venerdì 2 settembre 2011

Imprenditori in che senso?

Ennesimo scandalo. Dalle intercettazioni effettuate su ordine della Magistratura e pubblicate dal "Corriere della sera":
........Tarantini lo invita a non sottovalutarlo: «Ricordati che io a vent'anni andavo in barca con D'Alema e a trenta dormivo da Berlusconi»

Che dire? Gli italiani sono da tempo consapevoli di venire derubati dei loro diritti e dei loro soldi da una partitocrazia famelica e senza remore morali. Il sottobosco di prostitute (non escort, parola che, essendo esotica per chi non conosce l'inglese e l'uso eufemistico che se ne fa, è una ipocrita foglia di fico), gestori di meretrici (altro sinonimo della bella e chiara nostra lingua significante sempre prostituta), faccendieri con un'unica cultura, la rapina del denaro pubblico grazie all'assenza totale di decenza, etica, e morale, è di molto peggiore anche dei nostri politici, perché come vermi si infilano nelle loro debolezze.
Chi ci rimette siamo noi tutti che paghiamo le tasse, gli evasori no, loro evitano di mettere i loro soldi nel mucchio, usano comunque la mensa scolastica per i loro figli, l'asfalto delle strade, gli insegnanti della scuola di stato, i medici del Servizio Sanitario Nazionale e tutto ciò che si paga con i soldi di tutti noi che paghiamo le tasse.
Ci rimettiamo perché le ricche commesse per le opere pubbliche non vengono date a chi presenta l'offerta qualitativamente ed economicamente più conveniente, ma vengono date a "imprenditori" (chissà perché così definiti) che forniscono prostitute prepagate, a volte con corredo di cocaina e connivenze varie.
Ci rimettono gli imprenditori VERI, le persone perbene che rischiano i loro capitali, i loro investimenti ed offrono la loro professionalità VERA di imprenditori.
Come può così vivere l'imprenditoria VERA in Italia? Vessata da faccendieri corrotti e corruttori da una parte e dalla mafia in altri territori? Recentemente si ricordava il limpido Libero Grassi. L'Italia onesta e laboriosa deve piegarsi alla prostituzione e a faccendieri senza scrupoli che vengono definiti "imprenditori"? Se si ribella a dare parte del proprio sudato guadagno alla malavita parassita ed assassina deve morire come Libero Grassi?
Ci rimettiamo perché i nostri figli dove troveranno lavoro? I valori fondanti di una Società Civile e Democratica che insegnamo ai nostri figli e nipoti, i quali costituiscono il futuro, sono studiare, imparare un mestiere o una professione bene, poi cercare un onesto lavoro nel pubblico o nel privato. Nel pubblico da decenni tutti sappiamo dello sbarramento della corruzione nei pubblici concorsi, i trucchi per far passare chi è raccomandato contro chi è autenticamente preparato e valevole, nel privato cosa mai potranno trovare in questo putrescente panorama che ogni giorno ci offre uno scandalo e fa fuoriuscire una mota putescente il cui fetore è insopportabile?