mercoledì 4 giugno 2014

O Renzi e le sue scelte o... il nulla

Quello che dice Beppe Grillo sul suo blog, e cioè che il successo renziano alle urne per le europee, sia dovuto a brogli è totalmente infondato e dimostra la difficoltà di Beppe Grillo a capire, a fare una lucida analisi del risultato delle urne.

Già Paola Taverna, senatrice dal carattere forte e di rivendicata estrazione superpopolare (sono di Torre Maura) in un telegiornale di ieri era più cauta del suo leader e si esprimeva più o meno così: "No, brogli no, ma certo il Partito Democratico ha saputo operare per accattivarsi i voti...."
Beh! Questo è quello che debbono fare tutti gli schieramenti che si presentano per gestire la Cosa Pubblica, mi sembra... Che dovevano fare altrimenti? Dire al possibile elettorato "Votate 5 Stelle?"

Beppe Grillo si sbaglia di nuovo, di nuovo perché si è sbagliato quando trionfalmente diceva "Vinceremo noi!" Una frase che come slogan andava bene, poteva servire da stimolo, ma solo come slogan, e non poteva contenere una certezza. 

La mia analisi del voto, nel mio piccolo piccolo, è la seguente.
Io ho una numerosa famiglia: siamo 9 persone votanti. Ho constatato in altre circostanze che, mediamente, siamo nello standard di questo Paese: in fondo siamo scontati e banali. Dunque, basandomi su questo piccolo campionario umano, posso dire che Renzi avrebbe potuto avere anche qualche voto in più, piuttosto che in meno.
Io, se fossi andata a votare, avrei votato per lui, ma non l'ho fatto grazie a quelli del suo partito che gli fanno la fronda: l'ho già scritto, sono stata in forse fra dargli il mio voto per rafforzare la sua linea o non darlo perché avrei premiato un PD che, senza di lui, mi fa schifo. Ho scelto di non votare, dunque un voto in meno al suo successo.
Ho già scritto che ho votato Renzi alle primarie con Bersani, ho votato Renzi per il Segretariato del suo partito, visto che era aperta a tutti la possibilità di votare, ed ho pagato per farlo. Dunque una scelta voluta e sentita. Alle europee non dovevo certo pagare per votare: eppure, dopo qualche oscillazione interiore, ho scelto di non farlo. Quelli del PD non renziani hanno fatto perdere un voto al PD. Se lo moltiplico per tanti come me, si fa un certo numero...

Non avrei potuto ridarlo al M5S per le ragioni che ho già scritto: il test del Consigliere Regionale che, preso il mio voto, se ne infischia altamente di ben due temi posti per il territorio, l'Acqua Pubblica e le fasce frangivento di proprietà della Regione lasciate in pericolosissima incuria, è stato emblematico delle promesse elettorali sfumate nel NULLA alla prova dei fatti.

Dunque o Renzi o il nulla. Una persona della mia famiglia, sempre stata di destra, ha votato per Renzi dicendomi "non sapevo proprio per chi altri votare.. certo il PD... ma o così o il nulla", un'altra non è andata a votare, pur stravedendo per Renzi, per stanchezza, un'altra, infine, si è vista rifiutare il voto dal seggio perché "nella tessera elettorale non c'erano più quadratini per mettere il timbro"! Erano le nove di sera e la persona, sempre stata del PD, era stanchissima dopo una domenica di lavoro e all'esortazione di quelli del seggio di "andare in circoscrizione a farsi dare una nuova tessera tanto sono aperti fino alle 10 di sera", non ha potuto consentire e non solo per la stanchezza... Il seggio, per chi conosce Roma, era in zona Vermicino e la circoscrizione è a Piazza Cinecittà, zona Subaugusta... Per chi non conosce Roma praticamente a diversi chilometri che, fra andata e ritorno, più il tempo di raggiungere l'Ufficio preposto a piedi, sostare per la bisogna e ritornare, avrebbero consumato l'ora rimasta.
Un altro voto perso per Renzi. 

Dunque se noi siamo una cellula di un corpo elettorale e se la cellula riproduce le caratteristiche dell'intero corpo, più o meno, Renzi, per  circostanze diverse, avrebbe potuto avere anche più voti di quanti ne ha presi.
Abitudini di un popolo dovute ad una specifica mentalità: quanti dei nostri politici usano guidare un'utilitaria come il Primo Ministro tedesco risparmiando sullo stipendio pagato agli autisti?

Stamane ho seguito un poco la pregevole trasmissione Omnibus su La7 e di nuovo ho sentito critiche su questo giovane coraggioso che tenta di salvare l'Italia: Freccero, Autore televisivo, lamentava la disoccupazione intellettuale, diceva che il lavoro intellettuale è pagato pochissimo o nulla. Freccero ha ragione ma, visto che anche lui ha un'età matura come me, dovrebbe sapere che così è sempre stato. Strano che un uomo intelligente come lui non abbia riflettuto su questo.
Renzi, come ho già scritto, non è Gesù Cristo che fa i miracoli, ammesso che persino questo meraviglioso predicatore di etica potesse farne su questa materia,  dunque come fa a correggere questo disinteresse storico della società per il lavoro intellettuale? 

Sempre nella mia piccola esperienza di vita risalgo a mio nonno che, pur avendo studiato fino alla quinta ginnasio in un'Italia con un altissimo tasso di analfabetismo, per trovare lavoro dovette emigrare negli Stati Uniti d'America nel lontano 1907.
Negli anni cinquanta, sempre del secolo scorso, mio padre, impiegato del Telegrafo, mi diceva che fra i suoi fattorini aveva giovani laureati in Legge che, pur di lavorare, avevano accettato di consegnare telegrammi e raccomandate girando Roma su uno scooter.
Fino ai giorni nostri di alcuni anni fa, in cui un Direttore di un Istituto Statale di Ricerca si è visto rifiutare i soldi  necessari per brevettare una invenzione di un suo Ricercatore dal Presidente di quella Istituzione.  La risposta fu "che non c'erano soldi".
Dunque che Freccero lamenti la mancanza di brevetti e di innovazione è giusto: non c'è attenzione in questo Stato per l'ingegno, esso è ignorato.
Potrei portare altri esempi, come un'invenzione brevettata con soldi propri da uno scienziato e proposta per un risparmio energetico sui trasporti pubblici ad un Assessore storico del Comune di Roma che non è stata applicata. 
Ricordo che i brevetti vanno rinnovati a suon di soldi, altrimenti scadono e diventano patrimonio di tutti. Ricorro di nuovo alla Storia: non è così che il povero Meucci  si è visto soffiare l'invenzione del telefono da Bell? 
Dunque il "Sistema Italiano", il  "Sistema Paese", la mentalità della classe dirigente e non solo, debbono cambiare e, forse, a cascata, piano piano, cambierà tutto il resto.
Renzi può essere la Speranza di un Inizio. Ma gli altri debbono collaborare.

Invece quello che vedo intorno a me, nel mio piccolo piccolo, è che il Sindacato non ha capito ancora che la Contrapposizione non va più, che la situazione Lavoro richiede Collaborazione fra le parti.
Il senso di responsabilità individuale latita: continuo ad apprendere che in un Dipartimento di una Università romana vedono gente timbrare il cartellino e poi uscire, tanto in quel Dipartimento non c'è molto lavoro da fare... Perché nessuno controlla i carichi di lavoro? 
Dipendenti pubblici vengono visti usare i mezzi di servizio ed il relativo carburante per fini personali: antiche abitudini tollerate che vengono percepite come "diritti".
Come cambiare le coscienze? Sono le coscienze individuali che formano una Nazione.
Certo se le coscienze deboli continuano ad essere informate di uno scandalo al giorno, l'esempio di una classe dirigente corrotta non aiuta. Le piccole coscienze si allineano.  
Troppa disonestà uccide l'Economia