sabato 29 febbraio 2020

Roman Polański



Ebbene si, lo confesso, a me Roman Polański piace anche da vecchio.
Ci sono uomini che trovo belli anche da vecchi. Un altro è stato Charles Aznavour.
Entrambi non alti, il loro fascino è dentro di loro, nel loro genio, nella loro personalità, che anima le loro fisionomie.
Ho letto delle reazioni isteriche di attrici varie al César che quest'anno gli hanno giustamente tributato: motivo un fatto accaduto 43 anni fa!
Nemmeno un omicidio, una strage o chissà quale indegno delitto questo genio, dalla vita piena di dolore e di traumi, avesse commesso.
Egli ebbe un rapporto sessuale con una ragazzina quasi 14enne nella villa di Jack Nicholson. Sembra le avesse somministrato droghe. Ma la ragazzina ha dichiarato di essere stata consenziente e da anni dice di lasciarlo in pace e di chiudere questa storia di persecuzione giudiziaria.
Nel 1977, quando avvenne il fatto, Roman aveva 44 anni, e certo non è stata una azione edificante approfittarsi di una ragazzina che poteva essere sua figlia, anche se consenziente. Ma ha ammesso la colpa, subito il processo, è stato anche un po' in carcere.. Ma può una cosa del genere inseguirti tutta la vita come una spada di Damocle?
Qui in Italia il marito di Alessandra Mussolini è stato indagato e condannato per essere andato abitualmente con delle 14enni che si prostituivano. Sempre minorenni erano, anche se non solo consenzienti ma per mercato di sé.
Da "La Repubblica":Un anno di reclusione e 1800 euro di multa. E' la pena patteggiata per il reato di prostituzione minorile da Mauro Floriani, marito di Alessandra Mussolini, davanti al gup Riccardo Amoroso per la vicenda delle baby squillo dei Parioli. Stando alla Procura, Floriani sarebbe stato il cliente di una delle due studentesse minorenni che si prostituivano in un appartamento del quartiere romano.

Negli USA sono più che implacabili, mentre qui in Italia la giustizia è forse troppo leggera.
Dunque questo genio viene inseguito da una giustizia che appare da Stato islamico più che democratico.
La tragedia del massacro di sua moglie Sharon e del suo bimbo, ormai all'ottavo mese di gestazione (la mia prima bimba è nata all'ottavo mese), è sufficiente per far impazzire un essere umano.
Roman e Sharon il giorno del loro matrimonio

Ma il piccolo ebreo di origini polacche, Rajmund Roman Thierry Polański, nato a Parigi nel 1933, ha subito molto altro: la sua famiglia in Polonia ha vissuto nel terrore dei nazisti, ma gli stessi conterranei, lo so per aver letto Amos Oz la cui famiglia era originaria della Polonia, non erano giusti con i polacchi ebrei. Sua madre è morta ad  Auschwitz, mentre il padre riuscì invece a sopravvivere al campo di concentramento di Mauthausen.

Nonostante il peso di questi devastanti dolori egli ha saputo conservare dentro di sé la bellezza dell'Arte e a comunicarla a chi ne sa godere.
Mi chiedo come possa apparire il mondo ad una persona geniale che ha sperimentato tanta perversa malvagità nella sua vita (fu anche quasi ucciso da un ladro che gli spaccò la testa), e che per una debolezza legata al desiderio sessuale, di cui la protagonista stessa non ne porta alcun risentimento, vive fino alla fine dei suoi giorni un tale accanimento persecutorio.
Roman da giovane