giovedì 20 settembre 2018

La storia tragicomica di Squily Brata e Nullo Strano - Novelle Nuove - Episodi 7 e 8

La storia tragicomica di Squily Brata e Nullo Strano
da Novelle Nuove
Nullo Strano
 
Squily Brata


Episodio 7 - Rapporti stretti con Vilma e Rodolfo.

Vilma nella sua incommensurabile stupida furbizia pensava che assecondando Squily, che tanto si dava da fare per piacerle offrendole i suoi servigi pompati come potentissimi, avrebbe potuto carpirle l'agognata pensione. Come molte persone ignoranti non capiva che i poteri di Squily si fermavano alla richiesta di un favore a questo o a quello degli ometti da cui si faceva sbattere, e l'aver ottenuto una buona sistemazione per il figlio per il servizio militare in un'arma ritenuta privilegiata  la faceva illudere di poter chiedere anche altro.
Così insieme al marito, finto medico dentista, accondiscendeva a tutte le richieste della donna accettando di comportarsi come un burattino di cui l'immorale donna tirava i fili.
Nullo, dal canto suo, si adattava a tutto quello che faceva la moglie, aduso a fare il burattino sempre. L'uomo era così immerso in quel ruolo che aveva accettato da non rendersi conto che in qualcuno poteva anche suscitare scandalo e riprovazione. Per questo riteneva ad esempio Maria assolutamente pazza per il suo rifiuto a frequentarli. Immerso in quella realtà non capiva più la normalità, anche perché c'era gente, come Vilma e Rodolfo, disponibili a recitare qualunque parte in una malata finzione anche soltanto per qualche piccolo vantaggio.
Così accettarono di mettersi seduti sul retro dell'abitazione di Squily con lei e Nullo per recitare una scenetta la cui regista era sempre la mitomane mentre Nullo fungeva da silenziosa comparsa. 
Squily Brata: "Maria è matta! E' una poveretta! Come si fa a credere che io ho l'amante! Si sa che nei posti di lavoro basta che ti vai a prende il caffè insieme e subito dicono che siete amanti! E' matta, d'altra parte è de' famiglia!" Diceva con tono disinvolto recitando la parte della donna di mondo.
Rodolfo (finto scandalizzato): "Ma io non capisco!" Rodolfo parla in modo affettato, in italiano, dandosi arie di persona raffinata, però sta in buona compagnia con l'elementare Nullo che parla con pesante calata romana e, nonostante la sua posa di raffinatezza, non mostra alcun interesse per una frequentazione con lo scienziato padre dell'amico di suo figlio.  Strano? Non per Maria, né per l'amico di suo figlio, che hanno visto le mire che Squily ha manifestato fin da subito nei riguardi dello pseudo dentista, appena ha saputo che era ricco, e pensano che lui finga di nulla ma la lasci fare.
Vilma (in imbarazzo, perché conosce un po' Maria e quello che dice l'invadente Squily non le risulta): "Ma chi di famiglia? Il padre?"
Squily Brata (con compiaciuta malignità):  "No, la madre!"
Maria, per il cui beneficio la scenetta è recitata a voce più che udibile, pensa con disgusto due cose: "Questa mitomane che gira dicendo stupidaggini infantili senza rendersi conto di essere una parodia di essere umano si permette di dire che mia madre non sta bene di testa. Anche se fosse, sempre meglio di lei sta; mia madre sta per conto suo e non gira dicendo pazzie qui e altrove. Poi sta fresca a far passare per pazzi tutti quelli che sanno che razza di puttana è! Quei due si prestano a questa sceneggiata pensando di ricavare qualcosa da questa psicotica: la donna sperando in una pensione impossibile se non ha i contributi sufficienti e lui... Si presterà perché è incapace di essere una persona autentica... Che bella congerie.. Con quel Nullo silente che sembra il pupo nella mano del puparo, e il puparo è questa pazza!"
La scenetta che, nelle intenzioni della mitomane, pretendeva ridarle una verginità  si concluse con una strana presa di coscienza di Vilma la quale, alla sarcastica frase di Squily: "E' una poveretta!" Detta con un tono di commiserazione verso Maria, con imbarazzo proferì: "Ma poveretti siamo noi che stamo qui a fa' sta' cosa."
Maria, nel sentirla, pensò: "Ma chi te lo ha fatto fare? Vale così poco la tua dignità?"
Indubbiamente capiva sempre più il disagio dell'amico di suo figlio quando doveva dire qualcosa che riguardava i suoi genitori. 
Un giorno lo aveva incontrato all'università dove lei lavorava e dove lui, stentatamente, cercava di conseguire un titolo di studio che gli consentisse di rilevare lo studio del padre senza bisogno di gente iscritta all'Albo a fare da prestanome.
Da quando i suoi genitori si erano fatti abbindolare dalla mitomane egli si era defilato e non si faceva vedere più.
Maria stava uscendo con una sua collega dal Policlinico Universitario e con la coda dell'occhio vide il giovane poco dietro di loro. Continuò a parlare con la collega senza dare le viste di averlo visto ed osservò il suo comportamento: invece di chiamarla e salutarla, dato che da dietro la vedeva bene essendo Maria solo pochi passi più avanti, egli rallentò il suo passo fino quasi a fermarsi, nella speranza di non essere stato visto evidentemente. Ma dovendo andare nella stessa direzione delle due donne che lo precedevano, all'edificio della Facoltà che ospitava gli Uffici, camminò dietro di loro lentissimamente, in modo innaturale, fino a che, giunti all'esterno degli uffici egli tirò dritto e Maria e la sua collega presero una strada in leggera salita per raggiungere il loro Ufficio. A questo punto Maria, che si era studiata la situazione comprendendo benissimo la ragione del defilarsi del giovane, si voltò studiatamente e lo chiamò per nome aggiungendo: "Non si saluta più?!" La presenza della collega, a cui aveva raccontato tutte le anomalie di Squily Brata e di chi le ruotava intorno, le fece gioco perché, facendo scoprire la reticenza dell'amico di suo figlio a farsi notare da lei, portava alla luce una situazione che non era solo frutto di una sua personalissima impressione.
Imbarazzatissimo egli provò a dire che non l'aveva vista, ma Maria, implacabile, non lo graziò: "Difficile visto che ti precedevo di pochi passi fin da dentro il Policlinico! - Poi andò subito al dunque per non farsi sfuggire l'occasione di portare il test di quell'amicizia di suo figlio fino in fondo - "Come va con quei pazzi dei miei vicini di casa?"
Il giovane figlio di Vilma e di Rodolfo: "Che lei è una squilibrata non vi è alcun dubbio.  Lui non sembra..."
Maria pensò malignamente: "Sono contenta per te che ti sei accorto che Squily è una squilibrata dato che ci studi pure medicina... Quanto a lui appunto... sembra normale, ma non lo è visto come vive."
Ma disse: "Squily mi ha detto delle cose incredibili dei tuoi genitori. Li cerca, viene a casa vostra anche con doni, ma ne parla malissimo. Mi ha detto che tua madre va a fare la donna di servizio ad ore.. Come è possibile visto il vostro evidente benessere? Che i tuoi sono separati in casa... Come è possibile se tua madre mi ha mostrato tutta casa vostra e, con particolare orgoglio, la camera matrimoniale, dicendomi che la sera lei e tuo padre vedono la TV insieme dal lettone?"
Il giovane con un'espressione seria e in totale difensiva rispose: "Ognuno creda pure quel che vuole."
Finalmente riuscì a liberarsi da quell'imbarazzante situazione e Maria lo salutò portando dentro di sé la netta certezza che quello che diceva la mitomane in fondo doveva essere vero.
La collega a cui aveva raccontato le vicende di quelle anormali persone commentò contrariata: "Hai fatto male Maria a tenerlo lì a dirgli quelle cose. Se i genitori sono quelli che sono che vuoi che ti dicesse? Hai visto? Non ha detto che quello che dice quella pazza non è vero. D'altra parte se la frequentano, nonostante quella li sputtani pure in giro,  già ti dice che gente può essere. "
Maria: "L'assurdo dell'assurdo è che quella pazza parla delle anomalie di quella coppia vivendo come vive con il marito!"
La collega: "Ma proprio per quello parla degli altri! E' anormale e dunque come puoi aspettarti coerenza. Quella vive male e cerca altri come lei per sentirsi meno disgraziata. " 

Episodio 8 - Scoppia il bubbone


Marito di Maria: "Pronto, Maria."
Maria: " Ciao, che succede, non mi chiami mai in ufficio.." 
Marito di Maria: "Sono molto imbarazzato e sbalordito. Ha telefonato qui Vilma, la madre di quell'amico di nostro figlio..."
Maria: "E che vuole? Dopo tanto tempo.  Non saluta nemmeno il nostro figlio minore che pure la conosce benissimo.. Era stupitissimo per averla vista vicino casa nostra con Squily Brata e lo aveva palesemente ignorato per dare soddisfazione  alla mitomane che ci odia."
Marito di Maria con tono fra lo stupito e l'imbarazzato"Ha telefonato qui a casa e cercava te.  Io le ho detto che non c'eri, che eri al lavoro..."
Maria: "Per fortuna. Non capisco proprio cosa voglia da me."
Marito di Maria: "Ti ho chiamato perché non potevo aspettare di raccontarti, quello che poi mi ha detto, quando ritornerai dall'ufficio... E' allucinante, anche se avevamo visto e intuito tante cose, scoprire che era tutto vero e anche di più mi sbalordisce."
Maria: "Certo per chiamarmi in ufficio deve averti davvero turbato.."
Il marito di Maria è una persona seria, dedita alla Scienza e alla Cultura, distaccata dai pettegolezzi e abbastanza indifferente alle mattane del prossimo. Dunque il suo stupore, che l'ha indotto a chiamare subito sua moglie, deve essere ben motivato. 
Marito di Maria: "Quando le ho detto che tu non c'eri pensavo che la conversazione sarebbe finita lì, invece si è attaccata a me dicendomi che è disperata perché sa da due anni che Squily Brata è l'amante del marito. Glielo ha detto lui stesso quando ha avuto un infarto due anni fa ed è stato ricoverato in ospedale."
Maria (provando una maligna soddisfazione nel constatare che ha visto più che chiaro negli sporchi affari della sua vicina di casa)"Se lo sa da due anni cosa vuole da noi? Cosa c'entriamo noi? E io, credendoli delle persone perbene, ingenuamente li avevo pure avvisati di chi erano questi!"
Marito di Maria: "Ma lei l'ha detto: "Voi ci avevate pure avvisato, dobbiamo ringraziarvi!""
Maria: "Un po' in ritardo! Perché non sembrava proprio che avessero recepito. Nostro figlio mi ha anche rimproverato per averlo fatto. Frequentando quella casa evidentemente sapeva chi erano. Il marito fingeva di niente facendo il finto scandalizzato, in realtà aveva capito benissimo dove la puttana voleva arrivare, ma lei era forse cieca? Non vedeva quello che vedevamo noi tutti? In realtà sperava di trarre vantaggio dalle promesse di favori che Squily elargiva.. Che squallore di persone.. Bisogna dire che Squily, nella sua  mitomania, qualche frammento di realtà, sia pure distorta, lo metteva. Un giorno che mi aveva chiesto il solito passaggio in auto al solito scopo di parlarmi male di questo e di quello e di sciorinare tutte le sue invenzioni, sperando che io le credessi, mi disse che Vilma e Rodolfo facevano schifo, perché speravano che lui diventasse il suo amante per chiederle poi dei favori, perché lei era un donna importante!" 
Marito di Maria: "Seh!! Un'impiegatuccia fuori di testa che millanta di essere laureata, iscritta all'Albo dei Commercialisti e altre palesi assurdità data la marchiana ignoranza!"
Maria: "Lei mischia parti di realtà al suo delirio mitomane, ma i fatti di questa Vilma e suo marito mi sembrano chiari."
Marito di Maria: "Ha detto che voleva venire qui per parlare del suo problema perché ha fatto tanti sacrifici e non può ora perdere tutto. Teme che Squily Brata si installi stabilmente con suo marito e si impadronisca dei suoi soldi."
Maria: "Allucinante! Spero proprio che tu abbia ricusato questa sua assurda pretesa! Questa donna non ha dignità, né decoro, né un minimo di decenza! Lo credo che frequentava Nullo e Squily senza ripulsa: non è certo migliore di loro! Alla mitomane lei o il marito avevano riferito che io li avevo messi sull'avviso su di lei, su quello che lei stessa rivelava sperando che noi trovassimo normale il loro ménage, oltre quello che avevo appreso dal suo ambiente di lavoro. E, non te l'ho mai detto per non farti arrabbiare, a seguito di questo la Brata organizzò un pranzo con dei vicini di casa, facendo una delle sue sceneggiate volte a dire che io sono pazza e che nulla di ciò che si dice di lei  e che io ho creduto è vero."
Marito di Maria: "Quali vicini di casa?"
Maria: "Non li conosciamo, per fortuna. Confinano con la mitomane dall'altra parte della sua casa. Ma già il fatto che le diano retta, che accettino i suoi inviti, fa intuire che non siano persone a posto. Che è pazza perché dice bugie infantili in continuazione lo vede anche un ignorante, quindi o sono dei sottosviluppati o gente senza etica, o tutte e due le cose messe insieme. Fatto sta che la Brata in quel pranzo all'aperto urlacchiava  che non capiva perché io avessi detto a Rodolfo che lei aveva degli amanti al lavoro, e una invitata dalla voce chioccia e volgare insinuava che forse è perché mi era piaciuto, " 'na vorta, du' vorte..", ridendo in modo sguaiato."
Marito di Maria: "Penoso e assurdo. Ma che vuol dire?"
Maria: "Nullo era preoccupato delle insinuazioni che sua moglie stava facendo su di me e cercò di smorzare dicendo: "Ma lo conosce appena, l'avrà visto due o tre volte." Allora la loro triviale ospite, per compiacere chi l'aveva invitata a pranzo, andò oltre calcando sull'insinuazione."
Marito di Maria: "Siamo a livelli infimi, non solo morali, hai fatto bene ad ignorare queste penose sceneggiate."
Maria: "Questo non toglie che è stato pesante dover sopportare gli insulti e le calunnie di questa sudicia pazza senza reagire."
Marito di Maria: "Certo. Ma quando ci si imbatte nel fango senza averlo cercato purtroppo possono arrivare degli schizzi. Comunque ho detto a questa, che si sveglia dopo due anni che sa ufficialmente della tresca, che noi siamo molto occupati nell'allestimento della nostra casa al mare appena acquistata e dunque non possiamo riceverla."
Maria: "Ma poi cosa mai voleva da noi! Non abbiamo più rapporti con loro e quei pochi che abbiamo avuti erano sempre in relazione all'amicizia che legava il nostro figlio maggiore al loro figlio."
Marito di Maria: "Mi ha chiesto anche del marito di Squily Brata: Nullo Strano. Mi ha detto: "Ma che razza di uomo è: morale o immorale?""
Maria: "Incredibile. E che chiede a te la pagella della moralità del tuo vicino di casa? Stando dentro una simile situazione non lo capisce da sé?"
Marito di Maria: "Ha detto che il marito le ha confessato che Squily è l'amante del marito da dieci anni."
Maria: "Praticamente da subito, appena l'ha conosciuto. Le manovre erano chiarissime, per questo decisi che era il caso di chiudere drasticamente con questi vicini. E quanto ho dovuto sopportare poi da questa melma. Anche lui, Nullo, più di una volta l'ho sentito definirmi pazza."
Marito di Maria: "Che considerazione si può dare mai ad uno così: anormale e con una moglie in quello stato che dà della pazza a te."
Chiusa la telefonata, la collega di Maria, che vi aveva assistito stando nella stessa stanza, commentò:  "Questa tizia chiede se il marito di quella Squily Brata è morale o immorale? E non lo chiede di sé stessa?".