica la necessita' di un suo governo. Altrimenti il 'kratos' viene meno''. Perche' ci sia questo governo, continua il premier, ''occorre un coordinamento di governi dei vari paesi. Un coordinamento che evidentemente - continua - prevede una cessione, una condivisione di sovranita' nazionale. Condivisione necessaria altrimenti il 'kratos' viene dato ai mercati ed esce dalla volonta' politica degli uomini''. Ma, si domanda Monti, ''come avere 'kratos' internazionale e dare 'demos' agli uomini? Come dare a questo grande coordinamento 'kratos' a livello nazionale o sovranazionale come l'Ue? Dando strutture istituzionali e linfa vitale'', aggiunge Monti. Ma, si domanda ancora il presidente del Consiglio, ''qual e' la linfa vitale? Sono i partiti politici che rappresentano qualcosa di vitale per la democrazia''.

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Non QUESTI partiti politici di certo! Altro che "linfa vitale", questi sono "veleno mortifero". Troppi soldi pubblici ci succhiano a tutti i livelli ed in tutti i modi, come un Dracula che convoglia in sé il sangue, quello sì "linfa vitale".
Ogni giorno gli italiani sentono il bollettino degli stratosferici emolumenti degli eletti dei partiti, dei milioni di euro rubati o malversati... Tutto nell'incapacità di una Corte dei Conti che non verifica, finché qualche magistrato della magistratura ordinaria non si sveglia e inizia a dipanare l'ennesimo scandalo. Allora tutti quelli che sapevano ma tacevano si svegliano e fanno le vittime, proclamano che loro sono puliti, che non c'entrano niente e che sono disposti a rinunciare al ricco companatico, quando c'è gente che forse non avrà neppure più il pane!
La Polverini ha dichiarato orgogliosamente che il vestito da euro 200 che indossa se l'è pagato da sola... 
Ma perché io pensionata dello Stato con cosa me li pago i miei vestiti che al massimo di euro ne costano 50? Per non dire di mia figlia, Professoressa della Scuola Pubblica che, giustamente, si è messa a ridere dicendo: "Mi sembra normale: io me li pago con il mio stipendio." E, rivelo io, dato come sono pagati gli insegnanti in Italia i vestiti mia figlia li compera sulle bancarelle del mercato.
Poi la Presidente della Regione Lazio ha proposto tagli per 22 milioni di euro che i consiglieri in massa si sono precipitati a votare! Temevano di dover tornare a casa senza niente e allora hanno rinunciato a qualcosa!!
Domanda: perché non li hanno fatti prima questi tagli?
E' vergognoso!! 
I nostri bambini, i nostri adolescenti, entrano in Scuole dove manca tutto, perché non ci sono soldi! E poi si scopre che si possono risparmiare di botto  22 milioni di euro!!
Oh, non è che non lo sapevamo da prima che i soldi ci sono per quello che fa comodo a loro, agli eletti dei Partiti, e non ci sono per le necessità della popolazione! Lo sappiamo tutti! Loro credono che noi si sia cretini, ma noi non lo siamo. Noi subiamo, questo sì... Ma non dica Monti che questa roba è "linfa vitale", no, non lo è: NON COSI'.

Lettera ad un'amica

Pubblico la mia risposta alle tristi riflessioni di un'amica perché sia uno spunto di riflessione per tutti:

Cara Amica,


dove può scappare l'Italia pulita? Deve restare e combattere contro l'infezione: essa deve essere la penicellina. Lo dobbiamo ai nostri figli, ai nostri nipoti.
Tempo fa, nei supermercati ex-GS Romana Supermarket, ora Carrefour (i francesi comperano le nostre Società), io che, come te, leggo la provenienza delle merci, trovavo arance che arrivavano dalla Spagna. Confesso che, volutamente, cercavo quelle provenienti dalla Sicilia e le trovavo. Ugualmente per l'aglio: allo spagnolo preferivo l'italiano. Sempre per aiutare l'economia autoctona.
Quanti italiani pensi che lo facciano? Penso pochi. E' questo il nostro male: insieme ad una diffusa indifferenza individualista, menefreghismo e incapacità a capire che ci diamo la zappa sui piedi.
Tu scopri che anche in Spagna, come in Italia all'Ipercoop, vendono arance provenienti dall'Argentina... Il motivo è semplice: alla grande distribuzione costano di meno. Poi ci sono gli accordi economici fra i Paesi che, a volte, per favorire certe nostre esportazioni, ci impegnano ad importare certe merci della controparte. Tu che hai fatto, come me, anche studi economici, dovresti ricordarti del sistema dell'interscambio, che comprende una serie di accordi politico-economico-diplomatici.
Quanto alla Fiat, (ormai indifendibile visto che Marchionne dimostra di interessarsi unicamente agli utili da distribuire alla famiglia Agnelli), è vero anche che gli italiani se ne infischiano di acquistare le auto Fiat: guidando in giro mi vedo circondata da BMW, Volkswagen, Opel, Mercedes, Audi, Peugeot, Renault, Citroen, Toyota, Lexus, Honda, Nissan, Mazda, Suzuki, Mitsubishi, Hyundai, Kia... Se vado in Francia la prevalenza delle auto che vedo in giro sono francesi, così in Germania, dove circolano in prevalenza marche tedesche... Come mai?
Se è vero che molte Fiat vengono prodotte fuori dall'Italia dando da lavorare, ad esempio, agli operai serbi, è anche vero che negli stabilimenti italiani, che vogliono chiudere gettando in mezzo alla strada gli operai italiani, giacciono invendute auto Fiat prodotte in quegli stabilimenti!
Dunque ne deduco che c'è una diffusa irresponsabilità: dall'alto in basso.
Io ho due auto: una Punto Diesel Multijet che è una bomba e una Grande Punto a GPL che è meno bomba ma l'ha scelta mio marito. Agli italiani non gliene frega niente dell'invenduto degli stabilimenti italiani Fiat, a Marchionne ancora di meno, tanto loro galleggiano sempre... come si sa...
Ciao
Rita 

venerdì 21 settembre 2012

Pulizia intorno a noi

Dal 28 al 30 settembre le Olimpiadi delle città pulite: nessun rifiuto sfuggirà ai volontari della 20esima edizione di Puliamo il Mondo, la più famosa iniziativa di volontariato organizzata da Legambiente in collaborazione con la Rai

Tante le iniziative in Italia: da Venezia a Paestum, da Ferrara a Roma per arrivare a Sabaudia. Tutti insieme per un mondo più bello e vivibile

Venti anni d’impegno per un pianeta più pulito ed ecosostenibile. Puliamo il Mondo festeggia quest’anno i suoi venti anni d’iniziativa con un’edizione che rende omaggio alle Olimpiadi. Ognuno di noi, nel suo piccolo, può essere, infatti, un’atleta dell’ambiente contribuendo con un semplice gesto, elegante e decisivo, ad un mondo libero dai rifiuti. L’appuntamento con la più famosa iniziativa di volontariato, organizzata da Legambiente in collaborazione con la Rai, è dal 28 al 30 settembre per un week-end ambientalista che vedrà tantissimi cittadini impegnati per ripulire e recuperare aree degradate e rendere più belle e vivibili le città della Penisola.

L’iniziativa è stata presentata oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa nella sede Rai di Viale Mazzini, che ha visto la partecipazione di Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente, Federico Zurzolo, Vice Direttore TGR, Enrico Fontana, Responsabile osservatorio ambiente e legalità di Legambiente, Beppe Rovera, conduttore di Ambiente Italia.

“Puliamo il Mondo – dice Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente – mette in mostra la parte migliore dell’Italia: la bellezza dei luoghi e l’amore dei cittadini per il proprio Paese che combattono il degrado con azioni concrete, dimostrando così la loro voglia di partecipare in prima persona per un mondo migliore. In questi venti anni l’iniziativa ha coinvolto migliaia di volontari in tutta la Penisola, segno che c’è un’Italia che ama il territorio ed è consapevole di quanto sia importante adottare uno stile ecoso-stenibile e produrre meno rifiuti. Il volontariato è un’immensa ricchezza per l’Italia, una risorsa importante per l’intera comunità e siamo convinti che la coesione sociale, la bellezza dei luoghi e la qualità ambientale siano le chiavi vincenti per portare il Paese fuori dalla crisi e rilanciare l’economia”.

“È importante che quest’anno Puliamo il Mondo accenda i riflettori anche sull'importanza di valorizzare il nostro straordinario patrimonio culturale. Paesaggio, ambiente e territori, insieme ai nostri beni culturali, infatti, sono parte degli elementi fondamentali che rendono l’Italia unica nel mondo. E non solo. Come dimostra una ricerca di Symbola e Unioncamere l'industria legata alla cultura frutta al Paese il 5,4% della ricchezza prodotta e dà lavoro a un milione e quattrocentomila persone”, dichiara Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente, in occasione del lancio di Puliamo il Mondo.

E le Olimpiadi di Legambiente per un mondo pulito anche quest’anno vedranno scendere nelle piazze, nelle strade e nei giardini del Paese, migliaia di cittadini-atleti pronti a fare qualcosa di concreto per l’ambiente. Un gesto che sarà condiviso in tutto il mondo, dato che Puliamo il Mondo è la versione italiana di Clean Up the World, la più importante campagna internazionale di volontariato ambientale nata a Sidney, in Australia, nel 1989 e portata poi in Italia nel 1993 da Legambiente. Da allora l’iniziativa si è diffusa su tutto il territorio nazionale grazie all'instancabile lavoro dei volontari del Cigno Verde e al prezioso aiuto della Rai, che dal 1995 collabora alla promozione dell’evento con trasmissioni, dirette e uno spot di sensibilizzazione.
Anche quest’anno, Ambiente Italia di Rai 3 seguirà la settimana di avvicinamento al week-end di volontariato ambientale con una serie di servizi; mentre domenica 30 settembre trasmetterà la diretta da Venezia, dove parteciperà il ministro dell’ambiente Corrado Clini insieme al presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. Ci saranno inoltre collegamenti con Roma e Paestum.

Venezia sarà il cuore centrale di questa ventesima edizione, dedicata al problema dei rifiuti e al degrado dei beni culturali. Non è un caso che quest’anno Puliamo il Mondo si svolgerà proprio in concomitanza delle Giornate Europee del Patrimonio, in programma in Italia il 29-30 settembre con slogan “L’Italia tesoro d’Europa”. Nel Belpaese si concentra, infatti, la maggiore densità al mondo di beni culturali e le emergenze monumentali cui far fronte sono purtroppo davvero tante. Da Venezia, Roma e Paestum Legambiente lancerà dunque il suo doppio messaggio: una gestione sostenibile dei rifiuti e una maggiore tutela del patrimonio culturale.
Nella città lagunare, domenica 30 settembre, i volontari si occuperanno della pulizia del fondale Canal Grande insieme a due associazioni di sub del comune di Venezia. Ci sarà poi la raccolta rifiuti superficiali lungo il Canal Grande con imbarcazioni messe a disposizione da Legambiente Venezia; ed infine sono in programma laboratori sul recupero e il riuso dei rifiuti che coinvolgeranno bambini ed adulti.
Roma e Paestum saranno gli altri due centri nevralgici del week-end ambientalista. Nella Capitale domenica l’evento clou sarà ai Fori imperiali, dove verrà ripulita l’area di Colle Oppio e verrà rilanciata la raccolta firme sulla delibera di pedonalizzazione dei Fori. Invece a Paestum verrà promossa la pulizia di Porta Marina, l’antica porta della città che dava sul mare e del sentiero comunale che collega la città antica all'oasi dunale gestita da Legambiente. L'iniziativa è legata al “Paestumanità, comprare per salvaguardare”, il progetto di azionariato ambientale del Cigno Verde finalizzato ad acquistare i terreni privati dell'area archeologica della città campana ripristinando il contesto paesaggistico e culturale nella sua interezza.

Ma Puliamo il Mondo vuole anche tenere alta l’attenzione sulle zone emiliane colpite dal sisma. In Emilia Romagna, a Vigarano Mainarda, in provincia di Ferrara, verrà pulita la pista ciclabile di via Rondona, il Parco Rodari e all’interno dell’area verde verrà installata ed inaugurata una nuova isola ecologica. Nonostante le difficoltà post terremoto, i cittadini sono pronti per aderire all’iniziativa, vista come un’occasione per stare tutti insieme e rafforzare i legami all’interno della comunità. Tra le altre iniziative in programma: in Lombardia, a Milano, l’appuntamento è al Parco Lambro per ripulire le sponde del fiume Lambro. In Piemonte, a Torino, la giornata di Puliamo il mondo si coniugherà con la mobilità sostenibile. Sarà, infatti, organizzata la pulizia della pista ciclabile lungo il fiume Dora e verrà chiesto anche l’ampliamento della pista. In Toscana, a Massa, i volontari saranno impegnati per liberare dai rifiuti e dall’incuria il campetto di calcio nel quartiere dei Quercioli, per restituirlo alla città e ai giovani.
Nel Lazio, a Sabaudia, circa 200 sikh, provenienti per lo più dal Punjab (Nord-India), insieme alla Fondazione IntegrA/Azione e al Circolo Larus di Legambiente, realizzeranno una minuziosa pulizia dei giardini del Residence “Bella Farnia”, dove vive la maggioranza della comunità sikh pontina. Inoltre a seguire ci sarà, all’auditorium del Parco nazionale del Circeo, la tavola rotonda dal titolo “Nel cuore del parco un laboratorio virtuoso di integrazione”, che vedrà la partecipazione di esponenti delle comunità sikh, amministratori, autorità ed associazioni. In Sicilia, i volontari saranno impegnati nella pulizia dell’isola delle correnti e dell’isola di Capo Passero.

Alla campagna Puliamo il Mondo possono dare la loro adesione le amministrazioni comunali, le associazioni, i comitati di quartiere ed i singoli cittadini. Per partecipare è sufficiente contattare il circolo Legambiente più vicino, telefonare allo 02.97699301, oppure presentarsi direttamente ai banchetti organizzati nelle varie zone coinvolte per ricevere la sacca degli attrezzi e partecipare alle operazioni di pulizia.

L'iniziativa è patrocinata dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Ministero della Pubblica Istruzione dell’Università e della Ricerca, dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, dall’UPI (Unione Provincie Italiane), Federparchi, Uncem (Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti Montani), Unep (Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite). Con il contributo di Snam Rete Gas. Coop, Federambiente e Ikea sono partner tecnici. In collaborazione con Fiseassoambiente e Anci (Associazione Comuni Italiani). La Nuova Ecologia e RDS (Radio Dimensione Suono) sono i media partner.

Per maggiori informazioni: www.puliamoilmondo.it, www.legambiente.it

L’ufficio stampa Legambiente: 06 86268353 - 76 - 99
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Ogni gesto dovrebbe essere improntato al rispetto del mondo che ci circonda. 
Fumi? Non gettare il mozzicone di sigaretta in terra. Non ci sono più i benemeriti "scopini" che con la ramazza pulivano le strade fino agli anni sessanta del secolo appena trascorso... Resterà lì.
Se sei su una spiaggia è ancora peggio. Non ti fa schifo sdraiarti sulla sabbia piena di mozziconi di sigaretta?
Se mastichi la gomma americana non gettare la cicca in terra.
Hai visto tutte quelle macchie nere che ormai riempiono gli impiantiti ovunque? Sono tutte cicche gettate in terra, ormai spiaccicate e annerite dalla polvere e dallo sporco. E' una brutta visione. Sai quanto costa pulire gli impiantiti con macchine speciali? Tanto. E pagano i contribuenti: sempre.
Se ami qualcuno scrivigli un biglietto, mandagli un sms, telefonagli... Perché imbratti i muri con la vernice per dirglielo?
Se hai una carta in mano aspetta il primo cestino per gettarla: a volte lo hai vicino ma non lo cerchi con lo sguardo e sporchi per terra. Peggio se è una lattina, una bottiglia di plastica...
Infine mi rivolgo alle mamme: ho pulito una spiaggia con Legambiente, gli oggetti che ho raccolto di più sono le cannucce dei succhini. Una vera miriade. Vi sta bene che i vostri bimbi stiano sulla sabbia mista a cannucce di plastica? No? E chi pensate che le tolga di lì? Noi di Legambiente lo facciamo ogni tanto per azione dimostrativa, ma per tenere pulito l'ambiente dovremmo farlo spesso e sistematicamente. Ma non siamo un servizio raccolta rifiuti: siamo una scelta culturale ed un esempio. Dunque, tenete pulito il Mondo intorno a voi: sporco è bruttura e disordine, pulito è bellezza e armonia.
Rita Coltellese

mercoledì 19 settembre 2012

Affamare la Bestia!

Ascoltavo Ballarò alla radio sulla rete di GR Parlamento, dunque non so di chi fosse la voce che ad un certo punto ha detto: "Bisogna affamare la Bestia!" Intendendo per Bestia i Partiti e per affamare togliergli i soldi, tanti, troppi e, aggiungo io, antireferendum in cui gli Italiani si sono espressi plebiscitariamente per il NO al finanziamento pubblico.

Sentire questa affermazione pubblica in una trasmissione televisiva, trasmessa anche per radio, mi ha dato la misura di quanto siamo andati oltre ogni misura in Italia. Tutti pensiamo la stessa cosa, tutti siamo disgustati  da questa putrefazione del sistema politico italiano, ma loro, gli uomini dei partiti, continuano a blaterare in totale irresponsabilità senza correggere la deriva etica della gestione della Cosa Pubblica.
C'è ancora chi dice (anche ieri sera ho sentito una voce in trasmissione che lo diceva) che la Politica ha bisogno di soldi, che il finanziamento deve esserci...
Ma ci sentono costoro? Sono presenti alla realtà? Ragionano? ABBIAMO FATTO UN REFERENDUM: IL RISULTATO E' STATO NO AL FINANZIAMENTO PUBBLICO DEI PARTITI!!
NO, NO, NO, NO!
Sanno costoro cosa questo vuol dire secondo la nostra Costituzione? Sanno costoro quanto costa un Referendum alle tasche dei contribuenti? Sanno che non rispettando il risultato referendario commettono un abuso? Sanno che in democrazia si DEVE rispettare la volontà espressa dal popolo?

Il Popolo bue, ma sempre con una sua saggezza che gli ha fatto esprimere questo risultato perché SAPEVA che sarebbe andata  a finire così qualora avessero messo le mani sul denaro pubblico.
La motivazione ipocrita e falsa era che il denaro pubblico ci garantiva dalle ingerenze degli affaristi sui partiti, dai condizionamenti, dalla corruzione...

Ecco il risultato: è davanti agli occhi di tutti!

Coloro che difendono (e ce ne sono, li abbiamo sentiti intervistati dai cronisti di Ballarò) certi ladri profittatori del denaro pubblico, sono quelli che fanno da corte a costoro raccogliendo le briciole che questi spargono.
Ma i cittadini dignitosi sono schifati anche di costoro e sono tanti, la maggioranza. Sono quelli che dicono che vogliono andarsene da questo Paese mangiato dalla corruzione, che non dà speranze di futuro ai propri figli, che ha perso ogni senso di decenza e continua nell'errore nonostante le reiterate denunce sulla situazione.
Dalla Segretaria del Medico di Base, all'intellettuale proveniente da famiglia dell'Alta Borghesia, con in mezzo impiegati, operai e piccoli coraggiosi imprenditori, sento sempre gli stessi giudizi, le stesse opinioni.
NON C'E' PIU' NESSUNO PER CUI VOTARE. GLI ULTIMI DISPERATI ILLUSI VANNO DIETRO AD UN COMICO CHE PREDICA URLANDO LA SUA RABBIA, OPPURE DIETRO UN FURBO EX-MAGISTRATO CHE PARLA IN UN MODO E RAPPRESENTA UN PARTITO CHE AGISCE ALL'OPPOSTO DI QUELLO CHE LUI DICE, LUI PERFETTAMENTE COSCIENTE E CONSENZIENTE.
LA DESTRA, SPACCATA, NON E' DA MENO QUANTO AD IPOCRISIA E ASSOLUTA MANCANZA DI RIGORE, QUEL RIGORE CHE TANTO ELETTORATO SI ASPETTAVA DOPO AVER PROVATO IL LASSISMO DI UNA SINISTRA PREOCCUPATA PER I ROM, GLI IMMIGRATI, I MATRIMONI OMOSESSUALI, MA NON DELLE FAMIGLIE ITALIANE CHE, PAGANDO LE TASSE, REGGONO SULLE LORO SPALLE IL PAESE.
LA SOLUZIONE E' NON ANDARE A VOTARE IN MASSA. L'HO PENSATO, L'HO DETTO, MA ME LO DICONO ANCHE ALTRI. A QUESTI HO OBIETTATO QUELLO CHE ALCUNI AVEVANO OBIETTATO A ME: VOTERANNO QUELLI CHE CON LA POLITICA CI MANGIANO E, SE PURE ELETTORATO NUMERICAMENTE MINORITARIO, CI COMANDERANNO. MI E' STATO RISPOSTO: NON FA NIENTE, DAVANTI A TUTTA L'EUROPA ED AL MONDO SARA' CHIARO CHE C'E' UNA DEMOCRAZIA IN AGONIA, CON UN GOVERNO CHE AVRA' RICEVUTO L'ASSENSO DI POCHI.

martedì 18 settembre 2012

Senza Etica si va a fondo

Stamane ad "Omnibus", condotto da Andrea Pancani su TV La7, si parlava dell'ennesimo scandalo di furto di denaro pubblico: quello di cui ho parlato nel post precedente a questo.
Ospiti in studio: Alessandra Mussolini, Bonelli dei Verdi, un giornalista del "Foglio", un giovane saggista e scrittore dello staff di Matteo Renzi e il benemerito giornalista tedesco Udo Gümpel. 
Andrea Pancani
Perché benemerito? Ma perché è assolutamente super partes, dunque non partigiano miserevole che possa trascinare l'argomento prebende straricche dei nostri eletti nei vari Consigli Regionali, Provinciali, Comunali, nonché alla Camera ed al Senato in una diatriba di squallide ed irresponsabili reciproche accuse e scarica barile senza soluzione, ma va dritto alla realtà dei fatti che conosciamo tutti, con cifre precise.
Dato che si parlava dell'ultima rapina perpetrata ai nostri danni, quella del crapulone Fiorito, Udo Gümpel ha portato l'esempio equivalente alla carica ricoperta (indegnamente) da Fiorito in Consiglio Regionale Lazio nel suo Paese: un loro eletto ad Amburgo, che è il distretto regionale più ricco della Germania, prende euro 2.300 lordi al mese. Poi ha parlato anche di rimborsi spese di euro 350 non ricordo conteggiati come e sulla base di cosa... Ma si vede bene che siamo lontani anni luce dai crapuloni nostrani, ormai fuori da ogni democrazia etica. A questo, non bastante, si aggiunge il furto del denaro pubblico: la corruzione. Uto Gümpel ha portato anche l'esempio delle prebende ai boiardi di Stato che, si era detto stiticamente, bisognava fermare con un tetto!
Ha portato l'esempio dell'equivalente di Manganelli in Germania: prende euro 8.000 mensili!!
Manganelli 10 volte di più!!
E' dall'inizio del 2012 che si sta girando intorno a questo vergognoso problema mentre in Commissione Affari Istituzionali del Parlamento giace un richiesta di Legge di iniziativa popolare che chiede chiarissimamente che gli emolumenti, le prebende varie dei nostri eletti DEBBONO essere adeguati a quanto percepiscono i loro equivalenti europei.
Qui sotto riporto un video del 2008 in cui il giornalista tedesco Udo Gümpel parla senza peli sulla lingua delle distorsioni del nostro Paese.

lunedì 17 settembre 2012

Tante iniziative, nessun risultato


Da: Il Corriere della Sera

IL CASO FIORITO

Regione Lazio, pronti i tagli
E Pdl in balia dell'incubo Polverini

ROMA - È un po' come chiudere la stalla quando tutti buoi sono scappati. Però, dopo lo scandalo sui conti del Pdl e le minacce di dimissioni della Polverini, stavolta - ma il condizionale è d'obbligo per misure più volte annunciate - ci siamo: il consiglio regionale si prepara ad una cura dimagrante. Inevitabile, dopo che la governatrice ha messo nel mirino il presidente dell'assemblea Mario Abbruzzese, che però - da statuto - non è sfiduciabile: o si dimette (ma non ci pensa proprio) o niente. Alcune misure sono più o meno stabilite: via le indennità da capogruppo, vicecapogruppo, presidente e vicepresidente di commissione, sforbiciata del 50% ai 4.180 euro di rimborso a consigliere, diminuzione della dotazione fornita ai partiti, eliminazione dei monogruppi non usciti dalle elezioni (Api, Fli, Responsabili e Mpa), commissioni da 19 a 10.

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La Presidente della Regione Lazio sembra che voglia fare quello che i cittadini italiani vogliono fare da tempo: abolire privilegi offensivi per i cittadini che perdono il lavoro, per i cittadini che non lo trovano a causa della recessione, offensivi per chi paga le tasse ed in cambio non ha servizi efficienti né dignitosi, offensivi per tutti quelli che si sentono dire che il Paese ha un enorme disavanzo. Mentre loro, gli eletti, vivono da sibariti sulle nostre  spalle.
Ed allora ecco che fioriscono iniziative sparse, mentre bisognerebbe concentrare le forze in un unico punto e, nel fare questo, nonostante tanta informazione, ci rendiamo conto che l'informazione non basta mai, perché spesso si disperde nella confusione, mentre gli eletti continuano a farsi gli affari loro beneficiando di questa dispersione di forze.
Eccone un esempio:

Sent: Wednesday, September 05, 2012 12:02 PM
Subject: [Acqua pubblica Castelli - 2550] APPELLO: FIRMA PER L'ABOLIZIONE DEL VITALIZIO PER GLI ASSESSORI E CONSIGLIERI REGIONE LAZIO

Cari tutti,
 
la raccolta firme per indire un referendum regionale per l'abrogazione delle norme riguardanti il vitalizio a beneficio dei consiglieri ed assessori della regione Lazio sta avendo un grande successo e manca poco al conseguimento del traguardo delle 50.000 firme necessarie.
Vi invito caldamente ad andare a firmare presso l'ufficio elettorale del proprio comune di residenza del Lazio ( o presso eventuali banchetti allestiti) facendo attenzione però a firmare entrambi i fogli riguardanti l'abrogazione degli articoli: N 7 ( L.R. 16.03.1973 )  e N. 19 ( L.R. 2.05.1995).
 
Il termine utile per poter firmare è il 10 settembre prossimo.
 
Alternativ@Mente condivide in pieno lo spirito di questo referendum promosso dalla FdS Rifondazione Comunista  + Comunisti italiani ed altri) perchè rappresenta finalmente un tentativo concreto e serio di incidere sui privilegi della nostra casta politica ( di cui sarebbe urgente disfarsi..).
 
BASTA PRIVILEGI !!
 
Enrico Del Vescovo
Presidente di Alternativ@Mente
Mia risposta a questa e-mail che ho ricevuto anch'io:
 Sono pronta a firmare ma debbo informarvi che già esiste una richiesta di Legge di iniziativa popolare per adeguare gli emolumenti di TUTTI gli eletti italiani, sia a livello nazionale che LOCALE (quindi anche regionale) e questi sono gli estremi dell'iniziativa:
29-9-2011 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 227

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

Annuncio di una proposta di legge di iniziativa popolare

Ai sensi degli articoli 7 e 48 della legge 25 maggio 1970 n. 352, si annuncia che la cancelleria della Corte Suprema di Cassazione, in data 28 settembre 2011 ha raccolto a verbale e dato atto della dichiarazione resa da 10 cittadini italiani, muniti dei prescritti certificati di iscrizione nelle liste elettorali, di voler promuovere una proposta di legge di iniziativa popolare dal titolo: «Adeguamento alla media europea degli stipendi, emolumenti, indennità degli eletti negli organi di rappresentanza nazionale e locale».
Dichiarano, altresì, di eleggere domicilio presso Mario Rigli, in via XXVII Aprile n. 19 - 52028 Terranuova Bracciolini (Arezzo) -

Tel. 055973130 - 3313014854.
 
A seguito di questo, raccolte le firme in numero sufficiente, il successivo passaggio è stato il seguente:
 
Il 25/11/2011 ho pubblicato un post con l'inserto della G.U. per la proposta di Legge di iniziativa popolare dal titolo: «Adeguamento alla media europea degli stipendi, emolumenti, indennità degli eletti negli organi di rappresentanza nazionale e locale». Ho firmato e fatto firmare. Ieri ho chiesto notizie a Mario Rigli sull'iter  della Legge. Qui sotto la sua risposta:

"La nostra proposta di legge, la C1505 è attualmente  alla I commissione parlamentare affari istituzionali in attesa di discussione."
 
Dunque la proposta di Legge è, lo ripeto, la C1505 ed è in attesa di venire discussa.
Per quella che è la mia esperienza di impegno sociale e politico so che, quando le proposte di legge non fanno comodo alla classe politica, vengono fatte giacere con la scusa che le Commissioni Parlamentari hanno tante altre cose più importanti da discutere. Per questo bisogna andare a rompere le scatole davanti a Montecitorio per ricordare che la proposta di Legge è lì e DEVE essere esaminata. Penso che mettere tanta carne al fuoco non giova alla causa. Non dimenticate che questa Casta ha fatto pagare a noi contribuenti una Commissione, nominata dal Parlamento, che doveva adeguare i loro emolumenti (di tutti i vari eletti, per il contenimento della spesa pubblica e visto che al popolo si chiedevano sacrifici)alla media europea e il presidente di tale Commissione, Presidente dell'ISTAT, ha reso le armi dichiarando di non essere riuscito nel suo compito!! Questo succedeva a gennaio 2012!
 
Rita Coltellese
 

venerdì 7 settembre 2012

La strage di Annecy, un vero giallo


Archivio di Repubblica.it

Il mistero Iraqgate s' uccide in Inghilterra un altro scienziato

Ha detto alla moglie che usciva per una passeggiata, si è infilato nel bosco vicino a casa e lo hanno ritrovato morto: ufficialmente un suicidio, secondo la polizia, ma non tutti ne sono sicuri, perché la vittima era un noto scienziato, dipendente di un laboratorio "top secret" del ministero della Difesa britannico dove si studiano le armi non convenzionali, ovvero nucleari, chimiche e biologiche. Se avete buona memoria, e vi sembra di avere già sentito una storia del genere, non sbagliate: è accaduto nove anni fa, quando si tolse la vita il professor David Kelly, l' esperto di armamenti al centro dell' Iraqgate, il presunto imbroglio dell' allora governo laburista di Tony Blair per gonfiare il dossier sulle armi in possesso di Saddam Hussein e convincere il Parlamento ad approvare l' entrata in guerra del Regno Unito contro l' Iraq, al fianco degli Stati Uniti. Ebbene, è successo di nuovo: a un altro scienziato dello stesso laboratorio segreto, per di più collega ed amico del professor Kelly. E poiché c' è un partito di teorici della cospirazione ancora convinti che Kelly non si suicidò, bensì fu assassinato per mettere a tacere per sempre un uomo che sapeva troppo, ora qualcuno ha dei dubbi anche sulla fine del professor Richard Holmes, il suo collega ritrovato morto lo scorso weekend. Le somiglianze tra le due vicende sono impressionanti. E se una morte in strane circostanze può essere un caso, due fanno venire maggiori sospetti. Il professor Holmes aveva dato le dimissioni il mese scorso da Porton Down, il laboratorio segreto dove lavorava e dove aveva conosciuto Kelly, ma le autorità rifiutano di rivelare il motivo. Lo studioso aveva confidato agli amici di essere «fortemente stressato», ma neanche di questo si conosce il perché. Come Kelly, aveva una casa di campagna in cui passava spesso il fine settimana. Come il collega, l' avrebbe apparentemente scelta come luogo per uccidersi. E come nel caso dello studioso rinvenuto privo di vita nel 2003, anche in questa occasione ci sono delle ombre. Quando Holmes è scomparso e sono iniziate le ricerche, la polizia ha invitato la popolazione a stargli alla larga, affermando che lo scienziato aveva cercato su Internet «informazioni su come farsi del male con sostanze tossiche». Commenta la moglie: «Vi pare che uno scienziato che si occupa di armi chimiche abbia bisogno di andare sul web per cercare sostanze tossiche?». Nove anni fa un' inchiesta giudiziaria classificò il suicidio del professor Kelly come «morte non sospetta», cioè in cui nessun altro ha avuto parte. Apparentemente si era ucciso per la vergogna di essere stato indicato dal ministero della Difesa come la "gola profonda" che aveva rivelato alla Bbc che il dossier governativo sulle armi irachene era stato «reso più sexy» da Downing street.È lo stesso certificato che viene dato per il momento alla morte del professor Holmes. Ma da tempo ci sono richieste per riaprire le indagini sulla morte di Kelly. Non è la prima volta che Porton Down è invischiato in un giallo. Tre anni or sono, centinaia di veterani di guerra britannici hanno ottenuto compensazioni per essere stati usati come cavie per la guerra chimica dal laboratorio in cui lavorarono Kelly e Holmes: furono sottoposti a un test con il Sarin, un gas sviluppato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, e soffrirono di gravi disturbi. Gli avevano detto che si trattava di un test per un rimedio al raffreddore.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ENRICO FRANCESCHINI LONDRA




Il 13 gennaio scorso Steven Rawlings, studioso e professore di astrofisica, viene ritrovato morto nel bungalow del suo collega e amico Devinder Sivia. Attacco cardiaco viene inizialmente dichiarato. Ma le ecchimosi presenti sul corpo del professore fanno pensare ad un omicidio. Con un unico indiziato. A distanza di 9 anni la morte dello scienziato ne fa tornare alla mente un’altra, con tanti punti in comune.
di Claudia Migliore
13 gennaio 2012 in un piccolo bungalow a Southmoor (Oxfordshire) viene ritrovato il corpo di Steven Rawlings  scienziato e  professore di astrofisica al St. Peter College di Oxford.
Steven Rawlings ha 50 anni, è professore di astrofisica e  fisica, studia la materia e l’energia oscura all’Università e per la Nasa. E’ sposato. E’ tra i più amati professori del collage e tra i più stimati nel mondo scientifico. Una vita tranquilla e soddisfacente. Apparentemente.
Davinder Sivia ha 49 anni è, secondo la nomenclatura inglese “mathematic stipendiary lecturer”. Nelle nostre gerarchie accademiche sarebbe qualcosa di poco più di un cultore della materia, nel college di St. John dove lavora è poco meno di un ricercatore. Non è professore, lui.
Steven e Davinder si conoscono da più di trent’anni. Frequentano l’Università di Cambridge insieme. Il primo di famiglia inglese, il secondo proveniente da una famiglia indiana trasferitasi in Inghilterra quando Davinder ha appena 5 anni.
Le loro strade non si dividono mai e nel 1999 scrivono insieme un testo scientifico “Foundation of science mathematics”. Sono amici Steven e Davinder. Di quelli veri. E sono insieme anche la notte del 13 gennaio.
Se Aghata Christie fosse ancora viva questa storia non se la sarebbe persa e quello che è accaduto avrebbe potututo essere oggetto di un suo romanzo.
E’ il 13 gennaio del 2012. Steven e Davinder vanno a cena insieme. Come tante altre volte prima di allora. Ma questa volta Davinder è preoccupato. Per la salute di Steven. Lo vede stressato, il lavoro all’Università, la NASA sono impegni importanti. Steven ha avuto un collasso ed un esaurimento nervoso poco tempo prima. E Davinder è suo amico. La cena finisce tardi e Davinder offre a Steven il suo appartemento. E’ li che accade tutto. Una discussione, una lite forse. Steven è agitato, molto, troppo. Ha un collasso e si accascia. Sivia chiama il 999 e i vicini ma Rawlings è ormai già morto. Dopo un primo controllo che rileva i lividi sul corpo del professore la polizia arresta Davinder Sivia immediatamente per poi rilasciarlo in attesa degli esiti dell’autopsia che saranno comunicati giovedi prossimo.
David Kelly e l’Iraqgate 9 anni e appena 6 miglia separano quello che è accaduto nel bungalow di Southmoor da un’altra morte.
E’ il 18 luglio 2003. Ad Abingdon, nell’Oxfordshire, viene ritrovato il cadavere di David Kelly, scienziato esperto di biotecnologie e genetica, impiegato al Ministero della Difesa ed ex-ispettore dell’ONU in Iraq. Sono passati solo pochi mesi da quando nella popolare trasmissione radiofonica “Today programe” della Bbc il giornalista Andrew Gilligan racconta al popolo inglese dell’esistenza di un dossier che getta ombre e dubbi sulla veridicità della documentazione riguardante le armi di distruzione di massa di Saddam Hussein e di conseguenza sulla necessità dell’intervento armato del Regno Unito in Iraq.
David Kelly viene ritrovato con un polso tagliato e con accanto un coltello e una boccetta di antidolorifici. Si tratta di suicidio secondo gli inquirenti. E la famiglia conferma lo stato di stress in cui versava lo scienziato. David Kelly muore il 13 luglio 2003 e il giorno dopo la BBC confessa che era lui la talpa che aveva rischiato di far cadere il Governo inglese.
Il 28 gennaio 2004 il caso viene definitivamente chiuso. Nessun responsabile per la morte di Kelly. Il servizio della Bbc “è infondato”. Lo scienziato si è suicidato.
Sono passati 9 anni e forse non tutti ricordano questa storia ma soprattutto non tutti avranno fatto caso alle strane coincidenze tra le due morti. David Kelly è stato trovato morto a pochi chilometri dal bungalow in cui è stato ritrovato Rawilngs. David Kelly era uno scienziato e studioso come Steven Rawlings e aveva lavorato alla NASA. David Kelly conosceva Devinder Sivia. Erano ex colleghi proprio alla NASA dove Sivia lavorò per 3 anni.
E’ chiaro, sono solo coincidenze, nulla di più. Ma erano davvero troppe per non parlarne qui ed oggi.

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Da: Terra News

Susan Dabbous
INGHILTERRA. Saddam Hussein non aveva armi di distruzione di massa. L’ex premier inglese ha dovuto spiegare davanti a una commissione d’inchiesta perché attaccò l’Iraq. 
(omissis)
Probabilmente i libri di storia ricorderanno Tony Blair più per la sua conversione al cattolicesimo nel 2008 che per l’aver portato l’Inghilterra in guerra contro l’Iraq nel 2003,
(omissis)
La guerra in Iraq, dove Londra inviò 45mila uomini, resta uno dei momenti più controversi nei 10 anni di Blair. Perché la Gran Bretagna diede l’ok a quell’attacco senza l’avallo delle Nazioni Unite? Perché attaccare senza la prova dell’esistenza delle famigerate armi di distruzione di massa? E ancora, esisteva un accordo segreto col presidente americano per aprire il conflitto a prescindere? 
(omissis)
Il leader radicale Marco Pannella nel 2003 animò un concreto tentativo di esilio concordato.
Secondo la sua documentazione Saddam aveva accettato l’esilio, ma Bush, Blair (e Berlusconi) scelsero di scatenare egualmente la guerra ignorando tutti i segnali diplomatici. Blair ha poi negato di aver mai stipulato «accordi segreti» con George W. Bush sull’intervento militare. Secondo più testimoni, fra cui l’ambasciatore britannico a Washington Christopher Meyer, Blair avrebbe invece promesso l’appoggio militare al presidente americano sin dall’aprile 2002, in occasione di un incontro nel suo ranch texano di Crawford.
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Da: Repubblica.it

ESTERI

Il giallo di Annecy

Lite per l'eredità o spy story internazionale? È ancora un mistero la strage della famiglia inglese in Francia. E Parigi chiede aiuto ai servizi segreti di Sua Maestà

di PAOLO GRISERI


Mai credere a una sola pista, ammoniscono alla prefettura. Ma è certo che per il massacro di mercoledì pomeriggio a Chevaline, nei boschi sopra il lago di Annecy, l'ipotesi della lite per l'eredità tra due fratelli sembra quella più solida.

In alternativa c'è sempre lo spionaggio internazionale, legato all'origine irachena della famiglia sterminata e al mestiere di Saad al Hilli, il padre, ingegnere informatico e direttore di un agenzia per la mappatura aerea.

Quel che appare certo è che la verità può arrivare solo dal confronto tra quel che hanno scoperto gli uomini della gendarmerie francese e quanto conoscono della famiglia i loro colleghi di Scotland Yard che hanno perquisito la casa nel Surrey dove al Hilli abitava insieme alla moglie e ai figli.

E forse il movente del delitto potrebbe essere proprio quella villetta a sud di Londra, valore stimato un milione di euro, che sarebbe la parte principale dell'eredità contesa tra al Hilli e il fratello.

Quest'ultimo si è precipitato in mattinata alla polizia londinese protestando la propria innocenza. Avrebbe negato la lite con il fratello scoppiata un anno fa alla morte del padre.

Ma anche di di essere coinvolto nella strage. Si potrà forse caprine di piú quando la piú grande delle due figlie scampate all'eccidio uscirà dalla sala operatoria dove ieri è tornata per un nuovo intervento alla testa.

Sono scarse invece le possibilità che la piccola Zeheba,
di 4 anni, possa essere decisiva nelle indagini: "Non ci ha detto di più di quel che aveva già raccontato al momento del ritrovamento", ha detto il procuratore di Annecy, Eric Mallaud.

La bambina è rimasta otto ore nascosta sotto il corpo della madre senza che nessuno degli inquirenti accorsi sul posto alle 16 si fosse accorto di nulla. Solo grazie alla segnalazione di una famiglia di campeggiatori scozzesi è sorto il dubbio sulla sua esistenza.

Gli scozzesi erano vicini di tenda della famiglia uccisa: "Le loro bambine giocavano con le nostre, sono due non una sola", hanno spiegato mercoledì pomeriggio agli agenti.

Che a mezzanotte sono tornati sul posto e l'hanno scoperta, ancora nascosta sotto le gambe della madre morta. Ieri la polizia ha liberato i blocchi che impedivano di raggiungere il luogo del delitto.

Un piccolo spiazzo nella boscaglia dove si scorgono ancora pezzi di vetro sparsi nel luogo in cui era parcheggiato il suv della morte.

Un luogo particolarmente isolato dove solo chi ha volutamente seguito la famiglia poteva intervenire sapendo di non essere scoperto. "Chi ha sparato lo ha fatto per sterminare tutti", ha detto il procuratore.

Che per questo ha ipotizzato due accuse diverse: quella di omicidio per l'assassinio di padre, madre e suocera, e quella di tentato omicidio per il ferimento della figlia più grande di sette anni. Dall'autopsia si cerca di sapere se a sparare sia stato un solo assassino o se siano intervenuti diversi killer.
(07 settembre 2012)

Da: Il Giornale.it

Una famiglia britannica sterminata sulle Alpi francesi

Giallo in Alta Savoia. Padre, madre e nonna trovati uccisi all'interno di un'auto. Salva la bimba di 4 anni. Spunta la pista del fratello per una questione di soldi


Sono sopravvissute soltanto loro, due bimbe, due sorelline di 7 e 4 anni, al terribile massacro della loro famiglia nei pressi del lago di Annecy, sulle Alpi francesi, un crimine spietato e al momento ancora misterioso nel movente.
I loro genitori, Saad al-Hilli, 50 anni, nato a Baghdad, e la moglie Iqbal, di poco più giovane, sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco insieme alla nonna, che aveva passaporto svedese, nella loro auto, mentre erano in vacanza in un camping dell’Alta Savoia: una sorta di esecuzione.
Venivano da Claygate, nel Surrey, periferia sud di Londra, e pochi giorni prima, come tante famiglie inglesi, si erano imbarcati sul ferry per la Francia, dove amavano trascorrere le vacanze. La bimba più grande, Zaina, 7 anni, è rimasta gravemente ferita, ma la sua vita non è in pericolo, mentre Zehab, 4 anni, è miracolosamente scampata alla strage restando nascosta per ore, paralizzata dal terrore sotto il corpo senza vita della madre.
Nella strage ancora inspiegata è rimasto ucciso anche un uomo di una quarantina d’anni, che abitava in un comune vicino e passava sul luogo del crimine in bici. Forse ha assistito alla scena ed è stato freddato dagli assassini. I corpi delle vittime sono stati trovati ieri pomeriggio, poco prima delle 16, nella Bmw con targa inglese parcheggiata su una strada in un bosco del comune di Chevaline. La famiglia stava trascorrendo le vacanze in un campeggio di Saint-Jorioz, in Alta Savoia. A scoprirli è stato un ciclista inglese, un ex della Royal Air Force, che ha prima soccorso la bimba ferita e poi ha trovato i quattro cadaveri. Probabilmente la strage era stata compiuta pochi minuti prima. Sul posto sono stati ritrovati quindici bossoli di una pistola automatica.
La bimba ferita è stata subito trasportata all’ospedale di Grenoble, dove si trova ancora in coma farmacologico e dovrà essere rioperata. Ha il cranio fratturato ed è stata colpita da alcune pallottole alla spalla. Solo otto ore più tardi, invece, durante la notte, sono stati rimossi i corpi dall’auto. È a quel punto che è stata trovata l’altra bambina, miracolosamente incolume. La bimba si era nascosta sotto i corpi della madre e della nonna e tra alcuni bagagli. Ora gli agenti sono sotto accusa per non aver controllato prima l’interno della vettura. La gendarmeria di Chambery aveva deciso di "congelare" la scena in attesa di tecnici da Parigi, è stato spiegato. Il procuratore di Annecy, Eric Maullaud, ha riferito che la piccola era "totalmente invisibile" e "immobile" e che è passata inosservata anche ad una telecamera termica. Una volta liberata la bimba, "molto felice di essere tra le braccia degli inquirenti", è stata trasferita in un reparto pedopsichiatrico e sta già cominciando a parlare.
Il padre assassinato era conosciuto dai servizi di intelligence britannici. Lo rivela il sito web del quotidiano britannico The Daily Mail, citando un suo vicino che ha parlato in condizione di anonimato. I servizi di intelligence avevano messo la vittima sotto sorveglianza nel 2003 durante l’intervento americano in Iraq, ha detto questo vicino al Daily Mail, affermando di averlo ospitato in quel periodo. I servizi di intelligence si sono rifiutati di commentare lanotizia, affermando che la vittima non è stata ancora formalmente identificata.
Intanto spunta la pista del denaro nel massacro di ieri ad Annecy. Saad al-Hilli, una delle 4 vittime, avrebbe avuto un litigio per questioni di soldi con il fratello.

"Mai credere a una sola pista, ammoniscono alla prefettura." Ipotesi a parte, rimane difficile pensare che il fratello non sapesse che c'era un'altra bambina e se ne sia andato senza cercare di eliminarla ... ma con sangue freddo incredibile, da perfetto killer, ha eliminato il povero ciclista francese capitato lì per caso... 

La filosofia di vita di Schettino


Concordia: Schettino, "Fabi', ci mettim a fa' nat lavoro!"

Concordia: Schettino, Fabi, ci mettim a fa nat lavoro!
07 SET 2012
(AGI) - Roma, 7 set. - "Praticamente stiamo imbarcando acqua, tanto e' calma piatta, e poi Dio ci pensi..dobbiamo solo mettere i passeggeri a mare, se ci mandate dei mezzi per cortesia...con molta velocita". Sono le 22.32 e 45 secondi del 13 gennaio e la Costa Concordia ha impattato sullo scoglio dell'Isola del Giglio da quasi un'ora. E' Francesco Schettino a parlare al telefono con la Capitaneria di porto di Livorno, come risulta da un'anticipazione della perizia suppletiva della scatola nera, pubblicata da La Stampa. I passeggeri, scrive il giornale, inizialmente informati solo del black-out e non della collisione, iniziano a scendere sulle scialuppe prima ancora "dell'emergenza generale" per l'abbandono della nave. Schettino, pressato dagli ufficiali, si decidera' a renderlo esecutivo solo ale 22.43 e 12 secondi.
 
Il comandante, sottolinea La Stampa, tergiversa sia nell'ordinare l'abbandono della nave sia nel lanciare il cosiddetto 'distress', cioe' la richiesta di soccorso. Alle 22.30 e 43 secondi qualcuno gli chiede: "Diamo l'emergenza generale?". E un altro: "Abbandono nave?". Ma lui frena: "Aspetta come siamo con...". Il caos sulla nave, intanto, cresce e alle 22.30 il safety officer Pellegrini incalza: "Diamo l'emergenza comandante?". A ruota anche l'environmental officer Di Lena domanda: "Che facciamo?". Alle 22.33 Schettino informera' Ferrarini (manager delle emergenze Costa, ndr) di aver dato l'emergenza generale.
  Ma, prosegue La Stampa, sulla nave succede altro perche' "chi e' sulla plancia non ricorda i codici d'emergenza". I periti nominati dal gip Valeria Montesarchio sottolineano nella bozza: "Voci cercano i codici d'emergenza per dare l'allarme, non conoscono i codici d'emergenza".
Passa cosi' altro tempo prezioso e alle 22.51 finalmente scatta l'ordine. Schettino: "Oh, lo vogliamo dare quest'abbandono nave...?". Poi corregge: "Diamo d'abbandono nave dai, basta cosi'! No, piu' che abbandonare nave dici 'mettiamo i passeggeri a terra...'".
  Il comandante ha pero' ormai pienamente capito la gravita' dell'accaduto, tanto che alle 23.08 confessa (presumibilmente alla moglie Fabiola): "Fabi', ho finito la mia carriera di comandante". Poi la rassicura, anche se disperato: "Fabi' nun te preoccupa'...e togliamo questo navigare da mezzo e ci mettim a fa' nat lavoro...". (AGI) .

Senza parole... come si scrive sotto certe barzellette la cui assurdità comica è esplicita.
Solo che qui non vi è nulla da ridere perché questo è un Pulcinella tragico. Se avesse fatto il suo dovere e dato l'allarme subito molte persone sarebbero sicuramente ancora in questo mondo con i propri cari. 

Bobo dice che.....


Da: Il Tempo.it

Bobo Craxi: "L'America voleva cambiare regime in Italia"

di Maurizio Gallo Intervista a Bobo Craxi: "Gli Stati Uniti volevano cambiare regime in Italia".

L’attacco vero era all’autonomia dell’Europa e ai suoi alfieri. Nel Belpaese tra loro c’erano Bettino Craxi e Giulio Andreotti. E, «se le rivelazioni dell’ex ambasciatore americano Reginald Bartholomew fossero state pubblicate prima, si sarebbe reso un gran servizio alla democrazia e sarebbe stato possibile per l’Italia diventare un Paese normale». Bobo Craxi, che fu sottosegretario nel governo D’Alema, commenta così lo scoop del corrispondente Usa de «La Stampa» Maurizio Molinari sull’inchiesta Mani Pulite.
Che succede, onorevole?
«Succede che, dopo vent’anni, emergono i fatti nella loro interezza. E si tratta di rivelazioni impressionanti e, direi, scandalose. Ci fu un’evidente influenza straniera sull’azione dei giudici contro i partiti di governo dell’epoca. Noi lo dicevamo e oggi lo conferma un importante diplomatico, che si accorse dello strano intreccio fra il console Usa a Milano e i pm».
Era una cosa che già qualcuno sapeva?
«In quegli anni si sospettava che il console fosse il capo di una sorta di "cellula" che aveva orientato in perfetto stile sudamericano l’azione giudiziaria. Ma non si pensava fino a questo punto...».
Ha mai avuto occasione di parlare dell’inchiesta su Tangentopoli con i pubblici ministeri che la gestirono?
«Recentemente mi sono ritrovato assieme a Gherardo Colombo in un dibattito pubblico e gli ho detto che ormai quella "guerra" era finita e che sarebbe stato bene se i suoi protagonisti avessero rivelato come veramente andarono le cose. Aggiunsi che si diceva che lui fosse legato alla Cia e Di Pietro al Fbi. D’altra parte Di Pietro era stato negli Usa ben quattro volte durante l’inchiesta...».
E lui?
«Lui non smentì. Sbiancò in volto, ma non disse nulla, non replicò».
Perché Bartholomew ha detto quello che ha detto?
«Rientrata l’emergenza Mani Pulite, Bartholomew fece sparire le prove, come avviene in tutti i colpi di Stato. Alla fine della sua vita ha voluto levarsi un peso, probabilmente, rendendosi conto che il coinvolgimento Usa si era spinto troppo in là».
Ma le tangenti c’erano. Questa non era un’invenzione...
«Certo. Non si può negare la degenerazione del sistema partitocratico, che, peraltro, è aumentata in misura industriale con la seconda Repubblica. Però si creò un vuoto politico con influenze extraistituzionali ed extranazionali. Ora non c’è più dubbio».
Qualcuno pensa che l’episodio di Sigonella segnò una frattura collegata all’atteggiamento americano durante Mani Pulite. Le risulta?
«No. Tutto nasce dall’89, dalla fine della logica di Yalta, che ha imposto agli Usa un altro orientamento. Era utile sbarazzarsi di alcuni leader, come Andreotti e Craxi in Italia, che avevano contribuito a costruire l’Europa. Quelli che mostravano una certa autonomia dagli Stati Uniti, anche se non erano sleali o infedeli».
La Cia ebbe un ruolo importante?
«Sicuramente. Lo spiega anche Bartholomew, sottolineando le ragioni si sicurezza interna e internazionale. Ricordo un bellissimo discorso all’Onu del presidente cileno Salvador Allende nel 1972, in cui delineava con lungimiranza questo sistema, sottolineando come forze economiche sovranazionali che non rispondevano alle regole democratiche erano in grado di orientare e distruggere le sovranità nazionali dei Paesi».
Lo scopo era cambiare un «regime» con un altro?
«Esatto. E la sinistra comunista vi contribuì».
Perché?
«Mani Pulite parte da sinistra e finisce a destra. L’idea originale, coltivata dai comunisti, era quella di un’azione liberatrice dalla partitocrazia che si è conclusa nel populismo più becero. Un populismo tuttora presente in personaggi come Berlusconi, Di Pietro e Grillo. I comunisti commisero un errore clamoroso: pensarono di approfittare di tangentopoli per eliminare il "pericolo" socialdemocratico e s’inebriarono di quella sbornia. Bisogna ricordare che i rapporti di forza elettorali fra socialisti e comunisti erano quasi in equilibrio nel ’92. I comunisti, spaventati da una leadership socialista della sinistra intera, si vendicarono su mio padre. E ci fu anche un effetto pardossale...».
Quale?
«Chi aveva spinto l’Europa verso l’89, verso la dissoluzione del blocco comunista, usciva sconfitto dalla guerra fredda e dalla logica di Yalta. Tra loro, c’erano mio padre e i socialisti».
Come sarebbe andata senza queste influenze, secondo lei?
«Nel ’92 un governo di unità nazionale di Dc, Psi e Pds avrebbe portato a un sistema politico totalmente europeo. Ed era questo che si voleva evitare. Come sarebbe andata? Saremmo rimasti o diventati un Paese normale. Scelga lei il termine più adatto...».

Mi sono sempre chiesta se all'anagrafe è registrato proprio come "Bobo", se così fosse sarebbe un'indicibile cattiveria da parte dei suoi genitori perché è un nome da cane. 
Stessa cosa per Chicco Testa: un vecchio che si trascina un nome da neonato! Boh?!
Ma andiamo all'intervista. Può essere che quello che dice l'ex-ambasciatore USA sia vero: senza prove certe si può credere tutto ed il contrario di tutto ... Ma al di là di ciò non è che suo padre e altri con lui sono stati processati senza prove certe! Le prove c'erano e ci sono tutte negli atti dei processi e, finché non gli daranno fuoco, continueranno ad esserci!
Dunque complotto o non complotto, dietrologia a parte, suo padre è stato dichiarato un ladro ed è fuggito in Tunisia ed è morto da latitante.
Perché si è comportato così? Perché voleva per il suo partito le tangenti per consentire alla gente di lavorare in Italia?
Perché così facendo ha drogato l'economia italiana facendo lievitare enormemente la spesa pubblica?
Bobo, guarda che la spesa pubblica la paga il popolo. Tuo padre, Bobo, non è stato condannato con prove false costruite da qualcuno e, se voleva il bene del suo Paese e dell'Europa, poteva non chiedere tangenti e non sarebbe morto da latitante. 

Stefania e Bobo Craxi: poltrone politiche ereditarie sempre pagate dal popolo

Stasera RAI 3 Anna Scalfati h. 23:45


ANSA/ TV: ANNA SCALFATI,TORNA PERCORSI E RACCONTA ITALIA DI OGGI DAL 7/9 SU RAI3, VOCE ALLE PROPOSTE DI CHI E' ESCLUSO DAI MEDIA

(ANSA) - ROMA, 28 AGO - Le baby gang, l'allarme amianto, le cattedrali nel deserto, la droga, il sesso violento, l'illegalita', la negazione dei diritti, le istanze dei 'diversi': dalle ''emergenze non finite'' del Paese riparte 'Percorsi', il programma ideato e condotto da Anna Scalfati, con la collaborazione di Nicola Sassano, che torna su Rai3 il 7 settembre, il venerdi' alle 23.45 per cinque appuntamenti.

Partita dall'esperienza pasoliniana dei 'Comizi d'amore, la trasmissione e' nata nel 2003 ed e' andata in onda con successo fino a giugno 2008, realizzando centinaia di filmati sui temi sociali e di costume al centro del dibattito di questi anni.

''Ci siamo resi conto - racconta Anna Scalfati - che in questi materiali c'erano tanti spunti per un racconto aggiornato del nostro paese, tanti segnali di fenomeni che si sono poi sviluppati e oggi sono anche piu' familiari al pubblico della tv, che li vede trattati sui giornali. E' un racconto 'politico' nella misura in cui affronta alcuni problemi, ma avanza anche proposte, che spesso arrivano da giovani di 30-40 anni che non si sono iscritti ai partiti, ma sono ugualmente impegnati sul territorio e chiedono con forza un cambiamento, anche se non vanno a urlare in tv''.

In uno studio sobrio (''siamo un programma a costo zero'', sottolinea Scalfati), 'Percorsi' proporra' infatti interviste a personaggi normalmente esclusi dai media: nella prima puntata tocca a Marco Omizzolo, presidente provinciale di Legambiente Lazio. ''Marco - racconta la giornalista - ha 36 anni, viene da una famiglia modesta, ha conseguito la laurea e due master e viene a parlarci della sua esperienza di giovane che ha scelto la strada delle associazioni per lavorare per la ricostruzione politica e sociale del Paese''. Nella seconda puntata la testimonianza sara' quella di Giuseppe Pagano, responsabile dell'associazione Libera a Casal di Principe: ''Ci raccontera' - anticipa Scalfati - l'Italia che ogni giorno ha a che fare con l'illegalita', si misura con la paura, ma puo' vantare il coraggio di chi ha scelto di restare e di lottare sul suo territorio''.

Al ritorno sul piccolo schermo dopo alcuni anni in cui ha conciliato il giornalismo con l'impegno da consigliere comunale a Sperlonga, Anna Scalfati non nasconde le difficolta' della collocazione: ''Andiamo in onda in un orario che puo' intercettare spettatori in 'libera uscita' da altre proposte. A me piacciono le sfide: spero di ritrovare il mio pubblico, uno zoccolo duro grazie al quale portare avanti questa esperienza. Altrimenti, senza incolpare nessuno, accettero' che i gusti sono cambiati''. (ANSA).