lunedì 31 ottobre 2016

Roma Capitale - Gabinetto del Sindaco - 30 ottobre 2016 - n. prot. RA/70888

Chi mi legge sa che ho votato M5S alle politiche, ma sa anche che non ho mai portato il cervello all'ammasso e dunque non ho abbracciato una fede acritica. Le cose storte, assurde, sbagliate, se non peggio, vanno denunciate, con civiltà, ma vanno messe in evidenza all'attenzione e alla riflessione di tutti.
Virginia Raggi mi piaceva, l'ho sostenuta nel mio piccolo parlandone bene... Ho sottolineato le critiche sciocche e pretestuose e non ho commentato i suoi inciampi nel mettere insieme faticosamente la sua Giunta.
Ma ora con questa ordinanza ella non è stata ben consigliata da chi di Scuola se ne intende.
Non ha valutato, non conoscendo a fondo la materia, i risvolti legali di quanto ha scritto. 
Ella è un avvocato, ma non basta, bisogna intendersi di ogni aspetto della Legge e dei Regolamenti Amministrativi e nessun avvocato può conoscere tutto.
Questa Ordinanza impone agli sfortunati Dirigenti Scolastici, che operano nel Comune di cui lei è Prima Cittadina, cose che essi non possono fare, perché non rientra nelle loro mansioni e competenze e perché, proprio per questo, l'affidare a loro un compito che non è nelle loro competenze potrebbe sicuramente metterli a rischio di denunce penali.
Scrivo sfortunati perché altri Comuni non si sono sognati di chiedere ai Dirigenti Scolastici un compito che non appartiene loro: né per professione, né per competenze, inviando, come la Legge prescrive, i propri tecnici dei preposti Uffici Tecnici.
I Presidi, oggi Dirigenti Scolastici, NON sono geometri, non sono ingegneri (e se lo sono insegnano una materia tecnica ma non esercitano la professione tecnicamente), non sono architetti (e se lo sono insegnano una materia tecnica ma non esercitano la professione tecnicamente), per questa esigenza lo Stato ha assunto presso gli Enti Locali dei Tecnici preposti e PAGATI per effettuare le perizie che competono ai Comuni e, per alcune Scuole, alle Province (ove ancora esistenti..).
Dunque Virginia, lei è stata tratta in inganno da chi o non sa o fa finta di non capire e, in primis, l'Ufficio Scolastico Regionale del Lazio che, insieme al MIUR, dove dorme una donna superficiale buona solo a mostrarci il suo brutto sorriso, non fa che scaricare sui Dirigenti Scolastici ogni grana, ogni bega, in ottemperanza all'andazzo corrente, che tanti guasti ha fatto e fa, dello scarica barile.
Tanto poi ci pensano i magistrati.
Un esempio dell'irresponsabilità e dello scarica barile lo abbiamo sotto gli occhi in questi giorni: dopo che ci è scappato il morto naturalmente! Vale per il cavalcavia e vale per tutto.
Per la Scuola basti ricordare il povero Preside del Convitto de L'Aquila Rita Coltellese *** Scrivere: Scuola: sempre più nell'assurdo
Rita Coltellese *** Scrivere: Preside "sceriffo" o galeotto per forza?  assurdamente condannato al carcere e all''interdizione dai Pubblici Uffici dopo il crollo del Convitto e la morte di alcuni convittori.
Non è fra i compiti e le competenze di un Preside capire se una crepa può essere pericolosa o no, riconoscerla e segnalarla a chi poi verrà con calma a verificare la segnalazione!
Vado sul pratico, cara Sindaca, se ad un Dirigente Scolastico sfugge una crepa del soffitto e non la segnala, a chi ha le competenze per vederla e provvedere, e poi questo soffitto crolla sulla testa di uno studente (eventualità molto realistica e già più volte accaduta) il tecnico del comune o della provincia (?) scaricherà sul Preside la mancata segnalazione: "Non c'era nella scheda compilata dalla Scuola, io dunque non l'ho verificata, non è colpa mia!"
Sindaco! Guardi che l'hanno usata quelli del MIUR e dell'USR Lazio! Sono i tecnici dei suoi Municipi che debbono compilare quella lista e sono loro che debbono firmarla!

Rifletta, da avvocato, se quello che ha scritto lo poteva scrivere!
Rifletta sull'assurdo amministrativo operato dall'USR Lazio che ha avallato (nell'ottica dell'ILLEGALE SCARICA BARILE) quanto da lei scritto pubblicandolo sul proprio sito!  


Spero che la sua intelligenza insieme alla sua professione di avvocato le siano di ispirazione, insieme alla riflessione sull'immagine di un Dirigente Scolastico che "verifica se il comignolo ha una lesione" arrampicandosi sui tetti!!!

domenica 30 ottobre 2016

Per saperne di più sui terremoti

Il Blog INGVterremoti è un canale di comunicazione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nato nel maggio 2012 per diffondere le informazioni sull’attività sismica in corso, soprattutto in occasione di forti terremoti, sequenze sismiche e maremoti e sui risultati degli studi e ricerche dell’INGV.
Sul blog vengono pubblicati articoli sulla sismicità in Italia e nel mondo, in particolare in occasione di terremoti di magnitudo M>= 4.0 avvenuti sul territorio nazionale. Inoltre sono presenti articoli di approfondimento e aggiornamenti durante le maggiori sequenze sismiche. Alcuni articoli sono organizzati all’interno di vere e proprie rubriche periodiche e tematiche, come I terremoti nella STORIAItalia Sismica, ecc.
Comitato Scientifico e CoordinamentoMaurizio Pignone, Concetta Nostro, Alessandro Amato, Carlo Meletti, Daniela Pantosti (Direttore Struttura Terremoti).
Redazione Scientifica: Alessandro Amato, Raffaele Azzaro, Filippo Bernardini, Andrea Bizzarri, Pierfrancesco Burrato, Romano Camassi, Massimo Crescimbene, Luca D’Auria, Valerio De Rubeis, Germana Gaudiosi, Stefano Gori, Luigi Improta, Federica La Longa, Stefano Lorito, Lucia Margheriti, Franco Mele, Carlo Meletti, Rosa Nappi, Concetta Nostro, Vera Pessina, Maurizio Pignone, Claudia Piromallo, Fabrizio Romano, Paola Vannoli .
Blog Administrator: Maurizio Pignone
Oltre al blog la piattaforma INGVterremoti mette a disposizione di tutti le informazioni relative alla sismicità in atto in Italia attraverso altri canali di comunicazione e social: Twitter, Facebook, YouTube e l’App per iPhone.

Da: National Geographic Italia

Se l'Europa sprofonda sotto l'Africa

Secondo un recente studio, sotto il Mediterraneo si sta formando una nuova zona di subduzione che potrebbe far aumentare il rischio sismico anche in Italia

di Richard A. Lovett
tsunami,terremoti,geologia,mediterraneoUn'immagine satellitare del Mediterraneo, con Gibilterra in primo piano. Sotto il Mare nostrum passa la linea di confine tra la placca tettonica africana e quella eurasiatica. (Fotografia per gentile concessione NASA)
La placca tettonica europea potrebbe aver cominciato a scorrere sotto quella africana: secondo uno studio recente, la nuova zona di subduzione potrebbe determinare un maggior rischio di terremoti nel Mediterraneo occidentale, e naturalmente anche nel nostro paese. 

sabato 29 ottobre 2016

L'Italia che crolla e che non cambia





Da Nord a... Sud




L'Italia incredibile... incredibile... ma purtroppo vera!!!
Non bastano i terremoti, calamità naturali...
L'irresponsabilità, lo scarica barile, nessuno paga mai... 
Ma cosa andiamo a votare il 4 dicembre 2016?
Davvero cambierebbe in meglio questo schifo?
La gente, politici, burocrati, responsabili dal più in alto all'ultimo dipendente pubblico diventerebbero migliori?
Se non si cambia nel senso del fare il proprio dovere dal primo all'ultimo, se non si fa pagare chi sbaglia... non serve a nulla cambiare solo quello che pare alla Boschi, che ha steso la Riforma della Costituzione.
Poi... senza offesa, ma si può accettare un cambiamento della Costituzione steso dalla figlia di uno che era nel Consiglio di Amministrazione di una Banca che ha ingoiato i risparmi di gente che ha avuto l'unica colpa di fidarsi dei consigli degli impiegati (imbeccati da chi comandava)?
Uno che dopo che è scoppiato lo scandalo è venuto a Roma, scrivono i giornali, ad incontrarsi con Carboni?
Sì, Carboni, quello dell'affare Calvi, Banco Ambrosiano ecc. ecc. ecc....
Sono desolata. Ma non vedo quel cambiamento nel quale avevo tanto sperato grazie a questo giovane deciso: Renzi.
Mi torna in mente quello che mi diceva l'amante di un grosso avvocato urbanista, sposato, ricco e dentro il sistema, mentre si era nel pieno delle inchieste di Mani pulite: "Tutto sta continuando come prima." Erano le confidenze che riceveva da costui ed io, Alice nel Paese delle Meraviglie, me ne stupivo. I giornali erano pieni del magistrato Antonio Di Pietro che pareva stesse facendo l'ira d'iddio!!  
Mi torna in mente perché vedo che grossi Consorzi di Cooperative dell'area PD romana continuano a detenere quote di denaro, frutto di risparmi, di povera gente che spera in una casa economica in periferia, senza costruire, rinviando e rinviando perché burocrati comunali fermano le pratiche: sotto Marino, sotto Tronca ed ora sotto Raggi... Tutto continua come prima... 
Mi torna in mente perché Renzi si agita, parla, ma Zingaretti con cui va d'accordo gestisce la Sanità in modo quanto mai strano: taglia per risparmiare chiudendo reparti ospedalieri ma continuando a pagare stipendi a personale altamente specializzato senza utilizzarlo, con rischio di danneggiarlo deprofessionalizzandolo, praticamente come se gli tenesse le mani ferme... Però acconsente a che si bandiscano nuovi concorsi, per far entrare altra gente da pagare... Renzi lo sa? Lo sa cosa continua ad accadere? Sa che i talenti che non se ne sono andati all'estero continuano a stare sotto il tacco di professori universitari che accettano solo gli schiavi?
Nulla cambia: la palude è ancora qui.
Mi cadono le braccia e alla fine credo che non andrò neppure più a votare: né si, né no... Tanto l'Italia è persa comunque e non si raddrizzerà mai più...

giovedì 27 ottobre 2016

Invasione, immigrazione, negazione

Da: Il Fatto Quotidiano

Caso Gorino – Prefetto: “Vergogna, vadano in Ungheria”. Renzi: “Difficile da giudicare, popolazione stanca”

Commenti dei lettori: 2698 alle h. 10:00 del 27 ottobre 2016


Comunicare, scambiare opinioni e idee è una scelta, come lo è chiudersi in posizione difensiva opponendo sé stessi contro il resto del mondo.
"Mente captus" è il prodromo linguistico di mentecatto, mente chiusa. Chiusa alla realtà, in vari stadi patologici: dal distacco totale, alla negazione, infine alla rimozione.
Porto l'esempio di questo articolo che mette in evidenza il tema dell'invasione, pacifica, dei popoli africani vissuta male dagli Italiani, gestita malissimo dalla politica.
Il numero elevato di commenti dà conto di quanto questo problema sia sentito dagli Italiani.
Comincio a notare che la maggioranza dei commenti è contro il mantenimento di questa massa inarrestabile di popoli provenienti dall'Africa, ma anche dal Pakistan e dall'Afghanistan, con grande prevalenza di Paesi africani però. 
I siriani, popolo massacrato dall'indegno Assad e dai necrofili del Daesh e dai vari gruppi ribelli, sono un discorso a parte, gli Italiani li accolgono umanamente e non si sottraggono alla necessità dell'accoglienza, mentre è evidente che il resto arriva approfittando del dramma siriano, con la complicità evidente del nostro Governo, che ha permesso fino a poco tempo fa di mostrare nei telegiornali barconi pieni di gente nerissima con il commento audio che trattavasi di profughi siriani!!!  
Ora, in base ai commenti sotto questo articolo de  Il Fatto Quotidiano, indubbiamente noto un cambiamento rispetto a qualche tempo fa: la gente ha abbandonato la superficiale demagogia dell'accoglienza indiscriminata, per una lucida coscienza della realtà e del disastro verso il quale la scelta governativa, su quella che si ostina a chiamare immigrazione, ci conduce.
Restano numericamente pochi commenti a favore e intrisi di parole come "umanità", "vergogna" verso chi si oppone all'ennesimo arrivo di gente da mantenere, fino all'insulto, sempre vigliaccamente al riparo di nickname.
Riporto qui sotto la breve conversazione con uno di costoro con il quale, nonostante l'ostinata negazione di fatti da me portati ad esempio, ho tentato un dialogo, scoprendo però che spesso la comunicazione con certi soggetti è un'utopia. Essi non vogliono comunicare, bensì emettere ostinatamente quello che hanno in mente, senza apertura all'ingresso di altre idee od opinioni, arrivando a negare addirittura la veridicità di fatti personali esposti come esempio concreto di vita vissuta.
Ovviamente molti mi dicono: "Perché lo fai?" "Perché cerchi di dialogare con gente sconosciuta, spesso villana, a volte con palesi incapacità logiche che fanno pensare a intelligenze povere..?" Ebbene, questo fa parte della mia formazione, aperta all'accoglienza anche di chi dimostra di non avere la mia stessa cultura e capacità intellettiva.. Non si può dialogare sempre fra pari.. Anche se qualcuno dice che "il dialogo ha senso solo fra pari..". 
Questo soggetto, che qui sotto riporto come esempio, nega l'esistenza dell'emigrazione italiana in gran parte accolta nei Paesi dove emigrava solo per bisogno di braccia, regolarmente richieste tramite le nostre Ambasciate, quindi con un contratto di ingaggio di lavoro già in tasca.
La patologia della negazioneben nota in psicoanalisi, fa arrivare il soggetto fino a mettere in dubbio ogni cosa l'interlocutore dica, tacciandolo financo di mendacità, senza logica alcuna, rendendo ogni scambio impossibile, il soggetto deve avere sempre l'ultima parola, deve essere egli a chiudere il discorso, sempre e comunque, altrimenti ne riporterebbe una frustrazione insopportabile.
Nonostante questi fallaci incontri, parlare anche attraverso un forum può servire a misurare lo stato dell'arte e lo stato di quanto sta avvenendo in Italia invasa dall'Africa... Non bastando lo zoccolo africano che preme la piattaforma europea... Mi si perdoni l'accostamento simbolicamente ironico: i terremoti provocati dall'Africa, che spinge per via della tettonica a zolle, sono sufficienti a creare danni e sconguassi perché non sia il caso di aggiungerne altri imbarcandoci anche la marea umana che l'Africa produce.


Ed ecco l'esempio dinegazione

Si certo ...in contratto di lavoro in mano, scritto in una lingua che nemmeno conoscevano...come no!
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Rita Coltellese  alex1  un giorno fa
Ma perché prima di scrivere non si informa? Legga almeno I commenti degli altri. Sopra ho riportato l'esperienza di mio nonno negli USA e ne ho molte altre viste da vicinissimo: ragazzi della mia età emigrati in Belgio, Canada ... TUTTI CON CONTRATTO. Erano ragazzi di paese, della zona dove ora c'è stato il terremoto.
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Si e gli mandavano il contratto dagli Usa con pec certificata...ma per favore...







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    Non ho scritto castronerie ma la mia esperienza vissuta, prima con mio nonno, di cui conservo una lettera dagli USA che ho addirittura incorniciato, datata 1910, poi con gente della mia età nata nel comune di Accumoli, luogo di provenienza dei miei genitori. Cosa il suo cervello costruisca chiamando ciò che scrivo amenità proprio non lo so e le assicuro che a me "non scoccia" proprio nulla di quello che riguarda una persona che non ha neppure un nome.
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    Quindi tuo nonno nel 1910 era andato in America con visto temporaneo, e, perfettamente istruito nell'inglese parlato e scritto da qualche istituto del reatino, ottenuto una interview con qualche company ha firmato un contratto di lavoro. Tornato in Italia e prese le sue cose si avviava via nave, per la seconda volta verso gli Usa? Vuole veramente dire questo? E pensa che anche se, ammesso questo sia vero, veramente milioni di italiani che parlavano a mala pena la propria lingua avessero un contratto in tasca prima di imbarcarsi? Magari pure in inglese?
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    No, guardi, mi sono inventata tutto per fare dispetto a lei...
    Capisco che lei è su un piano diverso dal mio che, mi 
    dispiace, non ci consente di conversare oltre.
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    • Sono davvero spiacente per lei che non riesce neppure ad afferrare 
    • l'ironia...
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    mercoledì 26 ottobre 2016

    Giallo su uccisione Prof.ssa Gianna Del Gaudio

    Da: Il Giorno Ultimo aggiornamento: di FRANCESCO DONADONI E GABRIELE MORONI









    Il Dna sui guanti non è del marito di Gianna Del Gaudio: si cerca tra amici e parenti
    Seriate (Bergamo), 25 ottobre 2016 - Come una costante nei gialli, nei delitti bergamaschi. Il Dna a lungo indicato come “Ignoto 1” rappresentò il tassello decisivo per risolvere l’enigma della fine di Yara Gambirasio. Un Dna maschile sconosciuto spariglia e potrebbe aprire nuovi scenari nell’enigma della morte di Gianna Del Gaudio, l’ex professoressa sgozzata nella sua casa di Seriate la sera del 26 agosto. Il marito Antonio Tizzani, 68 anni, ferroviere in pensione, è l’unico indagato (a piede libero) per l’omicidio della moglie. Il Dna non gli appartiene e Tizzani segna un punto a suo favore. Le indagini del Ris hanno segnato una svolta. I risultati.
    Un sacchetto delle mozzarelle ritrovato il 6 ottobre nella siepe di un piccolo condominio a 400 metri dalla villetta dei coniugi Tizzani. Nel sacchetto un cutter da elettricista e un paio di guanti in lattice. Da questi ultimi è uscita la nuova tessera del rebus. Il sangue sull’esterno dei guanti appartiene alla vittima. C’è però una traccia mista: al sangue della professoressa è sovrapposto un Dna maschile (nonè sangue, forse di saliva o di sudore). Questo codice genetico non porta ad Antonio Tizzani né ai figli, Paolo e Mario. E’ il Dna dell’assassino? Da ricordare che Antonio Tizzani ha parlato di un killer incappucciato e privo di guanti, tanto che notò la pelle scura. O il Dna è trasmigrato dal sacchetto ai guanti e allora potrebbe appartenere a chi ha venduto il sacchetto o a chi lo ha ritrovato? E quale è stato il percorso del sacchetto fino alla siepe dove è stato lasciato? Quanto al taglierino solo certezze. Quello sulla lama e sull’impugnatura è sicuramente sangue di Gianna Del Gaudio e ha contaminato anche il sacchetto. Non ci sono tracce biologiche, né impronte digitali di altri.
    Si apre una nuova, complessa fase investigativa. Come per il caso Yara c’è un Dna senza nome da attribuire. Per questo viene messo a confronto con quello di parenti, amici, vicini, persone comunque in rapporto con i Tizzani. Una cerchia di una trentina di persone. Per il momento. «Abbiamo sempre proceduto - dice il colonnello Biagio Storniolo, comandante provinciale dei carabinieri - con prudenza, senza mai tralasciare la pista dell’incappucciato. E’ chiaro che i risultati del Ris aprono un nuovo scenario».
    Giorgio Portera, genetista del Dipartimento di biotecnologie mediche dell’Università Statale di Milano, è il consulente della difesa di Tizzani: «L’ultimo accertamento genetico sui guanti in lattice evidenzia la presenza di un soggetto maschile diverso dall’indagato. Questo dato è ovviamente a favore della posizione da indagato di Antonio Tizzani. Il risultato genetico conferma quanto emerso subito dalla scena del crimine. Ricordiamo che i vestiti dell’indagato sono privi di qualsiasi traccia ematica, in una scena del crimine interessata invece da numerose perdite e schizzi di sangue. E’ ovvio che adesso si cercherà chi ha depositato questa traccia e quali sono le circostanze in cui è avvenuto il deposito».
    Quello che sembrava semplice prende la connotazione di un vero e proprio giallo.
    Una rispettabile signora anziana viene uccisa in casa sua, quasi sotto gli occhi del marito, in modo efferato, tagliandole la gola fino quasi a staccarle la testa dal collo.
    Donna come tante, in cui tante persone possono identificarsi per stile di vita: dedita al lavoro e alla famiglia; affettuosa con figli ormai fuori di casa ma sempre in rapporto con lei e con il padre; innamorata dei suoi nipotini che le abitano vicino.. Gentile con la nuora e con la nuova compagna del figlio separato dalla moglie, avendo portato loro dei doni da un viaggio anche religioso: da Padre Pio!
    Chi può volere il male di una donna del genere, una donna come tante?
    Il marito parla di un ladro che egli ha colto in azione e che poi è fuggito. Potrebbe essere un pazzo, un drogato, non si spiegherebbe altrimenti un simile cruento omicidio per rubare poco o niente..
    Ma chi indaga dice che non è possibile, giacché le telecamere intorno avrebbero dovuto registrare la fuga dello sconosciuto e, invece, non hanno registrato nulla.
    Ma i giornalisti vengono a sapere che dal 6 ottobre scorso chi indaga aveva un elemento importantissimo: un sacchetto, inequivocabilmente proveniente dalla casa della povera uccisa, rinvenuto a 400 metri circa dalla casa del delitto, gettato dentro una siepe. Dentro oggetti che analizzati riportano senza dubbio il sangue della professoressa. Dunque non può che essere stato occultato dall'assassino o da un suo complice.
    Ma se il sangue è certamente della vittima, ora viene fuori da altre analisi che non vi è traccia del DNA del sospettato: il marito.
    Come poteva egli toccare il sacchetto, l'arma rinvenuta all'interno con il sangue di sua moglie, i guanti di lattice, senza lasciare alcuna traccia biologica di se?
    Chi indaga parla di contaminazione riguardo al DNA maschile ignoto invece rinvenuto.. Analizzeranno ancora.. Ma di chiunque sia come può essersi cancellato quello del marito mentre è rimasto quello dell'ignoto soggetto maschile? Se, come riflettono gli inquirenti, può essersi cancellato per effetto degli agenti atmosferici in più di un mese, perché sui guanti è rimasto quello del soggetto ignoto?
    E ancora: se le telecamere quella sera, a quell'ora, non hanno visto il ladro che invece il marito ha descritto, non hanno visto nessun altro però.. Allora il sacchetto con il suo macabro contenuto non ha viaggiato dalla casa del delitto al luogo dove è stato ritrovato quella sera, altrimenti le telecamere lo avrebbero visto. 
    Dunque il sacchetto viene sicuramente da quella casa ma altrettanto sicuramente, se gli inquirenti escludono il ladro per via delle telecamere in cui non vi è nulla, è giunto nel luogo del ritrovamento in un momento successivo a quello del delitto.  
    Sicuramente chi indaga ha chiesto al figlio Mario e alla sua compagna, che avevano cenato con la povera vittima e con il marito ed erano appena usciti da quella casa, se gli abiti indossati da Antonio Tizzani dopo il delitto erano gli stessi che aveva prima del delitto. Secondo tale risultanza si ha o una prova a carico o a discarico, data l'abbondanza di sangue che fuoriesce al taglio di arterie del collo a cuore battente.
    Altrettanto sicuramente gli inquirenti avranno mostrato l'arma del delitto rinvenuta nel sacchetto ai figli, chiedendo loro se il padre ne possedeva una simile: un cutter da elettricista, in uso anche a chi non lo è per lavoretti e riparazioni casalinghi.
    In ultima riflessione, alla luce dell'assenza di DNA di Tizzani e alla presenza di DNA ignoto maschile, può ravvivarsi la pista del ladro incappucciato: ma allora forse va rivista anche la ritrattazione della nuora che ha detto di esserselo inventato. 
    Il luogo del ritrovamento del sacchetto
    Pensierino della sera: non sarà che qualcuno della mortuaria o degli addetti ai rilievi ha dimenticato in qualche angolo della casa un paio di guanti di lattice? Sicuramente chi indaga l'avrà già pensato e a tutti coloro che sono stati a vario titolo in quella casa verrà fatto il DNA per esclusione...