lunedì 14 novembre 2011

Romina ed Albano

Niente pettegolezzo, solo considerazioni su un matrimonio d'Amore (veramente con l'A maiuscola) finito male.

Erano il simbolo di come l'Amore pulito, nato fra un uomo ed una donna giovani, possa superare una diversa estrazione sociale, una diversa educazione.

Quello che era stato il primo frutto incarnato del loro Amore, Ylenia, li ha divisi.

E' successo, a tanta gente dello spettacolo e non, di avere figli morti in gioventù, per le ragioni più varie. La morte di un figlio è un evento innaturale, inaccettabile, devastante la vita del genitore.

Non importa come accade: per malattia, per incidente, per disgrazia, per assassinio, per suicidio, per droga... E' sempre e comunque un cambiamento in peggio dell'esistenza del genitore.

La ragione per la quale scrivo di queste due persone nasce dalla riflessione che, portare un matrimonio bello e felice fino alla fine naturale della morte di uno dei due, è come pilotare una nave, partita da un porto in festa, in mezzo a tempeste e marosi, fino a condurla indenne al porto di arrivo. Le insidie sono tante e, per questa coppia simbolo, la frattura è venuta proprio da dentro la loro famiglia: da Ylenia.

Potevano reggere alla devastazione del dolore, così innamorati ed uniti, insieme agli altri figli, ma Romina, la più fragile dei due, non ce l'ha fatta.

Gira per televisioni dicendo che la figlia è viva e questo già dice del suo stato: non è riuscita ad accettare la realtà. Non ce l'ha fatta e non si può che provarne pena e rispetto.
Albano, però, colpito da identico dolore, ha dovuto sopportare anche l'assurdo addebito che fosse colpa sua. E' più forte, ma che colpi in più  ha dovuto subire!
Ha detto che l'ha attesa per 5 lunghi anni, fedele al suo Amore, poi la vita doveva riprendere in qualche modo. Quando una giovane, pugliese come lui, vagamente somigliante a sua moglie ed alla figlia scomparsa, con un matrimonio fallito alle spalle, lo andò ad intervistare, cercò in lei che glielo offriva quello che sua moglie ormai gli negava da troppo tempo ed il matrimonio finì.

Lo ha detto più volte, con dolore, costretto dal ruolo pubblico che una persona di spettacolo ha.
Umanamente si può solo comprendere e rispettare.
Non gli è andata bene, però, perché la persona in questione si è rivelata per quello che tutti hanno potuto vedere.

Ma la storia di Romina ed Albano non è finita nei suoi risvolti di dolore ed ora offre pagine di desolazione, svelando aspetti del loro matrimonio simbolo che sono contrastanti nelle versioni, dunque la verità noi non possiamo saperla, ma ci dispiace vederli accusarsi e distruggere in parte anche il periodo felice, prima che Ylenia con la sua follia rovinasse tutto.

Albano all'inizio non svelò la triste realtà della tossicodipendenza di Ylenia. Al mondo che non sapeva spiegarsi, se non con una malattia mentale, la scelta di una giovane bella, ricca, con una famiglia unita e felice, di correre dietro ad un uomo anziano, brutto, che viveva per strada suonando per racimolare qualche dollaro e, l'hanno pensato in tanti, pure negro, Albano disse che lei voleva scrivere un libro, per questo aveva scelto quell'esperienza.

Sia chiaro che la nota che l'uomo fosse negro non è segno di razzismo, ma riporto con pragmatismo un sentire reale di tante persone... Era la profonda diversità fra ciò che era Ylenia e ciò che era quell'uomo a risaltare.

Alla fine l'uomo forte, venuto dal mondo contadino del sud dell'Italia, ha dovuto ammettere anche questo: che sua figlia era fuori di testa perché faceva uso di droghe.
Inutile chiedersi cosa mancava a questa ragazza per finire così. Aveva tutto. Ha distrutto sé stessa e la sua famiglia.
Inutile sottolineare impietosamente che nessun figlio sparisce all'affetto della madre e dei fratelli per sfuggire ad un padre che comanda...
Albano, poi, poveretto, comandava per il suo bene...
Ma Romina ora dice cose su di lui che lo indignano fino al punto di indurlo a parlare pubblicamente di lei come non ha mai fatto.
E' triste. Ora le menti peggiori ricameranno all'infinito sulle loro dichiarazioni pubbliche distruggendo del tutto l'immagine del loro matrimonio.

Credo che, forse, la verità sta a metà strada fra le cose che hanno detto ora, alla fine di tutto, ormai anziani e carichi dei loro fallimenti e delusioni: è possibile che Romina fumasse marijuana come dice Albano, ma, come riporta lui che lei diceva per giustificarsi, forse faceva parte della sua cultura, figlia di gente di Hollywood... Mi si dice che lo fa tanta gente anche qui da noi... Mi si dice che io sono limitata perché, come Albano, ritengo che non sia necessario annebbiarsi il cervello, che sia molto meglio, al contrario, mantenerne al massimo la lucidità... Insomma, capisco che lui non l'abbia mai accettato, ma finché si amavano l'ha comunque subita questa abitudine di lei... E' ora, in questa circostanza, in cui si sente pubblicamente accusato di maltrattamenti, che, per contro, l'ha tirata fuori con parole forti: "Romina si drogava". E' stanco Albano e dice cose a cui è difficile pensare come concrete: addirittura addebita a questa abitudine della madre il fatto che la figlia abbia assunto poi droghe pesanti. Come mi è difficile credere ai maltrattamenti su cui stupidi giornalisti si sono subito gettati. Penso che in decenni di matrimonio un uomo un po' sanguigno come Albano possa anche aver dato uno schiaffo a Romina nel corso di un litigio, senza ipocriti scandali, è umano anche questo, forse lei può anche averglieli restituiti... Ma i maltrattamenti sono altra cosa, sono quelli che uomini malati di violenza infliggono abitualmente alle compagne di vita... Come possono questi giornalisti non discernere la realtà: sono sciocchi o sono, appunto, ipocriti.